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Ultimo aggiornamento: 29 giugno 2008
Riprendiamoci l'Italia
A proposito dell'attuale fase congressuale del PRC
Il Prc si accinge a vivere una fase congressuale. Mi permetto di intervenire
dall'esterno per esprimere alcune considerazioni personali.
Dall’anno 2003 (una data che a me sembra distante un secolo) non sono più un iscritto, e ad essere sinceri nemmeno un
simpatizzante del Prc, per varie e molteplici ragioni, ma soprattutto perché ho conosciuto bene i metodi e gli
espedienti di natura "democristiana" escogitati e adottati puntualmente nelle fasi congressuali per "gonfiare"
artificiosamente le tessere delle iscrizioni e, dunque, i consensi e i voti a proprio favore, soprattutto da parte
di alcuni settori del partito, quasi sempre legati alla segreteria provinciale di turno.
Quando ero iscritto io, la segreteria provinciale era guidata da Maraia, poi
espulso dall’attuale dirigenza che all’epoca era all’opposizione... in attesa
di prenderne il posto. Insomma, sono cambiati i vertici locali del partito, ma
non i metodi di gestione, che restano praticamente gli stessi, ossia retti sugli
inganni, sulle menzogne, sulle scorrettezze e sulle mistificazioni.
Personalmente sono assai scettico, non credo molto nelle possibilità (anche se
esistono enormi potenzialità interne) di cambiamento di questo partito "maledetto",
consegnato da tempo nelle mani e nelle fauci (ingorde, voraci e insaziabili) di
quelli che io definisco "forchettoni rossi", presenti in gran copia sia a livello
locale e ancor più a livello nazionale. Una prospettiva di rinnovamento effettivo
è, a mio avviso, impossibile nella misura in cui non basta sostituire i vertici per
rimediare ai problemi interni, per sconfiggere e curare il "male" dell’opportunismo,
del carrierismo e dell’arrivismo di molti burocrati e funzionari di partito, per
eliminare le contraddizioni insite in una forza politica che è corrotta dal potere
e dall’ideologia borghese. Non serve a molto rinnovare i quadri e il personale
dirigente, se poi i metodi di gestione, di organizzazione e di conduzione del
partito, sono praticamente gli stessi di sempre.
Pertanto, ritengo sia necessario (ri)partire da una vera RIVOLUZIONE DAL BASSO,
ossia da una sorta di "movimento tellurico" provocato dalla base che sconquassi
e sconvolga radicalmente gli equilibri intestini, gli assetti organizzativi e
gestionali, la struttura, i metodi e la linea ideologica e pratica del partito.
In tal modo si può forse sperare ed immaginare che possa emergere dalle macerie
un soggetto politico totalmente rinnovato e ricostruito ex novo: non tanto e non
semplicemente un nuovo partito, ma un ALTRO partito, una sorta di Rifondazione
RIFONDATA... dalla BASE. Questo è il mio auspicio, la mia speranza ma, nel
contempo, il mio scetticismo "cosmico" mi induce a dubitare fortemente, ritenendo
che si tratti di una semplice illusione, di una sciocca chimera.
Per quanto mi riguarda, io non voglio più avere a che fare con i "forchettoni
rossi" che hanno dissipato il ricco e prezioso patrimonio di idee, di valori,
di esperienze storiche, di risorse umane, intellettuali, morali e politiche,
dei movimenti e delle lotte delle donne, dei giovani, dei pacifisti e degli
attivisti no-global, dei lavoratori e del mondo operaio di questo sventurato
paese che è l’Italia. Un paese sciagurato, in quanto è stato consegnato nelle
luride mani dei (post e cripto)fascisti e dei rozzi leghisti, degli affaristi
e degli speculatori, dei servi e lacchè berlusconiani, del governo più demagogico
e razzista del dopoguerra, insomma della peggiore destra europea, anche e
soprattutto per colpa dei "forchettoni rossi" che ancora sono e prosperano
nel Prc.
Lucio Garofalo
Dittatura mediatica
Quando in Italia passano le leggi ingiuste significa che non è soltanto il capo
del Governo che le vuole, ma la mafia ,la Massoneria e i teocon (cristanisti)
con il grande e straordinario contributo della stampa e dei media.
Emilio Rossi
Regime leghista
Accorgersi del regime, non è alla portata degli uomini comuni, anche perché
i gerarchi distinti a vari livelli, hanno il compito di rifocillare le masse,
in ogni stagione. sempre ignorante politicamente, per cui, a loro vanno
somministrate vitamine artificiali, che le rendano tossicodipendenti di prodotti
politici o facce rassicuranti. La parte più evoluita “culturalmente“ e distante
dalle masse ignoranti, coglie la possibilità di un regime e si ritiene
indispensabile e sicura di poterlo fermare, quando nella realtà è già evidente
e ben piazzato, per reggere spinte o urti che provengono da qualsiasi settore
culturale, opposto all’altro, che acclama e nutre il regime. Il regime non
s’interrompe pensando ad un cambio di governo, se poi le stesse forze di potere
decidono sulla politica. Pur vero, che mentre altri notano le decadenze
istituzionali, altri traggono profitto e le amministrano come a loro pare opportuno.
