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Liste Civiche Nuovo Rinascimento

Ultimo aggiornamento: 29 giugno 2008

Riprendiamoci l'Italia

A proposito dell'attuale fase congressuale del PRC

Il Prc si accinge a vivere una fase congressuale. Mi permetto di intervenire dall'esterno per esprimere alcune considerazioni personali. Dall’anno 2003 (una data che a me sembra distante un secolo) non sono più un iscritto, e ad essere sinceri nemmeno un simpatizzante del Prc, per varie e molteplici ragioni, ma soprattutto perché ho conosciuto bene i metodi e gli espedienti di natura "democristiana" escogitati e adottati puntualmente nelle fasi congressuali per "gonfiare" artificiosamente le tessere delle iscrizioni e, dunque, i consensi e i voti a proprio favore, soprattutto da parte di alcuni settori del partito, quasi sempre legati alla segreteria provinciale di turno. Quando ero iscritto io, la segreteria provinciale era guidata da Maraia, poi espulso dall’attuale dirigenza che all’epoca era all’opposizione... in attesa di prenderne il posto. Insomma, sono cambiati i vertici locali del partito, ma non i metodi di gestione, che restano praticamente gli stessi, ossia retti sugli inganni, sulle menzogne, sulle scorrettezze e sulle mistificazioni. Personalmente sono assai scettico, non credo molto nelle possibilità (anche se esistono enormi potenzialità interne) di cambiamento di questo partito "maledetto", consegnato da tempo nelle mani e nelle fauci (ingorde, voraci e insaziabili) di quelli che io definisco "forchettoni rossi", presenti in gran copia sia a livello locale e ancor più a livello nazionale. Una prospettiva di rinnovamento effettivo è, a mio avviso, impossibile nella misura in cui non basta sostituire i vertici per rimediare ai problemi interni, per sconfiggere e curare il "male" dell’opportunismo, del carrierismo e dell’arrivismo di molti burocrati e funzionari di partito, per eliminare le contraddizioni insite in una forza politica che è corrotta dal potere e dall’ideologia borghese. Non serve a molto rinnovare i quadri e il personale dirigente, se poi i metodi di gestione, di organizzazione e di conduzione del partito, sono praticamente gli stessi di sempre. Pertanto, ritengo sia necessario (ri)partire da una vera RIVOLUZIONE DAL BASSO, ossia da una sorta di "movimento tellurico" provocato dalla base che sconquassi e sconvolga radicalmente gli equilibri intestini, gli assetti organizzativi e gestionali, la struttura, i metodi e la linea ideologica e pratica del partito. In tal modo si può forse sperare ed immaginare che possa emergere dalle macerie un soggetto politico totalmente rinnovato e ricostruito ex novo: non tanto e non semplicemente un nuovo partito, ma un ALTRO partito, una sorta di Rifondazione RIFONDATA... dalla BASE. Questo è il mio auspicio, la mia speranza ma, nel contempo, il mio scetticismo "cosmico" mi induce a dubitare fortemente, ritenendo che si tratti di una semplice illusione, di una sciocca chimera. Per quanto mi riguarda, io non voglio più avere a che fare con i "forchettoni rossi" che hanno dissipato il ricco e prezioso patrimonio di idee, di valori, di esperienze storiche, di risorse umane, intellettuali, morali e politiche, dei movimenti e delle lotte delle donne, dei giovani, dei pacifisti e degli attivisti no-global, dei lavoratori e del mondo operaio di questo sventurato paese che è l’Italia. Un paese sciagurato, in quanto è stato consegnato nelle luride mani dei (post e cripto)fascisti e dei rozzi leghisti, degli affaristi e degli speculatori, dei servi e lacchè berlusconiani, del governo più demagogico e razzista del dopoguerra, insomma della peggiore destra europea, anche e soprattutto per colpa dei "forchettoni rossi" che ancora sono e prosperano nel Prc.
Lucio Garofalo

Dittatura mediatica

Quando in Italia passano le leggi ingiuste significa che non è soltanto il capo del Governo che le vuole, ma la mafia ,la Massoneria e i teocon (cristanisti) con il grande e straordinario contributo della stampa e dei media.
Emilio Rossi

Regime leghista

Accorgersi del regime, non è alla portata degli uomini comuni, anche perché i gerarchi distinti a vari livelli, hanno il compito di rifocillare le masse, in ogni stagione. sempre ignorante politicamente, per cui, a loro vanno somministrate vitamine artificiali, che le rendano tossicodipendenti di prodotti politici o facce rassicuranti. La parte più evoluita “culturalmente“ e distante dalle masse ignoranti, coglie la possibilità di un regime e si ritiene indispensabile e sicura di poterlo fermare, quando nella realtà è già evidente e ben piazzato, per reggere spinte o urti che provengono da qualsiasi settore culturale, opposto all’altro, che acclama e nutre il regime. Il regime non s’interrompe pensando ad un cambio di governo, se poi le stesse forze di potere decidono sulla politica. Pur vero, che mentre altri notano le decadenze istituzionali, altri traggono profitto e le amministrano come a loro pare opportuno. In questo marchingegno democratico, le opposizioni, in ragione di chissà quali emergenze nazionali, verso i poteri finanziari e politici, si atteggiano a comportamenti da conigli e mentre alcuni cittadini si sentono nel diritto di astenersi dal diritto dovere di voto, le opposizioni pensano a spartirsi posti di potere, rinunciando al combattimento e pretendendo pure di riuscire, per giuste cause a riempire le piazze di simpatizzanti. Andateci VOI. L’Italia è considerato un paese dove si può riciclare denaro sporco; un paese senza dignità, con greggi di capre brucanti, guidate politicamente, in ragione d’interessi incompatibili con lo sviluppo civile di una nazione. Dall’altro canto il leghismo, oggi anche siciliano, si riempie la bocca di libertà; di fatto si occupano della loro libertà ed interessi di caste nordiste in comunione di beni con le caste del sud.
Lettera firmata.

Leggi persona

Le leggi per la persona o per le persone, che si sono istituzionalizzate possono apparire scandalose e per certi punti di vista limitate a poche persone (senza dubbio leggi democratiche). Ma se tutto ciò è possibile, significa che altri non istituzionalizzati, ne possono trarre beneficio e forza sempre democratica, per continuare ad operare fare affari. I conflitti d’interesse sono sempre devastanti e se poi si collocano in un sistema senza controlli, sono distruttivi per ogni tipo di società. Senza trasparenza la democrazia muore. Interessi ed ignoranza politica s’intrecciano e sempre democraticamente, consegnano poteri a persone che fanno uso della politica e la considerano casa o casta privata. Le istituzioni parlamentari sono ambienti, spazi abitati da abusivi, perché eletti tramite democrazia pilotata e non libera, come dovrebbe essere, cioè: imperfetta nelle sue particolarità “ minoritarie” e maggioritaria nell’onesta, nella sua trasversalità politica.
Lettera firmata.

Demoregime

La democrazia è un mezzo per creare benessere condivisibile, costruire diritti e doveri, rendere giustizia. È un sistema d’opinioni di relazioni, che definiscono, costruiscono una buona convivenza civile. Nella democrazia, l’informazione svolge un ruolo centrale, sia sul piano della trasparenza sia perché può incidere sulle scelte politiche. E su questo potere di calarsi, come protagonista, nella vita politica si può discutere riempiendo pagine su pagine, perché l’informazione può incidere in negativo o in positivo. Un’informazione che serve i vari poteri costituiti è un’informazione di parte e danneggia il paese. Un regime esiste perché è nutrito dall’informazione.
Lettera firmata.

Caste benestanti

La casta è un termine recente, molto usato, ma bisognerebbe distinguere cosa s’intende per casta e quante sono le caste che servono la politica e dalla politica ricevono benefici e quante fanno parte del sistema e si arricchiscono a scapito d’altri cittadini estranei alle caste. La casta è un termine che va molto alla moda, quanto la dittatura dolce, a detta d’alcuni, che in verità, è anche amara, per gli esclusi o gli incompresi, i senza riferimenti, e per questo motivo, senza titolo di considerazione. Consapevole che quanto scritto non serva a nulla, non mi crea sconforto, perché diversamente mi sarei speso per dimostrare la mia ignoranza o i miei lati deboli. Una cosa che voglio rilevare ed introdurre tra le varie caste o dittatura dolce, è il regime dei benestanti, che è realtà, nella sua complessità e da “sempre” si sente autorizzato tramite la politica di applicare le sue regole scritte o non scritte sull’intera società o meglio sull’altra società.
Lettera firmata.

Sito

Sono Nello Ruello testimone di giustizia, ho denunciato e testimoniato in tribunale contro coloro che mi hanno distrutto la mia vita, i miei aguzzini, che sono a diverso titolo tutti condannati con pene pesanti. Ho scelto nonostante tutto di rimanere sul posto, a Vibo Valentia, una cittadina che fino a poco tempo fa era in mano a queste persone. Vi chiedo di vedere il mio blog e se di vostro interesse, ad aiutarmi a diffonderlo.
Cordialmente, Nello Ruello
http://nelloruello.myblog.it

Sfascio e martello

Perché è così difficile comunicare a Sinistra? Perché l’unione e la condivisione di prospettive è sempre una continua ricerca incompiuta? Forse la risposta è, semplicemente, una sola: non può esservi unanimità di vedute perché non può esistere, in Italia, una sola Sinistra, unita e plurale. Quando ci si divide sui simboli o sulle denominazioni spesso si è di fronte non ad una diatriba meramente formale bensì ad una dialettica sostanziale, ad una diversa impostazione culturale di fondo: la divisione tra una Sinistra Comunista-Ambientalista ed una Sinistra Socialista-riformista (che non trova certo spazio nel PD!). E’, ad oggi, amplissima (più grande di quanto si possa immaginare) la schiera di elettori di Sinistra astenutisi alle elezioni trascorse in quanto privi di una effettiva rappresentanza politica (lo scarto tra le elezioni comunali e provinciali e tra il primo e secondo turno a Roma ne è l’esempio più attuale). Il quadro è più semplice di come appaia:

  • tra un PD assente sulle tematiche dei diritti civili e della laicità, privo di un'identità chiara (comprendendo dalle correnti teodem ai radicali), troppo sbilanciato a destra sulle politiche economiche e sulla politica estera
  • ed una Sinistra Comunista che, al contrario, rilancia il tema della lotta di classe, vede ancora come una minaccia la proprietà privata ed il profitto, non riconosce nessun valore al merito (in virtù del principio per cui "tutti siamo uguali"), non ammette i fallimenti della gestione pubblica dell'economia, ritiene che il problema sicurezza sia una strumentalizzazione delle destre (si veda l'indecente spettacolo offerto, col Governo Prodi, in occasione del Decreto Sicurezza!) e la politica dell’immigrazione una politica della sola e semplice accoglienza
molti compagni "stanno nel mezzo" e, alla fine, hanno preferito non scegliere. Il sogno di molti tra questi era, per l'Italia, la costituzione di un grande partito socialdemocratico che, aspirando ad un 30% di consensi elettorali, potesse presentarsi come forza di governo in grado di determinare le scelte di politica nazionale. Ad oggi, sperimentiamo che questo è un sogno sepolto, cui la svolta pdiana di Veltroni ha inferto l'ultimo colpo mortale! Un sogno, comunque, non surreale, visto che è il quadro politico italiano ad essere l’anomalia nello scenario europeo: siamo l'unico Paese privo di una forza socialista di massa e l’unico Paese in cui la Sinistra (anche quella laico-socialista) è priva di rappresentanza in Parlamento! L’impressione maturata nell’alveo dell’astensionismo di Sinistra (tra coloro che, in passato, hanno sempre votato e sempre votato a Sinistra: dai Ds per finire col Pdci) è che:
  • il Pd si configurerà come un partito di democristiana tradizione legato a logiche di potere (e, per di più, con logiche interne meno democratiche di quelle di un vecchio partito di massa come la Dc!)
  • mentre i Comunisti siano tentati da un ritorno ad un passato minoritario e d'opposizione (rinnegando la memoria di Enrico Berlinguer).
Nei cinque anni a venire, questa “massa critica” della Sinistra sarà esigente:
  • nel giudicare l'operato del Pdl con onestà (senza i paraocchi di una Sinistra vecchio stile)
  • e nel valutare le nuove configurazioni politiche che si assesteranno a Sinistra.
E’ bene che la Sinistra, più che la caccia ad un voto elitario, cerchi di riconquistare il consenso della gente comune (la stessa che, al Nord, ha votato la Lega).
Gaspare Serra

La storia degli aumenti dei prezzi degli alimentari

Il presidente della Wordwatch Istitute di Washington, Lesten Brown, precisava nel 1995 in un pamphlet “ Chi sfamerà la Cina?” una tesi di elementare semplicità. La Cina ha vinto, scriveva Brown, il confronto millenario con la fame,, lo ha vinto assicurando alla popolazione una dieta che supera le 3000 calorie, una dieta fondata sul riso con contributi modesti di carne di pollo e suino. Tuttavia la Cina mostrava di essere sulle soglie, nel 1995, di uno sviluppo economico che si prospettava travolgente: il nuovo benessere avrebbe mutato, il regime alimentare che avrebbe assunto come pilastro la carne. La Cina ,purtroppo non disponeva che di un decimo di ettaro di suolo arativo per abitante, per cui gli era preclusa la dieta fondata sulla carne. E per lo più la Cina convertendosi in potenza industriale avrebbe ricoperto di cemento milioni di ettari di risaie : i cereali da trasformare in carne avrebbe dovuto acquistarli sul mercato mondiale Il pensiero di Brown era che l’industrializzazione cinese avrebbe percorso la strada seguita dal Giappone,Corea e Taiwan, che all’alba del proprio sviluppo disponevano di una superficie equivalente a quella cinese, che per realizzare industrie ed aeroporti l’hanno ridotta ad un trentesimo di ettaro per abitante. La conseguenza è la dipendenza dei mercati internazionali. Il Giappone vive, oggi, di cereali sbarcati da Stati Uniti, Canada e Argentina: 25 milioni di tonnellate ogni anno. Se la Cina avesse ricalcato l’esempio Nipponico l’entità delle sue importazioni avrebbero superato, secondo Brown, i 200 milioni di tonnellate, una quantità equivalente alla somma del Commercio mondiale. Ecco l’incongruenza Europea e Italiana : mentre Brown moltiplicava le prove dell’incombente penuria planetaria,, il Governo americano, singolarmente, combatteva la guerra più ostinata per ottenere lo smantellamento del sistema agricolo europeo. Gli americani dicevano a noi europei: dovete smantellare il vostro apparato agricolo, che è costoso e inefficiente. I primi beneficiari saranno i vostri consumatori. Potete farlo con sicurezza . noi siamo il fornitore più sicuro del globo.Vi riforniamo oggi, vi riforniremo domani. L’Europa e l’Italia ci sono cascati. Le pretese americane si sono scontrate per trent’anni, con le fondamenta del meccanismo concepito da De Gasperi, Schiuman ed Adenauer, perché i popoli uniti nel sodalizio non avessero più a conoscere la penuria, una penuria che non ha mancato di convertirsi in fame tra il 1945-1947. Poi nella comunità entrava l’Inghilterra, che della Comunità non aveva contribuito a fissare le fondamenta, e quelle fondamenta ha sempre contestato, in singolare, perfetta sintonia con Washington. Alla volontà Inglese di distruggere la macchina agricola comunitaria si univa, in disinteressata comunione d’intenti, il mondo industriale, desideroso di dilatare le importazioni agricole per favorire le esportazioni manifatturiere. E’ non è stato, probabilmente casuale, che per tre decenni la grande stampa ha suonato pifferi e tamburi per denunciare la “vergogna” dei “surplus”. Inevitabili nelle annate favorevoli. Se il dollaro non è più capace di convertirsi in energia, il mais americano, non raggiungerà più gli allevamenti del Globo. L’Asia dovrà rinunciare al sogno della carne. Inoltre non è immaginabile che alla rivoluzione possa sottrarsi l’Italia, un Paese in cui un’urbanizzazione furente ha dimezzato la disponibilità di campi in pianura, tanto che su 4 chili di pane che ci vende il fornaio 3 derivano da frumento d’importazione. La politica Italiana ha dismesso l’agricoltura nominando ministri incompetenti da Goria, alla Poli Bortone, a Pecoraro Scanio ad Alemanno , i quali hanno occupato il posto di ministri con il solo interesse delle nomine negli enti di competenza ministeriale, mentre il prof De Castro si è schierato a fianco dell’Inghilterra e contro la Francia, nostra alleata, e fautrice della Filosofia della sicurezza degli approvvigionamenti del trattato di Roma e prima produttrice europea di frumento.
Guido Buschettu

Rai informazione

La Rai è un’azienda, sul profilo democratico in declino; se tolgono anche Anno Zero, Report, la Rai può anche aumentare gli ascolti, perché esistono altre programmazioni, che fluidificano la linfa intellettuale degli italiani. L’Italia è un paese da cinquanta anni sorvegliato ed ogni cambiamento politico è deciso nei palazzi del potere non solo romani. Tutto è pilotato in funzione del non cambiamento; molti gli uomini disponibili ed affascinati dai nuovi poteri costituiti. Governare l’Italia non è difficile come si vuol far credere; è un gioco da ragazzi. La classe dirigente lo dimostra. Non è importante il colore politico; le maschere abbondano d in Italia è sempre carnevale. L’importante è manifestare la simpatia ed ogni occasione cercata e ricevuta, è gestita nel modo, del far piacere e dell’apparire affidabile e volenteroso ed eventualmente disponibile a trasformarsi in uomo di parte; in questo caso, un uomo di parte è una persona con un peso intellettuale inferiore all’eccellenza, che sacrifica la sua libertà, sempre se ne ha avuta in passato, per cause politiche, dalle quali ricevere dei favori personali. Lettera firmata.

Covi

Le istituzioni sono covi, nei quali stanno in pianta stabile mafiosi d’ogni genere e stampo. Esiste, pure un ricambio di mafiosi, consentito dal “rinnovamento” democratico. A fianco di serpenti velenosi che non appaiono tali, esiste una maggioranza trasversale d’orbettini che abilmente pensano solo a nutrirsi. Un sistema del genere può solo favorire clientele legate agli affari ed allo steso tempo, accentuare le disuguaglianze sociali. L’impoverimento che tocca una parte del paese, è dovuto a questo sistema che utilizza risorse per opere inutili, ma che consente di foraggiare il comparto legato alla politica affaristica. Il sistema si serve la torta e gli invitati o gli azionisti quotati, dai colletti bianchi verdi, rossi, azzurri, della casa politica affaristica, se la dividono. E la crisi? Per alcuni uomini esiste; questi sono elettoralmente da sfruttare, semplicemente da dimenticare, o insignificanti sul profilo elettorale. Le strade, le autostrade sono intasate dagli autoveicoli. I ristoranti sono pieni. I supermercati, (di sabato) sono affollati. Dove è la crisi? Gli stipendi sono bassi, le pensioni molto basse. Dove è la crisi? Il 10% degli italiani possiede la metà del patrimonio nazionale; dove è la crisi? Le caste politiche, affaristiche, commerciali non sono mai in crisi, e la politica istituzionale nelle sue variabili maggioranze garantisce a queste realtà intoccabili di spremere il resto del paese. Lettera firmata.

Maestri

Dalla politica del lusso, dell’apparire, del promettere, sono state prodotte tante balle o bolle di sapone. Mentre al popolo saranno consegnati ciccioli, i “maestri“ della politica, avranno tutto il tempo, per tessere nuove ragnatele di potere, creare clientele, e rifocillare il popolino con il “dovuto“ però chiamato eccellenza. I maestri della politica, per consenso, consegnato anche da alunni, cercheranno di garantirsi l’obbedienza d’organigrammi sociali vecchi e nuovi, connessi e comunicanti politicamente. Lettera firmata.

Ronde

La ronda è un servizio strettamente militare e dovrebbe esser considerato tale. Il militare riceve un addestramento particolare, ed in più è adeguatamente protetto perciò, in situazioni delicate sa come comportarsi. Le ronde civili, che siano verdi, rosse, gialle, azzurre, hanno una funzione limitata ed esercitano su basi volontarie, senza statuto. Io sono contrario alle ronde civili, perché deve essere lo Stato tramite le sue organizzazioni, ha garantire la sicurezza. Basterebbe richiamare migliaia di militari impegnati all’estero in missioni inutili e rischiose, per coprire in parte il fabbisogno umano, di controllo o vigilanza del territorio nazionale. Anche le forze armate presenti in Italia, potrebbero essere impegnate in azioni di prevenzione. Invece, su base volontaria si applaude, per ronde civili e su certi aspetti politicizzate, quasi per coprire proprio le mancanze dei politici, che oggi applaudono per queste iniziative, così articolate e stranamente considerate utili, da tutte le parti politiche. Vadano loro ha fare la ronda. Lettera firmata.

Emergenza educativa

Se si discute di ”emergenza educativa” è perché nella società, emergono fatti gravi, degenerativi, che minacciano e deteriorano la convivenza civile; fatti episodi, prodotti da tanti uomini compresi coloro che hanno nelle loro mani, le leve di tanti poteri sociali: politici, economici, commerciali, e del divertimento, per cui, l’emergenza educativa (ma è troppo tardi ed inutile) dovrebbe riguardare anche “loro”e non solo le nuove generazioni, le quali subiscono ideologie d’ogni genere e stampo, confezionate dagli adulti organizzati in mille e più, specialità speculative. Non sono d’accordo sulla teoria che quando la Chiesa è abbandonata e gli uomini si allontanano da essa, non finiscono per adorare più niente, ma al contrario ergono a loro idoli tre dei: l’Usura, la Lussuria e il Potere. Per potere bisogna specificare che questo strumento nelle mani degli uomini, è incompatibile con l’agire dei deboli; di fatto, non lo hanno mai avuto, neppure tramite i loro rappresentanti. Se questi “ideali” imperano nella società attuale, un motivo esiste e non si può imputare tutti questi mali all’ateismo, perché è semplicemente sbagliato ed ingiusto e perché il bene quanto il male è un prodotto umano ed il “bene sano “ è un prodotto del singolo, eliminabile da qualunque dottrina ideologica. Se avesse trionfato il male, l’uomo sarebbe scomparso sulla terra. Il bene quanto il male è presente in ogni uomo, ma la battaglia del bene sul male, è possibile farla, se persone di buone qualità, indifferentemente che credano o non credano, si uniscono e lottano insieme per eliminare le ingiustizie; quello che oggi non avviene, per cui, gli esempi negativi, appaiono addirittura fenomeni eroici.Particolarità intellettuali, collegate alle furbizie, ricevono persino consensi sociali. Ingiustizie, egoismo e nuove povertà, sono fatti noti, veri. In nome del profitto, dell’egoismo, le città muoiono soffocate dallo smog. L’affarismo forsennato, contro l’ambiente e contro le persone indifese, è una malattia incurabile, che riguarda tutti. , da sempre, nelle loro diverse specialità mietono diritti e creano ingiustizie sociali. Se la ricchezza non è da condannare, di certo sono i metodi, con i quali si realizza. Gli egoismi individuali, segnano in negativo, la società, tutte le società. Nella società attuale le caste, le corporazioni sono ben visibili e se queste governano la politica del non fare, del chiudere un occhio, significa che queste corporazioni sono strettamente collegate a quel genere di politica, che consente a loro di adagiarsi su posizioni di privilegio. Lettera firmata.

Mulino bianco

Un giorno ho pensato alle famiglie del mulino bianco; nella realtà esistono per davvero, ma non appartengono al mondo del lavoro dipendente o meglio quel mondo che deve fare i conti con i costi degli affitti. E subito ho pensato alle famiglie dei politici ed alle varie caste sociali: avvocati, notai, dentisti, medici privati, eccetera. I politici, quando parlano di famiglie non si comprende di cosa stiano discutendo; forse sono un po’ confusi, perché di famiglie ne hanno più di una: beati loro e buon proseguimento. Indubbiamente esercitano il loro pensiero da una posizione d’assoluta tranquillità economica, con tutti i privilegi connessi all’attività politica. Per decennali responsabilità politiche, non si costruito uno stato sociale, degno di questo nome, nel quale tutti i cittadini, e famiglie comprese, si sentissero parte in causa, per ricevere nel bisogno un giusto ed equo aiuto. Uno stato che non tutela, coloro che perdono un lavoro o altri che ne rimangono fuori è uno Stato insensibile, invisibile verso una parte dei loro figli. L’elemosina, non può esser considerata una forma di tutela convincente. Lettera firmata.

Sirene

L’ignoranza politica è facilmente governabile; l’informazione è utile per pilotare i cervelli. L’ignoranza politica è paragonabile ad un cavallo imbizzarrito e chi riesce a domarlo, ne diventa il proprietario. Ogni società esprime la sua classe dirigente, ma non si specchia in lei ed anche i leaders sono strumenti per consentire agli uomini, di entrare in politica. Non si può credere in assoluto, che la rappresentanza basti o sia il termine ultimo, per poi non più interessarsi della cosa pubblica. La rappresentanza non può esser sinonimo di garanzia e di sicurezza. Il risultato elettorale, delle elezioni politiche anticipate del 2008, servirà a livello locale, per tessere accordi di potere. Le sirene inizieranno la loro opera di persuasione, d’attrazione ed influiranno anche su quelle persone che vedono la politica, come un mezzo per soddisfare i loro bisogni o aumentare il loro potere sociale. Certo, non lo dimostreranno apertamente. Lettera firmata.

Anno zero

Avete visto la trasmissione di “Anno Zero “del 17 aprile 2008? Si è accennato d’ignoranza e cretinaggine di popolo. Invece si tratta di “ignoranza politica“ per cui, il non sapere, fa sì che brave ed oneste persone scelgano convinte di esercitare per il loro bene e per il bene dell’intero paese. Si è parlato di cittadini in generale, senza nessun accenno alle donne, come se non esistessero, quando invece il loro voto politico è caratteristico e quindi può fare la differenza. Io mi sento ignorante, ma noto, altrettanta ignoranza politica e presumo, che altri vedano per il mio dire, altrettanta ignoranza e quindi esemplare umano, da compatire e da non considerare. Detto ciò, se esistono ignoranti, sempre sul profilo politico, esistono anche i recettori, di quest’ignoranza, per cui, gli ignoranti hanno i loro intermediari, ne sono attratti, entusiasti e quindi successivamente soddisfatti di esser governati. Senza entrare in merito di quanta intellettualità esista nel corpo di una società, o d’alcune persone, di certo alcune, probabilmente hanno deciso di intraprendere la carriera politica e di interpretare un sogno di popolo, al fine di fissare sulle poltrone istituzionali, la loro carriera politica. Lettera firmata.

Simboli

I simboli dei partiti politici, incarnano storie d’uomini, d’idee, di progetti sociali, ma i simboli che possono anche rinnovarsi, per dei cambiamenti sociali, servono a poco, se poi, col trascorrere del tempo, non producono sostanza o i protagonisti non risolvono le problematiche sociali, interessandosi addirittura di migliorare in sordina le loro posizioni.Interessanti sconfinamenti sui diritti violati d’altre società, possono esser visti bene, sempre se, a casa propria si è fatto il proprio dovere. I simboli politici decadono quando i loro proprietari, non si dimostrano all’altezza dei loro compiti connessi con il valore dei simboli. Caduti i punti cardinali, che poi sono riferimenti inossidabili sui quali costruire leggi o norme di civiltà, connesse con il rispetto dell’uomo, indifferentemente dalla sua età anagrafica e diversità di pensiero, ogni simbolo si svuota del suo valore ideale, e si trasforma in strumento commerciale. Lettera firmata.

Voto ragione

Non è per niente vero che gli elettori, hanno sempre ragione. Il voto politico, dipende da tanti eventi, da conoscenze acquisite e persino dal non sapere, per cui, il voto è un esercizio provvisorio, una scelta nel tempo, che può variare o dissolversi. Il voto politico, è consegnato a persone che si ritengono affidabili. Il voto, può esser determinato da interessi personali. Su certi strati sociali, gli slogan possono incidere e dirigere un consenso politico. Il voto è dato sulla base d’aspettative, ma ci si può anche col senno del poi, accorgersi di aver sbagliato. Accorgersi di aver dato un voto a persone che poi si sono dimostrate incapaci, è veramente triste. Il variare del voto è una componente democratica; può variare per una delusione per aver creduto in un indirizzo politico. In questi tempi sociali, ci si può solo aspettarsi altre fregature; intanto altri gioiscono sulla presunzione di aver trovato riferimenti politici, in grado “finalmente“ di risolvere i loro problemi, e di altri che hanno votato in modo diverso. Nel frattempo l’informazione ed i vari simpatizzanti “quotati politicamente” probabilmente fanno ressa, al capezzale dei nuovi eletti. Il voto può esser pilotato, ed in più casi, è pilotato e questa devianza e non rispetto verso i cittadini è anche il prodotto di una certa informazione. Il voto può esser consegnato a persone meritevoli, ma è pur vero, che ognuno che vota, crede essenzialmente di votare bene. Il potere è attraente e riscalda sempre e soprattutto i cuori degli affaristi, (che non coincide per forza sempre in disonestà) mentre tiene tiepidi in cuori dei semplici, perché a loro il potere non interessa e lo vedono come uno strumento da utilizzare verso il bene comune. La governabilità è importante, ma altrettanto importante è il come governare ed è prioritario che l’attenzione sia rivolta a coloro, che per i loro sacrifici, hanno dato più allo Stato d’altri soggetti. Sacrificare una stagione, in ragione della governabilità altrui, o per la definizione di un’alternativa politica altrettanto stabile, è giustificabile se la politica governativa, guarda a 360° e tiene conto delle diversità in difficoltà. Diversamente si condanna una parte del paese, rappresentato o non rappresentato da una o più opposizioni, a subire leggi, regole, scritte e non scritte, che possono limitare la libertà, ma soprattutto i diritti civili. Lettera firmata.

Aspettative sociali

Sentire parlare di stipendi e pensioni basse, senza intervenire per adeguarle al costo della vita, è un sentire che ormai stanca; un sentire nauseante ripetitivo, perché la gente si aspetta la sostanza e non delle risposte vaghe, che poi sono dei no, motivati, da mille e più ragioni, per di più false, perché probabilmente le risorse sono indirizzate in altri luoghi, in realtà già ben fornite in precedenza, senza tener conto degli sprechi e senza accertamenti sulle vere” necessità “ di coloro, o società private o pubbliche, che usufruendo di risorse importanti, senza avere i requisiti fondati, tolgono alle altre realtà sociali quegli aiuti necessari in certi casi per la sopravvivenza stessa d’aziende e nuclei famigliari. Risorse probabilmente gestite dalla mano pubblica per costruire favoritismi e clientelismi, d’ogni genere. Alla luce delle “ nuove” novità politiche, che riguardano l’abolizione dell’ICI, io mi auguro sulla prima casa, che io ritengo una tassa ingiusta che colpisce un bene principale, colgo l’occasione per dire, che il governo Prodi probabilmente è stato rigoroso, riuscendo persino ad organizzare tanti tesoretti, che poi accusato di esser ostaggio della sinistra radicale, (termine alquanto pittorico), non è stato in grado di distribuire, governando come destra politica avrebbe fatto e che attualmente sembra che si presti a ridurre alcune tasse, per fare quelle cose, che il governo Prodi, è stato impedito fare o di proposito non ha fatto, o non ha avuto il coraggio di fare, per altri impedimenti di strategia politica: restituire risorse al mondo del lavoro dipendente. Oltre all’eliminazione dell’ICI, rimanendo in tema, è necessario abbassare il costo degli affitti. Opinioni.

Stato non stato

Io ho dei dubbi che gli ultimi in terra amara, dopo morte saranno i primi, in qualche presunto paradiso. La società politica si occupa degli ultimi, di coloro che hanno difficoltà economiche? Esiste un volontariato che produce buone cose. In ogni modo c’è solo da augurarsi di non aver bisogno, perché solo in quell’occasione si può comprendere quanto lo Stato sia presente, per risolvere ed aiutare una persona in difficoltà. Lettera firmata.

