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Roma, l'organizzazione
siamo noi, i non-organizzati


di Paolo Flores d'Arcais



Cari amici, l'ultimo giorno di luglio
, manifestando a Roma di fronte al Senato contro l'ignobile progetto di legge Cirami, Nanni Moretti ha lanciato, a nome dei tanti movimenti spontanei lì presenti (e nella certezza di interpretare la volontà di tutte le associazioni, girotondi, club, che si stanno moltiplicando in ogni angolo del paese) l'idea di una grande manifestazione nazionale, per bloccare questa legge che fa a pezzo lo Stato di diritto e per unire tutta la società civile in difesa del bene primo e irrinunciabile di una ³normale² convivenza: la legge eguale per tutti.

Abbiamo fissato l'appuntamento
a Roma, sabato 14 settembre, con l'impegno un po' folle di ritrovarci in centomila. Obiettivo un po' folle, data la nostra condizione di ³forza² assolutamente non organizzata, ma obiettivo assolutamente necessario perché la sacrosanta indignazione di tanti cittadini riesca a pesare, a contare, a decidere in questa fase della vita pubblica cruciale per il futuro della democrazia italiana. Si tratta di realizzare quasi tre volte il Palavobis. E di farlo negli ultimi giorni delle vacanze estive e nei primi del rientro. E' un impegno enorme, una scommessa che fa paura, ma anche un dovere a cui non possiamo sottrarci. E ³noi² vuol dire esattamente ciascuno di noi, chi era lì davanti al Senato, e chi avrebbe voluto esserci, e chi è ormai consapevole che su questa legge si gioca un momento essenziale per chiunque - di sinistra, di centro, di destra - non intenda precipitare in una ³legalitಠche legalizza l'illegale, non intenda tornare alla ³giustizia² su misura, garanzia di impunità per gli ³eccellenti² e tolleranza zero per chi non ha santi in paradiso. Peggio, addirittura, di una ³giustizia di classe²: una giustizia di tipo feudale.

L'organizzazione di questa manifestazione
siamo solo noi, esattamente come per il Palavobis. Ecco perché è necessario che ciascuno cominci a muoversi, a impegnarsi, a lavorare, già in questi giorni, in questo enorme sforzo collettivo di auto-organizzazione:

- facendosi promotore di un pullman,

- prenotandolo e diffondendo la notizia

- dando la disponibilità per eventuali posti in auto

- facendosi aiutare dalle Camere del Lavoro per organizzare treni speciali (e pullman)

- utilizzando le rubriche delle lettere nei quotidiani per promuovere la manifestazione

- utilizzando allo stesso scopo le radio locali rivolgendosi a tutti i luoghi dove vi possano essere gruppi organizzati di cittadini democratici, dalla Lega ambiente all'Arci, dal sindacato alle parrocchie, dai boy scout ai circoli sportivi, e naturalmente dai partiti alle loro sezioni giovanili, per lavorare insieme all'obbiettivo di portare a Roma decine e decine di migliaia di persone anche dai luoghi più lontani del paese

- e naturalmente utilizzando telefono, e-mail, ³messaggini², per quel tam tam personale che sarà essenziale per la riuscita del 14 settembe

- e preparando ciascuno le bandiere del proprio circolo, o i cartelli con gli slogan, o le caricature e i pupazzi e scambiandosi via internet tutti i suggerimenti utili

Cercheremo di comunicare al più presto l'elenco costantemente aggiornato delle tantissime personalità del mondo culturale, artistico e scientifico che si stanno mobilitando con noi. E, ovviamente, tutte le indicazioni organizzative e logistiche più precise (orari della manifestazione, modalità, luoghi di Roma), appena saranno disponibili. Ma è essenziale, prima di ogni altra cosa, che già da oggi ciascuno faccia circolare il più largamente possibile questo appello, e cominci già ad organizzare, per quello che può, la manifestazione.

Perché centomila manifestanti
sono davvero tanti, e nessuna non-organizzazione ha mai provato a unirli in piazza, nella protesta e nella proposta. Davanti al Senato abbiamo gridato che l'impegno civile non va in vacanza. Anche durante questi giorni di vacanza, che auguro siano per tutti le più felici, possiamo in qualche ritaglio di tempo, tener fede a quel proposito. Un carissimo saluto e a prestissimo

Paolo Flores d'Arcais




La pagina del 14 settembre




Scrivete a
sloweb@societacivile.it




GIROTONDI PER LA DEMOCRAZIA
Tutti a Roma il 14 settembre

Come già annunciato durante la manifestazione del 31 luglio davanti al Senato, i ³Girotondi per la democrazia², ³MicroMega², ³Opposizione civile², ³Laboratorio per la democrazia², ³Le girandole², ³Articolo 21², ³Giustizia e Libertಠe le numerose altre sigle della società civile che in questi mesi hanno promosso iniziative in difesa della Costituzione, dei fondamenti della democrazia e dello stato di diritto invitano tutti i cittadini italiani alla
Manifestazione nazionale
che si terrà a Roma il 14 settembre 2002 per dire no alla legge Cirami che viola lo stato di diritto per una giustizia uguale per tutti per la difesa dei principi fondamentali sanciti dalla Costituzione

Paolo Flores d¹Arcais, Nanni Moretti, Francesco Pardi Daria Colombo, Emilia Cestelli, Silvia Bonucci, Marina Astrologo Federico Orlando, Paolo Sylos Labini


LA MANIFESTAZIONE SI SVOLGERA' IL POMERIGGIO. ORGANIZZATEVI SIN D'ORA DALLA VOSTRA CITTA', CREATE GRUPPI PER POTER NOLEGGIARE PULLMAN E AVERE RIDUZIONI FERROVIARIE VI ASPETTIAMO NUMEROSISSIMI!!!!

per informazioni scrivete a girotondi@katamail.com oppure andate sui siti www.girotondiaroma.it e www.igirotondi.it (dove troverete l'indirizzo e-mail dei movimenti in tutta Italia)


ORGANIZZAZIONE 14 SETTEMBRE


Ciao a tutti! Al fine di organizzare al meglio la manifestazione, abbiamo bisogno dell'aiuto e della collaborazione di tutti. Quelli di voi che non vivono a Roma e che desiderano aiutarci sono pregati di contattare al più presto le associazioni, sezioni locali dei vari partiti o della CGIL che potranno darvi informazioni sulle ditte pullman da contattare. Nel caso decidiate di organizzare trasporti, vi preghiamo di iscrivervi direttamente sul sito www.igirotondi.it, dove troverete una mappa sulla quale inserire i vostri dati, regione per regione: nome, cognome della persona di riferimento (voi stessi o persone da voi incaricate), email e numeri telefonici, numero dei pullman disponibili e numero di posti per ogni mezzo noleggiato. Poi, contattateci al numero 3282504887. Diventerete così il nostro riferimento per i trasporti in quella determinata regione o provincia. Qualora ci dovessero già essere dei referenti, mettevi in contatto con loro e unite le forze. Inoltre, ci sono anche le possibilità di tariffe-comitiva con i treni, con sconti notevoli per gruppi di una cinquantina di persone. Dovreste prevedere un arrivo a Roma verso le 13 e la partenza verso le ore 20. L'appuntamento è a Piazza del Popolo.

Riassumendo:
1) contattare organizzazioni e ditte di trasporto o FS locali.
2) Organizzare i pullman o le comitive per i treni
3) Segnalarsi presso i girotondi attraverso il numero : 328.2504887
4) iscriversi sul sito, fornendo i dati necessari affinché tutti coloro che desidereranno avere informazioni sui pullman e/o treni n partenza dalla vostra provincia si possano rivolgere a voi.