In questo marchingegno democratico, le opposizioni, in ragione di chissà
quali emergenze nazionali, verso i poteri finanziari e politici, si atteggiano
a comportamenti da conigli e mentre alcuni cittadini si sentono nel diritto di
astenersi dal diritto dovere di voto, le opposizioni pensano a spartirsi posti
di potere, rinunciando al combattimento e pretendendo pure di riuscire, per
giuste cause a riempire le piazze di simpatizzanti. Andateci VOI. L’Italia è
considerato un paese dove si può riciclare denaro sporco; un paese senza dignità,
con greggi di capre brucanti, guidate politicamente, in ragione d’interessi
incompatibili con lo sviluppo civile di una nazione. Dall’altro canto il
leghismo, oggi anche siciliano, si riempie la bocca di libertà; di fatto
si occupano della loro libertà ed interessi di caste nordiste in comunione
di beni con le caste del sud.
Lettera firmata.
Leggi persona
Le leggi per la persona o per le persone, che si sono istituzionalizzate
possono apparire scandalose e per certi punti di vista limitate a poche
persone (senza dubbio leggi democratiche). Ma se tutto ciò è possibile,
significa che altri non istituzionalizzati, ne possono trarre beneficio
e forza sempre democratica, per continuare ad operare fare affari.
I conflitti d’interesse sono sempre devastanti e se poi si collocano in
un sistema senza controlli, sono distruttivi per ogni tipo di società.
Senza trasparenza la democrazia muore. Interessi ed ignoranza politica
s’intrecciano e sempre democraticamente, consegnano poteri a persone
che fanno uso della politica e la considerano casa o casta privata. Le
istituzioni parlamentari sono ambienti, spazi abitati da abusivi, perché
eletti tramite democrazia pilotata e non libera, come dovrebbe essere,
cioè: imperfetta nelle sue particolarità “ minoritarie” e maggioritaria
nell’onesta, nella sua trasversalità politica.
Lettera firmata.
Demoregime
La democrazia è un mezzo per creare benessere condivisibile, costruire diritti
e doveri, rendere giustizia. È un sistema d’opinioni di relazioni, che
definiscono, costruiscono una buona convivenza civile. Nella democrazia,
l’informazione svolge un ruolo centrale, sia sul piano della trasparenza sia
perché può incidere sulle scelte politiche. E su questo potere di calarsi,
come protagonista, nella vita politica si può discutere riempiendo pagine
su pagine, perché l’informazione può incidere in negativo o in positivo.
Un’informazione che serve i vari poteri costituiti è un’informazione di
parte e danneggia il paese. Un regime esiste perché è nutrito dall’informazione.
Lettera firmata.
Caste benestanti
La casta è un termine recente, molto usato, ma bisognerebbe distinguere cosa s’intende
per casta e quante sono le caste che servono la politica e dalla politica ricevono
benefici e quante fanno parte del sistema e si arricchiscono a scapito d’altri cittadini
estranei alle caste. La casta è un termine che va molto alla moda, quanto la dittatura
dolce, a detta d’alcuni, che in verità, è anche amara, per gli esclusi o gli incompresi,
i senza riferimenti, e per questo motivo, senza titolo di considerazione. Consapevole
che quanto scritto non serva a nulla, non mi crea sconforto, perché diversamente mi
sarei speso per dimostrare la mia ignoranza o i miei lati deboli. Una cosa che voglio
rilevare ed introdurre tra le varie caste o dittatura dolce, è il regime dei
benestanti, che è realtà, nella sua complessità e da “sempre” si sente autorizzato
tramite la politica di applicare le sue regole scritte o non scritte sull’intera
società o meglio sull’altra società.
Lettera firmata.
Sito
Sono Nello Ruello testimone di giustizia, ho denunciato e testimoniato in
tribunale contro coloro che mi hanno distrutto la mia vita, i miei aguzzini,
che sono a diverso titolo tutti condannati con pene pesanti.
Ho scelto nonostante tutto di rimanere sul posto, a Vibo Valentia,
una cittadina che fino a poco tempo fa era in mano a queste persone.
Vi chiedo di vedere il mio blog e se di vostro interesse, ad aiutarmi a diffonderlo.
Cordialmente, Nello Ruello
http://nelloruello.myblog.it
Sfascio e martello
Perché è così difficile comunicare a Sinistra? Perché l’unione e la condivisione di prospettive
è sempre una continua ricerca incompiuta?
Forse la risposta è, semplicemente, una sola: non può esservi unanimità di vedute
perché non può esistere, in Italia, una sola Sinistra, unita e plurale.
Quando ci si divide sui simboli o sulle denominazioni spesso si è di fronte non ad
una diatriba meramente formale bensì ad una dialettica sostanziale, ad una diversa
impostazione culturale di fondo: la divisione tra una Sinistra Comunista-Ambientalista
ed una Sinistra Socialista-riformista (che non trova certo spazio nel PD!).