Concimi con rifiuti tossici

All'indirizzo qui sotto riporto alcuni link sull'abominevole crimine dei concimi fatti con rifiuti tossici e poi sparsi sui campi. Onestamente penso non vi sia reato più grave che avvelenare l'acqua e la terra stessa che ci danno di che vivere. Sarebbe opportuno innanzitutto conoscere bene quanto accade, ognuno approfondendo i fatti da sè, e poi avvisare di quanto già accaduto, e del pericolo di ulteriori crimini in tal senso, agricoltori, consorzi, associazioni, enti e quanti altri direttamente interessati, prima che il fenomeno si estenda ed anche altri terreni divengano tragicamente irrecuperabili come già in diversi luoghi del nostro ex Bel Paese. Ringrazio infinitamente tutti per l'attenzione, vi prego di fare anche voi tutto il possibile, tristi cordialità,
http://www.hyperlinker.com/change/concimi_tossici.txt
Una considerazione finale
Spesso ad ordinare questi ed altri reati son quelli fra noi più ricchi e ad eseguire son quelli fra noi più poveri.
Entrambi, ricchi e poveri, son colpevoli a tutti gli effetti, il fatto che il povero non abbia di che dar da mangiare ai suoi figli non potendo giustificare minimamente questo come nessun altro reato.
Il maggior guaio è che:

  • quando i ricchi si riproducono oggi riproducono soprattutto la loro spregiudicatezza;
  • quando i poveri si riproducono oggi riproducono soprattutto la loro disperazione.
Fermare le nascite, non con le leggi, non vietando od imponendo, bensì con ogni mezzo culturale a nostra disposizione, diviene allora il modo fondamentale per ridimensionare spregiudicatezza e disperazione. Questa misura si rende improcrastinabile in quanto se un tempo i reati che si potevano commettere non potevano mai assumere carattere di tale estensivo danno e pericolo, oggi uno solo di noi ha il potere di arrecare danni irreversibili ad intere comunità.
Se non provvederemo a fermare le nascite ed a rimandare ogni nostra velleità riproduttiva a quando la società diverrà più matura, a quando ogni individuo avrà acquisito un senso etico della vita, a quando ogni individuo avrà un lavoro ed un reddito minimo garantito tale da scongiurare ogni suo cadere in preda alla disperazione, a quando non vi sarà un corretto sistema di premi e punizioni, non avremo grandi speranze di vedere la società salva.
Allora scriviamo poesie, odi e canzoni, testi teatrali, facciamo film, dipingiamo quadri, scattiamo foto, musichiamo opere, costruiamo tutti insieme appassionatamente una nuova cultura straordinariamente non convenzionale bensì adeguata ai nostri tempi ed alle nostre nuove conoscenze. Smettiamola d'ingrassare gli artisti convenzionali, i putridi bidoni della cultura attuale, ed arricchiamo e portiamo in trionfo invece gli artisti innovativi.
Sono solo le convenzioni che ci stanno uccidendo!
Liberiamoci da esse ed avremo una nuova lunga e radiosa vita davanti.
Danilo D'Antonio, laboratorio eudemonia

Spesa anziani

Gli anziani frequentano poco i supermercati distanti dai centri urbani, per cui, capita raramente incontrarli, con i carrelli semi vuoti delle spese che si avvicinano alle casse. Mi è capitato di accorgermi di un anziano solo, che brillantemente stava facendo ancora i conti ad occhi, sui prezzi dei prodotti acquistati; mi è parso di capire che stava riassumendo il totale della spesa e quanto avrebbe ricevuto di resto in contanti. Lettera firmata.

Intellettuali sedati

A conclusione di queste elezioni politiche 2008, emerge un fatto, che l’ignoranza politica, che riguarda tutti gli uomini sui vari livelli sociali, è da rispettare. Da rispettare finché l’ignoranza altrui non lede i propri diritti o non consente la definizione d’altri diritti civili. Il rispetto prevede la ricerca del dialogo, sempre se le controparti non siano state affogate nel sugo dell’ideologia predominante; in questo caso, è più opportuno troncare i rapporti di buon vicinato, perché appunto, non si può far finta di niente, quando le scelte altrui, pur fatte, probabilmente, in buona fede, ledono ed incidono sui propri diritti. Rottura del dialogo, significa rottura della convivenza civile. Lettera firmata.

Intellettuali sedati

Nel mondo politico esistono persone d’eccellenza superiore, ma a stento riescono ad incidere nella società cambiandola ed arricchendola di leggi altrettanto eccellenti. Il loro protagonismo d’eccellenza intellettuale, in più casi, è sedato in una riserva, per cui, non ricevono i consensi giusti, utili, per l’affermarsi delle loro idee e migliorare le leggi. Il risultato è questo: persone inferiori su tanti punti di vista, ma forti per mezzi di persuasione, la spuntano ed addirittura riescono ad assumere incarichi importanti non solo nella politica. Una realtà nella quale si mescolano interessi personali, per cui, tutte le persone diventano necessarie, usabili per dei fini di natura strettamente personale. Persone di buon livello culturale che si associano a certi partiti politici e loro particolari personaggi, lasciano un certo stupore e dimostrano con il loro protagonismo di parte, che poi, non sono così da considerarsi, tanto eccellenti e come tanti altri, si adeguano e probabilmente seguono l’ideologia di mercato più promettente per il loro interesse personale. Prima del risultato elettorale. Lettera firmata.

Caste sociali

Caste finanziarie, imprenditoriali, commerciali, associandosi, producono cartelli, istituzionalizzano compromessi costruiti sotto banco, impongono le loro politiche espansionistiche, impediscono alla politica “ sovrana” di legiferare e costruire nuove norme, che regolino i mercati e consentono alla democrazia imprenditoriale e commerciale di evolversi nel rispetto, tra produttori e consumatori, in altre parole, nel rispetto dei cittadini e loro ambienti di vita. Accanto a produzioni di qualità esistono prodotti inutili, relativi posti di lavoro precari, sprechi di risorse, sfruttamento degli uomini e materie prime e costi pubblicitari che invogliano la commercializzazione dell’inutile o del prodotto spazzatura, costituito da articoli chiamati di promozione o di regalo, ma prodotti superflui che entrano nel mercato dell’inutile. Un’economia dell’inutile è produttiva, ma scarsamente utile per lo sviluppo intellettuale e qualitativo che dovrebbe mettere l’uomo al centro, e non soffocato da “ beni” o “ strumenti “ spazzatura, che rappresentano un oltraggio verso altri uomini, che faticano per guadagnarsi il cibo quotidiano. Gli estremi vanno ricordati, perché così si possono ricondurre su un tavolo o un paniere, nel quale le persone intelligenti e responsabili socialmente, possano riscrivere le regole e poi dalla politica altrettanto responsabile socialmente, farle applicare, perché il fine è produrre qualità e strumenti utili per tutti e non solo per le varie caste sociali o baronie d’ogni tipo e gusto. In questo modo si allargano per tutti, le porte per accedere al benessere e si rende l’economia più giusta, più utile, più pulita che a sua volta consente di realizzare una miglior convivenza civile e se questo è poco. I paradisi terrestri della buona convivenza non durano all’infinito, per cui, l’aumento delle sofferenze, poi delle varie criminalità, sono fatti, che anche se non incontrati, incidono negativamente sulla vita sociale di tutte le persone. Se l’unica scelta per costruirsi un benessere è la costruzione di muri, per dividere popolazioni, o blindare territori, compresi strutture private o villaggi turistici, per vivere od organizzarsi vacanze (intelligenti e nella natura) significa che l’uomo, su certi aspetti antropologici, è immutato, ed agisce in ragione di quello che ha, che possiede, dell’avere e non per il suo essere superiore distinguibile per intelligenza umanitaria e non solo egoistica ed affaristica. Pirma del risultato elettorale. Lettera firmata.

Elezioni politiche 2008

Da lunedì, l’informazione sarà vincolata al risultato elettorale: politiche 2008. Per quanto mi riguarda, da alcuni anni, io ho rinunciato al diritto dovere di voto, quindi ho delegato ad altri, il governo della Nazione. Al dì là, che vinca il re dei non ciglioni, in un paese normale, riuscirebbe a stento a ricevere il 3% dei consensi, l’Italia sarà governata dall’alto dagli stessi, che da venti anni e più promettono ed in dieci anni, hanno ridotto in povertà famiglie, pensionati, operai. Come prassi, tutti festeggeranno le loro vittorie, chi nelle piazze, chi a Berluscoland, ma chi governerà, senza sentirsi più italiano di me, se non garantirà quello promesso in campagna elettorale, dovrebbe vergognarsi e seppellirsi nelle tubature fognarie, insieme ai topi, che escono solo nella notte. Dato dignità a pensionati e lavoratori, poi è necessario legiferare introducendo norme sui conflitti d’interesse, sia industriali, sia bancari, sia informativi. In ogni modo, indipendentemente dal risultato elettorale, l’Italia sarà come prima, perché, pur un “ avvicendamento “ politico non riuscirà a nascondere quella verità di un’Italia, mafiosa, corrotta, malata, cariata, ignorante politicamente, furba, ladra, criminale sui vari aspetti sociali, servile, ruffiana, leccapiedi, percorsa da nord a sud, da personaggi dalle tante facce di buon sapore mediterraneo, occupate a curarsi l’immagine, ed allo stesso istante, incuranti dei danni ambientali, che loro signori hanno prodotto, per incapacità e non disponibilità ad investire per proteggere ambienti ed uomini. Allargando gli orizzonti, si notino le irresponsabilità, che hanno provocato fallimenti falciando i risparmi dei cittadini, ignari, di quanta mafia esiste nel mondo del credito. Questi signori, non si sono curati neppure di disinquinare l’informazione, anzi hanno ritenuto questo tipo d’informazione utile e preziosa, per garantirsi protezioni e rendere altri cittadini, semplicemente più deboli. Ma, se va detto, che in Italia esistono le differenze, alle quali consegnare fiducia, è pur dimostrabile, che queste differenze, che esistono in tanti settori, sociali, non hanno voce in capitolo. Nella complessità di una società italiana, ormai avariata ed assai contaminata, è dimostrabile, quanto il peggio o il male, condizioni o governi sugli onesti. Lettera firmata.

Lettera al direttore

Egregio Direttore,
ho sentito al telegiornale la notizia del chirurgo Brandimarte di Taranto che dopo aver ucciso barbaramente la moglie e le due figlie (di 11 e 14 anni), si è tolto la vita. Il giornalista alla fine del servizio, puntualmente, come nei tanti altri casi simili, ha concluso dicendo che il medico soffriva di depressione. La domanda che mi sono posta è stata: "Qual' è l’antidepressivo che stava assumendo questa persona?". Da quando qualche hanno fa ho letto di 800 famiglie che negli USA hanno fatto causa alla casa produttrice del Prozac (un antidepressivo denominato anche “la pillola della felicità"), perché aveva indotto i loro parenti a commettere omicidio e/o suicidio. Da quando ho visto alcuni servizi televisivi americani, nei quali mariti, mogli, madri di pazienti e le stesse persone che erano state in cura con il Prozac, Ritalin, Praxil ed altri psicofarmaci, raccontavano come era cambiata la loro personalità, degli incubi, degli impulsi omicidi e/o suicidi, avuti dopo l’assunzione di tali sostanze e di quanto fossero diventate violente, mi domando: "La stessa cosa si sta ripetendo da noi, perché nessuno fa niente?".
Perché non viene aperta un’inchiesta e fatte ricerche per accertare la relazione tra il gesto omicida/suicida commesso dalla persona e lo psicofarmaco assunto? Quanti bambini, mogli o parenti devono ancora morire prima che le autorità preposte alla tutela della salute dei cittadini facciano qualcosa a riguardo?
E’ da diversi anni ormai che nel nostro paese assistiamo a stragi come quella di cui sopra, in ognuno di questi casi ci sono due fattori sempre presenti: la persona era sotto cure psichiatriche ed assumeva psicofarmaci. Perché 20, 15 anni fa queste cose non succedevano, cosa è cambiato?
Il tutto diventa inaccettabile quando si leggono i risultati di ricerche, come quella recentemente condotta dal gruppo di Irving Kirsch della Hull University assieme a canadesi e statunitensi, che dopo aver messo a confronto gli effetti di un gruppo di antidepressivi (Prozac e affini, cioè oltre alla fluoxtetina, anche paroxetina, venlafaxtina e nefazodone) con il placebo, hanno evidenziato che sono inefficaci nella cura della depressione, che sono migliori le cure alternative. E come qualche giornale ha titolato riferendosi al Prozac: “E’ inutile, come una caramella”. Peccato che gli gli effetti collaterali di questi psicofarmaci (allucinazioni, confusione, nausea, pensieri suicidi, ostilità, comportamento violento, per citarne alcuni di quelli scritti sui bugiardini (foglio allegato ad ogni medicina) influenzano pesantemente il paziente.
Si resta sconcertati quando legittimamente qualche giornalista solleva il sospetto che dietro tutto ciò ci sia un’operazione di marketing, vengono pubblicati studi negativi sugli psicofarmaci in questione a brevetto scaduto, quando ormai questi farmaci sono diventati generici, a costo più basso e non più fonte di grossi introiti per le case farmaceutiche, mentre contestualmente escono sul mercato nuovi farmaci sotto brevetto. (Corriere della Sera del 27/2/2008).
Si resta senza parole quando si leggono i commenti fatti dalle autorità del settore, in merito alla pubblicazione dei risultati degli studi sugli psicofarmaci, tra questi il Presidente della Società mondiale di psichiatria, Mario Maj, sul Corriere della sera del 27/3/08, che dice: “Sicuramente il peso dell’industria si fa sentire nella letteratura sui farmaci antidepressivi (…)". "Non è escluso ma nemmeno dimostrato che in questa fase il “publication bias”, intervenga in senso opposto, cioè, nel senso di favorire la pubblicazione di quei dati che documentano l'inferiorità dei farmaci in scadenza di brevetto rispetto ad altri di più recente introduzione". E parlando di questa "prassi" che sembra consolidata nel settore, il “publication bias”, dice che: “E’ quel fenomeno per cui gli studi che portano a risultati positivi sono più frequentemente pubblicati di quelli che hanno esito negativo. Il fenomeno si spiega con la minore motivazione dei ricercatori e degli sponsor a pubblicare i dati negativi". Alla luce di ciò non ci si può non chiedere: è scienza tutto ciò’? Dove è finita la verità, l’oggettività e l’onestà scientifica? Questa gente si sta rendendo conto di avere a che fare con la sanità mentale e la vita di milioni di persone o pensano veramente che stanno vendendo Caramelle?
Perché medici e psichiatri prescrivono psicofarmaci nonostante sia espressamente indicato (nei bugiardini), che possono indurre la persona al suicidio? Perché non vengono immediatamente tolti dal mercato? Forse questi avvertimenti servono solo per tutelare le case farmaceutiche da eventuali azioni legali?
Prof.ssa Margherita Pellegrino

Ho detto no alla ndrangheta!!!

Stimato Direttore,
con la presente Le chiedo ospitalità nel suo giornale per parteciparle, laddove lo ritenesse opportuno, le vicende di coloro i quali hanno denunziato la ndrangheta e che, fuggiti per non perire, sono ora nella posizione di” latitanti forzati ­ volontari”e “Esiliati dal potere occulto”.
Sono Francesco Mazza, papà di Valentina, Ernesto ed Anna , titolari del fù Ristorante “Al Valantain” di S.Trada (Villa San Giovanni) RC ­ ubicato in un sito dove la natura si è veramente sbizzarrita come bellezza e scenari -a pochi km da RC-
Mi sono chiesto infinite volte, perché nella mia vita ormai sono infinite le occasioni, dove risiede il senso della speranza e dell’attesa, quando ti trovi nel mezzo del dolore, e dell’orrore, della disperazione, in una solitudine e nell’emarginazione totale, se ne è valso veramente la pena vivere 18 mesi di indicibile inirracontabile stressante vita in una solitudine
Indicibile.
Le domando e mi domando perché la solitudine?
Essa è per tanti versi più terribile della ndrangheta stessa. E se la speranza e l’attesa, avendo lì un luogo, avessero anche parole per esprimerle che non fossero stupide banalità di circostanza, ma parole di verità; perché la speranza, è verità o non lo è!!
Ma mi domando può fare qualcosa il governo o lo stato, quando la massa del popolo è lontana, distratta sonnolente?
Allontanati tacitamente, da uno Stato impotente, sbattuti in una realtà, per amore di Dio anche migliore, improvvisamente lasciati in una solitudine che come un anaconda ha avviluppato tutta la famiglia; eccoci adesso agnelli azzannati dai lupi, i lupi che sono stati e rimangono forti a tutto. Eccoci colpevolizzati e perseguiti dallo Stato, si quello Stato a cui con tanta fiducia ci siamo rivolti per tutelarci, ed al quale certamente senza alcuna remore mi rivolgerei e mi rivolgo ancora.
Lo stato di diritto, lo Stato che ci ha sempre detto e in questi tempi urla “io ci sono!” ma che tante volte nelle sue peripezie sonnecchia.
La nostra partenza avrà fatto pensare a qualche buontempone che la famiglia Mazza ha preso i…..soldi di questo Stato , orbene dal suo giornale a cui io chiedo ospitalità le confermo che dalle vicende “Al Valantain” o da altro; la mia famiglia non ha percepito nessun euro, in contraltare ha ricevuto notifiche d’istanza fallimentare- solleciti con ingiunzioni e avvisi di garanzia per calunnia, istanze dalla banca, si quella banca che appurate le ns determinazioni a denunziare le minacce da ignoti, con grande fretta convocò mia figlia titolare del conto per parteciparLe la chiusura del conto in quanto “CLIENTE A RISCHIO”…ma siamo seri, diciamo a tutti compreso il Dr. Montezemolo e le Ass.ni Industriali, quando scegli di essere dalla parte dei giusti diventi appestato, infame (come si dice da noi) e SEI SOLO!! Si SOLO contro tutti , e con l’indigenza del vivere quotidiano che ti stritola. Dicano piuttosto, e di questo mi appello a Lei ,Stimato Direttore che cosa è la ”legge 44/99” cosa effettivamente garantisce a chi decide di denunziare quali i suoi sviluppi concreti a tutela del denunziante-nessuna o quasi rispecchia le grandi frasi apposte su manifesti in ogni caserma dei CC. Polizia o GDF-
Tutto ciò concorda con quanto predetto sempre dagli uomini politici di quello STATO, che in ordine di tempo si affacciano, secondo la gravità delle circostanze, di fatti delittuosi, in CALABRIA,- “Denunziate e non sarete soli lo Stato sarà con voi”, e spesso elargiscono bellissime corone di fiori o pomposi funerali di stato (sic!) sempre spesso ahimè ..a futura memoria.
Finiamola con gli editti o con le passerelle in televisione, e con tutti questi esperti che pontificano, ma che ne sanno della verità? Della moltov lanciata dentro con te e la tua famiglia con le pallottole a casa con gli attentati quasi giornalieri con statue incappiate o con attese ad appuntamenti in sperdute piazzole dell’Aspromonte??????? E tanto altro ancora..
Mi dica Direttore, è giusto tutto ciò? dopo 18 mesi di lotta e tribolazioni con vessazioni minacce e terrore subite da tutta la mia famiglia da un ignoto nemico? E soltanto per aver detto NO! E mi creda lo ripeterei,- all’arroganza.
Lo stato in questa circostanza credo abbia perso, si il silenzio anche da parte dello Stato questo non lo annoveravo assolutamente, i miei figli, tutti insieme, avevano creato una propria attività investito un gruzzoletto speravano di poter lavorare in pace, in fondo non era altro che un semplice ristorante, si un semplice ristorante in un posto dove adesso campeggiano i grandi capannoni dell’A3 e a conferma dei tempi mi conferma, il perchè il locale non è stato bruciato o fatto saltare.
E’ giusto infine parteciparLe che la somma degli anni dei miei figli, neofiti imprenditori, è di 73 anni complessivi ….. e per lo Stato sono protestati e vicini al fallimento…!e che la mia giovane prima figlia a causa delle tensioni vissute ha abortito della creatura che portava in grembo.
La presente , dopo quasi due anni di silenzio è dovuta alla rabbia alla violenza cui mi sento oggetto alla luce degli ultimi eventi , “onore alla Mafia con fiction, spazi incredibili a soggetti che meriterebbero solo l’applicazione delle leggi dello Stato.
La storia del Ristorante Al Valantain, documentata, è avallata da due cartoni di “cartacce” è stata riportata dai mass media nazionali e locali, Rai international e SKY. Digiti -Al Valantain su internet e vedrà.
Gradisca anche ricevere con la presente, a riparo dei buontemponi che sono sempre tanti.. , che: La famiglia MAZZA non ha inteso non intende e non intenderà MAI avere denaro dallo STATO avrebbe gradito viceversa la Sua presenza e la Sua tutela e non la solitudine cui ci siamo trovati, la Grandissima riconoscenza Và ad imperituro ad un operatore industriale , si un cittadino, che con grande trascendo di solidarietà ci ha accolti, dato un lavoro,una casa e la tranquillità facendoci riconquistare la dignità ci tutela; si il “Supplente di uno Stato” che nei fatti concreti e giornalieri dei suoi “non Eroi ma disperati” è latitante.!!!
Grazie per l’ospitalità che vorrà dare a questa Storia.
La corposa documentazione in originale è in mio possesso per la Sua visione. Grazie,
Francesco MAZZA

Globalizzazione storica

La globalizzazione non è una novità storica, si è semplicemente allargata, con il vantaggio e lo svantaggio, che certi prodotti di qualità o di bassa fattura, hanno invaso mercati internazionali. Basti dire, che certi traffici legali o illeciti, sono sempre esistiti, per cui, democrazie e dittature hanno sempre intrecciato affari, denari e sporchi accordi. Per impedire che le dittature aumentino il loro peso finanziario e politico, fino a pregiudicare gli interessi nazionali, compresi relativi diritti, conquistati con enorme fatica, è semplicemente necessario che i consumatori, cittadini, non acquistino più, articoli, strumenti, prodotti nelle aree geografiche e regimi dittatoriali. Purtroppo gli intrecci economici, commerciali, finanziari, politici, sono talmente enormi, che il sistema addirittura incentiva il consumo, per cui, i consumatori, (quelli più maturi) difficilmente saranno aiutati ad organizzarsi, per definire strategie e stagioni, al fine di non consentire, alle dittature di nutrirsi delle democrazie a scapito dei diritti civili, faticosamente conquistati in decenni di scioperi e lotte popolari.
Lettera firmata.

Famiglie politiche

Le famiglie politiche o dei partiti, governano i tanti mondi sociali. Non tutte vanno d’accordo o sono in sintonia e ferme sui diritti fondamentali degli uomini. Alcune si fanno le guerre: militari, finanziarie, economiche, altre se la cantano, altre rubacchiano, altre opprimono, ma tutte si dicono di stare dalla parte migliore, imbavagliando uomini per lunghi anni. Per dimostrare che il loro Dio è con loro, si appigliano ad ogni cosa, indicando che senza di loro ci sarebbe il buio o catastrofi immaginabili, che in certe nazioni, poi sono consumate per davvero. Storia libera e del poi, come sempre si manifesta. La storia è tracciata da società che nella speranza di uscire dalle padelle, per trovare giardini fioriti, poi si ritrovano a cadere nelle brace. Le famiglie politiche si adeguano al tipo di società e si alzano faraoniche, per dimostrare che sono portatori di valori ed è chiaro, che le libertà democratiche, consentono una certa vivacità migliore rispetto alle dittature, destinate per le loro diversità e sfumature, quanto le democrazie bloccate verso un’evoluzione piacevole, che non tutti percepiscono, ma addirittura, per alcuni uomini, rappresentano uno sfaldamento di tutta la società compreso quella benestante, che non percepisce fino in fondo i disagi altrui, che investiranno anche il loro modo di vita sociale. Ogni democrazia si alza di mattino e si addormenta verso sera e si può svuotare di sentimenti, di solidarietà, grazie anche ai conigli sociali, che con i loro silenzi, si nascondono nell’attesa di scegliere la forza dei numeri e non la forza delle idee.

Facce

Le diverse facce della chiesa o delle amministrazioni religiose; le loro ingerenze positive e negative nella società. I confronti, i compromessi, le prese di distanza o pappa e ciccia, con le realtà politiche dei singoli paesi, sono fatti pubblici che in modo grossolano, dimostrano che esistono legami materiali, quasi fisici tra uomini, per cui, ogni persona politicamente è valida in ragione del dichiarato e per la disponibilità a servire e non per la sua condotta, che quando flette, si ritiene un male minore e una debolezza da guarire. Sulle ragioni, considerate verità sottoscritte da minoranze o maggioranze, s’impediscono che altre ragioni, di decidere la propria vita, che non significa, deciderla violando leggi civili, ma deciderla sulla base di leggi altrettanto civili e moderne, costruite da una società più evoluta, per cui, le stesse leggi regolano diritti e doveri, di civile convivenza ed umanità.

Pacchetti

Gli incerti politicamente, i dubbiosi sono tali per causa loro. Gli opportunisti sono coloro, pronti, attenti verso il mercato delle calzature; scarpe nuove, usate, regalate, non importa, anche perché non è il “ cuore “ che le porta, ma sono i privilegi legati, connessi, che segnano il buon vivere. Poi esistono gli ignoranti politicamente, i più facili da prelevare ed usare per una due, tre stagioni o a tempo indeterminato. Tra tutte queste singolarità e mentalità collettive, emergono i vari pacchetti di voti, controllati dai particolarismi territoriali e diversamente mafiosi, per cui, tutti i partiti politici, sanno che questi voti sono importanti per vincere a livello nazionale. Io la mafia, intesa come fenomeno sociale che non uccide, la rispetto, perché appunto nelle sue varie articolazioni è un fenomeno sociale, per cui, lo Stato dovrebbe competere e proporre il meglio. In ogni modo, tutti i centralismi, autoritari, si possono scalfire, solo se esiste una politica locale autonoma, libera, e non una politica del far piacere o del servire interessi contrari alle comunità.

Dieci per cento

Un settimanale di recente pubblicazione, che leggo saltuariamente, così evito di arrabbiarmi, in un articolo si evidenzia che il 10% degli italiani, possiede la metà del patrimonio nazionale. Un dato per difetto; una statistica discutibile che non tiene conto del sommerso, o dei paradisi fiscali. Una statistica approssimativa alla quale si potrebbe aggiungere sempre nell’approssimazione, che un ulteriore 5% degli italiani e non solo possiede un altro trenta per cento del patrimonio nazionale, con il restante patrimonio del 20% divisibile nelle diverse proporzioni, tra 85% degli italiani. Davanti a queste informazioni, bisognerebbe paragonare questo status democratico italiano, con le dittature e se i dati combaciano, si può solo dedurre una cosa: che la democrazia, dei tanti ala, ala, compresi giornali alee alee è sottomessa da una minoranza d’italiani che controllano i mezzi d’informazione e le casseforti delle banche. L’Italia non è un paese normale, e non lo è, per tanti motivi. Gli intrecci tra politica e finanza, i conflitti d’interesse, fanno si, che le persone che dovrebbero esser interdette da pubblici e privati uffici, sia sul profilo politico e del governo dei mezzi d’informazione, non lo siano. Se non si riesce ha far pulizia dei ladroni, significa che esiste una maggioranza sociale con le mani molto sporche, che, di fatto, non ha autorità morale per far dimettere gli impresentabili.
Distinti saluti, a.

Diritti e doveri

L'assoluto non esiste, ci dicon gli scienziati e con buona probabilità occorre tener conto di questo principio ogni volta che produciamo un pensiero. Con questa massima in mente è già più facile comprendere che, se nei, e per quei, Paesi ancora in via di sviluppo sociale occorre ancora concentrarsi sulla necessità di attribuzione dei fondamentali diritti umani, nei, e per quei, Paesi come il nostro già abbondantemente sviluppati sotto molti punti di vista, occorre, sì, completare il lavoro sui diritti ma anche porre rimedio ad una imperdonabile pressoché totale mancanza di consapevolezza della necessità di farsi ognuno carico di altrettanti doveri. Tutto è relativo, dice un importante principio di riferimento, mentre un altro principio dice con ancor maggiore chiarezza che nel procedere occorre equilibrio, altrimenti si finisce per cadere. Uno dei doveri che urge maggiormente giunga alla luce della pubblica attenzione, ristabilendo così almeno in piccola parte un indispensabile equilibrio tra diritti che vengono chiesti e doveri che responsabilmente non possiamo non offrirci di osservare, viene così proprio oggi, Festa della Donna, presentato da una donna nell'intervento che segue.
I migliori saluti,
Danilo D'Antonio, laboratorio eudemonia

Ritorna Report

In Campania ci sono 2.551 siti potenzialmente contaminati, il doppio della Lombardia che ne ha 1.300, la maggior parte sono concentrati tra le province di Napoli e Caserta, nella piana campana, dove le falde acquifere, sia quella superficiale che quella profonda, sono inquinate da sversamenti di liquidi pericolosi e cancerogeni. I comuni coinvolti sono 80, sui terreni agricoli sono stati spalmati i fanghi industriali venduti come compost. In esclusiva, Bernardo Iovene ha intervistato i titolari della ditta accusati di aver sversato nelle campagne e nei canali centinaia di tonnellate di rifiuti tossici. Ad occuparsi della bonifica è il Commissario per l'Emergenza delle Bonifiche che dal 2000 al 31 gennaio 2008 è stato il presidente della regione: Bassolino. Fino ad oggi non è stato bonificato nulla. Le ditte incaricate hanno assunto centinaia di Lavoratori Socialmente Utili, ma per 5 anni sono stati inutilizzati. pochi lavori eseguiti di rimozione di rifiuti, sono stati assegnati a ditte esterne. Lavori pagati 3 volte. Intanto nelle zone contaminate aumenta la mortalità e il rischio di malformazioni congenite, ma studi sul territorio non sono mai stati fatti. Un disastro costruito da imprenditori criminali, politici incapaci o corrotti, pubblici funzionari fannulloni, con la complicità di contadini sprovveduti e cittadini omertosi

Dignità e disabilità

Mi chiamo Roberto, ho 44anni sono un disabile o invalido civile, come dir si voglia (100%) le mie problematiche di salute variano da quelle motorie (andatura paraparetico spastica), a quelle psichiche (depressione maggiore), passando a quelle cardiache, artritiche, reumatiche, per finire ad un ipovisus, e una grave ipoacusia, ce ne sono altre, ma è inutile elencarle. La mia voglia di vivere negli ultimi anni ha avuto un calo repentino, tanto da tentare il suicidio, non ho una famiglia, a dire il vero ho un Angelo che sarebbe la mia anziana zia paterna che veglia su di me gioro e notte, nonostante l'età e gli acciacchi, non mi mollo un istante, poi ho tre fratelli fuori regione che di me se ne strafregano. La mia situazione economica è disastrata come me, non ho un lavoro, quello che avevo l'ho dovuto mollare perchè non riuscivo fisicamente a svolgerlo, percepisco una pensione inps di 441 euro che sommata alla pensione di reversibilità di mia zia, viene un totale di circa 900 euro. Paghiamo 320 euro di affitto più spese condominiali, pago 111 euro al mese ad una finanziaria per un prestito, bollette varie, farmaci da banco non mutuabili, visite fuori regione, ci rimane non poco, ma pochissimo per mangiare, non mi vergogno a dire che spesso capita per cena del te con il pane. Naturalmente mi sono rivolto al Comune e ai Serv. Sociali, a dire il vero qualche volta mi hanno aiutato, ma sporadicamente, in realtà dicono che superiamo il reddito e quindi non abbiamo diritto ad aiuti economici. Io non mi intendo di leggi e non voglio incolpare nessuno per le mie problematiche, quello che è certo è che io non posso più far fronte a questa situazione "o pago l'affitto o mangiamo" cosa devo fare? Disabile, non significa non avere una dignità, la persona che mi ha affittato l'appartamento conta sull'affitto per vivere e non è giusto approfittarne non pagandoglielo, ma d'altro canto anche mangiare è necessario per vivere, siamo arrivati ad un punto critico da essre in due a pesare al suicidio dato che non ci possiamo piu' permettere di vivere!!!!!
Per contattarmi roberto.diiorio@alice.it

Perdono il pelo...ma non il vizio

Mentre i cittadini italiani vengono travolti dalla campagna elettorale, in sede di discussione in Commissione Bilancio del decreto cosiddetto Milleproroghe, un emendamento del deputato Nespoli di Alleanza Nazionale era stato messo tra quelli sui quali vi era convergenza di maggioranza ed opposizione. L’emendamento prevedeva la riapertura dei termini per l’accredito dei contributi figurativi, per chi ha ricoperto cariche pubbliche e sindacali prima dello 01.01.2007, in pratica una vera e propria sanatoria. Sul Corriere della Sera di ieri, domenica 24 febbraio 2008, Gian Antonio Stella, l'autore del vendutissimo libro "La Casta", ne ha tratto un articolo che qui vi riporto: "Ci hanno provato. Mentre gli italiani erano distratti dalla campagna elettorale, convinti che andando alle urne il Parlamento fosse già chiuso, hanno cercato di infilare nel "milleproroghe" una sanatoria per la pensione dei politici e dei sindacalisti. Una furbata sventata solo all'ultimo momento. Ripresentata di soppiatto e sventata una seconda e una terza volta. Per capirci qualcosa occorre fare un passo indietro. Cioè alla legge che, tanti anni fa, stabilì che chi era stato scelto per una carica elettiva (deputati, senatori, consiglieri regionali ma anche sindacalisti) avesse diritto non solo a conservare il posto di lavoro andando in aspettativa, talvolta perfino retribuita come nel caso dei magistrati e dei professori universitari, ma anche a non perdere un centesimo della pensione. E i contributi? Li pagava interamente la collettività, cioè le diverse mutue, facendoli figurare come fossero pagati dal dipendente momentaneamente impegnato in Parlamento o in qualche sindacato. Da qui il nome: contributi figurativi. Esempi? I due beneficiari più noti sono probabilmente Clemente Mastella (che da qualche anno prende la pensione da giornalista pur avendo fatto il cronista in tutta la sua vita solo per 397 giorni) e Vincenzo Scotti che, oltre al vitalizio da parlamentare (10 mila euro al mese) incassa anche la pensione di dirigente industriale, lavoro che può avere svolto pochino avendo fatto il parlamentare per 7 legislature. Insomma: era uno scandalo. Che per la prima parte, cioè il diritto al doppio stipendio, cessò nel 1992 in coincidenza con le fibrillazioni che portarono alla fine della cosiddetta Prima Repubblica. E per la seconda parte finì parzialmente nel 1999, quando fu deciso che questi eletti potessero si continuare ad accumulare il diritto alla pensione per il lavoro che facevano prima. Ma a patto che d'ora in avanti pagassero di tasca propria almeno una parte dei contributi. Cioè la quota che comunemente è a carico del dipendente: l'8%. Il resto sarebbe rimasto a carico della collettività. Fatto sta che, forse perchè abituati ad avere tutto ma proprio tutto o forse perchè speravano che un giorno o l'altro le cose avessero un’aggiustatina, molti decisero di non pagare neppure quell'8%. Ed è lì che, nella convinzione che gli italiani fossero impegnati a seguire le risse a sinistra tra Pannella e la Binetti o quelle a destra tra Casini e Berlusconi e dunque indifferenti a quanto accade in un Parlamento già defunto, l'onorevole Vincenzo Nespoli, appartenente a quell'Alleanza Nazionale a parole schieratissima contro i privilegi castali dei parlamentari, ha presentato in commissione un piccolo emendamento da infilare nel decreto "milleproroghe". Il quale a questo punto, per usare un'antica battuta di Giuliano Amato, è "l'ultimo treno per Yuma". L'Unica legge destinata ad arrivare fino in fondo. Diceva questo emendamento, guardato con simpatia da uno schieramento trasversale di destra e sinistra, che per quanti avevano "ricoperto funzioni pubbliche elettive o cariche sindacali" venivano riaperti fino al 31 marzo 2008 tutti i termini per presentare la "domanda di accredito della contribuzione figurativa per i periodi anteriori al 1 gennaio 2007". In pratica sanava quasi tutto il passato. Un ritocco incredibile, dopo mesi di polemiche sui costi della politica."Ah no, questo no", si è messo di traverso il dipietrista Antonio Borghesi. E la cosa, non potendo passare se non col silenzio complice di tutti, è saltata. Breve pausa e ci hanno riprovato. Niente da fare. Altra pausa e nuovo tentativo. Per ora è saltato tutto. I furbetti che vogliono arricchirsi, a spese dei cittadini, sono sempre pronti ad agire.