Inoltre, per tutti quelli poi che hanno feste dell'Unità o altre feste di partiti nella propria provincia consigliamo di organizzare banchetti di iscrizione per i pullman (in questo caso, chiedete sempre, contestualmente all'iscrizione, i dati dei passeggeri e il versamento della quota che vi sarà stata indicata dalla ditta di trasporto) o di comitive per i treni. Anche in questo caso, vi prego di tenerci informati per telefono di tutto ciò che riuscirete a fare. Mi rendo conto che molti di voi sono romani, ma noi tutti abbiamo amici in provincia che avranno voglia di darci una mano. Contiamo su tutti voi per essere in tanti!!! Grazie e al prossimo aggiornamento.

Girotondi per la democrazia



Una festa di protesta

GIROTONDI PER LA DEMOCRAZIA
ROMA
UNA FESTA DI PROTESTA
14 settembre 2002 - ore 15
PIAZZA S. GIOVANNI

Manifestazione / Concerto in difesa della Costituzione, dei fondamenti della democrazia e dello stato di diritto per la libertà d¹espressione e il pluralismo dell¹informazione per l¹uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge per impedire l¹approvazione alla Camera della legge Cirami e sostenere la battaglia parlamentare dell¹opposizione.

Parleranno:
ESPONENTI DEI MOVIMENTI

Interverranno:
Avion Travel
Luca Barbarossa
Francesco De Gregori
Fiorella Mannoia
Roberto Vecchioni

Per autofinanziamento e informazioni: http://www.centomovimenti.it
I girotondi per la democrazia cercano volontari per 14 settembre. Chi fosse disponibile chiami, possibilmente in ore di ufficio, il 328.2504887


Ci sono arrivate adesioni da tutta Italia

Eccone alcune

"L'Osservatorio, Associazione per la difesa della Giustizia e dei diritti di Libertà e Solidarietà sociale", promossa da avvocati milanesi all'indomani delle elezioni politiche del 13 maggio 2001, aderisce alla Manifestazione Nazionale indetta a Roma per il 14 settembre 2002 con il comunicato che allego. Cordiali saluti
Il Segretario avv.
Michele Lucchini Guastalla



Da quando Berlusconi e i suoi accoliti hanno preso possesso di questo Paese, dopo il primo periodo di disorientamento, quell'istinto vitale di sopravvivenza che ci fa vedere anche i lati positivi di una tragedia mi ha fatto sperare che prima o poi loro stessi sarebbero stati gli artefici della loro sconfitta. Questo perchè nella loro arroganza hanno creduto di poter manipolare il consenso pubblico; in parte perchè sicuri del potere mediatico a loro disposizione; in parte (ed è la cosa più grave) perchè convinti della stupidità diffusa degli italiani, secondo loro pronti a credere anche all'incredibile. Da questa supponenza derivano gli atti politici palesemente in contrasto con qualsiasi interpretazione di etica e di buonsenso, con il culmine raggiunto con il maldestro tentativo di far approvare una legge (la Cirami) per giunta in un momento in cui l'Italia ha problemi ben più gravi da affrontare, sia sul piano economico che sociale. Adesso si tratta di collaborare con la compagine di Berlusconi ed aiutarli nel loro solerte tentativo di autodistruzione. Poiché è fondamentale che giunga all'opinione pubblica, per quanto possibile, una corretta informazione che si contrapponga a quella di regime, tra le varie 2 mi sembrano le opzioni alla portata di noi singoli cittadini: la prima è quella di partecipare sempre più numerosi alle iniziative di espressione di indignazione popolare che si stanno moltiplicando, a partire dalla manifestazione del 14 settembre;la seconda è quella di evidenziare le contraddizione della maggioranza mediante iniziative che rendano plateali i paradossi dell'agire legislativo di questo Governo (come ad esempio la proposta di iscrivere all'anagrafe tante provette contenenti embrioni, o presunti tali, come la legge sulle TRA consentirebbe). Dopodiché non ci resta che sperare che i partiti della Sinistra sappiano approfittare dell'enorme spazio politico che si sta riaprendo per riassumere una identità politica e programmatica che li ricollochi alla guida di quegli Italiani che ancora non hanno perso il desiderio ( e la speranza) di vivere in un Paese più civile ed evoluto. E nel frattempo augurarsi che questa gente non prenda coscienza e decida di curare meno gli interessi del loro padrone (o perlomeno in maniera meno spudorata). Che decidano di curare di più gli interessi dei loro elettori, questo francamente non mi sembra un rischio da prendere in considerazione. Per ora da privata cittadina non posso che sperare che questo miracolo avvenga, ed intanto ringraziare Berlusconi e i suoi per quanto comunque hanno fatto sinora e stanno facendo per aiutarci a recuperare una coscienza civile.
Isabelle Rizk


Aderisco e partecipero' alla Manifestazione del 14 settembre e invio il contributo in allegato.
Pier Virgilio Dastoli

portavoce del Forum europeo della Società Civile
Presidente del Movimento Federalista Europeo-sezione di Roma
già assistente di Altiero Spinelli

salve, mi chiamo Salvatore vivo e lavoro a parigi da 4 anni e vorrei sapere se ci sono delle associazioni anti-polo delle "impunità" a parigi e se eventualmente c'é una partenza per il 14 settembre da parigi stessa. Grazie tante.
Salvatore Viviano

15, rue du croissant 75002 Paris +33 (0) 6 76 87 16 74

Siamo tutti con voi; salutissimi da
Pietro Pasut

di Conegliano/Tv (anche a nome degli ulivisti già sinistra liberale trvigiana)


L'associazione giovanile Arcibaldo di Siena sarà in piazza il 14 settembre con la "società civile" a manifestare il proprio diritto di manifestare. E' ignobile pensare che una opposizione a partitica che scende in piazza sia un pericolo per la democrazia. Noi ci saremo per essere il sale della nostra democrazia e resistere all'attacco pericolosissimo all'ordinamento giudiziario. Senesi, svegliatevi e venite con noi. La prima partita di campionato di serie B potrà aspettare...
Associazione Arcimbaldo, Siena


BoVe: boicottiamo Vespa!

Forti il CO.RE. e il BO.BI!!! Adesso ci vorrebbe anche il BO.VE., Boicottiamo Vespa, ma questo non devono farlo i cittadini ma i politici dell'opposizione che dovrebbero rifiutarsi di partecipare a Porta a Porta ( e magari anche al TG4!) finché la RAI non ristabilisce un po' di pluralismo nel dibattito politico (Santoro Biagi, ecc). Il 14 e anche dopo proponiamolo ai partiti che a parole appoggiano i movimenti. Che ne pensate? ciao
B. Tolomei



Anhe gli attori aderiscono


Tutti i componenti della Segreteria Nazionale del SAI ­ Sindacato Attori Italiano ­ aderente alla CGIL, parteciperanno a titolo individuale alla manifestazione del 14 Settembre a Roma. Le azioni del Governo e della sua maggioranza sui temi della giustizia e dei diritti, stanno compromettendo l¹equilibrio tra i poteri dello Stato, costituzionalmente definiti. Più in generale, nel Paese, si stanno addensando episodi di denigrazione da parte di esponenti della maggioranza verso personalità del mondo della cultura, dello spettacolo e dell¹informazione. Le esternazioni rivolte contro autori e interpreti presenti alla mostra internazionale del Cinema di Venezia, colpevoli di praticare lo strumento della critica ­ elemento fondamentale in ogni libera produzione artistica ­ è solo l¹ultimo di una serie di atti che non possono che destare forti preoccupazioni. La manifestazione del 14 diviene per noi un momento importante per riaffermare ancora una volta i valori della democrazia e della libertà di espressione.
Massimo Cestaro Antonio Francioni Ornella Grassi Rita Montez Nicoletta Rizzi
Roma, 11 Settembre 2002