E’, ad oggi, amplissima (più grande di quanto si possa immaginare) la schiera di
elettori di Sinistra astenutisi alle elezioni trascorse in quanto privi di una
effettiva rappresentanza politica (lo scarto tra le elezioni comunali e provinciali
e tra il primo e secondo turno a Roma ne è l’esempio più attuale).
Il quadro è più semplice di come appaia:
- tra un PD assente sulle tematiche dei diritti civili e della laicità,
privo di un'identità chiara (comprendendo dalle correnti teodem ai radicali),
troppo sbilanciato a destra sulle politiche economiche e sulla politica estera
- ed una Sinistra Comunista che, al contrario, rilancia il tema della lotta di
classe, vede ancora come una minaccia la proprietà privata ed il profitto,
non riconosce nessun valore al merito (in virtù del principio per cui "tutti
siamo uguali"), non ammette i fallimenti della gestione pubblica dell'economia,
ritiene che il problema sicurezza sia una strumentalizzazione delle destre
(si veda l'indecente spettacolo offerto, col Governo Prodi, in occasione del
Decreto Sicurezza!) e la politica dell’immigrazione una politica della sola
e semplice accoglienza
molti compagni "stanno nel mezzo" e, alla fine, hanno preferito non scegliere.
Il sogno di molti tra questi era, per l'Italia, la costituzione di un grande partito
socialdemocratico che, aspirando ad un 30% di consensi elettorali, potesse presentarsi
come forza di governo in grado di determinare le scelte di politica nazionale. Ad oggi,
sperimentiamo che questo è un sogno sepolto, cui la svolta pdiana di Veltroni ha inferto
l'ultimo colpo mortale!
Un sogno, comunque, non surreale, visto che è il quadro politico italiano ad essere
l’anomalia nello scenario europeo: siamo l'unico Paese privo di una forza socialista
di massa e l’unico Paese in cui la Sinistra (anche quella laico-socialista) è priva
di rappresentanza in Parlamento!
L’impressione maturata nell’alveo dell’astensionismo di Sinistra (tra coloro che, in
passato, hanno sempre votato e sempre votato a Sinistra: dai Ds per finire col Pdci) è che:
- il Pd si configurerà come un partito di democristiana tradizione legato a logiche
di potere (e, per di più, con logiche interne meno democratiche di quelle di un vecchio
partito di massa come la Dc!)
- mentre i Comunisti siano tentati da un ritorno ad un passato minoritario e
d'opposizione (rinnegando la memoria di Enrico Berlinguer).
Nei cinque anni a venire, questa “massa critica” della Sinistra sarà esigente:
- nel giudicare l'operato del Pdl con onestà (senza i paraocchi di una Sinistra vecchio stile)
- e nel valutare le nuove configurazioni politiche che si assesteranno a Sinistra.
E’ bene che la Sinistra, più che la caccia ad un voto elitario, cerchi di riconquistare
il consenso della gente comune (la stessa che, al Nord, ha votato la Lega).
Gaspare Serra
La storia degli aumenti dei prezzi degli alimentari
Il presidente della Wordwatch Istitute di Washington, Lesten Brown, precisava nel
1995 in un pamphlet “ Chi sfamerà la Cina?” una tesi di elementare semplicità. La
Cina ha vinto, scriveva Brown, il confronto millenario con la fame,, lo ha vinto
assicurando alla popolazione una dieta che supera le 3000 calorie, una dieta fondata
sul riso con contributi modesti di carne di pollo e suino. Tuttavia la Cina mostrava
di essere sulle soglie, nel 1995, di uno sviluppo economico che si prospettava
travolgente: il nuovo benessere avrebbe mutato, il regime alimentare che avrebbe
assunto come pilastro la carne. La Cina ,purtroppo non disponeva che di un decimo
di ettaro di suolo arativo per abitante, per cui gli era preclusa la dieta fondata sulla carne. E per lo più la Cina convertendosi in potenza industriale avrebbe ricoperto di cemento milioni di ettari di risaie : i cereali da trasformare in carne avrebbe dovuto acquistarli sul mercato mondiale Il pensiero di Brown era che l’industrializzazione cinese avrebbe percorso la strada seguita dal Giappone,Corea e Taiwan, che all’alba del proprio sviluppo disponevano di una superficie equivalente a quella cinese, che per realizzare industrie ed aeroporti l’hanno ridotta ad un trentesimo di ettaro per abitante. La conseguenza è la dipendenza dei mercati internazionali.
Il Giappone vive, oggi, di cereali sbarcati da Stati Uniti, Canada e Argentina:
25 milioni di tonnellate ogni anno. Se la Cina avesse ricalcato l’esempio Nipponico
l’entità delle sue importazioni avrebbero superato, secondo Brown, i 200 milioni di
tonnellate, una quantità equivalente alla somma del Commercio mondiale.