Votare è un diritto...

Votare è un diritto ed un dovere civico, inoltre il voto lo si deve manifestare in "piena democrazia" cioè non deve essere condizionato da elementi che ne impediscano la trasparenza e la "libertà" di scelta, così è inteso dalla Costituzione Italiana. L'attuale legge elettorale ci ha tolto la LIBERTÀ DEL VOTO. Un tempo sceglievamo le "persone" che a nostro giudizio ritenevamo "pulite e credibili nel programma che presentavano". Oggi ci "impongono" la scelta di un LOGO, SIMBOLO di associazioni che si definiscono PARTITI che tra l'altro, non sono neanche nati su basi di un pluralismo sociale, bensì su accordi salottieri di individui politicanti che arrogano la presunzione di rappresentarci con l'intento di creare una copertura alle loro finalità lucrative a danno della collettività. Dette associazioni agiscono all'unisono candidando "elementi" che noi non conosciamo o che non vogliamo, inoltre presentano programmi "uguali e menzonieri" nessuno affronterà veramente le necessità del Paese e del Popolo Italiano. Chi e Cosa dovremmo votare se ci hanno già ESCLUSO dalla "libertà" di scelta ?, solo per sapere CHI È IL MENO ANTIPATICO, che si giochino il governo a POKER o se lo tirino a SORTE e ci lascino in pace, UNO VALE L'ALTRO. VOTARE significa LEGITTIMARE una forma di ELEZINI ANTICOSTITUZIONALI che si svolgeranno in VIOLAZIONE al PRINCIPIO di SOVRANITÀ del POPOLO ITALIANO. Queste ELEZIONI sono una FARSA VERGOGNOSA che costerà milioni di EURO prelevati dalle tasche delle nostre FAMIGLIE comprese da quelle che non riescono ad arrivare alla FINE del MESE. Dove sono le ISTITUZIONI GARANTI della COSTITUZIONE ? Ho appreso che SOLO tre o quattro avvocati hanno presentato ricorso al TAR, e gl'altri ? ipocriti omertosi che non vedono e non sentono. Chi non si OPPONE a queste ELEZIONI si dovrà VERGOGNARE per divenire COMPLICE di una ILLEGALITÀ ANTIDEMOCRATICA, INCOSTITUZIONALE di stampo FASCISTA, ordita dalla "casta" contro il POPOLO ITALIANO.
Marco Turco

Centro da definire

Il centro nel mezzo, l’ombelico del mondooo. Il centro a sinistra, una barzelletta per la vista. Il centro a destra, una tradizione fissa. Insieme una tradotta cariata. Il centro, l’orologio del tempo; l’orgoglio col pendolo. Il ballo del qua, qua, una cosa di centro a te, una cosa di centro a me, obladi, oblata, la vita del centro è un qua, qua. Un lama in cucina, cosa vuoi che sia, una bauscia in allegria, una festicciola a bagnomaria. Il centro nel mazzo, un gioco d‘azzardo. Una bottiglia in taverna, in un’osteria è più bella, in camera, una bandana per compagnia. Una storia trapiantata, una voglia arretrata, una voglia assetata, della poltiglia zuccherata. Il centro post novecento stracotto per il convento. Centro moderato, mordente manovrato, tritatutto imbottigliato con il popolo incassato sul piazzolo stipato, molto inginocchiato. Si oscura il mondo, riappare il centro; nasce il sole, tramonta il sole, se non ci fosse il centro, non esisterebbe mezzogiorno di cuoco.Un pranzo, un goloso saziato, un pasto assicurato. Il centro moderato, un mago esagerato, non si vede il trucco, e si rimane di stucco, con il cervello chiodato in un quadro sciagurato. Il centro, un passatempo, un gioco, corsaro, un brodo stufato, un accappatoio sul firmamento per arrotondare il tempo, per mostrar fantocci post rinascimento. Il centro, il tuorlo d’uovo nel movimento, rosso, giallo è un pasto assicurato, con il grana padano, celtificato, è un menù assai prelibato. La cosa bianca, la cosa strana, la gallina che canta, la cosa maneggiata, trasformata, ingarbugliata, la cosa fatta, la cosa strapazzata, assai stregata. La cosa fritta, la cosa pilotata. La cosa bianca, la cosa esagerata, la cosa franca, la luna nera. La cosa bianca, la cosa grigia, antagonista della cosa rossa, e non della cosa nera, figlia della cosa grigia. Il centro ritrovato, ripristinato, masterizzato, il centro camuffato, calibrato, cornificato. La luna nera.

Elezioni 2008

Un accenno alla campagna elettorale 2008. Il carnevale dei politici, salvo le eccezioni. Ma che belle mascherine. Togli la maschera, cambia la maschera, usi quella di riserva, la più bella per l’occorrenza, la più geniale o la regionale. Su, giù, una maschera in più, tanto paga berluscù, (il vero comunistù). Maschere da collezionare, e da mostrare, tanto è carnevale e tutto vale, soprattutto perché si appare e tutto il resto è un campare. La maschera più appropriata, la maschera su misura, la maschera, accelerata, nucleare, un po’ plasticata, per nascondere la faccia di: bronzo.

Alla riconquista della Res Publica perduta

Non passa ormai giorno che non cresca la consapevolezza che la Casta Statale, quel brutto e così spesso manifestamente colluso insieme di politici e pubblici dipendenti, abbia finora gestito ed ancora gestisca la Cosa Pubblica in maniera indegna per una società civile. Per la qual cosa i cittadini sono sempre più spesso costretti a scendere nelle strade per manifestare con varie forme di protesta la loro disapprovazione. Proprio in relazione a questo genere di iniziative, apparentemente le uniche possibili, ci si permetta di esporre una diversa linea di pensiero. Pur apprezzando l'interesse ed il coinvolgimento, verso importanti questioni inerenti la società in vario modo, mostrati dai promotori ed aderenti le manifestazioni del tipo citato, non ci sentiamo infatti per nulla portati a sfilare per le strade cittadine, mostrando di fatto la nostra impotenza di fronte a quanto accade ed ancora rimettendo ad altri, proprio a chi è causa dei nostri guai, con un ennesimo procedimento di delega del nostro personale potere civico, la responsabilità di provvedere. No, non è questo che sgorga dalla nostra mente. Nella nostra mente compare urgente la necessità di recarci presso le sedi degli Enti Comunali, Provinciali e Regionali, nonché presso le locali sedi della RAI ed ogni altra sede di Pubblico Ufficio, a reclamare i pubblici ruoli indebitamente assegnati a vita ai dipendenti pubblici affinché vengano restituiti a rotazione a tutti i cittadini di questa, per ciò presto gloriosa perché all'avanguardia rispetto ad ogni altra nel mondo, Repubblica. Questo naturalmente sempre nel pieno rispetto della legge, in un modo del tutto pacifico, anzi con quel pacioso, sereno, tranquillo e perfino allegro sentimento di chi sta facendo qualcosa essendo divenuto maturo il tempo ed avendone pieno diritto. Oggi molti pensano ancora che per cambiare il corso delle cose sia sufficiente far leva sulle persone affinché facciano quel che c'è da fare, questo senza minimamente cambiare alcunché nelle nostre organizzazioni. Lasciando anzi tutto com'è. E' nostro personale, forse irrilevante ma riflettuto e quindi convinto, parere che per riportare la prua della nostra comune società al vento fresco e ben teso che le potrà permettere di svellersi dalle secche in cui sta perendo occorra affrontare la decisiva questione dell'inadeguatezza, della rozzezza unita a vecchiezza, delle nostre organizzazioni pubbliche. Se a tutt'oggi nulla di decisivo ci è ancora possibile intraprendere per cambiare il nostro pessimo impianto politico, ben diversa opportunità abbiamo infatti per quanto riguarda il pubblico impiego che di quello stesso mefitico impianto è vitale alimento e continuo supporto. Sessant'anni fa, quando nacque la nostra Costituzione, non vi fu tempo o forse mancò la sensibilità o forse semplicemente non si volle concepire qualcosa di diverso da un pubblico impiego assegnato a vita. Era presto, allora, per far diversamente. Oggi, che il male derivante da quella iniqua e scarsamente funzionale organizzazione, mantenutasi finora solo per la comoda inerzia di una indegna politica usa a barattare il lavoro in cambio dei voti, è cresciuto fino a rovinare in profondità tanto l'ambiente sociale quanto quello naturale, non possiamo tirarci più indietro. Da uno Stato/Padrone, in cui una oligarchia di politici e statali a vita decide il bello e brutto tempo per la restante parte della popolazione, occorre passare ad uno Stato/Comunità, in cui ogni cittadino viene coinvolto e partecipa privilegiatamente per il tramite dell'assegnazione a rotazione dei pubblici ruoli. Si soffre, e nelle manifestazioni di protesta ci si intende pubblicamente lamentare, per come sono state e sono ancora condotte le cose nell'ambito della gestione pubblica. Ebbene, v'è forse un solo torto subìto dalla società che non sia stato permesso, tollerato, quando non favorito od addirittura propriamente generato dai Pubblici Uffici? Gli Amministratori eletti avendo trovato in questi Uffici un pieno quanto solo apparentemente inspiegabile appoggio alle loro malefiche direttive. Gli scandali del Pubblico Impiego che vengono condotti alla luce essendo certamente, dato il sentore che nasce dalle cronache ed il prolungato andazzo che ognun di noi ha certo avuto modo di rilevare, solo la punta dell'iceberg di una generale mala conduzione della cosa pubblica. Per queste ragioni non possiamo partecipare alle solite manifestazioni, alle usuali sfilate di protesta finalizzate a specifici, tanto limitati quanto non determinanti, scopi, ché dichiarerebbero il nostro accettare di continuare a voler essere impotenti deleganti ad altri il nostro legittimo potere di cittadini. Invece, ringraziando con gran calore tutti quei coraggiosi che hanno condotto gli umani lungo la via in salita dell'evoluzione sociale per l'eco profumata delle loro gesta che giunge fin a noi, e da loro traendo forza ed ispirazione, per le suddette ragioni proponiamo un evento che nella nostra percezione delle cose riteniamo essere tanto costruttivo quanto risolutivo: la riconquista della Res Publica perduta.

Signori, signore, gentilmente:
chi tipicamente protesta
se non il servo
davanti al suo padrone?
si è mai visto invece
un padrone protestare?

Ebbene: c'è forse allora dovere più importante, per un uomo, per una donna, per delle persone mature, che non quello di badare a non cadere in una posizione di servitù, cercando nel contempo in ogni modo di rimanere legittimi padroni della situazione? Si comprende bene come, per via della continuità di un lungo processo storico, ci si possa ancora ritrovare ad esercitare l'antica pratica della protesta e del mendicare un po' d'attenzione. E' nostro parere però che sia giunto il momento di renderci conto della vera essenza di questi meccanismi, ad ognuno spettando infine, non foss'altro per i tanti diritti conquistati e lasciatici in eredità da eroici cuori, il dovere di riprendere il pieno controllo della propria vita come individuo ed in quanto facente parte della collettività. Per questo osiamo dire: in un modo che sia moralmente, eticamente e legalmente ineccepibile, è giunto il momento per ogni cittadino di recuperare il controllo della cosa pubblica, privilegiatamente per il tramite dell'introduzione della rotazione nel pubblico impiego. Ben comprendiamo come oggi questo progetto:
http://equo-impiego-pubblico-a-rotazione.hyperlinker.org/
possa avere ancora numerose possibilità di rimanere ignorato. Tuttavia, lanciando lo sguardo appena un po' in avanti nel tempo, occhi limpidi possono già vedere il momento in cui, avendo patito e perso più di quanto sarà possibile accettare (perché gli appartenenti alla Casta Statale, rimanendo noi loro servi, non si fermeranno certo nè per una nè per mille semplici proteste), ci si deciderà a procedere proprio nel senso indicato da questo intervento. Quel giorno, sì, allora, potremo unirci per qualcosa di davvero valido, impegnandoci in una gioiosa operazione di recupero di quel che abbiamo, come società, di più prezioso: il potere pubblico.
Rispettosamente, calorosamente,
Danilo D'Antonio, laboratorio eudemonia

Autocertificazione

Straordinario. Unico. Irripetibile. Ricapitoliamo. Il partito democratico decide di non candidare alle prossime elezioni politiche persone condannate in primo grado di giudizio. Lega e An dicono di essere d'accordo. E il cavaliere? Silvio Berlusconi non si pronuncia. Interviene il coordinatore nazionale di Forza Italia, Sandro Bondi, che scrive ai coordinatori regionali per illustrare i criteri nella formazione delle liste e, aprendo il capitolo delle esclusioni per procedimenti penali, sostiene: "Eventuali procedimenti penali che riguardano nostri parlamentari o eventuali candidati, esclusi naturalmente quelli che, come sappiamo, hanno un'origine di carattere politico, costituiscono un motivo sufficiente di esclusione dalle liste, soprattutto per un partito come il nostro che dalla sua nascita ha sempre potuto vantare un'assoluta onesta' da parte di tutti i suoi rappresentanti''. Grande Bondi! Da ora in poi inquisiti di tutto il parlamento fate l'autocertificazione. Dite che siete vittime di un complotto politico e chiedete asilo politico nelle liste di Forza Italia.

Astensionismo attivo

"L'astensionismo passivo non fa percentuale di media votanti e riguardo alle elezioni legislative il nostro sistema di attribuzione non prevede nessun quorum di partecipazione.
Quindi, se per assurdo nella consultazione elettorale votassero tre persone, ciò che uscirebbe dalle urne sarebbe considerata valida espressione della volontà popolare e si procederebbe quindi all'attribuzione dei seggi in base allo scrutinio di tre schede. Altresì le schede bianche e nulle, fanno si percentuale votanti, ma vengono ripartite, dopo la verifica in sede di collegio di garanzia che ne attesti le caratteristiche di bianche o nulle, in un unico cumulo da ripartire nel cosiddetto premio di maggioranza....(per assurdo sempre votando bianca o nulla se alle prossime elezioni vincesse Berlusconi le suddette schede andrebbero attribuite nel premio di Forza Italia).
Esiste però un METODO D’ASTENSIONE, che garantisce di essere percentuale votante (quindi nondelegante) ma consente di non far attribuire il proprio non-voto al partito di maggioranza.
E’ infatti facoltà dell'elettore recarsi al seggio e una volta fatto vidimare il certificato elettorale,AVVALERSI DEL DIRITTO DI RIFIUTARE LA SCHEDA, assicurandosi di far mettere a verbale tale opzione,è possibile inoltre ALLEGARE IN CALCE AL VERBALE, UNA BREVE DICHIARAZIONE IN CUI, SE VUOLE, L'ELETTORE HA IL DIRITTO D’ESPRIMERE LE MOTIVAZIONI DEL SUO RIFIUTO (es.: "Nessuno deglischieramenti qui riportati mi rappresenta")".

Camion fantasma a Napoli

Uno scandalo nello scandalo, che nessuno riesce a spiegare. Un'enigma partenopeo, la cui soluzione è sepolta da montagne di spazzatura e malaffare. Nel 2000 in Campania sono stati spesi ottanta milioni di euro per acquistare mezzi destinati alla raccolta differenziata: strumenti fondamentali per sconfiggere il mal di rifiuti che già allora aggrediva la regione. Questa armata di camion compattatori e veicoli speciali però è letteralmente sparita nel nulla: non si riesce a capire dove siano finiti i mezzi. Forse sono stati sabotati e distrutti. Forse sono stati consegnati alle aziende private a cui è stata appaltata la gestione della nettezza urbana in provincia grazie al famigerato sistema dei "consorzi di bonifica". Forse sono stati sottratti e vengono utilizzati con profitto dalle ditte campane che tengono lindi molti comuni del resto d'Italia. Ma di sicuro non compiono la missione strategica a cui erano assegnati.
Dei mezzi fantasma si discute dal 2004: risale ad allora la prima denuncia del Commissario Catenacci sul mistero napoletano. Dopo soli quattro anni la flotta degli ottanta milioni era già svanita. Catenacci spiegò alla Commissione parlamentare sul ciclo dei rifiuti: «Ho la sensazione che molti di quei veicoli non siano mai stati usati, che abbiano preso una strada sbagliata«. Nemmeno il prefetto Bertolaso ha risolto il giallo: eppure non è semplice dissolvere tanti veicoli tutti insieme. Adesso c'è una triplice inchiesta in corso. Indagano procura, ispettori della Protezione civile e 007 del Tesoro: basteranno per ricostruire la rotta dei camion? Finora ci è sembrato di rivedere quella scena dell'adattamento cinematografico de "La pelle" di Curzio Malaparte: un carro armato americano che nel 1943 viene portato in un cortile di Napoli e fatto sparire in un lampo smontandolo fino all'ultimo bullone. Che anche i compattatori della differenziata abbiano subìto la stessa sorte?

I dubbi sul giovane Alemanno

Fra i misteri Italiani, senz'altro minore degli altri, c'è per me quello relativo all'onorevole Alemanno, candidato sindaco per Roma del PDL. Anni fa mi giunse voce che l'Alemanno era fra i giovani naziskin che causarono la morte di un giovane romano di fronte al cinema Capranichetta e che, dopo il patteggiamento della pena, tutto venne messo a tacere. Probabilmente mi raccontarono fandonie se ora lo stesso soggetto viene addirittura candidato a sindaco nella stessa città in cui successero i fatti... o invece la spudoratezza è ormai senza limiti??? Mi piacerebbe sapere se Gomez, Travaglio o altri hanno notizie al riguardo.
Grazie

Giuliano Ferrara

ha conquistato la fama di intelligentissimo, che sarà anche meritata. Più certa e indiscussa sembra la sua fama di furbissimo, attestata in tempi abbastanza recenti p.e. dalla fondazione del suo Foglio ed ora del suo aborto di partito. Ho letto che Ferrara ha citato sé stesso come prova definitiva della delittuosa criminalità dell’aborto: se, a causa di una rara malformazione genetica (non so se sia corretto definirla in questo modo) fosse stato deciso di abortirlo, egli non avrebbe potuto condurre l’ottima e normale vita fino al top del giornalismo ed ora quasi al soglio cardinalizio. E’ vero eminenza che disabili anche parecchio più gravi possono avere una vita accettabile per sé stessi e per le loro famiglie. Lo so con precisione perché mi occupo di disabili e ho un figlio disabile. Il poco che si riesce ad ottenere è a prezzo di un impegno totale e di una continua lotta con le istituzioni di ogni genere. C’è molta differenza, mi creda, fra il far nascere ad ogni costo un essere umano e di fargli vivere una vita “umana”. Lo sa p.e. il dr. Ferrara (semmai potrebbe chiedere al suo collega Ruini) che le scuole private cattoliche, lautamente finanziate dallo stato italiano, rifiutano alunni disabili perché tra i lauti finanziamenti non ci sono quelli specificamente destinati ai docenti di sostegno? Chissà che per una volta la finissima intelligenza di Ferrara non abbia sopravvaluto l’imbecillità dei c.d. normodotati.

Alla faccia delle candidature pulite

ANSA) - MILANO, 20 FEB - Michela Vittoria Brambilla e Marcello Dell'Utri saranno candidati in Lombardia per il Pdl, rispettivamente alla Camera e al Senato. DELL'UTRI MARCELLO: Condanna definitiva di 2 anni e 3 mesi di reclusione per frode fiscale e false fatture. Condanna di primo grado a 9 anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa.
(ANSA) - ROMA, 21 FEB - No ai candidati con procedimenti penali in corso. E' una delle regole per la formazione delle liste elettorali del PDL.

Questi due dispacci ANSA sono emblematici riguardo al tipo di risposta che il PDL ha voluto dare al PD sulla non candidabilità alle politiche del 2008 di inquisiti o condannati. Addirittura prima, in data 20 febbraio, si candida al Senato un condannato e pluri-inquisito come Dell'Utri, il giorno seguente si comunica l'indisponibilità, da parte del PDL, a candidare persone con procedimenti penali in corso o, chiaramente, condannate in via definitiva: ma sicuramente i suoi guai giudiziari hanno un origine politica!! Bisogna sottolineare poi i numerosissimi rappresentanti del Pdl, della scorsa legislatura, anch'essi inquisiti o condannati; verranno anche loro ricandidati in nome di una persecuzione politica in atto nel nostro Paese? Non mi addentrerei sul curriculum giudiziario del Cavaliere, che oltre ad avere una amnistia, sei prescrizioni, un reato depenalizzato da lui stesso e un processo abolito per legge, ha due procedimenti in corso e uno sospeso in Spagna.

Come sospettavo

Alla fine, i radicali accettano la proposta del Pd di far confluire loro candidati nelle liste del partito di Veltroni. La decisione è stata annunciata dalla segretaria del partito dei radicali italiani Rita Bernardini e dal segretario dell'Associazione Luca Coscioni, Marco Cappato, al termine di una riunione durata sette ore, con Goffredo Bettini, coordinatore del Partito Democratico. La controproposta del Pd era arrivata per voce proprio del braccio destro di Veltroni, Bettini. Ad Emma Bonino e colleghi si propone un’alleanza dove, in cambio della rinuncia al simbolo dei Radicali, ci sarebbero un ministero per la stessa Bonino e altri nove posti in lista «in collocazioni sicure». Il tutto condito dal «riconoscimento di una parte del finanziamento pubblico in rapporto al numero dei parlamentari concordato», dal «10% degli spazi di informazione spettanti al Pd» e dalla «garanzia della presenza dei Radicali nelle trasmissioni di confronto politico più popolari

E OCCHIO ALLA CHICCA:

In vista delle prossime elezioni, ora è sicuro che l'Italia dei Valori sarà l'unica lista che correrà a fianco del Pd. Walter Veltroni, intervistato dal Tg5, ribadisce che «se a Idv è stata concessa la possibilità di presentare il proprio simbolo è solo perché c'è un accordo che prevede che Idv entrerà in un gruppo unico col Pd in Parlamento, lo sottoscrizione del programma e progressivamente anche l'incontro col Partito Democratico. Con i radicali, ma anche con i socialisti, questa seconda parte è più complessa».
Succedera quello che ho azzardato il nel post di sabato 16 febbraio 2008 dal titolo " CONTI ALLA MANO" si sta passando da un sistema bipolaristico ad un sistema bipartitico.

VALTERBERLUSCA & BERLUSCOWALTER RAGAZZI CI STANNO INFINNOCCHIANDO UN ALTRA VOLTA
http://riprediamocilitalia.blogspot.com/

Censura su Virgilio

Fino a ieri nel sito di Virgilio era presente una pagina “campagna elettorale sotto esame” che riportava le falsità dette da Berlusconi (tante) e da Veltroni (pochissime) nella campagna elettorale in corso. Oggi la pagina non c'è più. Nella notte devono aver fatto pulizia, troppo compromettente per qualcuno il contenuto...
Potete indagare?

Punto 10 del programma Di Pietro (costi dello stato)...forse dorme

Purtroppo e mi piace navigare nei siti dei Ministeri,degli uffici pubblici e perché no nel sito dell’Agenzia delle Entrate.Sapete cos’è l’agenzia delle entrate vero? Loro dicono: CHI SIAMO L’Agenzia delle Entrate, operativa dal 1° gennaio 2001, è una delle quattro agenzie fiscali, nate dalla riorganizzazione dell’Amministrazione finanziaria a seguito del Decreto legislativo n. 300 del 1999 - pdf, alla quale sono state attribuite funzioni riguardanti le entrate tributarie erariali, non assegnate alle competenze di altre agenzie. Le sue principali attività sono:INFORMAZIONE E L’ASSISTENZA AI CONTRIBUENTI, ANCHE TRAMITE SERVIZI TELEMATICI AL FINE DI SEMPLIFICARE IL RAPPORTO CON GLI STESSI E DI AGEVOLARE GLI ADEMPIMENTI FISCALI; L’ACCERTAMENTO, IL CONTROLLO DI ERRORI O DI EVASIONI FISCALI MIRATO AL CONTRASTO ALL’EVASIONE (CORE BUSINESS DELL’AGENZIA) ANCHE CON IL SUPPORTO DELLA GUARDIA DI FINANZA; LA GESTIONE DEL CONTENZIOSO TRIBUTARIO DINANZI ALLE COMMISSIONI TRIBUTARIE. COSA FANNO FRA LE ALTRE COSE? Servizi offerti dall’Agenzia delle Entrate in materia tributaria per gestire, in modo più efficiente ed economico, i tributi degli Enti locali. ORA UNO SI ASPETTA CHE L’AGENZIA DELLE ENTRATE E I SUOI DIPENDENTI SIANO FRA MAGGIORI ESPERTI IN MATERIA FISCALE VISTO CHE SONO INVITATI A SEMINARI E SONO RICHIESTI PER COLLABORAZIONI E VISTO CHE I DIRIGENTI DEVONO ESSERE ESPERTISSIMI BASTA LEGGERE I CONTRATTI PER LE LORO ASSUNZIONI ,SUL SITO CI SONO.MA…C’E’ UN MANel sito dell’agenzia delle entrate alla voce consulenze(nota che le consulenze dovrebbero darle loro) fra le altre ce ne sono di veramente strane.
TIPO: Consulenza per indagine sul clima organizzativo interno costo euro 24.000,00 (praticamente un’indagine per vedere se i dipendenti si trovano bene fra di loro) Studio di congruità di costi durata 15 giorni costo euro 9.600,00(Notare che la congruità dei costi viene fatta per gli studi di settore e l’agenzia delle entrate nel contratto stipulato con il consulente dice che a seguito di reale ricognizione è stata accertata l’inesistenza all’interno dell’agenzia di una figura professionale idonea a svolgere l’incarico.(basta un commercialista per questo) e poi loro insegnano come si fanno gli studi di settore: Studi di settore:La sezione contiene tutti gli strumenti utili per la compilazione e trasmissione dei modelli per l’annotazione separata e degli studi settore (modelli, software, normativa), i questionari, i cluster (studi in lavorazione), ecc. Per agevolare i contribuenti è disponibile una guida che illustra cosa sono e come si applicano gli studi di settore. Ma se sono loro a insegnare come si fanno gli studi di settore hanno bisogno di un consulente esterno?
Questo è il contratto originale fatto al consulente.
Ma quanti sono all’agenzia delle entrate? Organigramma centrale
Organizzazione territoriale. L’Agenzia è organizzata a livello territoriale in 19 Direzioni regionali (una per ciascuna delle regioni), 2 Direzioni provinciali (Trento e Bolzano) e 386 uffici locali.Le Direzioni regionali e provinciali svolgono funzioni di programmazione, indirizzo, coordinamento e controllo nei confronti degli uffici locali che sono le strutture operative al servizio dei contribuenti ai quali forniscono servizi di informazione, assistenza, gestione dei tributi, accertamento e trattazione del contenziosoIn più ci sono le Direzioni Regionali e provinciali. E allora la domanda nasce spontanea:Fra tutti questi uffici e ufficetti non c’è nessuno in grado di fare uno studio di congruità? No.Un paio di migliaia di euro qui,un paio di migliaia di euro là e così lavorano pure i consulenti. E chi paga?

Impresentabili

Non c'è primaria o gazebo della libertà che tenga. Con le famigerate liste bloccate del 'Porcellum', ancora una volta avranno l'elezione sicura quelli che non potrebbero mettere facilmente la propria faccia sui manifesti. Un pattuglione di assenteisti, trasformisti, dinosauri, pregiudicati, indagati o, più semplicemente, sputtanati. Ecco il catalogo dei nomi pronti a infilarsi alle spalle dei leader.

BOCCIATI "Il dado è tratto: Rivoluzione Italiana confluisce nel Popolo delle libertà". Con queste parole, il 9 febbraio, il senatore Paolo Guzzanti ha annunciato ai seguaci del suo blog (Rivoluzione Italiana, 'www.paologuzzanti.it') il fidanzamento con il movimento dell'altra rosso-crinuta Michela Brambilla. Un aggancio che imbarazza la super-nuovista Brambilla, preoccupata dall'effetto muffa dell'ex presidente della Commissione Mitrokhin, simbolo di una stagione tutta bufale e complotti-spazzatura. La spazzatura vera, invece, è quella che ha distrutto la credibilità di Antonio Bassolino e Alfonso Pecoraro Scanio. Le immagini della maxi-pattumiera napoletana hanno fatto il giro del mondo, ma nessuno dei due politici campani è stato sfiorato dall'idea delle dimissioni. Così, tanto il presidente della Regione quanto l'ex ministro dell'Ambiente sono pronti a regalarsi un nuovo giro in Parlamento. Stessa scelta per un altro eletto che ha fatto parlare di sé in tutto il globo, il mastelliano Tommaso Barbato. Il filmato della sua tentata aggressione al compagno di partito Nuccio Cusumano, 'colpevole' di non revocare la fiducia a Prodi, spopola ancora su Internet e il suo presunto sputo è un giallo insoluto. Il fotogramma in cui senatori e questori tentano di placcare Barbato è diventato l'ultima pubblicità di Ryanair, sotto lo slogan 'Calma! Calma! C'è posto per tutti'. Barbato compreso. Un comodo seggio senatoriale aspetta anche il sindaco azzurro di Catania Umberto Scapagnini. L'ex medico di Berlusconi è ansioso di abbandonare la città prima che venga certificato lo stato d'insolvenza del Comune. Mentre il più fido scudiero di Massimo D'Alema, Nicola Latorre, non vede motivi per abbandonare il Palazzo, nonostante le sue telefonate pro-Unipol abbiano sconcertato migliaia di elettori del centrosinistra durante la folle estate delle scalate bancarie.

GIURASSICI José Luis Rodríguez Zapatero non aveva compiuto tre anni, Barack Obama era nato da appena 20 mesi quando Luigi Ciriaco De Mita entrò per la prima volta alla Camera. Salvo una breve interruzione tra il 1994 e il 1996, non ha più trovato l'uscita. Classe 1928, la stessa di Ernesto Che Guevara, da 45 anni trascina giornalisti e colleghi deputati sottobraccio per il Transatlantico, manco fosse la Selva Lacandona. Ma guai a fargli notare l'età: "Ieri, per la prima volta, mi sono sentito vecchio", ha confessato al compimento degli ottant'anni. E ora è in corsa per la dodicesima ricandidatura, questa volta nel Pd. Il segretario campano Tino Iannuzzi ha già annunciato di voler chiedere la deroga per il suo maestro politico. Lo stesso vuole fare il segretario provinciale di Avellino: Giuseppe De Mita, il nipote. Sembra un'anomalia, ma non lo è. Spera di rientrare, ancora una volta, il senatore Francesco D'Onofrio, capogruppo dell'Udc. Una ex giovane promessa: a lanciarlo fu proprio De Mita, un quarto di secolo fa. C'è il neo-Udc Angelo Sanza (ex demitiano, ex cossighiano, ex buttiglioniano, ex berlusconiano), deputato dal 1972, lo stesso anno che vide l'esordio in Parlamento di Giuseppe Pisanu. C'è il forzista Alfredo Biondi, eletto la prima volta nel 1968. C'è il socialista Valdo Spini, simpaticamente parlamentare da quasi trent'anni, come il verde ex Lotta Continua Marco Boato (salvo un'interruzione negli anni Ottanta) che tenta il ripescaggio nella Cosa rossa. Lì, nell'area della sinistra radicale, si gioca il futuro di un'autentica istituzione come Armando Cossutta e di un veterano delle aule come Cesare Salvi. In fondo, il candidato premier Fausto Bertinotti, imbalsamato nella carica di leader dal 1994, è ormai anche lui un monumento vivente. A se stesso.