I lavoratori della giustizia


Coordinamento Giustizia FPCGIL
I LAVORATORI DELLA GIUSTIZIA IN PIAZZA IL 14 SETTEMBRE
Il ministro della Giustizia On.Castelli in una dichiarazione ripresa dal Corriere della Sera del 10 Settembre ha affermato che accanto ad un debito finanziario pregresso esiste un debito giudiziario fatto di errori , inefficienze e sprechi. E¹ seguita a questa prodigiosa intuizione lo snocciolamento di qualche dato ed esempio ad effetto. Ci sarebbe materia sufficiente per prendersela col ministro della Giustizia. Infatti, per quel che riguarda la conduzione dell¹organizzazione giudiziaria, il ministro della giustizia non può vantare nessuna iniziativa tesa a migliorare l¹efficienza e l¹efficacia degli uffici giudiziari, nessuna iniziativa che riconosca il ruolo che i lavoratori e le lavoratrici della giustizia hanno svolto in questi anni,nessun impulso per attuare il Contratto integrativo del ministero della Giustizia. Ma veniamo ai fatti: la finanziaria 2001 aveva autorizzato l¹assunzione di 500 unità lavorative ma ad oggi, fatta salva la trasformazione di qualche rapporto di lavoro da part-time a full-time, non c¹è stata alcuna assunzione. Questo fatto non è senza conseguenze: al ministero della Giustizia ci sono oltre 6000 vacanze d¹organico e il ministro Castelli non riesce neanche ad assumere i 500 autorizzati, in nove mesi! Chiaramente quando si parla di inefficienza il ministro della giustizia si riferisce alla sua opera. A fronte delle vacanze d¹organico dichiarate dagli stessi uffici competenti, si prepara a licenziare 1850 lavoratori ex socialmente utili, persone che sono già formate, che da sei anni svolgono la loro opera con onore come testimoniato dai capi degli uffici giudiziari e della giustizia minorile. Tutto ciò senza un progetto, uno straccio di confronto con le OO.SS.. L¹unica efficienza ricercata è indirizzata a cercare di tutelare interessi eccellenti ed attaccare l¹autonomia e l¹indipendenza della magistratura. Per garantire l¹impunità di certi imputati eccellenti oltre alla produzione sospetta di leggi c¹è un metodo forse meno eclatante ma ugualmente efficace: perseguire l¹inefficienza della macchina giudiziaria e sostenere la privatizzazione del servizio giustizia. Per questi motivi i lavoratori della giustizia saranno accanto ai cittadini e alle associazioni che il 14 settembre manifesteranno a Roma, per una giustizia giusta al servizio di tutti i cittadini.
Cosimo Arnone


Banane

Propongo che alla manifestazione del 14 a Roma, si vada tutti con una o due BANANE appese ad un bastone, in omaggio al Silvio Banana di Altan A presto
Massimo


Non dimentichiamo l'11 settembre (con polemica)


Considerando che il 14 settembre ci sarà questa grande manifestazione, mi chiedo se non fosse il caso di anticiparla all'11, organizzando un bel girotomdo intorno alla moschea di Roma, in segno di solidarietà verso tanta povera gente che è morta inerme mentre stava lavorando nel proprio ufficio. Forse sarebbe stato troppo "Fallacese", ma avrebbe comunque dato lustro e nobiltà al vostro movimento che così tanto si riconosce nei valori di una società civile qual'è quella americana. Good bless "compagni"!!!!!!!
stefano72


Attenti a chi imbarchiamo


ho letto ieri su repubblica che tra i "girotondini" del prossimo 14 settembre viene annoverato anche paolo paladini, assessore alla cultura del comune di fabriano. la mia osservazione è: anch'io sono convinto che berlusconi e soci siano una banda di magliari ma ciò non toglie che i mariuoli possano stare anche a sinistra. credete a me, che lo conosco bene: il signor paladini è un assessore da repubblica delle banane...
andrea carancini

Basta polemiche tra noi


Brutto segno! Ci mancherebbe solo che anche i movimenti (che denunciano la scarsa propensione all'unità dei politici di area democratica) si mettessero a litigare tra di loro! Magari per risibili ragioni di primogenitura. Speriamo si tratti di un falso allarme. Piuttosto, pensate tutti a tener duro! Cordialmente e arrivederci al 14,
Alberto Galvan
per un gruppo di girotondini di base - Bassano del Grappa


A chi rivolgersi?


A chi posso rivolgermi per avere info su treni o pullman utilizzabili per partecipare alla manifestazione di Roma ? Grazie.
Guglielmo Venturi

Prendi contatto con i girotondi della tua città, o crea tu un gruppo nella tua città. Vedi il sito www.igirotondi.it


D'Alema è ancora là


Un problema tuttora attuale è la permanenza del responsabile della disfatta ancora al suo posto. Saluti
Antonio Cicchella, Bologna



Protesto!!!

Pecorella astieniti!
Marilù V.


Il gruppo Utopia c'è


Salve, noi come Gruppo Utopia saremo presenti a Roma il 14 settembre e stiamo raccogliendo adesioni per organizzare pullman nella zona Viareggio/Versilia. Abbiamo aderito alle manifestazioni promosse dai girotondi per la democrazia da tempo e sui nostri siti diamo visibilità al movimento così come siamo disponibili a collaborare concretamente e quotidianamente per ogni iniziativa, organizzazione raccolta di firme e come punto di contatto per la Versilia. Cordialmente,
Simona - Gruppo Utopia Viareggio

Stato e Società http://www.gruppoutopia.net
http://www.piazzautopia.net
Viareggio - Lucca


L'Osservatorio di Monopoli c'è


www.osservatoriomonopoli.it
il sito dell'Osservatorio Europeo sulla legalità di Monopoli (BA) segnala
IL 14 SETTEMBRE A ROMA
Siamo la linea del Piave! Il 14 settembre p.v. a Roma ci sarà anche l'Osservatorio Europeo sulla Legalità "G Falcone" a difendere idealmente la linea del Piave contro il tentativo di asservire la giustizia agli interessi di pochi. Da Monopoli partirà un pullman di 54 posti per assicurare la presenza della Puglia a Roma. Per ulteriori informazioni visitate il nostro sito: www.osservatoriomonopoli.it
Osservatorio Europeo Falcone sulla legalità di Monopoli (BA)



"VENGO ANCH`IO !" NO. NO TU!


TRAVISATO , TI BECCHI L`H I Vu! Oppure,che si limiti a raccontare questa: Un signore ,nell´atelier di Montecitorio,guardandosi allo specchio , nel vestito cucitogli addosso,chiede al sarto personale: " MA sei sicuro che mi fa elegante. E l´altro: " ELEGANTE FORSE POCO,MA PIÙ SICURO MOLTO : MUTA SCENA !, (E LUI ,maestro del rovescio, cap' l´antifona e fece SCENA MUTA : "Mi avvalgo della facoltá di non rispondere"!)
Giuseppe Guastella


Due prodotti da boicottare


Faccio riferimento all'iniziativa di Umberto Eco ed ai contributi dei vari messaggi spediti, per rilanciare ancora una volta l'iniziativa. Dal 15 Settembre BOICOTTIAMO i 2 (due) piu' reclamizzati prodotti sulle reti Mediaset per almeno tre mesi (solo DUE PRODOTTI). Questo rendera' facile il nostro lavoro di boicottaggio e sara' un ottimo avvertimento per i due prodotti del turno successivo. Per favore, COMINCIAMO A COLPIRLI nel portafoglio (a quello sono sensibili in modo particolare).