Ecco l’incongruenza Europea e Italiana : mentre Brown moltiplicava le prove dell’incombente
penuria planetaria,, il Governo americano, singolarmente, combatteva la guerra più
ostinata per ottenere lo smantellamento del sistema agricolo europeo. Gli americani
dicevano a noi europei: dovete smantellare il vostro apparato agricolo, che è costoso
e inefficiente. I primi beneficiari saranno i vostri consumatori. Potete farlo con
sicurezza . noi siamo il fornitore più sicuro del globo.Vi riforniamo oggi, vi
riforniremo domani. L’Europa e l’Italia ci sono cascati.
Le pretese americane si sono scontrate per trent’anni, con le fondamenta del meccanismo
concepito da De Gasperi, Schiuman ed Adenauer, perché i popoli uniti nel sodalizio
non avessero più a conoscere la penuria, una penuria che non ha mancato di convertirsi
in fame tra il 1945-1947. Poi nella comunità entrava l’Inghilterra, che della Comunità
non aveva contribuito a fissare le fondamenta, e quelle fondamenta ha sempre contestato,
in singolare, perfetta sintonia con Washington. Alla volontà Inglese di distruggere
la macchina agricola comunitaria si univa, in disinteressata comunione d’intenti, il
mondo industriale, desideroso di dilatare le importazioni agricole per favorire le
esportazioni manifatturiere. E’ non è stato, probabilmente casuale, che per tre decenni
la grande stampa ha suonato pifferi e tamburi per denunciare la “vergogna” dei “surplus”.
Inevitabili nelle annate favorevoli.
Se il dollaro non è più capace di convertirsi in energia, il mais americano, non
raggiungerà più gli allevamenti del Globo. L’Asia dovrà rinunciare al sogno della carne.
Inoltre non è immaginabile che alla rivoluzione possa sottrarsi l’Italia, un Paese in
cui un’urbanizzazione furente ha dimezzato la disponibilità di campi in pianura, tanto
che su 4 chili di pane che ci vende il fornaio 3 derivano da frumento d’importazione.
La politica Italiana ha dismesso l’agricoltura nominando ministri incompetenti da Goria,
alla Poli Bortone, a Pecoraro Scanio ad Alemanno , i quali hanno occupato il posto di
ministri con il solo interesse delle nomine negli enti di competenza ministeriale,
mentre il prof De Castro si è schierato a fianco dell’Inghilterra e contro la Francia,
nostra alleata, e fautrice della Filosofia della sicurezza degli approvvigionamenti
del trattato di Roma e prima produttrice europea di frumento.
Guido Buschettu
Rai informazione
La Rai è un’azienda, sul profilo democratico in declino; se tolgono anche Anno
Zero, Report, la Rai può anche aumentare gli ascolti, perché esistono altre
programmazioni, che fluidificano la linfa intellettuale degli italiani. L’Italia
è un paese da cinquanta anni sorvegliato ed ogni cambiamento politico è deciso
nei palazzi del potere non solo romani. Tutto è pilotato in funzione del non
cambiamento; molti gli uomini disponibili ed affascinati dai nuovi poteri
costituiti. Governare l’Italia non è difficile come si vuol far credere; è un
gioco da ragazzi. La classe dirigente lo dimostra. Non è importante il colore
politico; le maschere abbondano d in Italia è sempre carnevale. L’importante è
manifestare la simpatia ed ogni occasione cercata e ricevuta, è gestita nel
modo, del far piacere e dell’apparire affidabile e volenteroso ed eventualmente
disponibile a trasformarsi in uomo di parte; in questo caso, un uomo di parte
è una persona con un peso intellettuale inferiore all’eccellenza, che sacrifica
la sua libertà, sempre se ne ha avuta in passato, per cause politiche, dalle
quali ricevere dei favori personali. Lettera firmata.
Covi
Le istituzioni sono covi, nei quali stanno in pianta stabile mafiosi d’ogni
genere e stampo. Esiste, pure un ricambio di mafiosi, consentito dal “rinnovamento”
democratico. A fianco di serpenti velenosi che non appaiono tali, esiste una maggioranza
trasversale d’orbettini che abilmente pensano solo a nutrirsi. Un sistema del
genere può solo favorire clientele legate agli affari ed allo steso tempo,
accentuare le disuguaglianze sociali. L’impoverimento che tocca una parte del
paese, è dovuto a questo sistema che utilizza risorse per opere inutili, ma
che consente di foraggiare il comparto legato alla politica affaristica. Il
sistema si serve la torta e gli invitati o gli azionisti quotati, dai colletti
bianchi verdi, rossi, azzurri, della casa politica affaristica, se la dividono.
E la crisi? Per alcuni uomini esiste; questi sono elettoralmente da sfruttare,
semplicemente da dimenticare, o insignificanti sul profilo elettorale. Le strade,
le autostrade sono intasate dagli autoveicoli. I ristoranti sono pieni. I
supermercati, (di sabato) sono affollati. Dove è la crisi? Gli stipendi sono
bassi, le pensioni molto basse. Dove è la crisi? Il 10% degli italiani possiede
la metà del patrimonio nazionale; dove è la crisi? Le caste politiche, affaristiche,
commerciali non sono mai in crisi, e la politica istituzionale nelle sue variabili
maggioranze garantisce a queste realtà intoccabili di spremere il resto del paese.