Il nuovo che avanza

Dopo anni di "veltronismo", con Veltroni sindaco di Roma, si appresta a entrare in lista un nome nuovo come candidato a successore: Francesco Rutelli. L'ironia è d'obbligo, non riusciamo a restare seri. Rutelli lascia il posto da vice premier e da ministro della Cultura, vorrebbe fare il sindaco. Cadono sempre in piedi, se non è una poltrona è una poltronissima. Normale? I cittadini devono avere stima di loro? Nullafacenti certo non sono, precari neppure. Non restano mai dissoccupati, si prodigano tutti i giorni per occupare le poltrone lasciate libere, se le passano l'un con l'altro. Chissà perchè? Difenderanno qualcosa, le malefatte?
Ma il paradosso è che si presentano come il nuovo, scordando che il loro cammino politico è fatto da passaggi di sigle. PC,PDS, DS,PD (questo vale per tutti partiti) che in queste sigle hanno occupato posti di governo, o da sindaco, sempre con risultati inconcludenti che hanno portato l'Italia a essere il fanalino di coda in Europa. Ma non demordono, perseverano. La Casta è dura a scomparire. Pertanto sta a noi, se ne abbiamo la volontà, a cambiare questa malapolitica.
Come? Scegliendo il male minore.
So che è difficile ma non impossibile.
http://riprediamocilitalia.blogspot.com/

Io non voto! Per difendere la democrazia!

IO NON VOTO! E invito tutti/e ad una campagna politica di massa per DELEGITTIMARE GLI OLIGARCHI che ci hanno rubato e ci stanno rubando LA DEMOCRAZIA. Il "modello" del ducetto piduista di Arcore ha fatto scuola. Spettacolo-affari-politica .... Partiti del capo senza militanti strutture vita congressi partecipazione e democrazia. Amministrazione della cosa pubblica per sé e gli "amici". Voltagabbanismo di "professione" con passaggi e riposizionamenti repentini a seconda delle convenienze. Monopolio totale del sistema mediale con mezzibusti in servile servizio permanente effettivo....con contorni di giornali pagati con i nostri soldi distribuiti dallo stato ....che si tiene in piedi perché ci sono quelli come noi che pagano alla fonte tasse e contributi....mentre lorsignori evadono speculano e pagano il 12,5% sulle loro speculazioni ....e mentre da anni è in atto un travaso immenso di reddito e ricchezza da salari pensioni stipendi a LORSIGNORI tutti.... DICE Mario Pirani sulla Repubblica di oggi 18/2: ".....il 7 giugno 1953 la legge non scattò per soli 54.000 voti ....( si sta parlando della famosa LEGGE TRUFFA voluta da De Gasperi) ... Va notato che il Pci paragonò la "legge truffa" alla legge fascista Acerbo, il che era falso. Mentre la legge voluta da De Gasperi avrebbe avvantaggiato solo chi avesse conseguito, comunque, la maggioranza assoluta dei voti, la legge fascista del 1923, premiava con i 2/3 dei seggi chi riusciva ad ottenere il 25% dei voti. Se si volesse davvero equiparare la legge Acerbo a qualcosa di simile, bisogna guardare molto più vicino, al "porcellum" con cui abbiamo votato e andremo a votare, una legge ancora più devastante dei diritti di rappresentanza democratica di quella imposta da Mussolini. Infatti non c´è nemmeno bisogno del 25% dei voti per ottenere il premio di maggioranza :chi arriva primo fra le varie liste e coalizioni, quale che sia la percentuale, ottiene la maggioranza di 340 seggi a Montecitorio .... (poi si parla di VELTRUSCONI e io tralascio... ma così continua...) la struttura elettorale a bassissima incidenza democratica resta nella sua integrità. In secondo luogo permangono lesioni ancora più gravi: gli elettori e i militanti non hanno alcuna voce nella scelta dei candidati, dominio pressocchè assoluto di un gruppo ristrettissimo di personaggi. Così al momento del voto l´elettore potrà votare solo la lista nell´ordine precostituito. Anche le alleanze , sia a destra che a sinistra vengono decise dal leader. Non esiste più neppure quella democrazia di vertice che erano i comitati centrali, le direzioni dei partiti, per non parlare dei congressi. Ecco a cosa è ridotta la democrazia italiana. Tra le cause non secondarie è la criminalizzazione subita dal sistema proporzionale quando esso, negli anni di Tangentopoli, finì per coincidere con lottizzazioni e tangenti, nonché con l´instabilità cronica dei governi. Ne scaturì l´assurda sublimazione ideologica del maggioritario e del bipolarismo. Con il disastro che ne è seguito." Possiamo dire che E´ UNA TRUFFA PEGGIO DELLA LEGGE TRUFFA! Condivido quasi totalmente e do´ atto a Pirani di essere uno dei pochi che ha il coraggio di dire queste cose. Lo fa anche Sansonetti ieri su Liberazione almeno in parte, ad onor del vero. Ma io non credo che si possa poi fare finta di niente. O si possa sperare che LORSIGNORI gli oligarchi e le bande che hanno portato il paese a questo punto possano emendarsi o correggersi. D´altronde il centrosinistri in un anno, repetita iuvant, non hanno fatto ancora una volta dopo 3 governi, né una legge sul conflitto di interessi né sulle TV ...né LA LEGGE ELETTORALE ...che la banda Bassotti s´era fatta da sola. IO NON VOTO! E INVITO A NON VOTARE! ...se non li delegittimiamo IL GOLPE continua..... VIA TUTTI! Per una riforma morale e intellettuale, per ricostruire il paese e la democrazia dal basso. Informa protesta indignati lotta....SPEGNIAMO LE TV e i salotti del REGIME!
Gaetano Stella, cobas regione toscana

Psicofarmaci: cosa succede in Italia?

Si schiera dalla parte dei cittadini Daniela Guerra dei Verdi, che nella risoluzione espressa presso la Giunta Regionale dell'Emilia Romagna, chiede al Ministero della Salute di intervenire in materia psicofarmaci, perché il metilfenidato (Ritalin) e l'atomoxetina (Strattera) tornino nella tabella degli stupefacenti. Ricordiamo che il Ritalin è un’anfetamina somministrata ai bambini, scomparsa in Italia nell'89 e rimasta nella tabella stupefacenti sino al 2003; riportata il 26 aprile 2006 tra le sostanze stupefacenti, il 10 marzo 2007, l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) aveva deciso di riammetterla tra i farmaci normalmente prescrivibili. Altra vittoria emiliana è stata l’approvazione all'unanimità di una mozione di Verdi e Pd, che chiedono al Governo che sulle confezioni di determinati farmaci siano riportate più informazioni, in particolare per il metilfenidato, con una guida dettagliata sui potenziali pericoli. Si tratta di una lunga serie di prese di coscienza che nei mesi scorsi avevano visto il Consiglio Regionale piemontese abolire gli psicofarmaci e i test psichiatrici nelle scuole; e la stessa proposta era stata presentata in Campania da Tonino Scala. Ricordiamo, infatti, che questi test diagnosticano una "malattia" di dubbia esistenza, chiamata ADHD (Sindrome da deficit di attenzione e iperattività), sulla base di domande arbitrarie, un metodo che ha ben poco di scientifico. I ragazzi vengono in questo modo indirizzati a strutture neuropsichiatriche, dove vengono poi somministrati psicofarmaci come il Ritalin. Etichettare e controllare sembrano essere le attività principali della psichiatria e da Basaglia molti passi devono ancora essere compiuti. A quei tempi il problema erano i manicomi, oggi sembra accentrarsi sui trattamenti ai minori. Ma la Lombardia sembra non averlo compreso e, attraverso una petizione, intende semplicemente potenziare l'intero sistema psichiatrico, quando gli stessi soldi potrebbero invece essere investiti per fermare gli abusi dei diritti umani in quell’ambito e migliorare contemporaneamente il sistema.
Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani Onlus
Email: linea.stampa@ccdu.org
Sito: www.ccdu.org

Chi vincerà?

Cari amici,
in linea di principio condivido lo sdegno di quanti ne hanno abbastanza di questa società incivile! Condivido pienamente le denunce di Grillo e dei Grillini! Condivido la lotta per un parlamento pulito senza non solo condannati ma inquisiti. In questi giorni però vivo nel terrore perché facendo due calcoli approssimati vedo la netta vittoria di Berluskoni! E tale vittoria è tanto più inevitabile quanto più lo scenario “contro” è frazionato. Il PD si presenta da solo, o con qualche altro numerino! Non ha i numeri per vincere. La sinistra corre da sola o con i verdi! Non hanno i numeri per vincere. I socialisti corrono da soli (menomale)! Non possono vincere. Beppe Grillo e tutta l’area a lui vicina guadagna voti, tanti, ma non bastano per vincere! Contemporaneamente però togli voti al solo partito (che non amo) che ha i numeri per contrastare il centrodestra. Non può quindi vincere. Nasce spontanea la domanda: chi vincerà? Secondo i primi sondaggi: il centrodestra! Allora sorge la seconda domanda: se Bersluskoni e la sua banda cambieranno le regole pro domo suo, come faremo a cambiare questa società politica? Pacificamente sicuro NO! Vogliamo lo scontro armato? Sicuro NO! Amici di società civile, Beppe, non stiamo correndo troppo nel demonizzare il PD o comunque le forze che possono concretamente contrastare Berluka? A voi la risposta! Ma prima fate un po` di calcoli!
Avv. G. Mazzei

Appello ai partiti sulla legge "porcellum": dalla Socità Civile di Catania

Le associazioni di Società Civile di Catania che sottoscrivono questo appello chiedono con grande determinazione civile e democratica a tutti i partiti che si apprestano a redigere le liste elettorali per le elezioni politiche, di indire le “primarie” per dare la possibilità ai cittadini elettori di stabilire quali debbano essere i candidati che dovranno far parte delle rispettive liste bloccate. Vogliamo che agli elettori sia ridata un minimo di dignità dopo lo “scippo delle preferenze” perpetrato con la presente legge elettorale altrimenti intesa come legge “porcellum, che nel meccanismo complessivo calpesta Costituzione e Democrazia. Se è vero che i politici erano tutti d’accordo nel reintrodurre le “preferenze”, adesso si presenta un’occasione per dimostrarlo concretamente.

Cittainsieme info@cittainsieme.it
CittainsiemeGiovani cittainsieme@bigfoot.com
Cittalibera
Comitato Cittadino “Porto del Sole” marcello.diluise@alice.it
Comitato Partecipazione e Democrazia dostimolo@tiscali.it
GAPA gapa88@virgilio.it
Girotondi Catania graziagiurato@tiscali.it
Grilli dell’Etna

Ecco quanto ci costa respirare

Lo sforamento delle emissioni di Co2 rispetto all'obiettivo previsto dal Protocollo di Kyoto costa all'Italia 63 euro al secondo dal primo gennaio di quest'anno, pari a piu' di cinque milioni di euro. Dopo sei settimane abbiamo ampiamente superato i 200 milioni di euro e a fine anno il debito tocchera' quota due miliardi. Il calcolo e' stato fornito da Gianni Silvestrini, direttore scientifico del Kyoto Club al convegno "Le Regioni e gli Enti locali verso Kyoto" tenuto in Campidoglio. Dagli obiettivi di Kyoto ci separa un divario di oltre 90 milioni di tonnellate di Co2 e per questo ora il Paese e' in una emergenza gravosa in termini economici ed ogni ritardo comportera' costi crescenti. La crisi di Governo in atto cade - secondo Silvestrini - nel momento meno opportuno, dal momento che altri Paesi europei stanno attuando misure di intervento da noi a lungo rinviate. La Finanziaria 2008 mette al centro delle politiche per la riduzione delle emissioni dei gas serra gli Enti locali, ma un quarto delle Regioni non ha ancora approvato in via definitiva il proprio piano energetico ambientale, uno strumento previsto da piu' di 15 anni. La Finanziaria prevede che entro 90 giorni vengano definiti i target nazionali sulla produzione da fonti rinnovabili e che nei successivi 90 giorni le Regioni adeguino i propri piani energetici."Le Regioni hanno un ruolo indispensabile - ha osservato il ministro dell'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio - perche' non e' possibile raggiungere un obiettivo nazionale se introduciamo finalmente dei target regionali e non diamo la possibilita' a Regioni, Comuni, Province di ridurre le proprie emissioni di Co2".

Oltre al danno, anche la beffa

La questione dei rifiuti non riguarda solo Napoli e la Campania, anzi. Il problema non è semplicemente locale o regionale, e nemmeno solo nazionale, ma è di portata globale. Esso investe la natura e la struttura stessa di un intero modo di produzione, eccessivamente energivoro e consumistico, un sistema economico imposto a livello planetario che, per produrre merci di consumo su scala industriale e soddisfare le richieste di un mercato di massa in costante crescita (basti pensare, ad esempio, al mercato cinese in fase di netta espansione), brucia e divora ogni giorno ingenti risorse energetiche, alimentari ed ambientali che non sono inesauribili, generando una quantità abnorme di rifiuti, scarti, ciarpame, ma anche scorie e sostanze altamente tossiche che l'ambiente stenta a smaltire. Lo stesso processo di smaltimento dei rifiuti è diventato una vera e propria merce, un "business", un affare d'oro che ha assunto proporzioni gigantesche, un'attività estremamente lucrosa e redditizia che consente l'accumulazione di colossali fortune economiche a vantaggio di organizzazioni economico-imprenditoriali di stampo criminale. Il problema mette dunque in luce tutti i limiti, i conflitti e le contraddizioni sociali e strutturali del sistema complessivo, ponendo seriamente in discussione la validità e la razionalità dell'attuale modello di sviluppo (e sottosviluppo) che possiamo definire tardo-capitalistico. Le drammatiche vicende di questi giorni hanno fatto emergere dalle macerie sociali e dai cumuli di spazzatura, dove qualcuno intendeva tenerle sepolte, le gravissime responsabilità storico-politiche, locali e nazionali, che hanno condotto all’attuale situazione di esasperazione, rabbia e rivolta popolare. E' necessario spiegare e far comprendere all’opinione pubblica le ragioni che hanno spinto (e spingeranno) la gente a ribellarsi. E' evidente che le responsabilità politiche e morali (ma anche penali) sono molteplici e complesse, ed investono vari livelli di gestione: locale, regionale e nazionale. Senza dubbio Prodi non è stato l'ultimo ma nemmeno il primo colpevole. Poiché la gestione del problema è stata affidata ad un livello di natura commissariale, le responsabilità dipendono anche e soprattutto, ma non solo, dal governo nazionale. Inoltre, poiché la cosiddetta "emergenza" dura e si trascina ormai da anni, esattamente da oltre un decennio, è innegabile che le responsabilità non sono da attribuire solo al governo Prodi, bensì anche ai governi precedenti. E' altrettanto ineccepibile che i principali responsabili del disastro sono gli amministratori locali, dal momento che la gestione di un problema come quello dei rifiuti e del ciclo dei rifiuti, è di ordine territoriale. Pertanto, le principali responsabilità vanno ascritte agli esponenti di maggior spicco delle amministrazioni locali in Campania, vale a dire Rosa Russo Iervolino in qualità di sindaco del Comune di Napoli, e Antonio Bassolino nella triplice veste di commissario straordinario dell'emergenza, sindaco della città partenopea e governatore della regione. L'arroganza del ceto politico campano ha raggiunto livelli talmente assurdi e parossistici da oltrepassare ogni immaginazione. Oltre al danno (economico, sanitario, sociale, morale, d'immagine, ecc.), anche la beffa. Anzitutto, la beffa di mancate dimissioni. Quindi, la beffa di nuove candidature (addirittura blindate) alle prossime elezioni parlamentari. A ciò si deve aggiungere anche la beffarda e complice opera di disinformazione svolta dai mass-media locali e nazionali. Occorre contrastare con fermezza gli squallidi tentativi mediatici di criminalizzazione di una giusta vertenza di massa, che da Pianura approda ad Ariano Irpino. Altrimenti si rischia di tacere le reali responsabilità politiche (che sono criminali) assecondando il meccanismo di propaganda che punta ad affermare la linea (filo-camorrista) degli inceneritori e delle megadiscariche come soluzione della “emergenza”. Un problema esploso drammaticamente negli ultimi anni, ma che affonda le sue radici in tempi senza dubbio più remoti. Pertanto, è ovvio che il problema riguarda tutti, non solo le popolazioni di Napoli e della Campania, non solo le comunità meridionali, e nemmeno solo gli italiani, ma tutti gli abitanti del pianeta. La questione non può essere ridotta ad un ragionamento circoscritto che asseconda gli istinti più egoistici e particolaristici, per cui nessuno vuole la spazzatura altrui, in questo caso l'immondizia di Napoli, ma è necessario vincere ogni campanilismo e localismo, per promuovere ed impostare, invece, un discorso di solidarietà, di educazione e di sensibilizzazione culturale, morale e civile, a livello sovracomunale e intercomunitario. Oltretutto, la spazzatura in questione non appartiene solo ai napoletani, ma probabilmente proviene in gran parte da fuori, anche e soprattutto dal Nord Italia e dal Nord Europa. Per decenni il territorio di Napoli e della Campania ha ospitato (ed ospita tuttora) numerose discariche abusive, gestite come tutti sanno dalla camorra, discariche dove vengono riversati i residui e i veleni più nocivi e pericolosi, di tipo chimico e persino nucleare, provenienti dalle zone più sviluppate e industrializzate del Nord Italia e del Nord Europa. Questa piaga decennale è una delle conseguenze che paghiamo a causa di un processo di sottosviluppo storico coloniale favorito dall'occupazione militare e politica del Regno delle Due Sicilie da parte dello Stato "unitario" italiano, sorto in seguito alle cosiddette "guerre di indipendenza" che furono guerre di conquista e di espropriazione economica e culturale, condotte dalla monarchia sabauda con la complicità di alcune potenze europee (Francia e Inghilterra in testa), della massoneria anglo-francese e piemontese, nonché grazie all'apporto decisivo di personaggi ambigui tra cui il pirata-massone Giuseppe Garibaldi, esaltato come "eroe nazionale" dalla falsa mitologia filo-risorgimentale. La soluzione estrema escogitata dal governo Prodi per rispondere al problema che ormai sembra essergli sfuggito di mano, è stata la nomina del "prefetto di ferro" Gianni De Gennaro (responsabile della mattanza di Genova nel luglio 2001) in qualità di "Commissario straordinario per l'emergenza", dotato di superpoteri e delegato a "risolvere" il problema così come è stato abituato a fare finora, ossia ricorrendo alla brutalità poliziesca. Insomma, se ancora ci fossero dubbi, la risposta adottata dal governo è precisamente una reazione di segno colonialista, che si traduce nell'invio dell'esercito guidato da un "uomo forte", così come fanno da sempre tutti gli Stati colonialisti di fronte ad una rivolta che esplode in una colonia. L'uso della forza e della repressione militare è esattamente nello stile, nella natura e nella storia di De Gennaro. Come ha scritto Franco Berardi, in arte Bifo, in un bell'articolo apparso su vari siti web, "la scelta di spedire De Gennaro a Pianura trasforma il governo dell’impotenza in un governo di polizia". A questo punto, con tale scelta infausta è caduta anche l'ultima differenza che si poteva scorgere, benché a fatica, con l'esperienza del governo Berlusconi.
Lucio Garofalo

Politica religiosa

Ieri a Ballarò Pezzotta citava frasi di preti: "Monsignor tal dei tali ha detto questo", "come ha giustamente detto don tizio". Ma con tutti i problemi che questo paese sta vivendo, possibile che questa classe politica ritenga più importante parlare della CEI che dei problemi dei cittadini? Siamo l'unico paese al mondo in cui durante una campagna elettorale si parla del Vaticano e si citano i prelati anziché parlare di programmi elettorali. Uno schifo. Qualcuno dice che c'è bisogno di un nuovo illuminismo. Io direi che per ora potrei anche accontentarmi del vecchio motto di Cavour: "Libera chiesa in libero stato".

Abitudine

L’abitudine alla tradizione può determinare una forma comportamentale, una sorta d’autodisciplina richiesta o gratuita, per cui, tutto è accettato e per tradizione, approvato, digerito, con il rischio di non conoscere e comprendere che tutti gli uomini non ruotano intorno alle stesse tradizioni, e del mondo sociale, hanno visioni diverse e relativi diritti da riconoscere. Abituarsi alle tradizioni si rischia di farne parte, diventare strumenti di continuità, senza nessuna possibilità di modificare le tradizioni, per aggiornarle ed arricchirle, di buone cose, utili per tutti gli uomini, dentro e fuori dalle tradizioni. Sulle tradizioni, si cimentano le appartenenze queste a loro volta, rappresentano un potere sociale. L’appartenenza è il carburante per gli uomini ed in certi casi, i numeri delle teste o il pensiero unico, < un esempio politico, il berlusconismo, esempio religioso, il carrierismo, che in entrambi i casi, agiscono in prospettiva di tempi migliori, che però arriveranno forse sul piano sostanziale o sull’ipotesi di una vita eterna, in ogni modo proposta e credenza per fede, > rendono forti le idee, indipendentemente se queste siano giuste o sbagliate. Del resto, per coloro che sono agganciati ad un’appartenenza o si rendono conto di far parte di un pensiero ideologico, si sentono gratificati, ed anche certi di stare dalla parte più giusta. Schierarsi con una maggioranza di pensiero è più facile, ed anche se esistono delle perplessità, sì da per scontato, che il buon risultato, poi coprirà le magagne, le menzogne, e tutto sarà perdonato, dimenticato, ed in questo caso, il consenso si tradurrà in una sorta d’amnistia ad uso e consumo dei riceventi del consenso o del potere sociale. Il consenso serve per rafforzare le tradizioni e non per modificarle; il consenso quindi può esser chiesto ed usato e governato, per annacquare gli scandali, far dimenticare le brutture democratiche.

Re dei non coglioni

Il re dei non coglioni sta tessendo la tela del potere politico. I cittadini si sentono protetti e governati in ragione di chissà quali cataclismi. Se un personaggio del genere (l’innominato) è potuto diventare primo ministro e probabilmente lo potrà diventare, significa che l’Italia è gravemente ammalata; una malattia inguaribile. Messa in disparte una parte sociale, “ politicamente “ molto ignorante, che esiste, c’è da affermare che la parte pensante (quella di qualità o presunta tale) costituita da giornalisti, insegnanti, geometri, studenti eccetera, si è dimostrata incapace o sottomessa al berlusconismo. Un male strisciante per “ tutta “ la società italiana. Un paese avanzato culturalmente, moderno, in ogni suo aspetto, non avrebbe mai consentito l’affermarsi del berlusconismo. Se questo è potuto accadere radicarsi, le motivazioni vanno cercate nel passato, perciò, tutti sono direttamente o indirettamente responsabili, di questa strisciante realtà disgregatrice della società italiana.

Bullismo mobbing

Bullismo è un termine per indicare disturbi della crescita giovanile; un fenomeno sociale, quindi umano, che è sempre esistito, nelle sue diverse forme parassitarie, per cui, il buon senso, non appartiene al ragionamento, sempre se al bullismo il ragionamento, si può definire tale. In altre parole, il bullismo è una forma di prevaricazione, di discriminazione, d’isolamento perpetrato da più individui, verso soggetti, che si ritengono deboli sia fisicamente, che intellettualmente. Usando altre parole, il bullismo è una mascalzonata, perpetrata da imbecilli, che si credono superiori e supportati dal branco, si sentono protetti, per cui, ogni loro azione o defecazione intellettuale, la ritengono giusta e dovuta. Il bullismo è una forma di vivere, per esercitare un potere sociale, sia esso limitato a piccoli spazi o su vasta scala. Accanto a queste espressioni o esercizi discriminatori, esistono particolarità umane sottomesse o indifferenti che evitano di compromettersi; i motivi possono essere determinati da convenienze personali, d’adeguamento per non subire o evitare di entrare nelle liste degli sfigati o semplicemente per rimanere alla finestra, riderci sopra e delegare ad altri, cose o esercizi disgustanti, senza sporcarsi le mani. Il bullismo, se si vede solo, come un comportamento della crescita giovanile, con i suoi alti e bassi, si finisce in un vicolo cieco, per cui, tutte le discussioni non vanno oltre, mentre in realtà il bullismo è un fenomeno sociale che riguarda tutti gli uomini, finche cervello per vecchiaia non si atrofizzi. A certe età, al bullismo si può trovare un termine diverso, ma la realtà sociale degli adulti, è fatta di prevaricazione, di discriminazione, di razzismo, di mascalzonate. Nel mondo giovanile, fino all’età della presunta maturità, si possono cogliere i frutti di un bullismo modificato, in ragione dello spazio sociale, nel quale gli individui vivono; il mobbing è un fenomeno di bullismo scientifico, e dagli uomini per convenienza o altro, è ritenuto una normalità, in certi casi, necessaria, per impedire la crescita o il protagonismo d’altri soggetti, che si considerano in questo caso, superiori. Bullismo e mobbing, sono termini ad uso e consumo degli uomini, i quali per i loro interessi sono predisposti alla prostituzione intellettuale, o alla sottomissione politica. Dove esiste potere, esiste prostituzione intellettuale. La politica rappresenta un potere e per il potere, certi uomini sono disposti a tutto. Del resto gli strumenti non mancano ed anche questi sono scelti ed usati, perché si presume siano recepiti, per cui, ad ogni gregge o asino, vanno consegnati gli alimenti più appropriati. Di fatto, agli ignoranti “ politicamente “, ai pilotati, non bisogna mai, far mancare il fieno. Questo lavoro, certi politici lo sanno far bene, sono degli specialisti.

Appartenenza

L’appartenenza è socialità. Tramite l’appartenenza, gli uomini si organizzano e sono governati nel nome dell’appartenenza, che rappresenta un potere sociale. L’appartenenza stimola l’agire o il protagonismo degli uomini. L’appartenenza è aggregazione sociale, è governo sugli uomini. L’appartenenza può rendere gli uomini liberi o schiavi. L’appartenenza non si sposa con libertà sociale, anzi in certi casi, la nega agli associati o aderenti. L’appartenenza è costituita da numeri, da teste pensanti, che ne caratterizzano la forza. La forza dei numeri, non coincide con la bontà delle idee, quindi le maggioranze condizionano ed in certi casi, si impongono sui singoli. Le appartenenze si impongono sui singoli, riducendoli a strumenti. Un’appartenenza può esser scelta anche per convenienze personali.Per un individuo è più facile militare in un’appartenenza soprattutto quando è agganciata alla tradizione storica o popolare, sia politica sia essa religiosa; ci si trova a proprio agio, anche perché un’appartenenza si è più protetti, si riceve conforto, si è spronati ad andare avanti, ci si sente forti e giusti e si può anche cadere nell’errore che altri soggetti senza appartenenza, siano inferiori o deboli intellettualmente. I solitari sono facilmente attaccabili. Lo scontro tra appartenenze sociali, politiche o religiose sono anche storie d’uomini appiccicati al potere, scandito nell’appartenenza, in più casi immutabile.

Ricatti

Le società politiche vivono nel perenne ricatto; sui penosi, pietosi compromessi e nell’assoluta indifferenza sociale, si governano i popoli, o i greggi. La pace è un termine da riempire; nella realtà è un periodo di un tempo sociale, nel quale le politiche si preparano alle guerre, anche se c’è da dire, che esistono guerre diverse, non solo militari, guerre politiche, finanziarie, economiche, che producono danni diversi, con morti, negazione di libertà e diritti. Tutti fenomeni prodotti da società in parte democratiche. Nonostante questi marchingegni internazionali che non svuotano gli arsenali e neppure riempiono i granai, si notino le società stese o appaiate nelle loro quotidianità e vicende umane, intrise di certezze che il futuro, non riservi a loro sorprese particolari ed il peggio vissuto o conosciuto, non possa ripresentarsi. La democrazia è uno strumento che consente alle società di evolversi e migliorare la convivenza civile. Sulle democrazie pesano i numerosi conflitti d’interesse che la svuotano di libertà, d’ideali, riempiendola di demagogia, di populismo, di mafie, di carta inutile, di furti legalizzati.

¡Hasta la victoria siempre!

Il motto era del Che ma è il subcomandante Bertinotti, che indefessamente continua a praticarlo con successo. L’ultima victoria è la trionfale restaurazione del mas grande trabajador e la definitiva sconfitta del capitalismo. Astutamente e anche per far piacere ai timorati di Dio, Berlusconi III colpisce con pesanti anatemi i comunisti, ma sa benissimo che se non c’era il soccorso rosso di Bertinotti, Mastella e Dini non ce l’avrebbero mai fatta ad affossare questo governo immorale e affamatore del popolo e sarebbe dura stravincere le elezioni o tutt’al più perdicchiare temporaneamente essenzialmente per i brogli dei veri mangiatori di bambini.
La lotta senza quartiere contro il capitalismo ha duramente provato il subcomandante, che ha pure dovuto ricoprire, da terza carica dello stato. Il ruolo lasciato da Pera. Speriamo che i cardinali Ferrara e Ruini intercedano presso il Signore affinché, nella sua infinita magnanimità e generosità, lo gratifichi di una villa ai Carabi.
Gianni Menicucci

La RAI e la censura "legale"

Pubblichiamo una lettera di Paolo Barnard, stimato e coraggioso giornalista (straordinari i servizi realizzati anni fa per la trasmissione Report). Barnard denuncia gravi forme di censura di cui è stato vittima.

Cari amici e amiche impegnati a dare una pennellata di decenza al nostro Paese, eccovi una forma di censura nell'informazione di cui non si parla mai. E' la peggiore, poiché non proviene frontalmente dal Sistema, ma prende il giornalista alle spalle. Il risultato è che, avvolti dal silenzio e privi dell'appoggio dell'indignazione pubblica, non ci si può difendere. Questa censura sta di fatto paralizzando l'opera di denuncia dei misfatti sia italiani che internazionali da parte di tanti giornalisti 'fuori dal coro'. Si tratta, in sintesi, dell'abbandono in cui i nostri editori spesso ci gettano al primo insorgere di contenziosi legali derivanti delle nostre inchieste 'scomode'. Come funziona e quanto sia pericoloso questo fenomeno per la libertà d'informazione ve lo illustro citando il mio caso. Si tratta di un fenomeno dalle ampie e gravissime implicazioni per la società civile italiana, per cui vi prego di leggere fino in fondo il breve racconto. Per la trasmissione Report di Milena Gabanelli, cui ho lavorato dando tutto me stesso fin dal primo minuto della sua messa in onda nel 1994, feci fra le altre un'inchiesta contro la criminosa pratica del comparaggio farmaceutico, trasmessa l'11/10/2001 ("Little Pharma & Big Pharma"). Col comparaggio (reato da art.170 leggi pubblica sicurezza) alcune case farmaceutiche tentano di corrompere i medici con regali e congressi di lusso in posti esotici per ottenere maggiori prescrizioni dei loro farmaci, e questo avviene ovviamente con gravissime ripercussioni sulla comunità (il prof. Silvio Garattini ha dichiarato: "Dal 30 al 50% di medicine prescritte non necessarie") e spesso anche sulla nostra salute (uno dei tanti esempi è il farmaco Vioxx, prescritto a man bassa e a cui sono stati attribuiti da 35 a 55.000 morti nei soli USA). L'inchiesta fu giudicata talmente essenziale per il pubblico interesse che la RAI la replicò il 15/2/2003. Per quella inchiesta io, la RAI e Milena Gabanelli fummo citati in giudizio il 16/11/2004 (1) da un informatore farmaceutico che si ritenne danneggiato dalle rivelazioni da noi fatte. Il lavoro era stato accuratamente visionato da uno dei più alti avvocati della RAI prima della messa in onda, il quale aveva dato il suo pieno benestare. Ok, siamo nei guai e trascinati in tribunale. Per 10 anni Milena Gabanelli mi aveva assicurato che in questi casi io (come gli altri redattori) sarei stato difeso dalla RAI, e dunque di non preoccuparmi (2). La natura dirompente delle nostre inchieste giustificava la mia preoccupazione. Mi fidai, e per anni non mi risparmiai nei rischi. All'atto di citazione in giudizio, la RAI e Milena Gabanelli mi abbandonano al mio destino. Non sarò affatto difeso, mi dovrò arrangiare. La Gabanelli sarà invece ampiamente difesa da uno degli studi legali più prestigiosi di Roma, lo stesso che difende la RAI in questa controversia legale.(3) Ma non solo. La linea difensiva dell'azienda di viale Mazzini e di Milena Gabanelli sarà di chiedere ai giudici di imputare a me, e solo a me (sic), ogni eventuale misfatto, e perciò ogni eventuale risarcimento in caso di sentenza avversa.(4) E questo per un'inchiesta di pubblico interesse da loro (RAI-Gabanelli) voluta, approvata, trasmessa e replicata.*

*(la RAI può tecnicamente fare questo in virtù di una clausola contenuta nei contratti che noi collaboratori siamo costretti a firmare per poter lavorare, la clausola cosiddetta di manleva(5), dove è sancita la sollevazione dell'editore da qualsiasi responsabilità legale che gli possa venir contestata a causa di un nostro lavoro. Noi giornalisti non abbiamo scelta, dobbiamo firmarla pena la perdita del lavoro commissionatoci, ma come ho già detto l'accordo con Milena Gabanelli era moralmente ben altro, né è moralmente giusificabile l'operato della RAI in questi casi).