Ho partecipato a quasi tutte le manifestazioni, ora credo che chi fa il POLITICO di professione ed e' dalla nostra parte debba tradurre in PROPOSTE POLITICHE TUTTA LA NOSTRA ENERGIA. Ci dica (in proposta concreta) quale e' la NOSTRA PROPOSTA DI SANITA', quale e' la NOSTRA PROPOSTA DI SCUOLA, quale e' la NOSTRA PROPOSTA DI GIUSTIZIA, in definitiva quale e' la NOSTRA PROPOSTA DI SOCIETA'. Le proposte devono essere vere e proprie proposte di legge legate a criteri temporali di efficienza e di efficacia (e non solo delle enunciazioni di principi e buoni propositi - palestra solo per intellettuali)
Enzo e Mirella



Como c'è!


http://digilander.iol.it/comoce/ comoce@libero.it
Come associazione abbiamo dato la nostra adesione formale alla grande manifestazione di Roma del 14 settembre. Invitiamo quanti fossero interessati all'organizzazione della nostra partecipazione GIOVEDI' 29 AGOSTO, alle ore 21, presso il Salone Noseda della CGIL, in via Italia Libera 23 Prego vivamente gli amici di Como c'è di essere presenti e di diffondere la voce. I tempi sono stretti e le cose da fare molte. Dal tipo di risposta informale finora avuto, la partecipazione alla manifestazione di Roma sarà alta. Si tratta di discutere le modalità più efficaci...
PER LO STATO DI DIRITTO, PER LA DIFESA DELLA COSTITUZIONE, PER LA GIUSTIZIA, PER L'UGUAGLIANZA DI FRONTE ALLA LEGGE, PER I DIRITTI FONDAMENTALI
Como c'è

P.S. Chi non può partecipare alla riunione di giovedì ma ha intenzione di venire a Roma è pregato di farlo sapere comuque al più presto perchè i posti (treno/auto/pulmann.... ?) saranno necessariamente limitati Como c'è raccoglierà le adesioni formali di associazioni, partiti, gruppi, istituzioni e si farà carico di informarne il Comitato Organizzatore Nazionale

Opposizione civile

Comunicato di Opposizione Civile
di Paolo Sylos Labini- Enzo Marzo- Elio Veltri
23 agosto 2002
Alla ripresa dell’attività politica e parlamentare si decideranno questioni cruciali come la legge sul Conflitto di interesse, la legge Cirami fatta apposta per spostare da Milano i processi nei quali sono imputati Berlusconi e Previti, la modifica dell’articolo 18. Il problema dei conflitti di interesse è di urgente soluzione anche al riguardo dei molteplici conflitti di interesse dell’avv. Pecorella il quale, per dignità e decenza, dovrebbe immediatamente dimettersi dalla carica di Presidente della Commissione Giustizia. Opposizione Civile chiede all’opposizione di presentare una proposta organica sul tema ed in ogni caso, a Settembre, Opposizione Civile renderà nota una sua proposta in un apposito convegno. I movimenti della società civile e il movimento sindacale possono svolgere un ruolo fondamentale per sostenere l’opposizione parlamentare e battere l’attività antidemocratica e liberticida del governo. Opposizione Civile ha invitato le Associazioni ( 115 per l’esattezza) e le decine di migliaia di persone singole che hanno aderito all’Associazione a dare il massimo impegno per la riuscita delle due manifestazioni che vengono organizzate a Settembre: Il 9 Settembre a Napoli, promossa da Opposizione Civile e organizzata da Democrazia e Legalità della Campania, su “Mercato del lavoro, diritti e Occupazione”, con la partecipazione di Sergio Cofferati, Paolo Sylos Labini, Marcello Messori, Enzo Mattina, Giovanni Berlinguer, Mario Rusciano, Enzo Marzo, Domenico De Masi, Elio Veltri. In coincidenza con la data della manifestazione sarà diffusa in 40 mila copie, con l’Unità, l’Antologia sul Riformismo i cui proventi, coperti i costi, serviranno per finanziare l’Associazione. Pertanto Opposizione Civile chiede alle Associazioni e ai singoli di impegnarsi nella diffusione del volume e nella organizzazione di incontri pubblici per aprire un dibattito sul Riformismo oggi. Il 14 settembre a Roma manifestazione sulla giustizia, promossa da Nanni Moretti, Paolo Flores D’arcais, Francesco Pardi e dai Girotondi, da Opposizione Civile, dalle Girandole e da tante altre Associazioni che hanno organizzato e partecipato alla “ primavera della legalità” Per preparare meglio la manifestazione nei primi giorni di Settembre Opposizione Civile si incontrerà con le altre associazioni per deciderne insieme la gestione e i contenuti politici. Opposizione civile ha ricevuto 1.748 mail di adesione alla manifestazione del 14 settembre ( dato aggiornato ore 18.45 del 23 agosto 2002 ) Singoli cittadini e Associazioni hanno voluto aderire e comunicare la loro partecipazione alla manifestazione. Quotidianamente riceviamo mail da tutto il paese. Grazie. Abbiamo pensato questo sito come un mezzo di collegamento tra le associazioni e le persone, un portale di servizio per mantenere e permettere un coordinamento tra coloro che non vogliono disperdere la propria volontà di Opporsi e resistere.


Eccoci da Ancona!

E' nato il sito del Comitato per la Democrazia di Ancona, www.zoopolitico.it
Girotondi, ma non solo: incontri pubblici, manifestazioni, presentazioni di libri e, naturalmente, l'adesione alla grande manifestazione di Roma il 14 settembre. Se pensate possa essere degno di una menzione, ve ne saremo grati. Da parte nostra, abbiamo già provveduto a inserire il vostro sito tra i nostri link. Un saluto,
Marco Dominici


Da Napoli

II "Girotondi di Napoli" sono lieti di comunicare la pubblicazione del nuovo sito web del movimento: www.girotondinapoli.supereva.it Il sito si propone di fornire le informazioni relative all'organizzazione della manifestazione del 14/9/02 in P.zza del Popolo a Roma e svolgerà azione di coordinamento dei movimenti attivi nella regione Campania Si prega pertanto voler dare in tempi rapidissimi massima diffusione all'indirizzo del sito web e alla casella di posta elettronica girotondi.napoli@libero.it predisponendo all'interno del vostro sito un collegamento ipertestuale onde consentire agli interessati la rapida connessione al nostro sito. Grazie e.....a presto
Giuliana Quattromini
Coordinatrice Girotondi Napoli


Pecorella

Dopo essere stato indagato per favoreggiamento nella strage di Piazza Fontana,la maggioranza esigerà comunque che Pecorella presieda la Commissione giustizia alla Camera, per fare varare il più rapidamente possibile la legge Cirami o la proposta di legge Pittelli che assicurano l'impunita del manipolo di avventurieri che sono riusciti a impadronirsi dello Stato Italiano per realizzare i loro fini personali e crearsi delle leggi ad personam.
C'è un oligarchia al potere, oggi in Italia? E finita la democrazia? Ma un'oligarchia composta da elementi condannati o indagati, intenzionati a sopprimere l'indipendenza della magistratura, che nome ha? Non esistono precedenti nella storia. Il terzio millennio comincia come Evo Barbarico, con i Lanzichecchi dello stato di diritto al potere? Parteciperò alla manifestazione del 14 settembre, ma, visti i loro numeri, niente impedira loro di distruggere lo Stato italiano.
Lettera firmata


Aperto il dibbbbattito...


non sono d'accordo. non condivido l'organizzazione CGIL/ULIVISTA La legalità è un valore trasversale e molti mascalzoni del centro sinistra la legalità l'hanno messa sotto i piedi. Proverei molto imbarazzo a manifestare insieme a Violante ed a Parisi. Insomma, se sarà la manifestazione di Fassino, Rutelli e Di Pietro io rimarrò a casa. Buon futuro.
Filippo Fedele
p.s. cerchiamo di mandare a casa la vecchia classe dirigente del centro sinistra e fare qualcosa di più serio...