Lettera firmata.
Maestri
Dalla politica del lusso, dell’apparire, del promettere, sono state prodotte
tante balle o bolle di sapone. Mentre al popolo saranno consegnati ciccioli,
i “maestri“ della politica, avranno tutto il tempo, per tessere nuove
ragnatele di potere, creare clientele, e rifocillare il popolino con il “dovuto“
però chiamato eccellenza. I maestri della politica, per consenso, consegnato
anche da alunni, cercheranno di garantirsi l’obbedienza d’organigrammi sociali
vecchi e nuovi, connessi e comunicanti politicamente. Lettera firmata.
Ronde
La ronda è un servizio strettamente militare e dovrebbe esser considerato
tale. Il militare riceve un addestramento particolare, ed in più è adeguatamente
protetto perciò, in situazioni delicate sa come comportarsi. Le ronde civili,
che siano verdi, rosse, gialle, azzurre, hanno una funzione limitata ed esercitano
su basi volontarie, senza statuto. Io sono contrario alle ronde civili, perché
deve essere lo Stato tramite le sue organizzazioni, ha garantire la sicurezza.
Basterebbe richiamare migliaia di militari impegnati all’estero in missioni
inutili e rischiose, per coprire in parte il fabbisogno umano, di controllo o
vigilanza del territorio nazionale. Anche le forze armate presenti in Italia,
potrebbero essere impegnate in azioni di prevenzione. Invece, su base volontaria
si applaude, per ronde civili e su certi aspetti politicizzate, quasi per coprire
proprio le mancanze dei politici, che oggi applaudono per queste iniziative, così
articolate e stranamente considerate utili, da tutte le parti politiche.
Vadano loro ha fare la ronda. Lettera firmata.
Emergenza educativa
Se si discute di ”emergenza educativa” è perché nella società, emergono fatti gravi,
degenerativi, che minacciano e deteriorano la convivenza civile; fatti episodi,
prodotti da tanti uomini compresi coloro che hanno nelle loro mani, le leve di
tanti poteri sociali: politici, economici, commerciali, e del divertimento, per
cui, l’emergenza educativa (ma è troppo tardi ed inutile) dovrebbe riguardare
anche “loro”e non solo le nuove generazioni, le quali subiscono ideologie d’ogni
genere e stampo, confezionate dagli adulti organizzati in mille e più, specialità
speculative. Non sono d’accordo sulla teoria che quando la Chiesa è abbandonata
e gli uomini si allontanano da essa, non finiscono per adorare più niente, ma al
contrario ergono a loro idoli tre dei: l’Usura, la Lussuria e il Potere. Per
potere bisogna specificare che questo strumento nelle mani degli uomini, è
incompatibile con l’agire dei deboli; di fatto, non lo hanno mai avuto, neppure
tramite i loro rappresentanti. Se questi “ideali” imperano nella società attuale,
un motivo esiste e non si può imputare tutti questi mali all’ateismo, perché è
semplicemente sbagliato ed ingiusto e perché il bene quanto il male è un prodotto
umano ed il “bene sano “ è un prodotto del singolo, eliminabile da qualunque
dottrina ideologica. Se avesse trionfato il male, l’uomo sarebbe scomparso sulla
terra. Il bene quanto il male è presente in ogni uomo, ma la battaglia del bene
sul male, è possibile farla, se persone di buone qualità, indifferentemente che
credano o non credano, si uniscono e lottano insieme per eliminare le ingiustizie;
quello che oggi non avviene, per cui, gli esempi negativi, appaiono addirittura
fenomeni eroici.Particolarità intellettuali, collegate alle furbizie, ricevono
persino consensi sociali. Ingiustizie, egoismo e nuove povertà, sono fatti noti,
veri. In nome del profitto, dell’egoismo, le città muoiono soffocate dallo smog.
L’affarismo forsennato, contro l’ambiente e contro le persone indifese, è una
malattia incurabile, che riguarda tutti. , da sempre, nelle loro diverse specialità mietono diritti e
creano ingiustizie sociali. Se la ricchezza non è da condannare, di certo sono
i metodi, con i quali si realizza. Gli egoismi individuali, segnano in negativo,
la società, tutte le società. Nella società attuale le caste, le corporazioni
sono ben visibili e se queste governano la politica del non fare, del chiudere
un occhio, significa che queste corporazioni sono strettamente collegate a quel
genere di politica, che consente a loro di adagiarsi su posizioni di privilegio.
Lettera firmata.