Sono sconcertato. Ma come? Lavoro per RAI e Report per 10 anni, sono anima e corpo con l'impresa della Gabanelli, faccio in questo caso un'inchiesta che la RAI stessa esibisce come esemplare, e ora nel momento del bisogno mi voltano le spalle con assoluta indifferenza. E non solo: lavorano compatti contro di me. La prospettiva di dover sostenere spese legali per anni, e se condannato di dover pagare cifre a quattro o cinque zeri in risarcimenti, mi è angosciante, poiché non sono facoltoso e rischio perdite che non mi posso permettere. Ma al peggio non c'è limite. Il 18 ottobre 2005 ricevo una raccomandata. La apro. E' un atto di costituzione in mora della RAI contro di me. Significa che la RAI si rifarà su di me nel caso perdessimo la causa. Recita il testo: "La presente pertanto vale come formale costituzione in mora del dott. Paolo Barnard per tutto quanto la RAI s.p.a. dovesse pagare in conseguenza dell'eventuale accoglimento della domada posta dal dott. Xxxx (colui che ci citò in giudizio, nda) nei confronti della RAI medesima".(6) Nel leggere quella raccomandata provai un dolore denso, nell'incredulità. Interpello Milena Gabanelli, che si dichiara estranea alla cosa. La sollecito a intervenire presso la RAI, e magari anche pubblicamente, contro questa vicenda. Dopo poche settimane e messa di fronte all'evidenza, la Gabanelli tenta di rassicurarmi dicendo che "la rivalsa che ti era stata fatta (dalla RAI contro di me, nda) è stata lasciata morire in giudizio... è una lettera extragiudiziale dovuta, ma che sarà lasciata morire nel giudizio in corso... Finirà tutto in nulla."(7) Non sarà così, e non è così oggi: giuridicamente parlando, quell'atto di costituzione in mora è ancora valido, eccome. Non solo, Milena Gabanelli non ha mai preso posizione pubblicamente contro quell'atto, né si è mai dissociata dalla linea di difesa della RAI che è interamente contro di me, come sopra descritto, e come dimostrano gli ultimi atti del processo in corso.(8) Non mi dilungo. All'epoca di questi fatti avevo appena lasciato Report, da allora ho lasciato anche la RAI. Non ci sarà mai più un'inchiesta da me firmata sull'emittente di Stato, e non mi fido più di alcun editore. Non mi posso permettere di perdere l'unica casa che posseggo o di vedere il mio incerto reddito di freelance decimato dalle spese legali, poiché abbandonato a me stesso da coloro che si fregiavano delle mie inchieste 'coraggiose'. Questa non è una mia mancanza di coraggio, è realismo e senso di responsabilità nei confronti soprattutto dei miei cari. Così la mia voce d'inchiesta è stata messa a tacere. E qui vengo al punto cruciale: siamo già in tanti colleghi abbandonati e zittiti in questo modo. Ecco come funziona la vera "scomparsa dei fatti", quella che voi non conoscete, oggi diffusissima, quella dove per mettere a tacere si usano, invece degli 'editti bulgari', i tribunali in una collusione di fatto con i comportamenti di coloro di cui ti fidavi; comportamenti tecnicamente ineccepibili, ma moralmente assai meno. Questa è censura contro la tenacia e il coraggio dei pochi giornalisti ancora disposti a dire il vero, operata da parte di chiunque venga colto nel malaffare, attuata da costoro per mezzo delle minacce legali e di fatto permessa dal comportamento degli editori. Gli editori devono difendere i loro giornalisti che rischiano per il pubblico interesse, e devono impegnarsi a togliere le clausole di manleva dai contratti che, lo ribadisco, siamo obbligati a firmare per poter lavorare. Infatti oggi in Italia sono gli avvocati dei gaglioffi, e gli uffici affari legali dei media, che di fatto decidono quello che voi verrete a sapere, giocando sulla giusta paura di tanti giornalisti che rischiano di rovinare le proprie famiglie se raccontano la verità. Questo bavaglio ha e avrà sempre più un potere paralizzante sulla denuncia dei misfatti italiani a mezzo stampa o tv, di molto superiore a quello di qualsiasi politico o servo del Sistema. Posso solo chiedervi di diffondere con tutta l'energia possibile questa realtà, via mailing lists, siti, blogs, parlandone. Ma ancor più accorato è il mio appello affinché voi non la sottovalutiate. In ultimo. E' assai probabile che verrò querelato dalla RAI e dalla signora Gabanelli per questo mio grido d'allarme, e ciò non sarà piacevole per me. Hanno imbavagliato la mia libertà professionale, ma non imbavaglieranno mai la mia coscienza, perché quello che sto facendo in queste righe è dire la verità per il bene di tutti. Spero solo che serva. Grazie di avermi letto.
Paolo Barnard

Note:

  1. Tribunale civile di Roma, Atto di citazione, 31095, Roma 10/11/2004.
  2. Fatto su cui ho più di un testimone pronto a confermarlo.
  3. Nel volume "Le inchieste di Report" (Rizzoli BUR, 2006) Milena Gabanelli eroicamente afferma: "...alle nostre spalle non c'è un'azienda che ci tuteli dalle cause civili". Prendo atto che il prestigioso studio legale del Prof. Avv. Andrea Di Porto, Ordinario nell'Università di Roma La Sapienza, difende in questo dibattimento sia la RAI che Milena Gabanelli. Ma non me.
  4. Tribunale Ordinario di Roma, Sezione I Civile-G.U. dott. Rizzo- R.G.N. 83757/2004, Roma 30/6/2005: "Per tutto quanto argomentato la RAI-Radiotelevisione Italiana S.p.a. e la dott.ssa Milena Gabanelli chiedono che l'Illustrissimo Tribunale adìto voglia:...porre a carico del dott. Paolo Barnard ogni conseguenza risarcitoria...".
  5. Un esempio di questa clausola tratto da un mio contratto con la RAI: "Lei in qualità di avente diritto... esonera la RAI da ogni responsabilità al riguardo obbligandosi altresì a tenerci indenni da tutti gli oneri di qualsivoglia natura a noi eventualmente derivanti in ragione del presente accordo, con particolare riferimento a quelli di natura legale o giudiziaria".
  6. Raccomandata AR n. 12737143222-9, atto di costituzione in mora dallo Studio Legale Di Porto per conto della RAI contro Paolo Barnard, Roma, 3/10/2005.
  7. Email da Milena Gabanelli a Paolo Barnard, 15/11/2005, 09:39:18
  8. Tribunale Civile di Roma, Sezione Prima, Sentenza 10784 n. 5876 Cronologico, 18/5/2007: "la parte convenuta RAI-Gabanelli insisteva anche nelle richieste di cui alle note del 30/6/2005...". (si veda nota 4)

Candidato il popolo italiano

Son riapparse le elezioni. Strumento principe per il realizzarsi della democrazia, a causa di un mancato continuo costante adeguamento e miglioramento di quest'ultima, non foss'altro per le novità che il passar del tempo naturalmente introduce, le elezioni sono pian piano divenute il simbolo del fallimento di questo arcaico, mai rinnovato nemmeno in superficie, sistema politico. E questo non solo nel nostro Paese, ché ogni Paese della Terra farebbe ormai solo sganasciare dalle risate, se non fosse che altrove non possiamo cercar rifugio e su questo stesso pianeta, ahinoi, siamo costretti a rimanere. E di nuovo allora ecco la solita amara messe di candidati, e di vecchi e nuovi partiti e liste, che, pur magari sbandierando presunte novità, si presentano in realtà più o meno tutti allo stesso modo e tutti con la stessa vacuità di progetto. Eppure novità oggi potrebbero effettivamente esserci, e probabilmente pure ottime ed abbondanti, molti cittadini di questo ormai ex Bel Paese trovandosi decisamente avanti rispetto a coloro che pretendono di guidarli dalle posizioni di retroguardia dove si son nascosti. Questi stessi cittadini potendo proporre chissà quante nuove idee, nuove regole collettive, forse perfino nuovi interi progetti politici, nuove organiche visioni. Se invece andiamo ad osservare il nostro presente sistema, notiamo facilmente che dei due componenti essenziali, l'idea ed il leader, la proposta ed il proponente, il contenuto ed il contenitore, se ne conserva solo uno, manco a dirlo: il secondo. Ogni elezione è infatti ormai centrata nettamente sulla persona mentre l'idea non cade nemmeno in secondo piano ma appare proprio assente, il tutto riducendosi ad uno scontro tra i vari leader e sottoleader. Chiaramente occorre ricreare una condizione di equilibrio, l'abbondanza di proponenti a fronte della scarsità di proposte essendo situazione per nulla fruttuosa, non evolutiva bensì involutiva. Il farlo, per quelle contraddizioni attraverso cui la vita spesso adora esprimersi, potrebbe essere per giunta non così difficile come crediamo, lo stesso imminente appuntamento elettorale potendo servirci allo scopo. Lasciando al loro gioco i candidati tradizionali, senza disturbarli più di tanto, ché pur assurda questa situazione non può che essere accettata, potremmo però esprimerci favorevolmente a proposito della candidatura di una entità politica tanto avente diritto quanto ormai ridotta senza un fil di voce: il popolo italiano. Immaginiamo allora, perché solo così si avanza, che il popolo italiano disponesse di una pubblica arena telematica, un'agorà ufficializzata dalle Istituzioni, in cui ogni cittadino che lo volesse potrebbe presentare un suo progetto di legge affinché fosse discusso da altri cittadini. Immaginiamo pure che i progetti che raccogliessero i maggiori consensi verrebbero automaticamente proposti alle Camere della Repubblica per una loro trattazione ed eventuale approvazione. Immaginiamo infine che per favorire una partecipazione folta e di valore, quei progetti che fossero approvati procurerebbero una adeguata ricompensa ai loro autori. Ebbene: se tutto ciò, piuttosto che rimanere pura fantasia, divenisse concreta realtà, quanto pensate ci metterebbe questo Paese a tornare come e meglio, molto meglio di prima? Ogni popolo ha sempre trovato al suo interno fior di uomini e donne che, a volte pur senza speciale competenza, hanno saputo innovare, scoprire, inventare, compiendo dei piccoli e grandi prodigi. E l'Italia non è stata mai da meno in questo. Facciamo allora che il popolo riacquisti la sua voce, concediamogli un premio in virtù del suo impegno, e quest'epoca buia sarà presto null'altro che un ricordo. Da un voto che costringe ad appoggiare candidati che sono offerte a stock di vecchie idee, ad un voto che permetta ad ognuno di esprimersi in favore della singola proposta e di proporre a sua volta: allora sì che giungeranno tempi d'oro! Oggi i cittadini possono, è vero, avanzare proposte, col solito vecchio metodo delle petizioni ed in base all'Art. 71, per iniziativa popolare: in entrambi i modi si va in giro ad elemosinare consensi su problemi divenuti già grossi e quindi difficili da risolvere. A nessuno infatti va giù che chi è preposto e ben pagato, spesso pure tangentato, per fare un lavoro per il bene comune s'ingrassa senza far nulla di valido, mentre il cittadino dovrebbe impegnarsi gratuitamente a rimediare ai problemi fatti sorgere da questa brutta gente. Logico che l'impegno e le petizioni giungono solo quando il cittadino non ne può più, quando si trova con l'acqua alla gola. Immaginate invece che venisse concessa una adeguata ricompensa a quelle proposte che venissero accettate, con un premio calcolato in base al contenuto di novità introdotto ed all'estensione del loro uso. Non solo i volontari, avvezzi alla burla del cinque per mille (il sistema dà loro un contentino a patto di non venir troppo disturbato dal fare ciò vuole) e quindi disposti a tutto, ma l'intero popolo italiano, e perfino le menti più vivaci, le più geniali e creative, quelle che ora son dedite ad altre arti perché ben remunerative al contrario di quelle sociali, s'impegnerebbero nella ricerca di quelle innovazioni d'interesse collettivo che potrebbero renderci la vita decisamente migliore. Fior di soluzioni sarebbero presentate persino prima che comparissero i problemi. Periodici aggiornamenti sulle nuove proposte giunte sarebbero quindi inviati per posta convenzionale od email ai cittadini, e questi potrebbero visionarle e studiarle poi per bene sul sito istituzionale, così come in un mercato rionale visionano e studiano la frutta esposta sui banchi, in una tranquilla atmosfera senza conflitti, scegliendo quella che più piacesse loro. Non solo, e qui viene il bello, perché il bello verrebbe quasi sempre da sè se non ci fossimo noi a bloccarlo! immaginiamo pure che ognuno possa giocare su queste innovazioni, scommetterci su e sperare di tirarci fuori dei quattrini, nè più nè meno come sul lotto e sul toto. Vedreste allora una partecipazione popolare, diffusa e capillare, un coinvolgimento apriori, prima del sorgere dei problemi, non aposteriori, dopo che sono divenuti irrisolvibili, cui non avete mai potuto nemmeno avvicinarvi con la mente! Perché questo è il potere del gioco e del denaro, questo è il potere che oggi viene usato male: per tenere lontano i cittadini dalla realtà. E questo stesso potere può essere usato, solo che riuscissimo a volerlo a sufficienza, per riavvicinare la gente al suo stesso destino. Passando davanti ai bar, ai giardini, per strada, piuttosto che sentir parlare di calcio o di ruote della fortuna, sentiremmo dissertare di tutti quei temi che finora hanno interessato, sì e no, una sparuta minoranza impegnata della popolazione. Non vi è dubbio alcuno: verremmo superati da quelli che oggi sono i nostri stessi assistiti. Signore, signori, cortesemente: a vostro avviso, questa nuova possibilità, questo nuovo strumento politico, toglierebbe qualcosa a qualcuno? Renderebbe forse qualcuno più povero? O non potrebbe invece arricchire tutti? Non aggiungerebbe un mezzo che potrebbe rivelarsi molto utile in diverse situazioni, senza nulla toglier a nessuno ma a tutti potendo servire? E non potrebbe esser giusto il cavatappi necessario per stappare questa politica incastrata nel collo di bottiglia del sistema dei partiti? Per tutto ciò, e molto altro ancora, concedetemi di indirizzarvi al sito proponente questa pacifica rivoluzione politica:
http://il-mercato-delle-innovazioni-sociali.hyperlinker.org/
Lì vi troverete il progetto sotto forma della classica petizione alla cui forma ancora dobbiamo far ricorso. Consideriamo però ugualmente questo documento, non foss'altro come una personale favorevole presa di posizione. Già questo sarà un fondamentale passo avanti. In fin dei conti: quale altra proposta potrebbe offrire ad ognuno, nessuno escluso, maggior empowerment di questa assemblea popolare permanente premiata? E così, ringraziando per l'attenzione, permettete al sottoscritto di osar proporre come candidato alle elezioni di quest'anno il Popolo Italiano. Per quanto mi riguarda, nessun candidato tradizionale avrà il mio voto se non quello che permetterà ai miei conterranei di correre per ottenere un modo valido e funzionale di esprimere la loro creatività e genialità. Cercasi dunque partito o lista civica che accetti questo candidato molto speciale: il Popolo Italiano.
Con viva cordialità,
Danilo D'Antonio
dan.hyperlinker.org

Operazione candidature...pulite

Ragazzi vi invito a chiedere a tutti i partiti,tramite i loro blog, che ognuno pubblichi in rete la lista dei candidati specificando:

  • Nome e cognome
  • Professione
  • Incarico attuale
  • Fedina penale
  • Stato patrimoniale
Facciamoci sentire ragazzi...se non hanno nulla da nascondere lo faranno sennò...c'è qualcosa che puzza.

Assoluzione Antonio Saltini

Antonio Saltini è stato assolto in appello dall’accusa di aver diffamato Dario Razzi, sostituto pubblico ministero incaricato, presso, il Tribunale di Perugia, del processo sul fallimento della Federconsorzi. Nel quadro di omertà di stampa che ha avvolto il processo per lo scandalo fallimentare più clamoroso della storia nazionale, Saltini è stato l’unico giornalista a impegnarsi a ricostruire la vicenda, che narrò, in sette memorabili articoli pubblicati da Terra e vita tra il 1997 e 1998. Saltini aveva collegato i segmenti della vicenda senza spiegare quale arma avesse impedito ogni reazione a chi deteneva il potere della Federconsorzi. Poté formulare una spiegazione dopo l’apertura, al tribunale di Roma, di un nuovo fascicolo per truffa ai danni della Comunità Europea. Scrisse l’articolo conclusivo che proponeva una ragione dell’inerzia della Coldiretti a tutelare quanto essa reputava eredità storica, ma l’articolo fu rifiutato da Terra e vita che aveva pubblicato i precedenti, con l’interruzione di ogni collaborazione futura. Oggi è noto anche il nome dell’intoccabile che esercitò pressioni per fermare Saltini, ma nessuno lo pronuncerà mai pubblicamente. Il vertice dell’Edagricole, allora proprietaria di Terra e vita ,oggi di proprietà del gruppo Sole 24 ore, era verosimilmente, sensibile alle ragioni che hanno indotto l’intera stampa nazionale ad attenersi sulla vicenda al silenzio più assoluto, favorendo, palesemente, chi operava per l’assoluzione degli imputati. L’indagine di Saltini era importuna e, come tale, doveva essere interrotta. Era però evidente che le informazioni di Saltini erano tali da non essere attaccabili. Segno evidente che la sua “ fonte” fosse indiscutibile e inattaccabile. Al momento dell’arringa finale del PM, Saltini, invitato a stilare una nota di cronaca per un foglio locale, scriveva che l’arringa di Razzi avrebbe con ogni probabilità favorito l’assoluzione. La corte, peraltro, condannava, ma la condanna mancava di ogni fondamento probatorio e gli imputati, il professor Pellegrino Capaldo e il giudice Ivo Greco,furono poi assolti nel giudizio di appello celebrato con la maggior tempestività della storia della magistratura nazionale. Dario Razzi, intanto, querelava Saltini, l’editore e il direttore del giornale che aveva pubblicato la nota di cronaca. Il giudizio civile celebrato presso il Tribunale di Firenze, competente per i reati a danno dei magistrati di Perugia, con solerte celerità si concluse con la condanna a risarcire 12.500 euro di danni morali al dottor Razzi. Il giudizio penale venica rinviato, invece, per due volte, finché, ora la condanna è stata convertita in piena assoluzione, dopo oltre due anni, dal giudice di appello, che, dopo nuova, appassionata arringa dell’avvocato Eliseo Alimena, ha riconosciuto che le espressioni usate da Saltini per dimostrare l’incredulità erano perfettamente coerenti all’assolvimento dei compiti di cronista. Ad Antonio Saltini Spazio rurale esprime solidarietà. Almeno al danno non si è aggiunta la beffa. Nel frattempo la vicenda giudiziaria legata al crak Federconsorzi è arrivata quasi alla fine e si concluderà tra qualche mese con la prescrizione degli ultimi rinviati a giudizio. Il partito degli “intoccabili sarà definitivamente salvato. Alla faccia della giustizia.
Spazio rurale

La casta: quanto ci guadagnano dalle urne

Prendiamo i deputati, per i quali è in vigore un regolamento del 1997. Gli onorevoli, il cui mandato parlamentare è iniziato dopo la XIII legislatura del 1996, acquisiscono il diritto alla pensione a 65 anni di età e con 5 anni (una legislatura) di contributi.Ma questo trattamento, simil cittadino comune, nasconde il trucco. Il diritto alla pensione è fissato al 65esimo anno di età, peccato che tale limite si abbassa di un anno per ogni ulteriore anno di mandato oltre i cinque. Sino a raggiungere il traguardo dei 60 anni. Se vi state arrabbiando? Aspettate. Perché c’è dell’altro. Gran parte dei deputati è stata eletta prima del 1996, cioè prima della riforma. Ciò significa che si ha diritto alla pensione a 60 anni di età, riducibili a 50 utilizzando gli anni di mandato oltre i cinque minimi richiesti. E così con oltre tre legislature ­ e 20 anni di contributi ­ è possibile accedere alla pensione con meno di 50 anni! Non sono da meno i senatori. Anche qui c’è stata una riforma, in base alla quale a partire dalla XIV legislatura del 2001 questi servi Patriae hanno diritto alla pensione a 65 anni e a condizione di aver svolto un mandato di cinque anni. Ma dietro l’apparenza si cela l’inganno. Ed ecco, infatti, che fioccano le deroghe. Per chi è stato eletto prima del 2001, il cui diritto al vitalizio scatta a 60 anni con una sola legislatura (5 anni), a 55 con due (10 anni) e a 50 con tre mandati (15 anni). Per gli eletti dal 2001, che possono andare in pensione a 60 se hanno conquistato un secondo mandato. Due anni e sei mesi sono meglio di 35, ovvero via libera alle baby pensioni. Un cittadino per godere della pensione di anzianità deve avere 57 anni, 60 dal 2008, e aver versato contributi per 35. Troppi per deputati e senatori che hanno abbassato il limite contributivo a una legislatura: 5 anni.Inoltre i parlamentari, per evitare i rischi dell’instabilità politica, con il rischio di chiusura anticipata delle Camere, hanno deciso che sono sufficienti, per aver diritto al vitalizio, due anni e sei mesi. Basta, poi, pagare contributi volontari per i due anni e mezzo mancanti, ma con calma. Onorevoli e senatori possono saldare il debito a fine mandato e in 60 comode rate. Lavorate gente, lavorate. Alla faccia del riduzione dei costi della politica. La casta colpisce ancora. Andare al voto anticipato farà guadagnare ai partiti circa 300 milioni di euro in tre anni. Questo è l'ammontare del finanziamento pubblico che sarebbe arrivato nelle casse dei partiti fino al termine della legislatura. Sciolte le camere, tutti al voto, si potrebbe pensare che i soldi per i prossimi tre anni non verranno pagati e invece .... invece i partiti incasseranno 100 milioni di euro per ognuno dei prossimi 3 anni come rimborsi elettorali relativi alle elezioni del 2006. Per capirci: ad Aprile si va a votare? I partiti dopo le elezioni anticipate prenderanno il doppio dei soldi: quelli relativi alle elezioni del 2006 e quelli per le nuove elezioni del 2008. Per le elezioni di aprile 2006 gli aventi diritto al voto erano precisamente 50.098.305(47.258.305 gli aventi diritto al voto in Italia e 2.840.000 quelli all'estero). Da questo fondo ad ogni partito è attribuita una quota sulla base delle percentuali di voto ottenute.Bene, si sciolgono le Camere. Ma credete che i nostri dipendenti (ovvero i politici) rinuncino ai privilegi? Pare di no. Una leggina ad hoc approvata con voto bipartisan a inizio 2006, poco prima di andare a votare, sancì il diritto dei partiti a continuare ad incassare i rimborsi anche in caso di voto anticipato. Da qui l'affare: se la legislatura si esaurisce prima della sua naturale scadenza lo Stato deve comunque pagare le somme già maturate per tutti e cinque gli anni. Proprio in base a questa leggina Forza Italia ha potuto cartolarizzare i contributi che deve ancora riscuotere. Ed anche il Partito Democratico avrebbe la sua convenienza: Ds e Margherita continueranno a incassare le risorse relative alla XV legislatura; il PD avrà i fondi della XVI.Che dire, sembra proprio che non la capiscano e che non vogliano mai cambiare.
Poveri e ingenui elettori.

Intervento corte di giustizia europea

Stiamo organizzando una petzione popolare per chiedere alla corte di giustizia europea l'annullamento delle elezioni politiche italiane del 13 e 14 aprile prossimo. Chi vuole dare il suo contributo con suggerimenti lasci un commento su:
Riprendiamoci l'Italia
(cerca con google)

Delegittimiamo gli affossatori della democrazia

La "legge-porca" con cui LORSIGNORI tutti ci vogliono fare ri-votare (?) è INCOSTITUZIONALE. Toglie ai cittadini il diritto a scegliere i propri eletti. Infatti, come già 2 anni fa, con questa "legge" siamo alla COOPTAZIONE degli "amici" e degli "amici degli amici" da parte dei capi-bastone. Pochi OLIGARCHI risceglieranno a tavolino gli eligendi. Siamo fuori dalla democrazia, comunque concepita. TUTTI I CITTADINI DEVONO ORGANIZZARE UNA RIBELLIONE CIVILE. Siamo di fronte a un golpe realizzato progressivamente nel tempo. La situazione del paese è catastrofica. Napoli e la Campania sono diventate una discarica a cielo aperto. I responsabili tutti non solo non si dimettono ma si stanno preparando al prossimo giro di giostra. Le mafie prosperano e imperano. I politicanti calabresi sono tutti sotto-processo anche se De Magistris è stato liquidato. Cuffaro è stato costretto a dimettersi ma IL SISTEMA DI POTERE è in piedi. La CORRUZIONE è generalizzata. Le famiglie imperano, nelle Università nelle TV. I prezzi dei beni di prima necessità sono alle stelle, ma l´ISTAT quantifica l´inflazione al 2,9% - BUGIARDI!-. Abbiamo i salari e stipendi più bassi d´Europa, fermi da 6 anni dice la Banca d´Italia mentre il 10% possiede il 45% della ricchezza e la ricchezza di questi anni è andata a profitti e rendite .I rinnovi contrattuali o non si fanno o come con i metalmeccanici non recuperano l´inflazione reale. .... Il "duetto di Arcore è INELEGGIBILE in base alla legge del 57 sulle frequenze televisive. Iscritto alla P2 (associazione eversiva), ha ottenuto con tangenti pagate a Craxi la possibilità di trasmettere su tutto il territorio nazionale ; ha "ospitato" il mafioso Mangano ; ha ottenuto il controllo della Mondatori con tangenti ai giudici attraverso Previti, ha trescato con la mafia attraverso Dell´Utri fondatore di F. I. ; è stato "prescritto" e non assolto ripetutamente e l´ultima è di questi giorni....perchè IL FALSO IN BILANCIO è stato "abrogato" dalla sua banda al governo; ha governato facendo leggi ad personam per sé e i suoi amici ...e condoni per gli evasori ; ha "occupato" la RAI come dimostrato il caso Bergamini-Saccà ; è ancora sottoprocesso per il caso Mill ....con la sua discesa in politica è diventato il più ricco d´Italia e uno dei più ricche del mondo...e la vicenda Rete4 dimostra che per anni ha occupato le frequenze di Europa7.. il ducetto è INDEGNO ...e mentre lui possiede nove ville ecc. ecc. c´è chi non arriva alla fine del mese...e la sera mangia pane e latte... Il governo PRODI-BERTINOTTI è fallito. Era già fallito quando ha accettato di votare con questa legge-porca, quando durante la campagna elettorale non ha mai contestato a B. le cose sopradette, quando ha imbarcato nell´armata unione- brancaleone la banda Mastella e famiglia la banda Dini la banda dei craxiani compreso il figlio, quando ha fatto un programma mai discusso e votato dal popolo, quando ha fatto un governo di 103 figuri con 6 donne in carriera ministre( mentre in Parlamento le donne sono il 17% a 60 anni dalla Costituzione....), quando ha aumentato del 24% le spese militari trasferito gli armati dall´Iraq all´Afghanistan dove c´è una guerra chiamata missione di pace e deciso il raddoppio della base di Vicenza prescindendo da movimenti e popolazione , quando ha regalato ai padroni il cuneo la detassazione degli straordinari e dopo aver allungato l´età pensionabile ridotto i coefficienti e eternizzato la PRECARIETA´ ridotto pure IRAP e IRPEG ai padroni, quando non ha aumentato la tassazione di rendite e speculazioni lasciandola al 12,5% mentre in Europa è al 25% e mentre noi sul lavoro paghiamo il 30%, quando non ha abrogato la Bossi-Fini la TREU la 30 le leggi vergogna, quando ha continuato con i contributi alla rottamazione delle auto mentre la Co2 è al 13%, quando ha accettato i dictat vaticani liquidato i Dico e le coppie di fatto, quando ha promosso De Gennaro il massacratore morale di Genova prima a capo-gabinetto agli interni e poi a sceriffo della spazzatura, quando ha rifinanziato il G8 alla Maddalena... quando non ha fatto dopo già tre governi le legge sulle TV sul conflitto di interessi e una legge elettorale democratica .... Il governo Prodi-Bertinotti ha fallito. Bertinotti ha fallito e ha portato al fallimento la sinistra e spaccato condizionato subordinato ...i movimentii. Perché si è imbarcato in un accordo preventivo con Prodi. Perché ha scisso la morale dalla politica ha fatto il contrario di quello che diceva e ha dimostrato che con il massimalismo si va poco lontani. Scissione costante tra principi dichiarazioni e pratiche concrete. E in tutto il processo mai i movimenti e il popolo hanno potuto decidere partecipare ecc. Inoltre, da stalinista, ha cambiato lo statuto, eletto per la terza volta gli amici, cacciato il dissenso, manipolato il senso della realtà....e ha ridotto la sua non violenza a una spalletta al bavero ma ha votato tutta la politica guerrafondaia e armata e subordinata agli Usa di Prodi e D´Alema ....ha appoggiato tutto....ha votato i regali ai padroni...in compenso è stato contento di fare il presidente narciso della Camera.. Ripresentarsi ora LEADER della Sinistra è tragicomico. Non eletto ancora una volta da nessuno si sta già allenando alle corride parolaie nei salotti televisivi. Se le classi dirigenti tutte si sono arricchite sulla pelle del paese e della povera gente, quelle di sinistra e di centrosinistra non sono state da meno e sono responsabili di un fallimento storico. Non solo Bertinotti, anche gli altri del quartetto. Perciò se ne devono andare. Vedere ieri nelle TV il VELTRUSCONI che si presentava come IL NUOVO veniva da "scompisciarsi" dalle risate e dalla rabbia. Il sindaco di Roma è da 40 anni in carriera, percepisce già a 51 anni una pensione parlamentare di 9 mila euro più 5000 come sindaco ...cresciuto e pasciuto nel Pci è pentito confesso, eletto con un plebiscito teleguidato dopo essere stato nominato dagli OLIGARCHI ex Pci ed ex Dc ....ha amoreggiato con il ducetto l´ha rilegittimato e ora decidendo di andare SOLO gli sta regalando probabilmente la vittoria. L´ultima che ha inventato è che il padrone è "un lavoratore che rischia". Purtroppo quelli che rischiano e muoiono sono i lavoratori. Quelli come lui fanno strame della storia della memoria della morale....galleggiano sulla merda che soffoca il paese.
BOICOTTIAMO TUTTI I SALOTTI TELEVISIVI!
Delegittimiamo gli affossatori della democrazia!
Gaetano Stella, cobas regione toscana

Ecco cosa pensa Calderoli della sua legge elettorale

Ciao a tutti vi propongo questa chicca:
il video di quello che pensa il senatore Calderoli promotore ed ideatore dell'attuale legge elettorale detta "porcellum"con cui andremo a votare ad aprile:
http://it.youtube.com/watch?v=bJyRV7DRy5I
mi e venuta voglia di entrare nel video e tirargli il collo ........commentate ragazzi commentate

Agricoltura Cenerentola, ricca solo per la criminalità

Da ben 25 anni l’Italia non ha una vera politica agraria e della sicurezza del territorio. Tutti ricordiamo che dalla metà degli anni ’80 a tutti gli anni ‘90 ed oltre la politica ha consentito la distruzione di tutti le più importanti imprese che operavano in agricoltura. Ora girando per l’Italia ci accorgiamo in quale situazione è precipitato il nostro territorio e l’agricoltura italiana.
Vedendo qualche giorno fa la situazione della Regione Campania ho potuto constatare che non è possibile fare agricoltura in quella regione, devastata da rifiuti tossici, provenienti dal Piemonte, Lombardia, Veneto, in quanto non è più possibile garantire la salubrità degli alimenti prodotti.
Riferendomi all’intera Nazione, nei giorni scorsi, mi è giunta notizia che 1 agricoltore italiano su 3 subisce gli effetti delle azioni criminali che sono costituiti da furti, rapine, usura, racket, abigeato, caporalato, discariche abusive, truffe.
La cosa che fa accapponare la pelle e che questi reati erano un tempo ad appannaggio delle regioni meridionali, invece ora apprendiamo che, nelle regioni del Centro e del Nord, molti produttori agricoli sono nelle mani delle mafia ,della camorra,della ‘ndrangheta e della sacra corona unita, ed anche in preda ad una malavita violenta e spregiudicata di provenienza rumena ed albanese.
I reati più frequenti sono il furto di attrezzature e di mezzi agricoli, del racket e dell’abigeato. Questa denuncia arriva dal Presidente di una associazione di categoria,Politi, secondo il quale i danni complessivi sarebbero di 15 miliardi all’anno, che rappresentano gli affari della criminalità. Tenendo conto di questa situazione e di ciò che si sta prospettando all’orizzonte, cioè di nuovi equilibri agro-alimentari mondiali a causa dell’aumento del benessere nel Continente Asiatico si può facilmente immaginare le difficoltà che l’Europa e l’Italia in particolare dovranno affrontare per l’inevitabile aumento delle derrate alimentari.
In conclusione c’è da auspicarsi che dopo 25 anni di assenza di politica agraria in Italia ed in Europa si ponga rimedio con una vera politica Agraria e si dia la giusta importanza all’agricoltura al territorio e all’ordine pubblico, non solo nelle città ,ma anche nelle nostre campagne.
Guido Buschettu

E se i cittadini votassero la nullità delle elezioni

Buongiorno
Vi risparmio gli immaginabili commenti sulla situazione e v’inoltro la e-mail che ho inviato all’avvocato Giovanni Guzzetta: Presidente del Comitato Promotore dei Referendum Elettorali Chissà se è possibile verificare attraverso il vostro Blog la risposta all’offerta di “rendere nulle le prossime elezioni”
Grazie
Paolo Amadio

Signor Presidente
Ho partecipato a tutti i referendum dall’aborto, al divorzio, a quello sulla legge elettorale, sul finanziamento dei partiti etc Abbiamo dovuto assistere a come la volontà manifestata dai cittadini sia stata successivamente disattesa, derisa in alcuni casi, e a come la classe politica si sia ricomposta intorno a nuovi equilibri e confronti con i vecchi vizi.