Risposta a Fedele

Decidere di starsene a casa ,significa non considerare grave la situazione , secondo me cio' e' molto preoccupante. ...Ovviamente dipende da "cosa" si considera più importante di "cosa" !!! Scusate se disturbo ma ... ...se ancora siamo a : "Non vado in piazza perche' c'e' questo o perche' c'e' quello..." Quand' e' che ci svegliamo ??? Altro che 100.000, il 14 saremo il doppio !!!!
Massimo


Oraganizzazione

Ciao a tutti! Al fine di organizzare al meglio la manifestazione, abbiamo bisogno dell'aiuto e della collaborazione di tutti. Quelli di voi che desiderano aiutarci sono pregati di contattare al più presto le camere del lavoro delle rispettive città (perché la CGIL si è detta disposta a dare una mano a tutti coloro che si rivolgeranno a lei per l'organizzazione della manifestazione). Alle camere del lavoro troverete collaborazione e consigli per organizzare i pullman per Roma. Una volta che avrete stabilito il contatto e organizzato i pullman, segnalatemi la vostra disponibilità per telefono (al 3336962825). Poi andate a iscrivervi direttamente sul sito www.igirotondi.it, dove troverete una mappa sulla quale inserire i vostri dati, regione per regione: nome, cognome della persona di riferimento (voi stessi o persone da voi incaricate), email e numeri telefonici, numero dei pullman disponibili e numero di posti per ogni mezzo noleggiato Diventerete così il nostro riferimento per i trasporti in quella determinata regione o provincia.
Riassumendo:
1) contattare la camera del lavoro (CGIL) locale
2) Organizzare i pullman
3) Segnalarsi presso di me telefonicamente
4) iscriversi sui nostri due siti di riferimento, fornendo i dati necessari affinché tutti coloro che desidereranno avere informazioni sui pullman in partenza dalla vostra provincia si possano rivolgere a voi.
Inoltre, per tutti quelli poi che hanno feste dell'Unità o altre feste di partiti nella propria provincia consigliamo di: organizzare banchetti di iscrizione per i pullman (in questo caso ancora, potete chiedere aiuto alla CGIL locale per ottenere gli spazi nell'ambito delle feste). Preparare volantini da distribuire. Anche in questo caso, vi prego di tenermi informata per telefono di tutto ciò che riuscirete a fare. Per il momento è tutto, e mi rendo conto che è già tanto, ma il tempo è poco e contiamo su tutti voi per essere in tanti!!! Aspetto vostre notizie
Marina


Da Teramo!


l'associazione culturale "Società Civile" di Teramo aderisce alla manifestazione del prossimo 14 settembre ed organizza un pulman gratuito per quanti vorranno partecipare alla manifestazione di piazza del Popolo. Vi invitiamo a volerne dare notizia tramite il vs. sito.
E' possibile contattarci tramite l'email:
editriceganesh@virgilio.it
societàcivile@virgilio.it
tramite cell. 347 8451855 (leo nodari) a presto.
Il giorno 3 settembre organizza a Teramo (alle ore 18,00 presso la sala della Provincia) un incontro dibattito sulla legge Cirami.
Leo Nodari


Musica!


PER FAVORE, PER FAVORE, PER FAVORE... Ho provato a metterlo in musica gia' nel 1994... Date un'ascoltatina a "Silly Berry song" e un Previti-tango... Non sottovalutate la musica! Grazie per l'attenzione, Vs
Sandro G. Masoni
(your composer of music and words)

Ci vediamo a Roma

In riferimento alla proposta di U. Eco di boicottare tutti i prodotti pubblicizzati sulle reti Mediaset, mi permetto di consigliare di restringere la rappresaglia ad un solo prodotto o pochi da protrarre per un tempo sufficientemente lungo (alcune settimane o mesi). Il vantaggio di tale iniziativa sarebbe di essere molto più facilmente praticabile, pur mantenendo un alto grado di efficacia sia pratica che simbolica. Il/I prodotto/i boicottato/i potrebbe/ro essere scelto/i in base alle liste che compaiono anche nel vostro sito. Dovremmo combattere con le stesse armi del nemico, quindi pubblicizzare la nostra iniziativa informando la stessa ditta. Ci vediamo a Roma,
Marino M.

Canta che ti passa

Dopo il libro sulla sua vita, spedito in ogni casa degli italiani, ora aspettiamoci il CD con le sue canzoni. Per me sarebbe meglio che andasse a cantare in questura, altro che strofe pseudonapoletane; altro che " te chiamme e nun rispunne. Te cerc e nun ce staje. Aggio perduto 'o suonno dint a st'uocchie tuoie...". Ma questo presidente, ministro, ingegnere, poeta, cantante, impresario, musico, trombettiere, operaio, chansonnier, paroliere e forse ballerino non ci finisce di stupire; dobbiamo dirgli che è bravo? Forse fa tutto questo per compiacerci, per cercare il consenso e con uno scappellotto in testa o un buffetto sulla guancia sentirsi dire: "Ma va la?!? Lo sai che sei forte?". Io aggiungerei : "Però ora smetti...Sai il troppo stroppia. D'accordo che lavori per l'eternità e ti restano ormai pochi anni, ma rilassati, fermati un pò, non farti del male". Ma il cantante che si nasconde in lui è più forte e continua: " E provo a nun te penzà, ma si cchiù forte 'e me. Sì brava a fa suffrì e io resto accussì, sperduto e senza 'e te". Magari, penso tra me e me, ma a lui non ditelo ci rimarrebbe troppo male e noi non lo vogliamo fa suffrì. Basterebbe come ho detto prima che come cantante, si trovasse dei palcoscenici più adatti, più consoni e più abbordabili...con dei poliziotti o dei magistrati ad esempio troverebbe comprensione. Chissà se non troverebbe allora anche la sua pace e forse noi troveremo la nostra.
Giorgio Boratto


Noi ci saremo!