Mulino bianco
Un giorno ho pensato alle famiglie del mulino bianco; nella realtà esistono
per davvero, ma non appartengono al mondo del lavoro dipendente o meglio
quel mondo che deve fare i conti con i costi degli affitti. E subito ho pensato
alle famiglie dei politici ed alle varie caste sociali: avvocati, notai,
dentisti, medici privati, eccetera. I politici, quando parlano di famiglie non si
comprende di cosa stiano discutendo; forse sono un po’ confusi, perché di famiglie
ne hanno più di una: beati loro e buon proseguimento. Indubbiamente esercitano il
loro pensiero da una posizione d’assoluta tranquillità economica, con tutti i
privilegi connessi all’attività politica. Per decennali responsabilità politiche,
non si costruito uno stato sociale, degno di questo nome, nel quale tutti i
cittadini, e famiglie comprese, si sentissero parte in causa, per ricevere nel
bisogno un giusto ed equo aiuto. Uno stato che non tutela, coloro che perdono un
lavoro o altri che ne rimangono fuori è uno Stato insensibile, invisibile verso
una parte dei loro figli. L’elemosina, non può esser considerata una forma di tutela
convincente. Lettera firmata.
Sirene
L’ignoranza politica è facilmente governabile; l’informazione è utile per
pilotare i cervelli. L’ignoranza politica è paragonabile ad un cavallo
imbizzarrito e chi riesce a domarlo, ne diventa il proprietario. Ogni società
esprime la sua classe dirigente, ma non si specchia in lei ed anche i leaders
sono strumenti per consentire agli uomini, di entrare in politica. Non si può
credere in assoluto, che la rappresentanza basti o sia il termine ultimo, per
poi non più interessarsi della cosa pubblica. La rappresentanza non può esser
sinonimo di garanzia e di sicurezza. Il risultato elettorale, delle elezioni
politiche anticipate del 2008, servirà a livello locale, per tessere accordi
di potere. Le sirene inizieranno la loro opera di persuasione, d’attrazione
ed influiranno anche su quelle persone che vedono la politica, come un mezzo
per soddisfare i loro bisogni o aumentare il loro potere sociale. Certo, non
lo dimostreranno apertamente. Lettera firmata.
Anno zero
Avete visto la trasmissione di “Anno Zero “del 17 aprile 2008? Si è accennato
d’ignoranza e cretinaggine di popolo. Invece si tratta di “ignoranza politica“
per cui, il non sapere, fa sì che brave ed oneste persone scelgano convinte di
esercitare per il loro bene e per il bene dell’intero paese. Si è parlato di
cittadini in generale, senza nessun accenno alle donne, come se non esistessero,
quando invece il loro voto politico è caratteristico e quindi può fare la
differenza. Io mi sento ignorante, ma noto, altrettanta ignoranza politica e
presumo, che altri vedano per il mio dire, altrettanta ignoranza e quindi esemplare
umano, da compatire e da non considerare. Detto ciò, se esistono ignoranti, sempre
sul profilo politico, esistono anche i recettori, di quest’ignoranza, per cui, gli
ignoranti hanno i loro intermediari, ne sono attratti, entusiasti e quindi
successivamente soddisfatti di esser governati. Senza entrare in merito di quanta
intellettualità esista nel corpo di una società, o d’alcune persone, di certo
alcune, probabilmente hanno deciso di intraprendere la carriera politica e di
interpretare un sogno di popolo, al fine di fissare sulle poltrone istituzionali,
la loro carriera politica. Lettera firmata.
Simboli
I simboli dei partiti politici, incarnano storie d’uomini, d’idee, di progetti
sociali, ma i simboli che possono anche rinnovarsi, per dei cambiamenti sociali,
servono a poco, se poi, col trascorrere del tempo, non producono sostanza o i
protagonisti non risolvono le problematiche sociali, interessandosi addirittura
di migliorare in sordina le loro posizioni.Interessanti sconfinamenti sui diritti
violati d’altre società, possono esser visti bene, sempre se, a casa propria si
è fatto il proprio dovere. I simboli politici decadono quando i loro proprietari,
non si dimostrano all’altezza dei loro compiti connessi con il valore dei simboli.
Caduti i punti cardinali, che poi sono riferimenti inossidabili sui quali costruire
leggi o norme di civiltà, connesse con il rispetto dell’uomo, indifferentemente
dalla sua età anagrafica e diversità di pensiero, ogni simbolo si svuota del suo
valore ideale, e si trasforma in strumento commerciale. Lettera firmata.
Voto ragione
Non è per niente vero che gli elettori, hanno sempre ragione. Il voto politico,
dipende da tanti eventi, da conoscenze acquisite e persino dal non sapere, per cui,
il voto è un esercizio provvisorio, una scelta nel tempo, che può variare o
dissolversi. Il voto politico, è consegnato a persone che si ritengono affidabili.