Abbiamo bisogno oggi e non domani di un ricambio politico che significa uomini e donne nuovi. Invece siamo costretti a votare di nuovo e a votare con una legge che non ci consente di scegliere. Nostro malgrado, prenderanno il nostro voto molte facce impresentabili. Mi chiedo e le chiedo se sia possibile “rendere nulle le prossime elezioni” per rimettere in pista la giusta sequenza “prima una buona legge elettorale e poi le elezioni”. Mi chiedo cioè se sia possibile organizzare il voto di coloro che non condividono le scelte di questa classe politica e non se ne sentono rappresentati ed esprimere tale voto in un atto elettorale capace di rendere di fatto inefficace l’elezione di chichessia. Cercando di spiegarmi: se la maggioranza degli elettori italiani scrivesse sulla scheda ad esempio “voto per la nullità di questa elezione” o una formula del genere, emergerebbe il paradosso sostanziale che andrebbe a governare col premio di maggioranza qualcuno che in altri sistemi elettorali magari passerebbe di poco lo sbarramento. Non so se questo sia il modo per farlo, sono convinto però che si debba verificare subito se un modo esiste e se esiste una positiva risposta civile all’offerta di “votare la nullità delle elezioni”.

Può darci animo ricordarci che probabilmente furono gli effetti del referendum sulla legge elettorale a disgregare la prima repubblica, i magistrati fecero il lavoro. I politici non lo hanno dimenticato. Possiamo anche ricordare che i cittadini votarono allora inequivocabilmente compatti. Tutte le regioni italiane, con la sola eccezione della Calabria, votarono in modo simile, la Sicilia come il Piemonte ... io vivevo all’estero tornai per votare e tornai poi in Italia perchè il risultato di quel voto mi aveva dato speranza.

Possibile che quegli Italiani siano tutti spariti?

La campagna è troppo breve perchè la classe politica possa reagire efficacemente ad un’azione del genere e internet funziona ... Se vorrete fare qualcosa sono a disposizione.
Paolo Amadio

Bossi popper "il ducetto" e la democrazia

In "Cattiva maestra televisione" K. Popper padre del "liberalismo" diceva: "La democrazia consiste nel mettere sotto controllo il potere politico. E´ questa la sua caratteristica essenziale. Non ci dovrebbe essere alcun potere politico incontrollato in una democrazia. Ora è accaduto che questa televisione sia diventata un potere politico colossale, potenzialmente si potrebbe dire anche il più importante di tutti, come se fosse Dio stesso che parla. E così sarà se continueremo a consentirne l´abuso. Essa è diventata un potere troppo grande per la democrazia. Nessuna democrazia può sopravvivere sa all´abuso di questo potere non si mette fine". "Nel dicembre del 1994 la Lega Nord revocò il sostegno al primo governo B., che a quel punto dovette dimettersi in quanto privo di maggioranza parlamentare. "B. è un Peròn della mutua", dichiarò il leader leghista Umberto Bossi, "e noi gli abbiamo smontato il balcone da cui intendeva affacciarsi". Il partito-azienda, per reazione, scatenò una violenta campagna mediatica contro la Lega Nord e il suo leader, accusato di essere "un Giuda traditore" e di avere truffato gli elettori. Bossi replicò definendo B. piduista, craxiano e aspirante dittatore "che farà la fine di Sindona e Calvi (bancarorrieri della P2..). Quattro mesi dopo, nell´aprile del 1995 il leader leghista Bossi pubblicò un libro, curato dal giornalista DANIELE VIMERCATI, nel quale spiegava "perché ho partecipato al governo B. e perché poi l´ho fattocadere". Un capitolo del libro, intitolato "Giornalismo di regime", era dedicato al monopolio mediatico berlusconiano. Scriveva l´onor. Bossi: " Diceva Abramo Lincoln "Si può ingannare molta gente per poco tempo, o poca gente per molto tempo ; mai molta gente per molto tempo". Spero che la regola valga anche oggi ; ma Lincoln viveva in un´epoca felice in cui non esistevano le televisioni e i giornali di B.....Se possibile, vorrei trattare l´argomento senza preconcetti, limitandomi all´analisi dei fatti. In Italia si è attuato da tempo un processo pericoloso di concentrazione delle testate d´informazione giornalistica. C´erano una volta i giornali degli editori puri, che in alcuni casi diventavano veri e propri centri di contropotere, e in altri si accodavano alle posizioni dominanti, ma erano comunque una categoria articolata e sostanzialmente pluralista. Oggi a pubblicare grandi giornali e a possedere televisioni nazionali sono quasi esclusivamente grandi gruppi industriali. Sul fronte della stampa, quasi tutti i quotidiani e i settimanali politici nazionali sono divisi tra FININVEST, FIAT e Editoriale LA REPUBBLICA. Come dire: B., Agnelli e De Benedetti .....Insomma, la grande maggioranza della stampa politica nazionale fa capo a 3 gruppi, uno dei quali è il capo di un partito ed è riuscito a occupare per mesi la Presidenza del Consiglio. Non si capisce, in questo quadro, come sia possibile che B. vada addirittura in televisione a fare la vittima, a denunciare l´attacco dei giornali che "remano quasi tutti contro il governo". Forse si dimentica di essere l´unico capo partito, in Italia e in Europa, che possieda qualcosa di più di un giornale di partito a tiratura limitata. Se la stampa vive in un regime di oligopolio, la televisione è dominata da un duopolio che nel corso del 1994 è diventato sostanzialmente un monopolio. Sappiamo che la legge Mammì - nelle condizioni politiche di cui abbiamo già parlato - ha cristallizzato la spartizione dei canali televisivi nazionali fra due grandi gruppi: la Rai pubblica e la Fininvest privata, alla quale fanno capo Canale 5, Italia 1 e Rete 4. Restano tre reti nazionali, Telemontecarlo, Videomusic e Elefante TV, con un´audience lilitata, e il network a pagamento Telepiù, nel quale risulta comunque uno zampino belusconiano. La situazione .....fissa lo strapotere del duopolio RAI- FININVEST. Essendo infatti i canali televisivi in numero limitato e non accessibili a chiunque, la sanzione legislativa dell´attuale assetto limita di fatto la possibilità di libera concorrenza Le tre residue reti "autonome" risultano infatti sottodimensionate rispetto ai grandi blocchi in competizione. La loro gestione economica diventa complicata, come sanno bene gli amministratori di Telemontecarlo che è da tempo in precario equilibrio. Duopolio di ferro, dunque. Rafforzato dal fattore P: pubblicità. La gestione delle risorse pubblicitarie consente alle agenzie di decidere la floridezza o la morte di una testata. E guarda caso, anche qui la presenza di B. è preponderante. Publitalia, la società del gruppo FININVEST, ha una forte presenza sul mercato e chiude nell´angolo le televisioni minori, le tre nazionali e le numerose locali, che spesso devono scegliere se rischiare il soffocamento o affidarsi all´ossigeno che arriva dalle concessionarie dei grandi gruppi, diventndone di fatto, vassalle. Ce n´è d´avanzo, mi pare, per essere preoccupati....( a questo punto Bossi cita la MAMMI´) ...." Quello che non dev´essere violato è "il diritto all´informazione garantito dalla Costituzione, il quale implica il pluralismo delle fonti e comporta il vincolo al legislatore di impedire la formazione di posizioni dominanti e di favorire l´accesso al sistema radiotelevisivo al massimo numero possibile di voci diverse ...Infatti, la posizione di preminenza di un soggetto o di un gruppo privato non potrebbe non comprimere la libertà di manifestazione del pensiero di tutti gli altri soggetti che, non trovandosi a disporre delle potenzialità economiche e tecniche del primo, finirebbero con il vedere progressivamente ridotto l´ambito di esercizio delle loro libertà". E fortuna che B. è entrato a far parte del Polo della Libertà. L´errore più grave della legge Mammì è che, anziché muoversi nella direzione di contenere le posizioni dominanti già detenute ,all´epoca, da B. , le ha STABILIZZATE fissando un limite alle concentrazioni -tre Reti- chiaramente inadeguato. Di fatto, la posizione dominante di B. è stata rafforzata...... Però la Corte non tiene conto - e del resto non era nei suoi compiti - di un altro aspetto: il titolare di questa posizione dominante non è soltanto un privato, è il capo di un partito che è pure riuscito a occupare il cuore del governo. Questo pone il famoso problema della par condicio: si può chiamare democratico un Paese nel quale una delle parti in causa di spone del sostanziale monopolio dell´informazione televisiva e partecipa all´oligopolio di quella stampata? In tutti i paesi europei la risposta è NO .... Ma non è finita. La situazione, in Italia, è ulteriormente degenerata da quando B. è entrato in politica. Infatti ha messo le mani anche sulla Rai. La vicenda delle nomine è nota: il consiglio d´amministrazione dell´azienda pubblica è stato nominato dai Presidenti di Camera e Senato, ma si dà il caso che i due vertici istituzionali siano stati nominati da una risicata maggioranza, quella di governo. Ergo, il consiglio d´amministrazione è funzionale a quella maggioranza, di cui Forza Italia e An sono l´asse portante.... E infatti il Cda Rai, una volta nominato, ha scelto come direttori uomini "targati": al Tg1 Carlo Rossella, vicedirettore di Panorama( di B.) ,...al Tg2 Clemente Minum, vicedirettore di Canale5, cioè dell´ammiraglia berlusconiana. Al Tgr Carlo Vigorelli, ossia un tipo che dopo le elezioni si è presentato in redazione avvolto nella bandiera di F. I. .Solo al Tg3 è stata mandata una giornalista non berlusconiana, ma anch´essa anti-leghista: Daniela Brancati, vicina alla sinistra. Insomma, il quadro si è così completato: la RAI è stata trionfalmente occupata dagli uomini graditi a B. che si sono pure concessi il lusso di dare un contentino al Pds... E così, siamo a questo punto: che il proprietario - o il referente politico essenziale - di tutti i telegiornali nazionali e di una grossa fetta della stampa è il capo di uno dei partiti in lizza. E se non fosse intervenuta la Lega sarebbe ancora Presidente del Cons.. SE TUTTO QUESTO E´ DEMOCRAZIA, IO SONO TORO SEDUTO....."Ricci commenta : ...... Cinque anni dopo, nel 2000, il leader leghista Bossi ha cambiato completamente idea. Benchè il monopolio berlusconiano dell´informazione sia rimasto immutato, La Lega Nord, in vista delle elezioni politiche della primavera 2001, si è alleata di nuovo con F.I. LA RITROVATA ARMONIA POLITICA è STATA CELEBRATA CON UNA FIDEJUSSIONE BANCARIA DA 2 MILIARDI di lire del partito-azienda in favore della Lega. La nuova intesa...è stata decisiva per riportare a Palazzo Chigi il monopolista dell´informazione televisiva .... " Sia l´anali di Bossi che le parole di Popper che il commento di Ricci si trovano in " LA TELEDITTATURA" di G. Ricci KAOS ediz. 2003 milano-" L´analisi di BOSSI è ancora valida. E tutto quello che è successo dal 2000 in poi lo dimostra. La cosa ancora più grave è che i fatti dimostrano che il "DUCETTO DI ARCORE" può comprarsi gli alleati e, per certi versi anche l´opposizione. Non solo ha dato i soldi a BOSSI. Può permettersi anche di fare propaganda a Mediaset sul "manifesto" e su "liberazione". E, purtroppo, anche loro non hanno mai fatto una vera campagna contro B. e il berlusconismo. E non ne hanno RIFIUTATO la propaganda. D´altronde il caso BERGAMINI-SACCA´, il fatto che Guzzanti-Luttazzi-Rossi-Fini-Beha ...e Grillo....non siano ancora tornati sugli schermi RAI dimostra che anche questo Cda era (è!) targato lottizzato e dominato dal "ducetto" e dai partiti degli oligarchi. E che IL REGIME RAISET c´è stato e c´è. L´ultimo atto, per ora, è che anche la Corte Europea ha detto che Europa7 aveva diritto alle frequenze al posto di Rete4. E che da anni è in atto un sopruso e una occupazione indebita delle frequenze. Quindi, dopo 4 governi di centrosinistra se si VOTA in QUESTE CONDIZIONI SIAMO FUORI DALLA DEMOCRAZIA, comunque intesa, e fuori dallo STATTO DI DIRITTO, FUORI DALLA COSTITUZIONE. VIA IL DUCETTO DALLA POLITICA! Via gli OLIGARCHI tutti che ci hanno portato a questo punto!
Gaetano Stella, Cobas Regione Toscana

Economia europea

La politica ha costruito dei meccanismi legislativi che hanno determinato lo sfruttamento dell’uomo ed indebolito i suoi diritti. Sulle debolezze trionfano le arroganze. Le debolezze sono il terreno fertile, per la diffusione del mobbing, del bullismo, della prevaricazione. Per non pregiudicare un posto di lavoro determinato, si è consapevoli, che bisogna mettere in conto tante rinunce, in altre parole, mandar giù amaro. Se il sistema economico europeo, un tempo, si distingueva dal capitalismo americano, e dal comunismo dell’est europeo, oggi subisce entrambi i fenomeni e non riesce ad esportare diritti, libertà, stato sociale, perché la sua classe dirigente con consapevolezza o con incoscienza si è venduta al mercato complessivo, per cui, tutte le forme d’assistenza, diritti, pensioni, sono messe in discussione e ricostruite al ribasso. Le dittature, i sistemi poco democratici, stanno erodendo diritti faticosamente conquistati; le democrazie europee, si stanno indebolendo, ma questo avviene con il consenso dei cittadini, inconsapevoli del danno che essi stessi stanno facendo.

Emergenze

Emergenza democratica; la vera emergenza è rappresentata da tutta la classe politica, nelle sue diversità “ culturali “ e nelle sue particolarità articolate sui vari gradini del potere politico. Una classe dirigente politica assai impegnata per mantenere poltrone, occuparle, acquistarle; un’opposizione politica definita ed indefinita, che vuol mandare a casa altre famiglie politiche, senza contrapporre proposte. Si grida al lupo, al lupo, quando nel proprio ovile si è fatta strage d’agnelli. Povera Italia, governata dai goderecci, dagli evasori dai numerosi conflitti d’interesse, in altre parole, un sistema mangia soldi, legalizzato dalla politica. Un paese in evoluzione, governato dai goderecci, che rendono difficile la vita alle altre persone. Sono saltate tutte le protezioni, che un paese civile, dovrebbe garantire alle giovani generazioni. Alle prossime elezioni, chi vincerà? Dipende dagli elettori, ma la differenza sarà determinata dagli ignoranti politicamente, dalla probabile astensione, e dalle mafie regionali.

Scarpe

Così, il sig. Della Valle o meglio imprenditore, che dalle prime file di un convegno dava del matto al sig. Berlusconi senior, o anziano, o vecchio, ora per non mancar di rispetto al suo amico Mastella dovrà votare scegliendo Lui, anche di riflesso per Berlusconi. Il famoso salto della quaglia. Potrebbe anche pensare ad un regalino; un paio di scarpe, anche se è assai difficile, adattarle agli zoccoli di cavalli politici di razza, che scalpitano, per agguantare il potere politico.

Sciogliere le camere? Un affare da 300 milioni di euro

Sciogliere adesso le Camere e andare a votare significa regalare 300 milioni di euro ai partiti, cento milioni all'anno per i prossimi tre anni, fino al 2011, scadenza naturale della XV legislatura. Viene in mente "Lascia o raddoppia?", il gioco a quiz con cui gli italiani cominciarono a vincere soldi in tv nella seconda metà degli anni Cinquanta.
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Riprendiamoci l'italia
(cerca con google)

Mancanza di senso dello Stato

Questo è quello a cui stiamo assistendo in questi giorni. La mancanza della capacità di riununciare a qualcosa per un ben più grande, quello del Paese. Senza legge elettorale si ripeterà il film già visto molte volte. Fini e Casini cambiano idea ogni tre giorni, non sono affidabili per Berlusconi quanto non lo è stao Mastella per Prodi. Credo ci sarà un crollo dell'affluenza alla urne. Si apre un lungo periodo di instabilità che danneggerà il paese sul piano internazionale più ogni instabilità dei mercati. L' Italia sta dimostrando di non essere una nazione, e la classe politica di non avere senso dello Stato.

Appello agli intellettuali meridionali

Ormai non si può più restare inerti e indifferenti di fronte allo scandalo e al raccapriccio che inevitabilmente suscita in tutte le coscienze libere e normali il paesaggio orribilmente sfigurato da montagne di spazzatura che invadono ed appestano le strade della città di Napoli e dintorni. Non si può (e non si deve) restare passivi di fronte allo spettacolo indecente offerto non solo dai territori sommersi da cumuli di immondizia, ma anche dalla gente di Pianura assalita brutalmente dalle forze dell'ordine al servizio di un potere cieco e sordo che ha fallito rovinosamente e ora tenta di scaricare (come sempre) le proprie responsabilità e i propri "sensi di colpa" criminali sulla popolazione. Un potere osceno e nauseabondo come la spazzatura! Un potere inteso non solo come ceto politico locale e nazionale, ma anche come sistema economico-affaristico costituito da un intreccio lurido e perverso, ma nel contempo "fisiologico" e inevitabile, tra capitalismo lecito ed illecito, incentrato sulla malavita imprenditoriale organizzata. Oltre al danno (ovvero i delitti e lo scempio di ordine economico-ambientale, sociale e morale), oltre alle "mancanze" e alle "inadempienze" storiche che si sono accumulate per anni, insieme ai sudici ammassi di spazzatura, la gente partenopea deve sopportare anche l'amara beffa cagionata dalla fiera dell'ipocrisia, dall'invereconda esposizione televisiva delle "lacrime di coccodrillo" del "povero ed afflitto" governatore Bassolino. Gli spazi pubblici (invivibili da anni) di Pianura, come di altri quartieri napoletani, sono assediati e infestati da cumuli di rifiuti. C'e gente che non riesce più a varcare la soglia di casa per uscire (anche solo per fare la spesa) essendo impedita da mucchi insormontabili di immondizia. A Napoli e dintorni è in atto un'aspra e feroce vertenza di massa, esplosa come una spaventosa eruzione del Vesuvio, che forse avrebbe arrecato meno danni. Su Napoli e sull'intera Campania incombe un vero disastro ecologico e territoriale, una catastrofe sanitaria e sociale. Ma incombe anche un'ingiusta e velenosa condanna di stampo razzista, emessa da parte di un sistema mediatico-propagandistico che invece di denunciare il colonialismo storico che affligge le comunità del nostro Meridione, preferisce evocare formule precostituite, ideologicamente pregiudizievoli e compromettenti sulla presunta inferiorità e arretratezza culturale dei popoli meridionali, in particolare della gente partenopea. Gente che invece è figlia di un ricco coacervo storico-culturale generato dalla Magna Grecia ed altre antiche e raffinate civiltà mediterranee. Ho sempre associato la nozione e l'immagine dell'intellettuale a figure scomode e destabilizzanti come Antonio Gramsci e Pier Paolo Pasolini, mosse da una profonda e coraggiosa passione civile autenticamente rivoluzionaria, che li ha indotti ad assumere sovente posizioni fermamente critiche e controcorrente, sempre schierate dalla parte dei soggetti più deboli e indifesi, gli "umili" di Manzoni, i "vinti" di Verga, insomma i reietti e i diseredati della nostra società (ecco come si manifesta il vero anticonformismo), rispetto alle scelte e agli schemi di giudizio e di condotta predominanti. Pertanto, lancio un accorato appello per invitare tutti gli intellettuali liberi e coscienti della nostra terra, intesa non solo come Irpinia, bensì in un senso più lato che abbracci l'intero Meridione, a fare altrettanto, a prendere iniziative e posizioni assolutamente scomode e irriducibili rispetto alla linea imposta dai mass-media ufficiali assoggettati ai poteri dominanti che vogliono tacere le proprie atroci responsabilità, scegliendo la strada della repressione e della criminalizzazione a scapito delle comunità locali che si ribellano giustamente ad uno stato di "emergenza permanente" che dura ormai da oltre un decennio e che è funzionale solo a logiche occulte, prettamente affaristiche e criminali.
Lucio Garofalo

L'unica soluzione è la raccolta differenziata

Provo ad annotare altri commenti in merito all'ormai abusato tema che ci affligge da troppo tempo: i rifiuti di Napoli e della Campania. A riguardo, penso che le responsabilità politiche e morali (ma anche penali) siano molteplici e complesse, ed investano vari livelli di gestione: locale, regionale e nazionale. Senza dubbio Prodi non è l'ultimo ma nemmeno il primo colpevole. Poiché la gestione del problema è stata affidata ad un livello di natura commissariale, le responsabilità dipendono anche e soprattutto, ma non solo, dal governo nazionale. Inoltre, poiché la cosiddetta "emergenza" dura e si trascina ormai da anni, esattamente da oltre un decennio, è evidente che le responsabilità non sono da ascrivere soltanto al governo Prodi, bensì anche ai governi precedenti. Fatta questa doverosa premessa, non penso di dire una banalità quando affermo che i principali responsabili del disastro sono gli amministratori locali, dal momento che la gestione di un problema come quello dei rifiuti e del ciclo dei rifiuti, è di ordine territoriale, ossia locale. Pertanto, le principali responsabilità vanno ascritte agli esponenti di maggior spicco delle amministrazioni locali in Campania, vale a dire Rosa Russo Iervolino in qualità di sindaco del Comune di Napoli, e Antonio Bassolino nella triplice veste di commissario straordinario dell'emergenza, sindaco della città partenopea e governatore della regione. Precisate le responsabilità storico-politiche e morali (che, ripeto, sono molto più vaste e complesse rispetto a quelle sopra enunciate), la soluzione più razionale, più giusta e compatibile con le esigenze ambientali e sanitarie, è una sola: la raccolta differenziata. Gli inceneritori non risolvono affatto la questione, ma la aggravano ulteriormente, introducendo altri pesanti fattori di inquinamento e devastazione ambientale, sociale e di corruzione politico-economica. I sistemi di incenerimento dei rifiuti rappresentano un'imperdibile e preziosa occasione per accumulare enormi fortune economiche, a cominciare dalle ditte appaltatrici che si occupano della costruzione degli impianti stessi, che in Campania sono affari gestiti dai clan camorristici. Aggiungo che i profitti non sono una prerogativa riservata esclusivamente al sistema imprenditoriale criminale, ma anche un appannaggio del circuito economico "legale". Sta di fatto che i mass-media ufficiali (stampa e televisione, pubblica e privata) stanno cercando di imporre, attraverso ripetuti bombardamenti di inganni e menzogne, la logica degli inceneritori quale unica soluzione possibile e praticabile, mentre la strada da percorrere è soltanto una, la più semplice, facile, ecologica ed economica: quella della raccolta differenziata. Da promuovere attraverso campagne capillari di educazione civica ed ambientale (nelle scuole ed ovunque sia opportuno e necessario), mediante appelli, assemblee ed altre iniziative di informazione e sensibilizzazione morale, ma anche con il ricorso a strategie eventualmente "repressive" (ovvero multe e sanzioni amministrative), se necessario. Sempre meglio delle infiltrazioni camorriste, dell'inquinamento ambientale, sempre meglio della corruzione politica, dello scempio e della devastazione del territorio, sempre meglio del pericolo sanitario costituito dalle epidemie e dalle affezioni tumorali. Tuttavia, se la raccolta differenziata è il metodo più intelligente, facile, ecologico ed economico per smaltire i rifiuti, la vera rivoluzione da compiere in futuro investe il modo stesso di produrre beni di consumo, ridimensionando il tenore di vita materiale vigente nelle società occidentali, eccessivamente consumistiche e distruttive. Ovvero attuando una drastica riduzione dell'opulenza e della produzione di immondizia, che in tal modo è più facile da recuperare e valorizzare in termini di materiale riciclabile. Per quanto riguarda la questione rispetto all'immediato, so solo che non è giusto che altrove, ad esempio sul Formicoso in Irpinia (una bellissima zona piena di verde, ancora pura e incontaminata) o in altre splendide comunità montane, si aprano o riaprano mega-discariche per accogliere le tonnellate di spazzatura che le popolazioni di Napoli (giustamente) non vogliono e/o non possono più accettare. Allora: in quali posti si devono e si possono destinare i cumuli di monnezza che seppelliscono Napoli e dintorni? Di rimando, io insisto che non è giusto insozzare ed avvelenare zone e paesaggi che sono ancora puliti, belli da vivere e da vedere. La soluzione più equa e più saggia sta forse nel vecchio e sempre valido adagio popolare che recita: un pò per uno non fa male a nessuno. Ma, per carità, niente più mega-discariche, né a Pianura, né in Alta Irpinia né altrove!
Lucio Garofalo

Il ducetto di arcore e gli oligarchi cretini

Qualche giorno fa il "ducetto di Arcore" ha minacciato una "nuova marcia su Roma". Dopo la giornata di ieri la marcia la dovrebbe fare tutto il popolo italiano, magari con forconi e mondezza, e non solo su Arcore, ma su tutti i PALAZZI DEL POTERE. Perché siamo "oltre" LO SPETTACOLO dell´OSCENO, oltre il gioco delle parti, oltre la follia di sistema, ....siamo OLTRE...in un luogo senza parole cogenti dove il TUTTO fluttua e appare IL NIENTE. E´ il NICHILISMO delle classi dirigenti. Ebbene! Il Capo dello Stato, l´ex migliorista stalinista del Pci, ha dato l´incarico all´ex- democristiano Marini (ora del suo stesso partito...è la "storia" che macina fino....) per fare un governo che faccia la legge elettorale. Perché tutti ormai riconoscono che quella con cui LORSIGNORI ci hanno fatto votare due anni fa era (è!) una "legge porca" (dal nome "fine" dato dal suo stesso estensore..). La domanda è :perché, allora, nessuno l´ha veramente ostacolata ?. Ed inoltre: perché l´hanno "usata" tutti? Per dare ai capi- bastone la possibilità di "eleggere" "gli amici" e "gli amici degli amici". Insomma per trasformare l´elezione in COOPTAZIONE? Così di fatto è stato. L´ultimo atto di UN GOLPE prolungato nel tempo che "ci" ha trasformati da cittadini in "sudditi". D´altronde, per avere le "dimissioni" del Presidente della Regione Sicilia Cuffaro condannato a 5 anni e mezzo e all´interdizione dai pubblici uffici perché "amico" di "mafiosi" c´è voluta la mobilitazione popolare. Mentre "il ducetto di Arcore" gli esprimeva "solidarietà" e il Casini (cattolico-papista-familista con 2 famiglie), che in queste ore è ritornato sotto le ali protettive delle armi di distrazione e manipolazione di massa (le Tv e l´apparato mediale del "ducetto") lo proponeva capolista al Senato al prossimo giro di giostra. Ma la cosa più tragicomica è che il centrosinistra, con Mastella Amato Intini Craxi Dini (tutti di primo pelo e con trascorsi epocali....), in 2 anni non l´ha fatta la legge elettorale...e non ha fatto neanche la legge sulle TV e sul conflitto di interessi, ancora una volta dopo tre governi. PERCHE´? Sono COMPLICI del ducetto? Sono CRETINI? O si tengono insieme a vicenda? Per mesi, mentre la "sinistra massimalista" (?) appoggiava tutto (e il Cuneo e L´Afghanistan e Vicenza e la TAV e l´aumento delle spese militari e lo scudo americano....) e si ISTITUZIONALIZZAVA e diventava governodipendente - sì che alcuni ora li chiamano FORCHETTONI ROSSI- Dini e Mastella, tra i trasvolatori di qua e di là tra i più esperti, la accusavano di tenere al guinzaglio il governo. Roba da ridere. Ma c´è un punto che fa pensare a TOTO´ del "ogni limite ha la sua pazienza"...è che la legge porca la banda Bassotti se l´è fatta e votata da sola senza remore e con un evidente colpo di mano. Ma i centro- sinistri INCIUCIANO per natura non lottano. Così ieri abbiamo avuto la seconda ciliegina sulla torta. "Il ducetto di Arcore" è STATO ASSOLTO per il processo SME. Perché IL REATO NON ESISTE PIU´. La banda Bassotti l´ha eliminato. E´ una delle LEGGI-VERGOGNA del DUCETTO che il centrosinistra non ha ABROGATO. Ebbene, è con questo signore che il "plebiscitato" segretario del Pd, partito fondato senza sezioni e iscritti, ha amoreggiato per qualche mese per scrivere insieme la legge elettorale. Come con la bicamerale "il ducetto" ha rovesciato il tavolo e vuole le elezioni subito. In queste condizioni è convinto di vincere alla grande. E i Fini e c. subito si sono allineati e coperti. Ma è del tutto evidente che IL CENTRO-SINISTRA ha lavorato per il RE DI PRUSSIA. Subordinando la propia azione di governo a USA VATICANO CONFINDUSTRIA POTERI FORTI. ECCO IL PUNTO!

  1. Il ducetto di Arcore è MORALMENTE INDEGNO di fare anche il parlamentare. E´ in aperta violazione della legge del 57 che ne sanciva la INELEGGIBILITA´ perché concessionario di frequenze TV. E poi? E´ indegno perché passò dal mattone alla televisione con i famosi decreti-CRAXI pagati con tangenti, perché ospitò nella sua villa il MAFIOSO mangano, perché è stato membro della P2 associazione eversiva, perché come ha dimostrato la sentenza Previti conquistò la Mondatori comprando la sentenza dei giudici, perché il suo braccio destro Dell´Utri condannato per mafia era il tramite tra l´assoc. Criminale e la Fininvest, perché è stato ripetutamente PRESCRITTO e non ASSOLTO, perché ha legiferato per sé e i suoi amici, perché come ha dimostrato il caso Bergamini-Saccà ha occupato la RAI ed ora è sottoprocesso.....perchè ha fatto della CORRUZIONE il modo e la forma del suo governo. Trescando è diventato il più ricco d´Italia e uno dei più ricchi del mondo. Anche perché "aiutato" dai cretini di centrosinistra.. VIA DALLA POLITICA IL DUCETTO DI ARCORE! gridiamolo in tutti i modi! E organizziamo una campagna di massa.
  2. Il Pd e i suoi massimi esponenti hanno detto di volere andare da soli alle elezioni. Il popolo è deluso, il movimento è deluso, per le politiche che il centrosinistra ha fatto. Il veltronismo è uno zigzagare tra decreti razzisti anti-rom- rumeni- filopapismo plebidscitarismo subordinazione alla Confindustria fino alla teoria che il padrone è un lavoratore che rischia...non senza un attacco alla costituzione con il presidenzialismo...
  3. E´ necessario CACCIARE TUTTE LE CLASSI DIRIGENTI che si sono arricchite sulla pelle della classe operaia dei lavoratori pensionati precari e donne. La sinistra Arcobaleno è coinvolta nel FALLIMENTO del centrosinistra di cui ha condiviso tutto e i soi dirigenti che si autotraghettano sono dei falliti. E´ necessaria una lista autonoma dei movimenti e della soc. civ. costituita dal basso con il solo compito di dare voce ai movimenti. Plurale, articolata, con un programma discusso alla base che chiuda con LA SOCIETA´ DELLE MERCI e la mercificazione.
No TAV-No DAL MOLIN- No grandi opere- No inceneritori- Raccolta differenziata -Riuso-RiutiliZZO-Risparmio energetico- Riduzione orario di lavoro -Redistribuzione della ricchezza - Nuova scala mobile-Salari europei-Pensione pubblica...NUOVO STILE DI VITA-Via Dall´afghanistan- Riconversione fabbriche di guerra e di morte... Per UNA NUOVA CIVILTA´...Per una società del BEN ESSERE e non del BEN-AVERE... Se questa lista non sarà possibile....resta solo una grande campagna di astensione e delegittimazione di LORSIGNORI TUTTI...
Gaetano Stella, Cobas Regione Toscana

Conflitti di interesse

I conflitti d’interesse alimentano il buco nero della democrazia. Il pensiero unico è un prodotto culturale, un protocollo, costituito da convinzioni per necessità, per convenienza; i cervelli sono magnetizzati, non producono libertà, e sono schiacciati da appartenenze sociali, che li governano, in ragione di un’appartenenza, per cui, non si estendono per comprendere le ragioni altrui e per attrezzarsi e servire un interesse generale.