La decenza imporrebbe l'astensione dell'avv.Pecorellla dal presiedere la Commissione Giustizia della Camera dei Deputati nell'esame dellla legge salva-Premier. Emilio Caccavale da Napoli emcaccavale@libero.it NOI CI SAREMO
Mirella e Enzo


Il 2003 dei girotondi


Dopo il 2002 di Borrelli e Moretti, riflessioni d'inizio anno sul movimento e i partiti. Verso una grande «Festa della Costituzione»


di Paolo Flores d'Arcais

Cari amici, a ciascuno di voi buon anno! La speranza è quella di un 2003 talmente nuovo nella politica, da rendere superfluo qualsiasi girotondo. Tutto lascia prevedere, invece, che dovremo ritrovarci in piazza assai presto, e anche assai spesso (forse già per l'inaugurazione dell'anno giudiziario, il 18 gennaio, se riuscissimo a essere presenti in tutti i venti e oltre distretti, Costituzione in mano, in ciascuno dei distretti con nomi molto noti e con tantissimi cittadini). Approfitto comunque dei pochi giorni di vacanze ancora rimasti per mandarvi qualche pagina di riflessioni, da prendere per quello che sono: un abbozzo frettoloso per cominciare comunque fra noi una discussione che da tante parti viene sollecita, e che potrebbe magari cominciare via internet.
A tutti, di nuovo, un abbraccio

1) Due episodi hanno giocato un ruolo insostituibile nell'influire sulla nascita e lo sviluppo dei movimenti a cui abbiamo dato vita negli scorsi mesi.
Il primo è la relazione di Francesco Saverio Borrelli a Milano per l'apertura dell'anno giudiziario, concluso con l'invito a tutti i cittadini a “resistere, resistere, resistere”, come sulla linea del Piave (testuale), in difesa della legalità e dello Stato di diritto, minacciati e anzi già profondamente intaccati dall'azione controriformatrice del governo Berlusconi.
Quella relazione, il suo pathos, la concomitante protesta dei magistrati in tutte le sedi giudiziarie, hanno segnalato in modo inequivocabile che l'attività governativa stava realizzando non già un programma di politica della giustizia magari pessimo fino all'inaccettabile, bensì un vero e proprio tracollo, una “mutazione genetica”, rispetto ai valori di fondo della nostra Costituzione e irrinunciabili per una convivenza civile interna al modello liberaldemocratico.
Quella relazione, insomma, ci diceva chiaramente che non di malgoverno si trattava, ma di volontà di regime.

Il secondo è costituito dai due minuti e poco più di “sfogo” di Nanni Moretti a piazza Navona, con l'accusa esplicita a tutti i dirigenti del centro-sinistra di essere i responsabili della vittoria di Berlusconi, e con la perentoria conclusione che per rimediare ai loro danni sarebbero state necessarie alcune generazioni, mentre con la loro permanenza alla guida dell'opposizione non si sarebbe vinto mai più.
Questi due episodi chiave sono spesso edulcorati a “urla di dolore” per dimenticarne la devastante precisione di analisi diagnostica.
 Sono proprio queste due analisi, e la forma drammatica con cui sono state espresse (una forma che, mai come in questo caso, è contenuto, e anzi momento essenziale di esso) che, combinate insieme, hanno costituito l'orizzonte di convinzioni che ha prodotto i movimenti di massa dello scorso anno, dai girotondi al Palavobis, dalla manifestazione dei “professori” di Firenze al milione e più del 14 settembre a Roma.

Il governo Berlusconi come “regime” (anche qualora si preferisse non usare il termine), cioè come rottura del patto costituzionale che fonda la patria dopo l'eclissi vergognosa del fascismo. “Regime”, in quanto mette a repentaglio valori non disponibili a decisioni di maggioranza, valori che se intaccati portano fuori dell'orizzonte liberaldemocratico.
E un gruppo dirigente dell'opposizione da sostituire radicalmente e nel suo complesso, pena la sconfitta per alcune generazioni e quindi il consolidarsi oltre misura del regime berlusconiano: questo il messaggio delle due “grida di dolore”, per quello che dicevano prese insieme e per quello che – non a caso – fu inteso da masse di cittadini che in tale messaggio complessivo e coerente si riconobbero.

2) Quei giudizi sono ancora validi, o sono intervenuti nel frattempo fatti nuovi così rilevanti da modificare l'analisi in punti essenziali?
Per me la domanda è esclusivamente retorica, come credo sia noto a tutti voi. Se però si pensa che novità rilevanti siano invece intervenute, ed è possibile che qualcuno anche tra noi lo pensi, è necessario che vengano indicati analiticamente ed empiricamente. A prima vista non appaiono, infatti. A me sembra che tutti i fatti, invece, confermino quei giudizi e anzi semmai li aggravino. Brevemente.
Quanto alle riprove del rischio che il governo Berlusconi costituisce per una convivenza fondata sui principi liberaldemocratici, c'è solo – ahimè – l'imbarazzo della scelta. Non solo il moltiplicarsi di “leggi” ad personam per garantire l'impunità propria e di un pugno di amici vanifica l'idea stessa di Stato di diritto e di “legge eguale per tutti”, ma l'orgia dei condoni  e l'invito al lavoro nero propone l'illegalità come condizione quotidiana e l'impunità come situazione permanente e di massa.

Nel frattempo si creano le condizioni per vendere il patrimonio archeologico e artistico del paese, mentre si accentua a dismisura la svendita di quello paesaggistico e naturale già in atto da decenni. Danni, in ambedue i casi, definitivi, irreversibili, alla lettera catastrofici. La libertà di informazione è ormai abrogata per quanto riguarda la tv (fonte unica dell'informazione per circa nove italiani su dieci) e ridotta in “riserve” sempre più anguste per quanto riguarda la carta stampata, con effetti sinergici di intimidazione sui pochi giornalisti ancora degni del nome. Scuola e sanità pubblica si apprestano ad essere un ricordo, e si rinnovano i tentativi di rendere operativa la volontà di “partitizzare” la cultura, cominciando dai libri di testo nelle scuole.

Quanto ai dirigenti dell'opposizione: non sono mancate le dichiarazioni di buona volontà, e anzi viene periodicamente reiterata la disponibilità ad “ascoltare” le istanze dei movimenti, la voce dei cittadini. E nel caso della legge Cirami vi sono stati giorni di opposizione autentica in parlamento.
Per il resto, però, nulla è cambiato. Ogni occasione sembra infatti buona (cioè pessima) per parlare di “dialogo” con il governo, e per cercare di riprenderlo, sottolineando con ciò la più assoluta e perdurante cecità sulla natura del progetto e della pratica berlusconiana. Se tale dialogo poi non si avvia è solo perché Berlusconi non offre nemmeno briciole e pretende come condizione minima e pregiudiziale una subalternità pronta, cieca, assoluta.

Nel frattempo la preoccupazione prioritaria dei dirigenti dell'opposizione sembra essere quella di impedire che si accresca il ruolo e il peso di Sergio Cofferati presso l'opinione pubblica. Nessuna modifica, invece, quanto alla linea politica. Nessun rimedio alle divisioni interne che assomigliano sempre più a faide. Nessuna inversione di rotta rispetto alla mediocrità trionfante.

 3) Che l'analisi implicita nelle “grida” combinate di Borrelli e Moretti fosse assolutamente esatta ha trovato, del resto, una verifica empirica proprio nello svilupparsi dei movimenti e nei primi risultati già raggiunti da quelle lotte.  Esse, infatti, proprio escludendo i vertici dei partiti da ogni visibilità e partecipazione, e scegliendo una via che quei vertici hanno fin troppo spesso definita massimalista o addirittura irresponsabile, sono riuscite ad ottenere ciò che i dirigenti dell'opposizione considerano l'obiettivo principale, e che invece, con la loro politica pseudo riformista (in realtà di accomodanti compromessi) non hanno mai neppure sfiorato: incidere nell'elettorato del centro-destra, sottrarre consensi a Berlusconi proprio mentre si recuperano quelli persi fra i propri elettori.