Il voto, può esser determinato da interessi personali. Su certi strati sociali,
gli slogan possono incidere e dirigere un consenso politico. Il voto è dato sulla
base d’aspettative, ma ci si può anche col senno del poi, accorgersi di aver
sbagliato. Accorgersi di aver dato un voto a persone che poi si sono dimostrate
incapaci, è veramente triste. Il variare del voto è una componente democratica;
può variare per una delusione per aver creduto in un indirizzo politico. In questi
tempi sociali, ci si può solo aspettarsi altre fregature; intanto altri gioiscono
sulla presunzione di aver trovato riferimenti politici, in grado “finalmente“ di
risolvere i loro problemi, e di altri che hanno votato in modo diverso. Nel
frattempo l’informazione ed i vari simpatizzanti “quotati politicamente” probabilmente
fanno ressa, al capezzale dei nuovi eletti. Il voto può esser pilotato, ed in più casi,
è pilotato e questa devianza e non rispetto verso i cittadini è anche il prodotto
di una certa informazione. Il voto può esser consegnato a persone meritevoli, ma è
pur vero, che ognuno che vota, crede essenzialmente di votare bene. Il potere è
attraente e riscalda sempre e soprattutto i cuori degli affaristi, (che non coincide
per forza sempre in disonestà) mentre tiene tiepidi in cuori dei semplici, perché a
loro il potere non interessa e lo vedono come uno strumento da utilizzare verso il
bene comune. La governabilità è importante, ma altrettanto importante è il come
governare ed è prioritario che l’attenzione sia rivolta a coloro, che per i loro
sacrifici, hanno dato più allo Stato d’altri soggetti. Sacrificare una stagione,
in ragione della governabilità altrui, o per la definizione di un’alternativa politica
altrettanto stabile, è giustificabile se la politica governativa, guarda a 360° e
tiene conto delle diversità in difficoltà. Diversamente si condanna una parte del
paese, rappresentato o non rappresentato da una o più opposizioni, a subire leggi,
regole, scritte e non scritte, che possono limitare la libertà, ma soprattutto i
diritti civili. Lettera firmata.
Aspettative sociali
Sentire parlare di stipendi e pensioni basse, senza intervenire per adeguarle
al costo della vita, è un sentire che ormai stanca; un sentire nauseante
ripetitivo, perché la gente si aspetta la sostanza e non delle risposte vaghe,
che poi sono dei no, motivati, da mille e più ragioni, per di più false, perché
probabilmente le risorse sono indirizzate in altri luoghi, in realtà già ben
fornite in precedenza, senza tener conto degli sprechi e senza accertamenti
sulle vere” necessità “ di coloro, o società private o pubbliche, che usufruendo
di risorse importanti, senza avere i requisiti fondati, tolgono alle altre realtà
sociali quegli aiuti necessari in certi casi per la sopravvivenza stessa d’aziende
e nuclei famigliari. Risorse probabilmente gestite dalla mano pubblica per costruire
favoritismi e clientelismi, d’ogni genere. Alla luce delle “ nuove” novità politiche,
che riguardano l’abolizione dell’ICI, io mi auguro sulla prima casa, che io ritengo
una tassa ingiusta che colpisce un bene principale, colgo l’occasione per dire, che
il governo Prodi probabilmente è stato rigoroso, riuscendo persino ad organizzare
tanti tesoretti, che poi accusato di esser ostaggio della sinistra radicale,
(termine alquanto pittorico), non è stato in grado di distribuire, governando come
destra politica avrebbe fatto e che attualmente sembra che si presti a ridurre alcune
tasse, per fare quelle cose, che il governo Prodi, è stato impedito fare o di proposito
non ha fatto, o non ha avuto il coraggio di fare, per altri impedimenti di strategia
politica: restituire risorse al mondo del lavoro dipendente. Oltre all’eliminazione
dell’ICI, rimanendo in tema, è necessario abbassare il costo degli affitti. Opinioni.
Stato non stato
Io ho dei dubbi che gli ultimi in terra amara, dopo morte saranno i primi, in
qualche presunto paradiso. La società politica si occupa degli ultimi, di coloro
che hanno difficoltà economiche? Esiste un volontariato che produce buone cose. In
ogni modo c’è solo da augurarsi di non aver bisogno, perché solo in quell’occasione
si può comprendere quanto lo Stato sia presente, per risolvere ed aiutare una
persona in difficoltà. Lettera firmata.
Concimi con rifiuti tossici
All'indirizzo qui sotto riporto alcuni link sull'abominevole crimine dei concimi fatti
con rifiuti tossici e poi sparsi sui campi. Onestamente penso non vi sia reato
più grave che avvelenare l'acqua e la terra stessa che ci danno di che vivere.
Sarebbe opportuno innanzitutto conoscere bene quanto accade, ognuno approfondendo
i fatti da sè, e poi avvisare di quanto già accaduto, e del pericolo di ulteriori
crimini in tal senso, agricoltori, consorzi, associazioni, enti e quanti altri
direttamente interessati, prima che il fenomeno si estenda ed anche altri terreni
divengano tragicamente irrecuperabili come già in diversi luoghi del nostro ex Bel Paese.
Ringrazio infinitamente tutti per l'attenzione, vi prego di fare anche voi tutto
il possibile, tristi cordialità,
http://www.hyperlinker.com/change/concimi_tossici.txt
Una considerazione finale
Spesso ad ordinare questi ed altri reati son quelli fra noi più ricchi e
ad eseguire son quelli fra noi più poveri.