Tanto per non smentirsi

Per dare una ulteriore prova della confusione che fa fra "politica" e "interessi personali", il sen. Clemente Mastella, poche ore prima di dimettersi dalla carica di Ministro della Giustizia, ha emesso il provvedimento di avvio della Scuola della Magistratura, nei termini previsti dal decreto legislativo n. 26/2006. Con quel provvedimento, ha indicato Benevento come sede principale della Scuola medesima (non Roma o Napoli, con riferimento alla "centralità geografica": Benevento), e ha designato i componenti del Comitato Direttivo, fra i quali ha inserito il Preside della Facoltà di giurisprudenza di Benevento, il suo (di Mastella) avvocato di famiglia e uno dei Sostituti Procuratori di Santa Maria Capua Vetere, lo stesso ufficio - ma forse è superfluo ricordarlo - che sta procedendo nei confronti suoi e della sua famiglia. Nessun commento è possibile, perchè "in claris non fit interpretatio".
continua su:
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Veltroni: un voto inutile

In questa intervista rilasciata a Fazio, Veltroni ha affermato che, se fosse stato rieletto sindaco di Roma, avrebbe lasciato la politica nel 2011. Bene, a questo punto direi che il candidato Veltroni non ha più senso votarlo, perché se nel 2011 lascia, significa che non può fare il presidente del consiglio; viceversa, se non lascia la politica nel 2011, singnifica che è come la gran parte dei politici che ci circondano, ovvero un cacciapalle. E personalmente un politico che mente non lo voto perché non potrà mai avere la mia fiducia.
Marco

Società civile?

Non riesco a comprendere perché in un sito che si prefigge chimericamente di rappresentare la società civile italiana e nel forum che accoglie sfoghi, mugugni e lamentazioni di persone che in qualche modo credono che questa società potrebbe anche esistere, quasi tutti gli interventi vengono pubblicati anonimi.
Non si tratta mica di dichiararsi responsabili dell’”emergenza rifiuti campani”, che peraltro si sa bene esser dovuta ad un triste editto del destino, si tratta soltanto di sottoscrivere ciò che si dice più o meno a vanvera.
Non c’è bisogno di scomodare per questo concetti astratti si alta civiltà. Potrebbe un responsabile del sito e/o del forum spiegarci perché non viene osservata la semplice regola minimale di non pubblicare scritti anonimi?
Gianni Menicucci

Riteniamo che apporre la propria firma su quanto si vuole pubblicare sia comunque una libera scelta di chi scrive e che non debba essere vincolata. D'altra parte spesso chi scrive nei vari blog che si trovano in rete, lo fa utilizzando nick di fantasia o indirizzi mail alternativi a quello "ufficiale". Quindi, se anche rendessimo obbligatoria la firma, non risolveremmo il problema dell'anonimato.
Grazie comunque dell'osservazione. Le critiche in questo sito saranno sempre le benvenute.
La redazione

Casini e il nucleare "pulito"

In una recente intervista a "Che tempo che fa" di Fazio, Casini ha affermato con enfasi da comizio che "il nucleare è un'energia pulita". Vorrei capire in che modo, l'affermato scienziato, è riuscito a risolvere il problema delle scorie nucleari tanto da rendere pulita questa forma di energia. Probabilmente pensa di trovare qualche accordo per smaltirle in Campania. Trovo indegno che questa classe politica faccia affermazioni completamente gratuite, senza alcun fondamento scientifico, solo per prendere qualche applauso. Comunque sia, teniamone conto: come programma elettorale l'UDC vorrà riaprire le centrali nucleari, ovviamente in un posto molto lontano da casa di Casini.

Il nuovo che avanza

Mercoledì mattina Cuffaro e volato a Roma per incontrare nel suo studio di Montecitorio Pier Ferdinando Casini. Al plenipotenziario UDC il governatore della Sicilia aveva anticipato le sue intenzioni di dimettersi ma ha anche chiesto garanzie per sé e per i propri uomini ( 18 su 90 deputati in Assemblea regionale). Noi ti sosterremmo sempre qualunque sia la tua scelta, ha dichiarato Casini. Sappi che nessuno di noi pensa che la tua carriera politica sia finita qui le porte del partito per te resteranno non aperte ma spalancate. A spalancarsi in concreto saranno le porte del Senato come capolista in Sicilia in caso di elezioni a breve. L’UDC non intende privarsi,proprio ora, con rischio delle urne dietro l’angolo, di quel 40 per cento di consensi che porta in dote in granaio siciliano-cuffariano. Il senato e l’unica strada anche perchè 16 mesi sono troppi per l’eventuale candidatura alle elezioni europee. E quindi l’immunità parlamentare e d’obbligo per fare da paracadute in attesa degli altri gradi di giudizio del processo in corso.
QUESTO E IL NUOVO CHE AVANZA …………QUESTO E QUELLO CHE QUESTO SISTEMA ELETTORALE PRODUCE. DOBBIAMO SOSTENERE IL REFERENDUM PER NON VEDERE UN CONDANNATO A 5 ANNI E INTERDETTO DA PUBBLICI UFFICI IN PARLAMENTO
VISITA RIPRENDIAMOCI 'ITALIA (CERCA CON GOOGLE)

Noi paria

L’indecente ed ecumenico embrassons nous alla camera dei deputati, provocato dall’affronto inimmaginabile portato a Mastella (uno dei migliori e più rappresentativi “onorevoli”), è stato un magnifico rito di autocelebrazione della casta. Della casta per eccellenza, quella degli eletti (a proposito: da chi?); ma quanto essa è estesa e quante sono le caste che hanno devastato irreversibilmente l’Italia?
Lo scrittore Tabucchi, nel suo intervento alla trasmissione di Anno zero del dicembre scorso, ha avanzato l’ipotesi (letterariamente definita gogoliana) che gli amministratori siano molto più numerosi degli amministrati. Più che un’ipotesi questa è una certezza. Infatti: tutti gli “amministratori” nominati dai politici, dai grand comis di stato ai consiglieri delle circoscrizioni comunali, condividono variamente con essi prebende e privilegi, cioè fanno parte della stessa casta. Se poi si seguono tutti li rami clientelari diretti e indiretti, portaborse, guardaspalle, parenti, esternalizzazioni, società partecipate ecc ecc ecc, si trova facilmente che i “politici” (che sono simultaneamente controllati e controllori, protettori e protetti ecc ecc) sono in numero circa tre volte quello della intera popolazione e pesano economicamente molto di più.
Quanto alla altre caste la prima da citare, contigua e funzionale alla madre di tutte le caste, degli “eletti”, è quella dei mediatici. Gli adepti odierni maggiormente rappresentativi ci fanno rimpiangere i “nani e ballerine” di craxiana memoria, essendo – secondo una definizione non contestata dai definiti, - scaduti a “markettare e prosseneti”. Non vale la pena di continuare nel lunghissimo elenco di altre caste, da quella dei magistrati a quella dei tassisti. Il principio genetico delle caste è che appena c’è un’ombra appena percettibile di potere, subito si crea la casta per incapsularlo, altrimenti chissà dove si andrebbe a finire.
Non si può peraltro non accennare alle caste onestamente malavitose, nelle quali vigono regole precise e che svolgono le loro attività criminose con alta professionalità e senza inutili sprechi. Per esempio, se c’è da fare un po’ di cassa o da fare a qualcuno un favore al quale non si possa dire di no, una di queste caste onorate non farebbe costruire un ospedale o una bretella autostradale destinati a degradarsi inutilizzati.
E noi? Noi che paghiamo tasse, canoni e balzelli, subiamo indifesi arroganze, prepotenze, prevaricazioni, furbizie ecc ecc a quale casta apparteniamo? Per la risposta ci soccorre la massima e più antica scienza in materia, quella induista. (Le notizie che seguono sono tratte da Wikipedia)
Noi siamo “paria”(il termine è definito per esclusione dal sistema delle caste), disprezzati dalla gente di casta. Siamo i “senza casta”; in India sono la maggioranza della popolazione (proprio al contrario di quanto è in Italia)
Fra poco ci saranno le “elezioni”. Qualche fine politologo potrebbe spiegarci seriamente per favore quali diverse “scelte” potrebbero risultare dalla nostra disciplinata partecipazione al voto oppure dal mandare cordialmente tutti, politologi compresi, dove già indicato da Beppe Grillo? Purtroppo questo, nella fattispecie, rimane soltanto un modo di dire
Gianni Menicucci

Come si cambia...per non morire

Qualcuno può misurare la febbre a Fini. Magari ha solo l'influenza. Ma non era quello che ha firmato i referendum elettorali con una battaglia che sembrava che senza la riforma lui si sarebbe giocato la vita? Ma non era lì tra i banchetti con la sua buona fede nel popolo? Non diceva con verginità democratica che si doveva rispettare il risultato referendario. Non era lui a dare una mano a Guzzetta, il promotore dei banchetti?

Responsabilità

In una società in cui aumentano i problemi, si riducono le prospettive di benessere e di lavoro è difficile comprendere l’egoismo e l’attaccamento alla poltrona che tutti i politici dimostrano palesemente. Come è possibile non vedere l’età dei ns. ministri. Mio nonno scambia i nomi dei figli e dei nipoti mi resta difficile credere che Scalfaro, Bertinotti, Marini e altri non abbiano momenti di sbandamento.
E’ giunto il momento di disinquinare il sistema, basta con la “coltivazione” dei propri amici,compagni e perché no parenti e conoscenti. Pulire la Rai, le provincie i comuni, le regioni, le asl.
E’ opportuno rivedere le regole, le modalità di elezione e soprattutto la riduzione dei costi della politica. E’ impensabile che un ministro percepisca stipendi,compensi, pensioni (nb.e il cumulo?) in un mese maggiori dello stipendio di un impiegato. Non è giusto che i problemi reali non vengano trattati ma oserei dire è normale perché i politici sono troppo in alto per capire, vedere e ascoltare Infine cosa si fa per evitare che le famiglie siano tutti i giorni in maggiori difficoltà. Ci sarebbero spazi di sostegno reale con riduzione dell’immigrazione; riduzione dei costi sociali e ed emorragie di liquidità dal paese. Una ipotesi utile da valutare è la riduzione degli oneri sociali a carico delle imprese che accettano il lavoro part-time delle donne. Detto importo dovrebbe essere versato a quella dipendente che richiede di rimanere a casa con bambini e anziani senza sentirsi inutili e non perdere il lavoro. Il rimborso degli oneri diventa quindi un aumento di retribuzione e la riduzione dei costi per asilo e badante porterebbero ad un aumento del reddito reale di quella famiglia ma porterebbero anche a una riduzione dei costi per lo stato perché minori ricoveri in ospedali, minori richieste di interventi di enti di assistenza, minori necessità di verifiche sul territorio per la sicurezza. Ma interventi di questo genere se ne potrebbero valutare moltissimi occorre però la volontà di lavorare in questo senso.
Grazie

Questo referendum non sa da fare

Il referendum sulla legge elettorale è previsto tra il 15 aprile e il 15 giugno. Ma se si va a nuove elezioni,dovrà per forza essere spostato ad almeno 365 giorni dopo il voto. E visto che i partiti non sono d’accordo su come fare una nuova legge, questo rimane l’unico modo per bloccare il referendum che, 820.916 cittadini italiani hanno chiesto, ma i partiti soprattutto quelli minori non vogliono. Secondo alcuni è anche il vero motivo della crisi scatenata dall’ex ministro Clemente Mastella che sarebbe tagliato fuori come rappresentanza con il suo UDEUR dalla scena politica italiana.
E FORSE NON TUTTI SANNO CHE:
L'art. 68 della Costituzione Italiana recita: Il Presidente della Repubblica può,sentiti i loro Presidenti,sciogliere le Camere o anche una di esse. Non può esercitare tale facoltà negli ultimi sei mesi del suo mandato,salvo che essi coincidono in tutto o in parte con gli ultimi sei mesi della legislatura.
quindi se si volessero fare le riforme..........
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Prima che sia troppo tardi

Ci vuole poco a capire dove è il marcio. Va da Mastella a Berlusconi. Passando per tutti i loro canali. Da una parte Prodi e i logori Amato, Dini, Parisi e tutti quelli che hanno campato sulle poltrone dei Palazzi da una vita, portando il Paese a questo sfascio, prendendo lauti stipendi, segretarie, amanti, prostitute e autoblù, facendo affari, riducendo il Paese a una calzetta.
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CONTINUIAMO A FIRMARE LA PETIZIONE A FAVORE DELLA FORLEO............NON ABBANDONIAMOLA

A piazza San Pietro l'"adunata" clerico-fascista

A Piazza San Pietro, domenica, si è costituito defitivamente il partito-papale-trasversale. Se Bagnasco è "il segretario" Ruini è "il presidente" e la CEI è il comitato centrale. Il papa, in quanto autonominato interprete della VERITA´ ASSOLUTA, è la guida "spirituale". A baciare la "sacra pantofola" c´era tutto il fior-fiore della casta reazionaria e fascista con "validi" rappresentanti del costituendo Partito Democratico (?). A dimostrazione lampante che sui VALORI l´armata clericale è già "trasversale". La cosiddetta "sinistra" (in formazione....) anche in questa occasione ha dimostrato "insussistenza" "subalternita´" e nullità culturale politica e morale. Nella settimana della MANIPOLAZIONE della "verità", l´unica opposizione e l´unico contrasto, cui è andato e va il plauso e la solidarietà, sono stati il Prof. Marcello Cini, con una lettera, i 67 professori che si sono espressi in consonanza con Cini, e i giovani studenti dei collettivi ...e Marco Pannella. L´unico, quest´ultimo, che ha pubblicamente sbugiardato l´elemento saliente della MANIPOLAZIONE partitico-oligarchica-mediale, che ha RACCONTATO al paese la favola dell´impedimento al Papa fino a non farlo parlare. Chiunque è onesto intellettualmente e sano di mente sa e vede che in questo paese siamo letteralmente "perseguitati" dal Papa dai vescovi e dai cardinali .Contro e fuori del dettato Costituzionale. Perché tutti i giorni a tutte le ore LORSIGNORI ci propinano una dose delle loro convinzioni senza mai nessun dibattito o dialogo o contrasto . Nessuno ha raccontato la ragione vera delle contestazioni. L´Università di uno Stato laico non può accettare, o organizzare, come ha fatto il rettore Guarini, l´apertura dell´anno accademico affidandola al capo di UNA RELIGIONE, al capo di un altro stato. Che si è ripetutamente autonominato interprete della VERITA´ ASSOLUTA e custode di UNA FEDE cui si subordina la RAGIONE LA SCIENZA LA RICERCA. Sarebbe come negare se stessa e il proprio ruolo istituzionale. E, alla fin fine, con il governo che ha militarizzato la Sapienza e "intimidito" e "circondato" IL DISSENSO dei giovani come neanche nel 77, chi non ha potuto esprimersi liberamente ed è stato criminalizzato è stato proprio chi non era (è) d´accordo con LO SPETTACOLO andato in onda alla Sapienza alla presenza del Ministro Mussi( che in questo modo ha preso le distanze dal dissenso e ha "coperto" l´operazione truffaldina...) e per giorni su tutti i mass media di regime. Domenica è andata in SCENA LA FALSITA´ e la MALAFEDE. C´erano ttti. C´era Bondi con il Santino e il calendario della Madonna. C´era Cicchitto P2. C´era il Casini con le sue DUE famiglie che lasciava al Cesa (indagato!) di congratularsi con IL CUFFARO presidente della regione Sicilia perché condannato "SOLO" a 5 anni e mezzo perché AIUTAVA noti mafiosi .- Come si fa per AIUTARE NOTI MAFIOSI e NON ESSERE MAFIOSO è una cosa che ci spiegheranno i giudici nelle motivazioni della sentenza - .D´altronde il Cuffaro non era a S. Pietro perché intento a "festeggiare" con gli amici e gli amici degli amici i 5 anni e mezzo e l´interdizione dai pubblici uffici . Poi c´era il Borghezio, quello che quando parla di immigrati o di mussulmani non si riesce a capire qual è la differenza tra la sua bocca e una stalla. Poi c´era il dentista di Bergamo, l´artefice encomiabile della "legge porca" e l´"amico" di Fiorani . Non poteva mancare l´immarcescibile Andreotti, il mentore di Mastella, condannato (ma prescritto!) per mafia, ma che il regime ha "assolto" in TV. E poi c´era, appunto, il Mastella, sindaco di Ceppaloni presidente del suo partito parlamentare italiano ed europeo e ministro.. (che prende oltre a questi emolumenti anche quelli di una pensione dopo 357 giorni di "giornalismo"...) furioso e religioso, che in questi giorni ci ha intrattenuti sul perché è giusto praticare la politica di scambio sul perché è giusto e normale che uno come lui decida primari ginecologi ed altro ...e che ha chiesto a tutto il centrosinistra di rendersi COMPLICE di questo modo di intendere la politica. Così fan tutti! Disse Craxi. E se TUTTI LADRI E CORROTTI...nessun ladro e corrotto. In quella piazza il vecchio e il "nuovo" si sono fusi in un abbraccio inestricabile. Non mancava certo LA BINETTI. Non sappiamo se col "cilicio o senza". E il Ministro Fioroni dell´Istruzione. Perché il partito trasversale è molto attento a sovvenzionare le scuole private e a legalizzare assunzioni di prof di religione che poi si tramutano e scorazzano. E poi? c´era il FRANCESCHINI ....quello del "presidenzialismo"...cioè dell´elezione diretta del CAPO . Insomma, piduisti integralisti mafiosi reazionari ...con contorno di "democratici". Così, dopo la fusione di affari-spettacolo- politica-delinquenza-mafia...ora c´è anche la benedizione della Chiesa di Roma. La linea l´ha dettata il Bagnasco. Attacco all´aborto e ringraziamenti a Ferrara il Buldozzer dei neocon e della guerra. Attacco alla 194 e all´AUTODETERMINAZIONE delle donne per tenerle e risituarle nella dipendenza. Attacco alle unioni civili alle coppie di fatto, agli omosessuali..e al divorzio breve... Come sempre questo branco di maschi in carriera chiesastico-maschilista-patriarcale che si negano alla sessualità e all´amore, che pretendono di sapere nell´inesperienza cos´è la vita, che vogliono imporci la loro morale, che pretendono di fondare sulla loro concezione di cos´è "naturale" le forme del nostro vivere e amare... che escludono e odiano le donne, che trafficano tra uomini perversamente, che vogliono continuare a fondare il loro POTERE sui nostri corpi negati, che odiano omosessuali e lesbiche e le diverse forme e modi di amare ,,,e che stanno sempre dalla parte dei ricchi e dei potenti e vivono nel lusso...sono l´esatta negazione del CRISTO e della sua testimonianza e del suo vissuto. Contro questo partito - papale-trasversale RIBELLARSI è GIUSTO in nome dell´amore della vita e di un´altra MORALE.
Gaetano Stella, cobas regione Toscana

Emergenza

Emergenza democratica; la vera emergenza democratica è rappresentata dalla casta politica nelle sue diversità “culturali“ e nelle sue particolarità articolate su vari gradini del potere politico. Una classe politica assai impegnata per mantenere poltrone, occuparle, acquistarle; un’opposizione trasversale che vuol mandare a casa altre famiglie politiche, senza contrapporre proposte. Si grida al lupo, al lupo cattivo, quando nel proprio ovile è stata fatta strage d’agnelli. Povera Italia, governata dai goderecci, dagli evasori fiscali, dai numerosi conflitti d’interesse, che minano democrazia e sviluppo democratico. Un paese in evoluzione, governato dai goderecci, che condizionano in negativo il vivere d’altri cittadini. In quest’Italia, sono saltate tutte le protezioni, che un paese civile dovrebbe garantire alle nuove generazioni. Alle prossime elezioni, chi vincerà? Dipende dall’intelligenza degli elettori, ma la differenza sarà determinata dagli ignoranti politicamente o dalla probabile astensione. In ogni modo, le colline verdi, sono pascoli di greggi governati per produrre latte, lana e servire le caste politiche. Va detto che il sistema politico attuale non consente agli onesti di governare. Gli assetati di potere, sono nell’attesa di prenderselo. Distinti saluti
ADB

I giornali hanno taciuto...e forse continuano a tacere

Spett.le società civile,
con i libri di Pirani è caduto il mito partigiano: con gli eroi c'erano gli assassini. Come operatore del mondo agricolo ho seguito con interesse le indagini di un commentatore autorevole di cose agricole, Antonio Saltini, che nel 1995, decennale della ricostituzione di associazioni agrarie democratiche, ha studiato gli archivi delle unioni agrarie di Modena e Bologna reperendo le prove (documenti prefettizi, documenti sindacali, lettere al Comando Usa, rapporti segreti di diversa fonte), che provano che nelle due province emissari di Ruggero Grieco, compagno di Togliatti a Mosca, responsabile agrario del Pci clandestino, avrebbero attuato una strategia agraria rispondente al noto manuale di Lenin: attrarre nella sfera comunista i contadini "ricchi", imponendo agli agrari, attraverso imposizioni rese obbligatorie dall'assassinio di chi resistesse, di cedere la terra, per usarli come massa di combattimento per poi, almeno nei piani di Lenin, eliminarli. Nel "Triangolo della morte" la strategia sarebbe stata realizzata con metodicità scientifica. Gli elenchi custoditi nell'archivio bolognese distinguevano 107 assassinati che non avevano svolto alcuna attività nel Partito fascista e nella Repubblica di Salò da 57 per i quali il movente, oltre all'intimidazione del ceto agrario, poteva essere la vendetta politica. Quando Saltini presentò il volume a Bologna era presente tutta la Bologna abbiente, un ceto di origine agraria che ricordava i propri morti: assistevano i cronisti di tutti i giornali locali, compresa Repubblica, nessuno dei quali scrisse una colonnina. Data la libertà del VS/ sito, non vi pare sia venuto il momento di ricordare le vittime di un esperimento "scientifico" di lotta agraria in Italia? Gli editori dei due volumi di Saltini sono le Associazioni agricoltori di Modena e Bologna.
Contando sulla Sua attenzione, cordialmente
Emilio Serra

Cuffaro festeggia anziché vergognarsi

Cuffaro festeggia: gli hanno dato solo cinque anni di carcere. Chi farebbe lo stesso? Solo chi sa che avrebbe potuto prendere molti più anni, no di certo una persona conscia di essere innocente. Si dirà: è solo il primo grado di giudizio e una persona è innocente fino al terzo grado. Giusto. Ma voi affidereste la gestione di un asilo a una persona condannata per pedofilia in primo grado di giudizio, solo perché mancano ancora ben due gradi? Aspettereste magari altri 10 anni prima di essere sicuri che magari era innocente e nel frattempo mandereste i vostri figli in quell'asilo con tutta tranquillità? Se rispondete di no, allora lo stesso identico discorso deve valere per chi governa. Poiché esiste il beneficio del dubbio, chi è sotto processo deve dimettersi, aspettare la fine del procedimento e poi, se innocente, ripresentarsi alle elezioni. Non il contrario, cioè che siano i cittadini ad aspettare. D'altra parte, in quale altro paese del mondo succede una cosa del genere? In America basta aver avuto rapporti extraconiugali per finire al centro di uno scandalo, mentre in Italia più condanne hai, più sei qualificato agli occhi di certi italiani. Che schifo di paese. C'è bisogno di una reazione! Certa gente non deve rappresentare i cittadini.

La spazzatura non ha colore politico...tutti amici

Da Forza Italia ai Ds. Passando anche per Udeur e An. Così il business della spazzatura ha coinvolto le forze politiche. Tra appalti milionari e posti di lavoro.
Provate ad immaginare l'autista di un camion della spazzatura con un super-minimo di 1.500 euro in busta paga: sì, tutti i mesi l'extra garantito che gonfia lo stipendio, come si concede in genere ai top manager delle aziende private. continua su:
RIPRENDIAMOCI L'ITALIA

Pubblici dipendenti pentiti

Cresce ormai di giorno in giorno la consapevolezza di come e quanto il distorto edificio della Pubblica Amministrazione poggi e si perpetui su irregolarità di vario tipo e misura, la corruzione apparendo ormai non più pura eccezione bensì spesso proprio regola. Ora, se è giusto e naturale porre l'attenzione su coloro che si comportano male, è nostro dovere pensare anche a quei (ahinoi pochi) dipendenti pubblici che, pur desiderosi di apportare col loro lavoro un contributo positivo alla società, non vi riescono causa l'anomalo, malsano, perfido ambiente in cui sono inseriti.
Notiamo a questo proposito che le persone per bene all'interno della PA spesso, viste le nefandezze che vi si moltiplicano, vorrebbero persino abbandonare quell'ambiente, ma non possono farlo! perché contestualmente rinuncerebbero al posto di lavoro, loro fonte di sostentamento.
A queste poche persone per bene, che, quasi sempre isolate, si astengono da cattivi comportamenti ed anzi li subiscono, dovendo sottostare non solo ai loro tarati superiori ma anche alle cricche dei loro colleghi, viene offerta oggi una duplice fantastica opportunità: di avviarsi lungo un percorso di felice rinnovo della propria vita e contemporaneamente di agevolare un giusto riordinamento dei ruoli della pubblica amministrazione.
E' infatti proprio l'assegnazione a vita del ruolo pubblico, il considerare il lavoro nell'ambito PUBBLICO di proprietà di ALCUNI e non di TUTTI, a rendere impossibile un importante avanzamento della società: quello di garantire un lavoro minimo ad ogni cittadino. La PA potrebbe invece giusto divenire, accrescendo i suoi presenti ruoli e redditi col riassorbimento nel settore pubblico di basilari attività economiche indebitamente privatizzate, il serbatoio di lavoro e salario ideale e necessario a far ciò. (Al riguardo si veda: http://www.hyperlinker.com/change/la_metamorfosi_1.htm). Contemporaneamente, notando che ogni forma di corruzione nasce dal ristagno, verifichiamo che è proprio l'assunzione a vita la maggior responsabile di ogni forma di cattiva amministrazione. Tra persone assunte a vita all'interno di una organizzazione tendono infatti facilmente a stabilirsi legami distorti, nel migliore dei casi di tipo parentelare nel peggiore di tipo mafioso. La rotazione periodica potrebbe allora giusto mantenere costantemente in movimento e quindi fresca, genuina e verace, la compagine umana.
Teso a risolvere queste ed altre fondamentali esigenze è dunque il progetto per un: http://pubblico-impiego-impiego-a-rotazione.hyperlinker.org che ogni persona per bene all'interno della PA, ogni dipendente pubblico resosi conto dell'abominio che è implicito nel suo "posto fisso", può spedire alle Camere della Repubblica al duplice scopo di potersi liberare per sempre di un cattivo ambiente e contestualmente di poter beneficiare di un nuovo istituto che le garantisca un lavoro minimo.
Con ciò potendosi realizzare il sogno perfetto di ogni cittadino che si rispetti: uno stato, una società, un Paese non più posseduto da pochi bensì a cura e responsabilità di ognuno. Non più una marmaglia, ma una vera comunità!
Coi migliori saluti, sperando di riuscire a trasmettervi la consapevolezza che il mondo migliore che attendevate è qui davanti a voi, ed a vostra completa disposizione, ad un solo click di mouse,
Danilo D'Antonio, Laboratorio Eudemonia

Questo Papa è un ipocrita e quelli del PD (Cristiano) lo sono anche di più

Ci dicono che alcuni professori dell'Università la Sapienza nel Novembre scorso prendono carta e penna ed esprimono, per iscritto, la loro opinione contraria alla decisione del loro Rettore di invitare il Papa all'apertura dell'Anno Accademico. Firmano la lettera con nome e cognome e la spediscono a chi di dovere, cioè il loro Rettore. E' questo il modo corretto di esprimere le proprie opinioni in democrazia (occidentale). Ci dicono che alcuni (altri) facinorosi volevano fare una chiazzata indegna dell'ospite cattolico. Ma questo è stato un ben piccolo problema di ordine pubblico. Più semplice che neutralizzare la Curva Nord dell'Atalanta in trasferta.
E allora? Perché il Papa non è andato alla Sapienza?
Devono essere tutti d'accordo con lui sennò non parla?
Non si fida della Polizia italiana, come se Roma fosse nel terzo mondo?
Oppure si vuole dare un'aria da martire cristiano che assolutamente non ha.
O addirittura ci vogliono come ai tempi belli, quando di giorno si marciava tutti uniti e di notte si scriveva "abbasso il Duce"; ma mai sulla propria casa per non compromettersi.
Giosue

Franca Rame e lo spirito del tempo

Proprio in questo momento, mentre il lezzo della "monnezza" di Napoli e della Campania si diffonde nel paese come metafora del tempo che viviamo, mentre IL PARTITO DELLA FAMIGLIA Mastella viene indagato/arrestato e il più "indegno" ministro della giustizia della storia repubblicana si dimette finalmente, mentre IL BASSOLINO-FALLITO responsabile e corresponsabile di "un disastro" culturale politico e morale non trova neanche la decenza di dare le dimissioni, mentre IL PASTORE TEDESCO del Vaticano afferma "urbi et orbi" di essere -in preda ad un evidente delirio- il rappresentante in terra dell´unica VERITA´ rivelata e subordina la ragione alla fede e l´apparato PARTITICO- OLIGARCHICO-MEDIALE trasversale inscena LO SPETTACOLO di regime della "parola negata" per un papa che da mani a sera ci perseguita su tutti i media ...per impedire di fatto ai giovani della SAPIENZA il DIRITTO alla difesa della verità libertà e ragione laica, e mentre il governo Prodi manda gli armati per circondare e impedire l´espressione del DISSENSO .....io vorrei rendere OMAGGIO a Franca Rame, una donna meravigliosa che ha dedicato la vita alla battaglia culturale e sociale. Anche perché, anche nel momento della sofferenza e della grande delusione, con IL RACCONTO della sua esperienza di senatrice dà un contributo notevole alla comprensione di che cosa è diventata la POLITICA DEL PALAZZO e del come e del perché di un evidente FALLIMENTO del governo Prodi e dell´intera "indegna" classe dirigente .Sempre più "casta" sempre più arrogante e sempre più distante dalla vita della gente. Dice Franca nelle sue dimissioni : " Gentile Presidente Marini , con questa lettera Le presento le mie dimissioni irrevocabili dal Senato della Repubblica ....una scelta sofferta, ma convinta, che mi ha provocato molta ansia e anche malessere fisico, rispetto la quale mi pare doveroso da parte mia riepilogare qui le ragioni. In verità basterebbero poche parole, prendendole a prestito da Leonardo Sciascia :"Non ho, lo riconosco, il dono dell´opportunità e della prudenza, ma si è come si è". Il grande scrittore siciliano....nel 1983, a fine legislatura decise di lasciare la Camera dei Deputati per tornare al suo lavoro di scrittore....Dopo 19 mesi debbo constatare, con rispetto...che quelle istituzioni mi sono sembrate impermeabili e refrattarie a ogni sguardo, proposta e sollecitazione esterna... ...Ho inoltre presentato un disegno di legge (4 luglio 2006) con cui chiedevo che i funzionari pubblici condannati penalmente, venissero immediatamente licenziati....anche questa iniziativa non ha suscitato interesse nei dirigenti dei partiti di sinistra. Nei quasi 2 anni trascorsi al Senato, ho presentato diverse interrogazioni. TUTTE RIMASTE SENZA RISPOSTA.. Ho presentato numerosi emendamenti, ma non sono stati quasi mai accolti. Questa, per la verità, è la sorte che capita a quasi tutti i Senatori.....sei mesi fa mi sono impegnata nella stesura di un disegno di legge (presentato 18 luglio) in difesa dei diritti dei collaboratori dei parlamentari :illegalità, evasione contributiva e sfruttamento proprio all´interno della istituzione parlamentare! .....questi 19 mesi passati in Senato sono stati i più duri e faticosi della mia vita. A volte mi capita di pensare che una vena di follia serpeggi in quest´ambiente ovattato e impregnato di potere di scontri e trame di dominio. L´agenda dei leader politici è dettata dalla sete spasmodica di visibilità ..... E spesso lo spettacolo a cui si assiste non "onora" gli Onorevoli.... Al Senato non si usa ascoltare chi interviene ....la maggior parte dei presenti chiacchiera, telefona su due, tre cellulari, legge il giornale, sbriga la corrispondenza... In Senato, che ho soprannominato "il frigorifero dei sentimenti" non ho trovato senso d´amicizia... In Aula, quotidianamente ...vedi seggi vuoti con il duplicato della tessera da Senatore inserita nell´apposita fessura, con l´intestatario non presente: così risulti sul posto, anche se non voti e non ti vengono trattenuti 258 euro e 35 centesimi per la tua assenza, dando inoltre la possibilità ai "pianisti" di votare anche per te, falsando i risultati. Questo comportamento in un Paese civile....si chiama TRUFFA....Oltre l´Aula ci sono le Commissioni. Ne ho seguite quattro ....A volte ne capitano TRE contemporaneamente e devi essere presente a ognuna perché è necessario il numero legale o perché si deve votare. E´ la pazzia organizzata ! Oltretutto mi sento complice di una indegnità democratica. Stiamo aspettando da 19 mesi ....Non è stata ancora varata, ad esempio, la legge sul conflitto d´interessi....Non è stata liberata la Rai dai partiti, non è stato fissato un antitrust sulle TV, mentre in compenso tutte le leggi del governo Berlusconi, assai criticate anche all´estero, sono in vigore, il falso in bilancio continua a essere depenalizzato, la ex Cirielli continua a falcidiare migliaia di processi. Contemporaneamente il governo ha bloccato il processo sul sequestro di Abu Omar sollevando due conflitti d´attribuzione davanti alla Corte costituzionale. E ha creato i presupposti perché al P.M. L. De Magistris vengano tolte le indagini su politici di destra e di sinistra e il Giudice Clementina Forleo venga fatta passare per esaltata e bizzarra . Nonostante gli impegni ...sulla legge Bossi-Fini e sui Centri di Permanenza Temporanea....non ci sono novità. Ora stiamo aspettando anche in Senato il disegno di legge che vieta ai giornali di pubblicare intercettazioni e gli atti d´indagini giudiziarie, già votato alla Camera da 447 deputati, con soli 7 astenuti e nessun contrario...... Che dire dell´INDULTO di "tre anni" approvato con una maggioranza di 2/3 al Senato, con l´appoggio di UDC, Forza Italia e AN ?....E´ difficile non sospettare che il vero obiettivo di questa legge proposta dal governo, fosse soprattutto quello di salvare, in fretta e furia, dalla galera importanti e noti personaggi incriminati, industriali e grandi finanzieri, e soprattutto politici di destra e qualcuno anche di sinistra. Che dire dei deputati e senatori condannati e inquisiti che ogni giorno legiferano e votano come se niente fosse ? Che dire del consenso dato dal governo Prodi nel 2006 e riconfermato, "di persona" dal Presidente Napolitano a Bush nel 2007, per la costruzione della più grande base americana d´Europa a Vicenza ? Gli impegni presi da Berlusconi sono stati mantenuti. Quante volte, per non farlo cadere, "sto benedetto governo", ho dovuto subire il ricatto e votare contro la mia coscienza? Troppe. .... Avrei voluto ... un atteggiamento più deciso nel ritiro delle truppe dall´estero, in particolare dai teatri di conflitti ancora aperti e sanguinosi come in Afghanistan, dove il nostro ruolo è sempre più belligerante. E invece LE SPESE MILITARI AUMENTANO DI ANNO IN ANNO...... In queste condizioni non mi sento di continuare a restare in Senato....."
N. B. Per coloro che volessero leggere integralmente il documento: www.francarame.it - Facciamo circolare e diffondiamo in tutti i modi questo documento, non solo per UN DOVEROSO OMAGGIO all´onestà morale e intellettuale di Franca Rame, ma anche perché, rompendo tutti gli schemi e le convenienze, dice LA VERITA´ sul PALAZZO sul governo Prodi e sullo stato della "democrazia" nel nostro paese. Una VERITA´ laica che nasce da un vissuto reale in un determinato contesto storico.
Gaetano Stella, cobas regione toscana