Non a caso, dietro la politica di fatto dei “girotondi”, che tiene insieme radicalità dell'indignazione e della critica con la volontà di parlare anche agli elettori “avversari” (l'opposto, dunque, della chiusura settaria o autoreferenziale, che è invece quella di chi predica un “riformismo” accomodante), c'è un'ipotesi, benché non sempre esplicitata: che oggi il vero spartiacque non sia fra destra e sinistra ma fra uno schieramento che in termini europei è di destra/centro/sinistra (quello oggi all'opposizione), visto che era sostenuto da Montanelli, e oggi da Sartori (per non parlare di Dini, di Mastella, e in non pochi casi financo di Andreotti), e uno schieramento, quello berlusconiano, anomalo rispetto a ogni destra europea, un impasto originale e minaccioso di peronismo opulento e di videocrazia.
Se le cose non stessero così, del resto, non si spiegherebbe il successo di massa di movimenti di opposizione radicale che si sviluppano però su parole d'ordine meno che moderate, meno che minimaliste, addirittura “istituzionali” come “la costituzione è eguale per tutti”.
Ma proprio questa realtà - che i movimenti hanno individuato e contro cui hanno operato con efficacia perché con coerenza rispetto all'analisi - resta inveceinaccessibile ai dirigenti dell'opposizione parlamentare, in tutte le sue componenti. Essi continuano ottusamente a considerano Berlusconi un avversario tradizionale, semplicemente di destra, espressione di un classico blocco sociale conservatore, anzi con capacità (o apparenze) innovative.

 4) I movimenti hanno visto le loro analisi confermate, hanno avuto successo proprio per questo, e tuttavia sembrano oggi in stallo. Sembra quasi che abbiano timore di aver avuto ragione fin “troppo”: il loro successo è infatti conseguente ad un'analisi che non riescono ad assumere in modo lucido e dispiegato, perché tenerla ferma comporterebbe una responsabilità politica inattesa, onerosa, non più episodica. Eppure, proprio i successi dei movimenti e il parallelo letargo dei partiti, dimostra che la linea “estremista” dei “girotondi” non solo è comunque necessaria (testimonianza morale) ma è addirittura possibile (è l'unica linea politica efficace e realista).
Nell'esperienza dei movimenti andrebbero sottolineati e studiati i momenti salienti che confermano quanto detto sopra.

a) Un antagonismo radicale nei confronti del governo che spinge anche settori moderati e moderatissimi di popolazione (secondo i canoni tradizionali) ad auto-organizzarsi e mobilitarsi con iniziative di piazza, e senza timore di mescolarsi con le invise (fino a ieri) bandiere rosse: un clima di questo genere è realizzabile solo in situazioni da unità nazionale contro un'oppressione antidemocratica. Se questo non è il comune sentire spontaneo tali eventi non prenderebbero mai forma. Si tratta dunque di un fenomeno che pervade in profondità la società italiana, non di una costruzione artificiale dei promotori dei “girotondi”.

b) Questa auto-organizzazione è davvero tale, visto che centralmente ogni iniziativa ha visto come “catalizzatori” (più che organizzatori) gruppi assolutamente esigui di persone. Tale auto-organizzazione ha dimostrato una efficienza assolutamente stupefacente, un caso di efficienza da passione civile del tutto imprevista e quasi assurda, che dunque meriterebbe uno studio sociologico serio, visto che il fenomeno, per quanto paradossale, è avvenuto davvero. Inoltre ha dimostrato che la politica costa ma, se sentita, si autofinanzia.

c) In tutte le occasioni si è verificato al di là di ogni ragionevole dubbio il paradosso del valore aggiunto della non-partecipazione dei vertici dei partiti. E' un tema scomodo, perché dal sapore anti-unitario, e perciò non analizzato e spesso rimosso, ma è anche una costante degli scorsi mesi: non solo la mancanza dei dirigenti di partito non rende minore la mobilitazione ma, coeteris paribus, la rende più facile, più massiccia, più entusiasta, anche fra gli stessi militanti delle sezioni che si “mettono in movimento” accanto ai cittadini senza tessera.

L'affermazione di Fassino secondo cui a piazza san Giovanni “la metà era gente mia” - a parte l'incredibile lessico da socialismo “proprietario” di cui i “suoi” militanti farebbero per primi certamente e volentieri a meno - suona perciò perfettamente vera, ma solo nel senso che si trattava effettivamente di iscritti e simpatizzanti dell'Ulivo. Ma è poi perfettamente falsa, nel senso che quegli iscritti e simpatizzanti si erano mobilitati a prescindere dalle sollecitazioni dei vertici dell'Ulivo, del resto tardive e contraddittorie (abbiamo dimenticato, per carità di patria, il goffo tentativo di boicottaggio tentato con l'annuncio di una manifestazione dell'Ulivo per il 5 ottobre, ma esso ci fu, e rientrò solo perché le sezioni, anziché rinunciare al 14 settembre per il 5 ottobre, intensificarono  le prenotazioni di pullman e ignorarono la nuova ipotetica scadenza, del tutto virtuale e pretestuosa, come si vide ben presto).

d) i movimenti hanno visto una partecipazione davvero “nazionale”, trasversale ai ceti sociali e alle classi di età. E se considerati insieme alle mobilitazioni sindacali, costituiscono davvero quel blocco sociale nuovo e maggioritario che a parole vanno inseguendo i dirigenti dell'opposizione ostili a Cgil e “girotondi”.

 5) Una conclusione si impone per quanto provvisoria: solo la politica dei movimenti, e le analisi e i giudizi (espliciti e impliciti) che la sorreggono, e che ho richiamato sommariamente più sopra, sono in grado di invertire la tendenza dell'opposizione alla sudditanza o all'inefficacia, alla subalternità e all'innocuità. Anche perché è perfettamente falso che i movimenti sappiano solo dire dei no: il programma positivo di governo c'è già, eccome (proverà a dimostrarlo anche il prossimo numero di MicroMega, spero), manca solo la volontà politica, cioè la decisione. E dei dirigenti adeguati al compito.
Analoga verifica empirica viene del resto dal movimento no-global. Che vede un intrecciarsi ricchissimo e anche contraddittorio di esperienze, punti di vista, storie personali e di gruppo, ma che chiaramente ha messo radici oltre i partiti, anche quando ne coinvolge gli iscritti (anche a Firenze forse metà di quella “gente” era iscritta e simpatizzante dell'Ulivo, ma con i dirigenti dell'Ulivo non si sarebbe mobilitata mai).

E una ulteriore conferma verrà dal prossimo movimento contro la guerra. (Purtroppo, perché vorrà dire che la guerra ci sarà). Credo che sarà il più ampio mai avuto in Italia. Aprirà divisioni perfino nello schieramento di governo. Sarà devastante per il mondo politico cattolico, poiché questa volta saranno le gerarchie ecclesiastiche pressoché al completo a dire un no senza distinzioni e senza reticenze alla guerra, Onu o non Onu. Dunque, dovrebbe vedere una opposizione unita, senza alcuna difficoltà e divisione nel porsi alla testa di un movimento radicale contro questa guerra.

E invece, bene che vada avremo mille distinguo, mille excusationes non petitae di non voler essere antiamericani, mille cautele nello scegliere forme soft di manifestazione, che non diano l'impressione di “demonizzare” la Nato, eccetera. Questo nel migliore dei casi. Perché è addirittura possibile, visto l'ombrello Onu, che scatti presso settori non piccoli l'orrenda coerenza con quanto affermato in passato: stare dalla parte dell'Onu come fonte ultima di legittimità, dunque stare dalla parte della guerra.
Contro la guerra dovremo riempire le piazze. Su questo davvero non è necessario insistere. E poiché sono convinto che ci siano tutte le condizioni perché il movimento sia davvero gigantesco, e straordinariamente maggioritario nel paese, credo che potrebbe imporsi al governo, costringendolo al disimpegno nella guerra di Bush, anche se avallata dall'Onu.