Proposta di referendum per abolizione parlamento italiano

Stupendo Internet, strumento di libertà e di comunicazione globale. Lancerei una proposta: referendum per l’abolizione del parlamento Italiano; sia Camera che Senato; delegando tutto al già operativo parlamento Europeo di Bruxelles. Conseguenze: innanzitutto un considerevole risparmio per noi contribuenti cittadini Italiani che smetteremo di pagare i politici più cari del mondo, in secondo luogo una migliore operatività, in quanto personalmente mi fido più di un qualunque politico o amministratore tedesco, francese, od olandese rispetto ad uno siciliano, calabrese, pugliese, napoletano, nato, cresciuto ed imbevuto di cultura mafiosa. Grazie, saluti.
Pepi Giulio

Rifiuti

Alcuni universitari miscredenti e chiusi al dialogo, in numero percentualmente irrilevante e comunque inferiore a quello (di circa 0.1 per mille) di coloro che rifiutarono di giurare fedeltà al fascismo, hanno rifiutato una visita purificatrice del papa. E rifiutato quindi anche l’occasione di ripuntualizzare definitivamente il fatto che la terra è piatta ed il sole le gira intorno, così come volle il loro creatore. Il papa a sua volta ha rifiutato di rendere visita all’università e tenervi una lectio magistralis.
Il ministro Mastella ha rifiutato la voce non confermata che la sua gentile consorte potesse essere accusata di concussione, ed ha sottolineato il rifiuto con le sue dimissioni. Che immediatamente il premier ha rifiutato. Tutta la casta di ogni fazione, compatta, con tutti i parenti e affini fino al 43.mo grado impegnati in atiivività politiche, parapolitiche e collaterali e tutti i capimandamento clientelari in rappresentanza di ogni e qualsivogliasi clientela, in servizio, in attesa, in aspettativa ed in quiescenza hanno espresso il loto tassativo rifiuto della pura ipotesi irresponsabilmente immaginata da alcuni magistrati schizofrenici sulle attività cristalline e cristiane di una Donna, di una Madre, di una Sposa di un cristianissimo Ministro, anzi IL ministro di tutte le possibili maggioranze. Si dice che l’on. Caruso abbia pianto senza ritegno.
Benedetto XVI ha scolpito la sua immensa ed augusta amarezza per la mancata visita alla pseudouniversità della colonia cattolica romana con le parole: ”Non vado da una famiglia divisa.” Infatti le famiglie divise di potenti e valvassini vengono da lui accolte pietosamente in vaticano.
Intanto i concretissimi ed olezzanti rifiuti campani hanno avvelenato gli strati più profondi del sottosuolo e raggiunto il livello del secondo piano degli edifici. Ormai tutti in Italia fanno rifiuti di ogni genere (i papi, dice Benigni, già dall’epoca di Celestino V), ma nessuno riuscirà mai ad eguagliare la qualità e la produttività dei termovalorizzatori di cui la Campania è così ricca.
A’ mondezza italiana è troppo bbuona, è apprezzata ovunque la esportiamo massicciamente. In particolare dai tedeschi, che ne vogliono sempre di più.
Gianni Menicucci

Le banche armate

Prima di portare o lasciare i nostri soldi a una banca, dovremmo avere l'accortezza di controllare quanto quell'istituto di credito che abbiamo scelto investe nelle armi. Al di là di qualsiasi discorso, l'unico fatto che conta è che se oggi ci sono le guerre è perché c'è una convenienza economica nel sostenerle e sicuramente c'è un grosso guadagno da parte delle società che producono armi. Bene, finiamola una volta per tutte di alimentare questa ignobile industria con i nostri soldi: se la nostra banca investe in armi, come il gruppo Intesa San Paolo, il più grande finanziatore italiano di armaioli, chiudiamo il conto e passiamolo ad una banca che non appare in questa lista: http://www.banchearmate.it/Elenco2007.jpg Prima di dare i nostri soldi a un istituto, facciamo una scelta consapevole e cerchiamo di non dimenticare che si tratta pur sempre di un prestito che noi facciamo a loro e proprio per questo motivo è nostro diritto sapere che utilizzo verrà fatto del nostro denaro.

Il pupazzo che ride

ECCO CHI SONO E QUANTO CI COSTANO I CONSULENTI DI PECORARO SCANIO PER LEGGERLI CLICCATE QUI
http://www.tuttoggi.info/articolo-393.php
leggi poi su riprendiamoci l'italia le figuracce del pecoraro scanio nel mondo e perché non doveva fare il ministro
NB A SUO TEMPO QUESTA INFORMAZIONE ERA STATA CENSURATA

Tumori, chemio e proiettili all’uranio: la mano oscura sulla vita

Una ricerca svolta a Genova dice che nei tumori studiati il 70% non ha alcun giovamento dal trattamento chemioterapico, anzi sarebbe meglio evitarlo. Ma grazie alle missioni di PACE, anche nella ex-jugoslavia, i tumori cominciano ad aumentare nelle zone pacificate, perchè, come denuncia una inchiesta di Rai News, i proiettili con uranio impoverito lasciano sul terreno gli stessi scarti di una microesplosione nucleare.
Leggi http://www.palmerini.net/blog/?p=137
Loris Palmerini

Vergogna

9 EURO A TESTA TANTO HANNO DEVOLUTO I NOSTRI DEPUTATI A FAVORE DELLE VITTIME DELLA THYSSEN DI TORINO VERGOGNATEVI!!!!!!!!!!!!
Leggete le e mail da me spedite e le loro risposte per devolvere un mese del loro stipendio a favore delle vittime di torino su: http://riprediamocilitalia.blogspot.com/

Rifiuti campani: chi paga?

Questo paese è ormai allo sbando. Chi sbaglia non paga, paga chi denuncia, chi osa protestare contro l'arretratezza culturale di una classe politica sempre più arrogante che impone di costruire degli inceneritori quando ormai perfino i bambini delle elementari sanno della loro pericolosità e della loro incidenza sui tumori. Ma d'altra parte come si può pretendere che politici da ricovero in geriatria si aggiornino? Loro sono rimasti a quello che i loro padri gli insegnavano 60 anni fa, ovvero che i rifiuti si bruciano. Ci manca solo il prossimo passo: la reintroduzione del carbone come fonte primaria di riscaldamento, tanto per tornare al mondo di 60 anni fa, appunto. E noi cittadini? L'unica cosa che possiamo fare è non votarli. Presentare delle liste civiche, evitare che queste persone tornino a fingere di amministrare, avendo ormai dimostrato ampiamente la loro totale incapacità. Cerchiamo di tornare noi, come semplici cittadini, a fare politica e a fare soprattutto informazione che non sia di governo, che non sia il lacché del potente di turno. E' l'unica via possibile per evitare il tracollo di questo paese.

Diciamo basta dappertutto

BASTA! con "le stragi" sul lavoro, con salari stipendi e pensioni da fame, con la precarietà, con le donne pagate sempre meno degli uomini e migranti -schiavi pagati ancora meno, con il "sistematico" e "artato" aumento dei prezzi... BASTA! con uno "sviluppo" e una "crescita" che sono solo DISTRUZIONE di uomini donne corpi menti ambiente clima territori speranze sogni democrazia....vita... BASTA! con classi dirigenti assassine e criminali che bruciano e massacrano quotidianamente, in omertoso gioco trasversale, operai e lavoratori in nome del profitto. BASTA! con le basi militari, con gli aumenti degli armamenti, con la guerra in Afghanistan, con le atomiche sul nostro territorio.... con la guerra globale e permanente, con gli accordi sottobanco per lo scudo missilistico americano... BASTA! con i sindacati concertativi che hanno portato alla sconfitta il "proletariato"di questo paese... STATO DELL´ARTE -aggiornamento...- 6 MILIONI di lavoratori "aspettano" il contratto. Ma già i probabili (?) adeguamenti salariali sono "evaporati". E´ AUMENTATO il gasolio + 15,4%. SONO AUMENTATI TUTTI I BENI PRIMARI: pane + 12,3%; pasta + 8,4% ; e poi formaggi, carne, frutta.... IL CODACONS calcola una stangata tra 1000 e 1700 euro per il 2008, mentre per il 2007 gli operai hanno avuto una perdita di potere d´acquisto del 7,9% e i pensionati del 15,5%. Intanto TRE studiosi della Banca D´Italia ci dicono che "i poveri" sono in realtà 9 MILIONI, il 15,8%, di cui il 68,6% nel Sud. E l´Ires CGIL calcola in 1.900 euro la perdita di potere d´acquisto dei salari tra il 2002-2007. Mentre le 1.500 imprese MEDIOBANCA negli ultimi 12 anni su 17 punti di "produttività" hanno "dato" al lavoro 2 punti. ....E negli ultimi 5 anni i profitti sono cresciuti dell´89% e i salari del 3%. ABBIAMO I SALARI PIU´ BASSI IN EUROPA! E PENSIONI DA FAME! i lavoratori tra 1000 e 1300 euro, 13 milioni di pensionati non arrivano a 1000 euro, milioni di "precari" non arrivano a 800 euro, le donne guadagnano il 25% circa meno degli uomini ... I LAVORATORI inglesi guadagnano l´86% in più, i tedeschi il 45%, i francesi il 30%. E ORA LO DICONO TUTTI. Ma non dicono perché e soprattutto si stanno industriando, padroni sindacati concertativi e governo, per frenare la rabbia proletaria attutirla smorzarla renderla impotente . E ALLORA? GRIDIAMO DAPPERTUTTO: VOGLIAMO "SALARI EUROPEI "! VOGLIAMO SALARI INGLESI! Perché i nostri salari e pensioni sono i più bassi? Perché in questi anni, in modo particolare dagli "accordi" dei lugli 92-93 i rinnovi contrattuali a "inflazione programmata " e non reale, i ritardi nei rinnovi contrattuali "sistematici" e "artati" mai recuperati poi con gli accordi, la NON- REDISTRIBUZIONE della ricchezza prodotta... hanno prodotto un enorme travaso dai salari/stipendi ai profitti e alle rendite. Ed inoltre, la distruzione della scala mobile e gli accordi a perdere sulle pensioni (che tutti le hanno ridotte e impoverite! fino all´ultimo che ha allungato l´età pensionabile e ridotto i coefficienti...) hanno fatto il resto. Senza considerare che l´uso del concetto di "professionalità" per gerarchizzare e "privilegiare" le ristrette minoranze dirigenti funzionali al controllo al comando e al dominio del padrone pubblico e privato hanno fatto il resto. Infatti, alla resa dei conti, si sono arricchiti in questi anni padroni- manager-dirigenti-professionisti e autonomi (che fanno i prezzi agli altri)... si sono impoveriti operai lavoratori impiegati giovani-precari donne migranti. Quindi LA CONCERTAZIONE LA POLITICA DEI REDDITI LA MODERAZIONE SALARIALE HANNO FALLITO! E´ ORA DI DIRE BASTA! E al tavolo col governo LORSIGNORI non ci rappresentano! Stanno facendo lo stesso gioco che hanno fatto con l´ultimo 23 luglio. Si autodelegano senza avere interpellato nessuno poi firmano e ci "informano". Al REFERENDUM-TRUFFA alla fine ci hanno detto che avevano partecipato 5 milioni e mezzo. Su 35 milioni aventi diritto è da "ridere". Eppure UN MILIONE HA VOTATO NO. Ai lavoratori agli operai ai precari... a tutto il vecchio e nuovo proletariato: costruiamo in ogni luogo la nostra piattaforma, ovunque possibile costruiamo comunità eleggiamo delegati a tempo revocabili... organizziamo una campagna di massa e forme di coordinamento-reti collegate... per costruire dal basso UN SINDACATO SOCIALE. Il proletariato è stato sconfitto negli ultimi 30 anni perché professionisti sindacali e politici hanno accettato le priorità dell´impresa del profitto e del mercato. Lorsignori sono entrati nel libro paga del capitale e ne difendono, quindi, interessi e bisogni. I lavoratori hanno perso AUTONOMIA e INDIPENDENZA e sono stati sussunti nel processo di mercificazione e accumulazione capitalistica. E´ così che sono stati espropriati divisi frammentati precarizzati... alienati COSIFICATI. Ma la coscienza (e la consapevolezza) non cresce su se stessa come dato inevitabile, se non c´è organizzazione continuità capacità di connessione e lettura degli avvenimenti e dei processi. Oggi il problema è la ricomposizione e la costruzione di una soggettività proletaria che unifichi le differenze e le diversità. Questo può avvenire se si stabilisce tra i diversi movimenti relazioni passaggi di contenuti reciprocità acquisizioni e trasformazioni. Dai luoghi di lavoro e di studio dai call center ai territori.... (il discorso continua...)
Gaetano Stella, cobas regione toscana

Lo spettacolo... e la partecipazione

Alla Regione Toscana, dove hanno imparato molto bene che nella "società dello spettacolo" non è VERO ciò che è REALE ma è VERO ciò che "APPARE", coltivano berlusconianamente la politica dell'"immagine" e della "rappresentazione". Così, da mesi, politicanti in carriera associazioni collaterali e sindacati concertativi si esercitano nella "definizione-promulgazione" di una LEGGE SULLA PARTECIPAZIONE. Convegni, dibattiti, ....legge! Ma, come diceva un grande del 900: LA VERITA' E' SEMPRE RIVOLUZIONARIA. Così noi, secondo sindacato da anni, che con il 33% alle ultime elezioni RSU non solo ci siamo "riconfermati" ma abbiamo anche incrementato il consenso, chiediamo da tempo l'esercizio dei DIRITTI SINDACALI . La "democrazia organizzativa" nell'Ente è andata da tempo. Ora viviamo IL CLIMA confindustrial-privatistico- padronal-manageriale... L'amministrazione risponde da sempre con la "concertazione" con gli amici e "la sintesi a priori". Cioè si mette d'accordo sempre prima e in separata sede con "i suoi compagni di PARTITO(A)"... per poi esonerare la RSU o per metterci comunque di fronte a fatti compiuti. Il 27 Dicembre, in periodo di ferie feste e panettoni, l'amministrazione è addirittura passata alla REPRESSIONE e all'intimidazione. - Pensano di farci paura? - Ha "trasferito" ("MOBILITA' COATTA") il nostro coordinatore aziendale, Riccardo Ciaccheri- che ha avuto l'ardire di RACCONTARE, in modo egregio, la sua esperienza di vita in Regione Toscana -con un atto d'imperio in contrasto con lo Statuto dei Lavoratori, con una qualsiasi regola civile nei rapporti sindacali.... figuriamoci, quindi, con la democrazia e la partecipazione. Chiediamo IL RITIRO IMMEDIATO del provvedimento e la fine dell'apartheid sindacale. Chiediamo I DIRITTI SINDACALI. Chiediamo che siano ristabiliti i principi della democrazia sanciti dalla COSTITUZIONE e dallo Statuto dei Lavoratori... e validificati dal consenso che i lavoratori (ci) hanno liberamente espresso nelle ultime elezioni RSU. A tutte le organizzazioni sindacali e ai lavoratori tutti a livello locale e nazionale chiediamo di prendere posizione pubblicamente.
IL NOSTRO BLOG: http://cobasreto.wordpress.com

Presidenzialismo alla francese: potenziale dittatura

Un Presidente alla francese sarebbe la fine per la democrazia italiana. La porcata o porcellum, o legge elettorale golpe l'ha fatta la destra per rendere ingovernabile il Paese. Questo non dobbiamo scordarlo mai. E fa malissimo Veltroni a inciuciare con Forza mafia. Addirittura vuole un presidenzialismo alla francese e dimentica che in Francia MAI un proprietario di media potrebbe presentarsi come candidato a cariche politiche. In Francia il Presidente governa e ha poteri assoluti: può sciogliere le camere e decidere da solo in caso di emergenza (art. 16). Questi poteri li ha voluti De Gaulle per decidere da solo per l'indipendenza dell'Algeria. Poi non sono più stati cancellati. Il Presidente, in Francia, può presentare un disegno di legge. Promulga le leggi ed è a capo dell'esercito. Si può immaginare in Italia Berlusconi presidente alla francese che si fa leggi ad personam e poi se le promulga? Sarebbe la fine definitiva del Parlamento, come lo è stato durante il quinquennio. Ma col sistema francese Berlusconi le sue leggi ad personam se le promulgherebbe da solo.
E' vero, in Francia c'è un Parlamento che può sfiduciare il governo, tuttavia non può sfiduciare il Presidente. Ma questo governo è sempre nominato dal Presidente. Che ne fà uno nuovo secondo la sua volontà. E per fortuna che in Francia, il presidente non è proprietario di media. Come può Veltroni immaginare il potere politico,mediatico,economico nelle mani di uno solo? Chi garentirebbe la Costituzione, se la figura attuale del Capo dello Stato, come garante della Costituzione venisse meno e un Premier alla francese avesse anche i suoi poteri? Ma cos'ha in testa Veltroni? Berlusconi aveva proposto un Premierato forte. Il referendum popolare l'ha spazzato via. Veltroni se ne frega della volontà popolare. In Italia, di uomini forti ne abbiamo già avuti due: i peggiori individui della storia
Non è assolutamente il caso di ripetere l'esperienza

Emergenza rifiuti?

Nell'autunno del 2006 la trasmissione Report si era occupata di come erano stati spesi 1 miliardo e trecento milioni per risolvere il problema dei rifiuti in Campania e con quali risulstati?

Visita al vostro sito

Buon Giorno,
Ho visitato il vostro sito da un link trovato su un blog che leggo regolarmente.
Volevo solo segnalare la mia attività di cantautore satirico sulla politicà e sulla società. Il mio obiettivo è quello di farmi conoscere e di mandare messaggi col motto di "pensare sorridendo" Sono visibile su youtube a nome Marcusdardi a questo link: http://it.youtube.com/Marcusdardi
se avete piacere di guardarmi e manadrmi un commento sul mio lavoro ne sarei lieto.
cordiali saluti
Marcusdardi, il tenore comico

Ci siamo quasi...

Per prima cosa voglio ricordarti come fa lo Stato Italia a pagare le proprie obbligazioni (che sono dei debiti). L'Italia sta pagando i Bot in scadenza (e anche gli altri titoli) con i soldi che arrivano dalle nuove sottoscrizioni! Se non ci dovessero essere nuove sottoscrizioni, lo Stato italiano si troverebbe nell'impossibilità di rimborsare i debiti in scadenza! Si tratta della stessa tecnica usata dalla Parmalat, che mi sembra di ricordare abbia fatto fare una brutta fine ai soldi delle persone).
http://riprediamocilitalia.blogspot.com/

Mitica tabella "A"

Dalla legge finanziaria 2008 ho trovato una tabella "A" con degli enti davvero interessanti se qualcuno sa dirmi se li paghiamo ancora grazie

  1. Ente italiano per la montagna (E.I.M.) ­ Istituito con la legge 27 dicembre 2006, n. 296, articolo 1, comma 1279.
  2. Istituto italiano per l'Africa e l'Oriente (Is.I.A.O) ­ Istituito con la legge 25 novembre 1995, n. 505.
  3. Istituto agronomico per l'Oltremare (I.A.O.) ­ Istituito con regio decreto-legge 27 luglio 1938, n. 2205, convertito, con modificazione, nella legge 19 maggio 1939, n. 737.
  4. Unione italiana di tiro a segno (U.I.T.S.) ­ Istituita con regio decreto-legge 16 dicembre 1935, n. 2430, convertito dalla legge 4 giugno 1936, n. 1143.
  5. Unione nazionale ufficiali in congedo d'Italia (U.N.U.C.I.) ­ Istituita con regio decreto-legge 9 dicembre 1926, n. 2352, convertito nella legge 12 febbraio 1928, n. 261.
  6. Lega navale italiana (L.N.I.) ­ Istituita con regio decreto del 28 febbraio 1907, n. 48.
  7. Ente per lo sviluppo dell'irrigazione e la trasformazione fondiaria in Puglia, Lucania e Irpinia (EIPLI) ­ Istituito con decreto legislativo del Capo provvisorio dello Stato 18 marzo 1947, n. 281.
  8. Ente nazionale risi ­Istituito con regio decreto-legge 2 ottobre 1931, n. 1237, convertito, con modificazioni nella legge 21 dicembre 1931, n. 1783.
  9. Ente irriguo umbro toscano ­ Istituito con la legge 18 ottobre 1961, n. 1048.
  10. Unione Accademica Nazionale (U.A.N.) ­ Istituita con regio decreto 18 novembre 1923, n. 2895.
  11. Fondazione Guglielmo Marconi ­ Istituita con regio-decreto 11 aprile 1938, n. 354.
  12. Fondazione «Il Vittoriale degli Italiani»
  13. Opera Nazionale per i Figli degli Aviatori (O.N.F.A.) ­ Istituita con regio decreto 21 agosto 1937, n. 1585.
  14. Opere laiche palatine pugliesi ­ Istituite con regio decreto-legge 23 gennaio 1936, n. 359, convertito senza modificazioni dalla legge 14 maggio 1936, n. 1000.
  15. Istituto nazionale di beneficenza «Vittorio Emanuele III».
  16. Pio istituto elemosiniere.
  17. Istituto Beata Lucia di Narni.

Ill.mo Giudice Forleo

Buongiorno a tutti Voi, ho piacere di prendere contatto a nome mio e di alcuni Amici, tutti cittadini di Alessandria "cani sciolti" impegnati (dal lontano 1994) nelle lotte per gli alluvionati ed altro, privi di etichetta politica per richiederVi un'indirizzo al quale inviare un messaggio di supporto alla D.ssa Forleo che Vi sarà inoltrato in copia. Grazie infinite per tutto quello che avete fatto, che state facendo e per quello che potrete fare per la presente richiesta.
Buona Giornata.
Adirana Arobba e Graziella Zaccone Languzzi

Videointervista/Documentario

Gentile redazione di Società Civile, Vi invito a visitare il mio blog, http://vivalacostituzione.blogspot.com, e di visionare la videointervista/documentario fatta da me al giudice Luigi Tosti (sotto processo presso il CSM sostanzialmente per aver fatto rimuovere il crocifisso dalla sua aula di tribunale). Sarebbe molto utile diffondere cosa sta accadendo realmente alla giustizia italiana.
Distinti saluti.
Domenico La Tosa

Proposta per un riconoscimento a Dario Fo

Siamo un gruppo di amici ed estimatori di Dario e Franca, oltre che frequentatori dei loro blog.. Questa iniziativa nasce dalla necessità, che in molti avvertiamo, di riscatto umano, culturale e artistico di una personalità di genio come Dario Fo, da sempre invisa ai potenti ma riconosciuta in tutta la sua importanza dalla critica e dal pubblico di tutto il mondo. Poiché riteniamo che i valori espressi dal lavoro di Dario e Franca siano di alto contenuto etico, oltre che artistico di portata globale, pensiamo che un riconoscimento da parte del Presidente Napolitano sarebbe il segno significativo di un apprezzamento istituzionale di tali valori civili e culturali grazie ai quali abbiamo potuto sentire la voce dei dimenticati, degli esclusi, degli oppressi ed abbiamo potuto guardare un po’ più nel profondo di noi stessi.
Saremmo grati se, per la stima e l’amicizia che sicuramente sentite per Franca e Dario, vorrete accogliere questa proposta e aiutarci a diffonderla. Con sincera stima.

Dario Fo: una personalità che coniuga leggerezza e profondità con umanità e talento, rara intelligenza e sensibilità con una creatività geniale, arricchita da una formidabile forza artistica e comunicativa. Duole costatare la scarsa attenzione che le Istituzioni del nostro Paese hanno sempre rivolto a una tale personalità di indiscussa e assoluta eccellenza. Attenzioni e riconoscimenti alle straordinarie qualità umane, creative e artistiche di Dario Fo sono invece giunti abbondantemente dall’estero: Premio Nobel per la letteratura 1997; Settimo posto nella classifica pubblicata dal Daily Telegraph fra i cento geni viventi (unico Italiano), secondo i parametri di popolarità, cultura, potere intellettuale, realizzazione professionale e capacità di impatto e innovazione in un determinato settore; Premio Sonning conferitogli dall'Università di Copenaghen; Premio Obie- Oscar del teatro Off di Broadway; Laurea ad honorem in lettere conferitagli dall`Università di Westminster (Regno Unito); Diploma conferitogli da L`école Askeby di Rinkeby, Stoccolma (Svezia) per la sua creatività e la gioia di vivere che con il suo teatro trasmette; Premio Molière- Oscar del teatro francese, per la sua opera di drammaturgo e attore di teatro; Riconoscimento dalla città di Montpelleir; Laurea Honoris Causa dall'Università di Bruxelles; Titolo di Membro Onorario dell'Accademia di Arti e Scienze del Massachusetts; Laurea Honoris Causa dalla Sorbonne Nouvelle Paris III. Riconoscimenti al valore del suo lavoro sono arrivati parimenti dal pubblico di tutti i Paesi dove sono rappresentate le sue opere (solo per citarne alcuni: Argentina, Armenia, Australia, Brasile, Bielorussia, Colombia, Cile, Danimarca, Georgia, Sri Lanka, USA, Uruguay, Yemen): Dario Fo, insieme a Franca Rame, è l'autore vivente più rappresentato al mondo. Questo sta ad indicare chiaramente l’universalità di un linguaggio comunicativo che sa raggiungere l’umanità più varia, toccando temi che coinvolgono l’essere ad ogni latitudine.
Non facciamo che questo Paese mostri di non accorgersi dell’inestimabile valore che una personalità come Dario Fo rappresenta per l’arte, per il teatro, per la cultura. E, non ultimo, per l’impegno umano e sociale dimostrato da tutta la vita: fondazione del Comitato Nobel per i disabili, "Miracolo a Milano", "Palazzina Liberty", "Soccorso Rosso", impegno sul problema della manipolazione genetica, promozione del referendum "Aria Pulita", difesa dei più deboli e dei diritti fondamentali dell'uomo. Essere connazionali di uomini come Dario è una fortuna e dovrebbe essere fonte di orgoglio per tutti. Per questo proponiamo che si faccia richiesta al Presidente Napolitano affinché non trascuri l'occasione per rendere merito a questo nostro genio, ed allo stesso tempo al Paese. Mostreremmo a noi stessi e al mondo che sappiamo riconoscere i nostri aspetti migliori.
Francasca Cialdini, Claudio Ridi, Bruna Catalano, Lara Bossi

Partiti

BASTA CON I "PARTITI" Come tutti sanno i PARTITI sono gruppi di persone che si associano con l'intento di conquistare una supremazia di predominio politico sulla base dei propri "principi" IDEOLOGICI. IDEOLOGIA è una radicata convinzioni IDEALISTICA che nasce in conseguenza a condizioni sociali, religioni, razze, culture e mentalità, per cui un PARTITO non potrá "MAI ESERCITARE UNA RAPPRESENTANZA PLURALISTICA ". Proprio ed in funzione a tutte le umane e legittime DIVERSITÁ, è e sarà sempre FOLLE UTOPIA qualsiasi velleità di SOCIETÀ IDEOLOGICAMENTE OMOGENEA. Premesso tale principio ne consegue che un PARTITO, di qualsiasi colore, volendo conquistare una posizione di supremazia, dovrà INEVITABILMENTE esercitare IMPOSIZIONI FORZATE e quindi ANTIDEMOCRATICHE nei confronti di quelle fascie di CITTADINI che non ne condividono i PRINCIPI. La parola stessa "PARTITO" intende letteralmente "presa di parte" ovvero "interesse di parte" e precisamente "INTERESSI di una PARTE cioè NON di TUTTI" per cui una associazione o gruppo che si definisce "PARTITO" é per la definizione stessa "ANTISOCIALE". Questi sono anche i motivi per cui "PARTITI" e "FINANZIAMENTI" costituiscono gli elementi di BASE su cui NASCONO e DILAGANO TUTTE le CORRUZZIONI, INTERESSI DI PARTE e CRIMINALITÀ POLITICHE. Chiedo l'ABOLIZIONE dei "PARTITI" e dei loro FINANZIAMENTI perchè non rappresentano la PLURALITÀ SOCIALE e propongo l' istituzione di "MOVIMENTI dei CITTADINI" che, indipendentemente dalle libere IDEOLOGIE dei singoli componenti, agiscano su principi e temi di INTERESSE COMUNE A "TUTTI" NEL RISPETTO DELLA DEMOCRAZIA DELLA LIBERTÁ E DELLA LEGITTIMA DIVERSITÀ DI OGNIUNO.
Marco

Ideologia di sinistra, cioè ideologia di delinquenza

La prova che le ideologie di sinistra sono sbagliate, disumane (e anche un po' demoniache) è che alla fine riescono sempre a giutificare la delinquenza e le cose più oscene. L' abbiamo visto soprattuto dal 68 ad oggi.
Gente che occupa scuole e case, brucia le auto, disselcia le strade per tirare cubetti di porfido alla polizia, effettua "espropri proletari"...
Il tutto non solo giustificato, ma anzi spacciato per "vera" legalità e giustizia, contro la legalittà e la giustizia "vecchie" e borghesi...
Ma anche microcriminalità e vandalismo sono stati spesso tollerati e benedetti dagli ideologi di sinistra. Del resto, si sa che il gusto del parasosso e del ribaltamento della realtà è l' arma vincente di chi vuole portare avanti le teorie che gli fanno comodo. E che preferisce misconoscere la realtà e l' etica (che è un elemento della realtà) piuttosto che rinnegare la sua teoria sbagliata (che però gli fa comodo e sostiene il suo sistema di potere e menzogna). Ultimamente questi paradossi delinquenziali della sinistra li abbiamo visti salire a livelli stratosferici a Milano. Questa gente "di sinistra" è arrivata a proporre l' ambrogino d' oro per noti graffitari che hanno imbrattato abusivamente per decenni la città e l' hinterland. Quale esempio più eclatande del gusto demenziale del paradosso e della perdita del buon senso a cui porta la demenza di sinistra?? Come si può far passare come un "emerito cittadino" da premiare con una statuetta d'oro chi ha fatto della prepotenza, del sopruso e della illegalità la sua ragione di vita per anni (e ancora adesso)? Potrebbe perfino un babbuinio cerebroleso arrivare a livelli di abiezione del genere? No di certo! Eppure quelli di sinistra si... Ci arrivano !
Insomma, ma perchè noi dobbiamo ancora essere umiliati e schiaffeggiati da questi individui?
Siamo stufi di questa casta di sinistra che continua ad opprimere la gente e distruggere la civiltà umana.
Paolo Caminati

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Montanelli su questa destra

Arriva lo slow-web

È un nuovo modo di usare la rete, con un po’ più d’intelligenza e un po’ meno di frenesia.
Per interventi, proposte, idee, scrivi a: sloweb
@societacivile.it

 

 
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