 6) Malgrado tutto confermi le analisi che stavano alla base dei movimenti e del loro successo, rischiamo lo stallo. Proviamo allora ad affrontare i nostri problemi. Proviamo a guardare tutti i nostri difetti senza timori, nella convinzione che ormai il fiume carsico si è radicato e allargato, e può dunque interrogarsisenza mettere a repentaglio il patrimonio civile accumulato. Solo così, anzi, eviteremo che vada disperso.
Vi è un evidente scarto, troppo grande, tra i “girotondi/1” nel senso delle manifestazioni, di tutte le persone messe in movimento, che si sono fatte attive e dirigenti, e i “girotondi/2” nel senso del deposito organizzato, dei club e dei loro militanti. Già numericamente. La parte che rimane stabilmente organizzata costituisce solo una frazione minima di quella che pure vorrebbe un impegno continuo, e comunque non ridotto ai momenti delle manifestazioni.

Questo comporta la tentazione, per i gruppi organizzati (i “girotondi/2”, quali che siano i nomi dei vari club), di dedicarsi ad attività autoreferenziali, invece che ad iniziative verso l'esterno. E di ipotizzare coordinamenti organizzativi in assenza di lotte e appuntamenti da coordinare. Oppure di aspettare convocazioni nazionali (che non potranno che costituire l'eccezione), senza sviluppare “azione civile”, cioè politica nuova su scala locale, nelle molteplici forme possibile.
Si è parlato di leaderismo. Preoccupazione sbagliata per come era impostata, poiché è inevitabile che in un movimento fluido contino presso i mass-media coloro che nei mass-media comunque avrebbero spazio. Preoccupazione anzi ingenerosa, visto che proprio la presenza di Nanni è stata cruciale per il decollo dei “girotondi” (e di Fo, Sabina Guzzanti, eccetera, per il Palavobis). Del resto, molti nuovi nomi che pochi mesi fa erano ignoti, oggi hanno voce nei mass-media, quindi è perfino vero che: chi inventa “diventa”.

Ma in un modo più sottile il problema certamente nasce: proprio il successo, e la visibilità del movimento, farà sì che vengano notate sempre di più tutte le assenze, anziché tutte le presenze. D'altra parte non è possibile che si diventi tutti dei “professionisti” di una politica del tempo libero, sarebbe una contraddizione, e proprio i nomi più noti, visto che la notorietà è spesso legata a una molteplicità di impegni, potrebbero essere assenti più di frequente. Proprio le loro assenze, inevitabili e non certo polemiche, saranno le più sottolineate e strumentalizzate. Dovremo ragionare insieme a modi di comunicazione che evitino tali strumentalizzazioni.

 7) La cosa più rischiosa resta comunque la tentazione all'incoerenza, al non prendere atto che  l'analisi era giusta, al non trarne le conseguenze. Forse non riusciamo a crederci, forse ci sembra impossibile che proprio degli impolitici come noi abbiano avuto maggior realismo politico. Forse semplicemente essere coerenti e prendere atto comporterebbe dei pesi esistenziali che giustamente non vogliamo: fare noi politica ogni giorno, diventare dei professionisti del bricolage, della cittadinanza attiva, il che  sarebbe anche politicamente assurdo e contraddittorio.
Ma questo non può spingerci a precipitare in un assurdo pio desiderio, smentito dai fatti: che cioè gli attuali dirigenti dell'Ulivo diventino diversi da quello che sono e che hanno dimostrato di voler rimanere. A insistere in questa illusione non faremmo che rinnegare tutto quello che abbiamo capito, che abbiamo fatto, e che dai fatti è stato confermato. E non riusciremmo neppure a liberarci dalle responsabilità morale e politica che ormai, essendoci ritrovati in piazza in oltre un milione, fanno parte della nostra esistenza. Corrispondere a questa responsabilità, senza diventare dei “professionisti”, dei “bricoleurs” a tempo pieno, è l'enigma che dobbiamo risolvere.

Fingere che si sia risolto da sé, perché i dirigenti dell'Ulivo hanno realizzato quel mutamento che non prevedevamo possibile (e che il loro comportamento ha confermato come impossibile) significherebbe non solo compiere un errore clamoroso, ma dissipare tutta la passione civile e le energie che abbiamo contribuito a mettere in azione. Perché è sempre più vero che crolla il consenso per Berlusconi (ciascuno comincia ad averne verifiche nell'ambito delle sue conoscenze personali) e il malgoverno accumula elementi tragici e comici, ma non è affatto alle porte quel trionfo dell'opposizione che sarebbe ormai ovvio e incombente se all'opposizione ci fossero gruppi dirigenti di mediocrità normale, europea.
Rischiamo di non voler vedere questa sgradevolissima realtà per paura di dover surrogare quei gruppi dirigenti. E invece: non dovremo fare nulla di più di quanto abbiamo fatto lo scorso anno, con una più lucida consapevolezza che l'agire dei movimenti è per un verso già politica (e non un “clima” su cui poi lavoreranno i politici “veri”), e per l'altro che è solo un aspetto della politica, l'unico a cui possiamo oggi dare il nostro contributo.

 8) Di questo contributo dovrebbe far parte l'impegno per una stagione di referendum. Me ne convinco sempre di più, anche se ancor più mi convinco che tale stagione abbia senso solo ad alcune precise e ineludibili condizioni: a) che le leggi da abrogare riguardino sia la giustizia sia temi che coinvolgano il mondo del lavoro (ed esplicitamente la Cgil); b) che tra le leggi sulla giustizia ve ne sia anche una votata per inciucio durante il governo di centro-sinistra; c) che a promuovere e dirigere la campagna referendaria (e dunque a rappresentarla in tv) siano comitati nazionali senza dirigenti di partito; d) che i partiti diano comunque un apporto convinto di risorse umane, comunicative, finanziarie; e) che in uno dei comitati promotori sia presente Sergio Cofferati.

Si tratterebbe di uno sforzo non da poco, di una sorta di 14 settembre prolungato (non un mese ma tre). Ma se questo esige il realismo politico, avrebbe senso sottrarsi, dopo aver messo in moto il più grande movimento auto-organizzato della storia repubblicana? Abbiamo la possibilità di rinunciare a far bene quello che comunque sarà fatto (una stagione di referendum), ma che rischia di essere fatto con modalità che accrescono a dismisura le possibilità di sconfitta? E non si sono ormai accumulati tutti gli elementi per fare del referendum un vero e proprio “scontro di civiltà”, fra la democrazia presa sul serio e un tentativo ormai dispiegato e sfacciato di ridurla a finzione? Scontro pacificissimo, ovviamente, ma il doverlo ripetere ogni volta già indica come ormai l'uso intimidatorio e criminalizzante (verso ogni autentica opposizione) del potere “informativo” monopolistico abbia superato il livello di guardia.
Una grande manifestazione nazionale, una sorta di “festa della Costituzione” (magari non a Roma, e invece a Firenze o a Milano), potrebbe lanciare la stagione referendaria, la costituzione dei comitati in tutto il paese, precedendo di qualche settimana i tre mesi di raccolta delle firme.

Roma, 2 gennaio 2003

 
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