Entrambi, ricchi e poveri, son colpevoli a tutti gli effetti, il fatto che il
povero non abbia di che dar da mangiare ai suoi figli non potendo giustificare
minimamente questo come nessun altro reato.
Il maggior guaio è che:
- quando i ricchi si riproducono oggi riproducono soprattutto la loro spregiudicatezza;
- quando i poveri si riproducono oggi riproducono soprattutto la loro disperazione.
Fermare le nascite, non con le leggi, non vietando od imponendo, bensì con ogni
mezzo culturale a nostra disposizione, diviene allora il modo fondamentale per
ridimensionare spregiudicatezza e disperazione.
Questa misura si rende improcrastinabile in quanto se un tempo i reati che si
potevano commettere non potevano mai assumere carattere di tale estensivo danno
e pericolo, oggi uno solo di noi ha il potere di arrecare danni irreversibili ad
intere comunità.
Se non provvederemo a fermare le nascite ed a rimandare ogni nostra velleità
riproduttiva a quando la società diverrà più matura, a quando ogni individuo
avrà acquisito un senso etico della vita, a quando ogni individuo avrà un lavoro
ed un reddito minimo garantito tale da scongiurare ogni suo cadere in preda alla
disperazione, a quando non vi sarà un corretto sistema di premi e punizioni, non
avremo grandi speranze di vedere la società salva.
Allora scriviamo poesie, odi e canzoni, testi teatrali, facciamo film, dipingiamo
quadri, scattiamo foto, musichiamo opere, costruiamo tutti insieme appassionatamente
una nuova cultura straordinariamente non convenzionale bensì adeguata ai nostri tempi
ed alle nostre nuove conoscenze. Smettiamola d'ingrassare gli artisti convenzionali,
i putridi bidoni della cultura attuale, ed arricchiamo e portiamo in trionfo invece
gli artisti innovativi.
Sono solo le convenzioni che ci stanno uccidendo!
Liberiamoci da esse ed avremo una nuova lunga e radiosa vita davanti.
Danilo D'Antonio, laboratorio eudemonia
Spesa anziani
Gli anziani frequentano poco i supermercati distanti dai centri urbani,
per cui, capita raramente incontrarli, con i carrelli semi vuoti delle
spese che si avvicinano alle casse. Mi è capitato di accorgermi di un anziano
solo, che brillantemente stava facendo ancora i conti ad occhi, sui prezzi dei
prodotti acquistati; mi è parso di capire che stava riassumendo il totale della
spesa e quanto avrebbe ricevuto di resto in contanti. Lettera firmata.
Intellettuali sedati
A conclusione di queste elezioni politiche 2008, emerge un fatto, che
l’ignoranza politica, che riguarda tutti gli uomini sui vari livelli sociali,
è da rispettare. Da rispettare finché l’ignoranza altrui non lede i propri
diritti o non consente la definizione d’altri diritti civili. Il rispetto
prevede la ricerca del dialogo, sempre se le controparti non siano state
affogate nel sugo dell’ideologia predominante; in questo caso, è più opportuno
troncare i rapporti di buon vicinato, perché appunto, non si può far finta di
niente, quando le scelte altrui, pur fatte, probabilmente, in buona fede, ledono
ed incidono sui propri diritti. Rottura del dialogo, significa rottura della
convivenza civile. Lettera firmata.
Intellettuali sedati
Nel mondo politico esistono persone d’eccellenza superiore, ma a stento riescono
ad incidere nella società cambiandola ed arricchendola di leggi altrettanto
eccellenti. Il loro protagonismo d’eccellenza intellettuale, in più casi, è
sedato in una riserva, per cui, non ricevono i consensi giusti, utili, per l’affermarsi
delle loro idee e migliorare le leggi. Il risultato è questo: persone inferiori su
tanti punti di vista, ma forti per mezzi di persuasione, la spuntano ed addirittura
riescono ad assumere incarichi importanti non solo nella politica. Una realtà nella
quale si mescolano interessi personali, per cui, tutte le persone diventano necessarie,
usabili per dei fini di natura strettamente personale. Persone di buon livello
culturale che si associano a certi partiti politici e loro particolari personaggi,
lasciano un certo stupore e dimostrano con il loro protagonismo di parte, che poi,
non sono così da considerarsi, tanto eccellenti e come tanti altri, si adeguano e
probabilmente seguono l’ideologia di mercato più promettente per il loro interesse
personale. Prima del risultato elettorale. Lettera firmata.
Caste sociali
Caste finanziarie, imprenditoriali, commerciali, associandosi, producono cartelli,
istituzionalizzano compromessi costruiti sotto banco, impongono le loro politiche
espansionistiche, impediscono alla politica “ sovrana” di legiferare e costruire
nuove norme, che regolino i mercati e consentono alla democrazia imprenditoriale
e commerciale di evolversi nel rispetto, tra produttori e consumatori, in altre
parole, nel rispetto dei cittadini e loro ambienti di vita. Accanto a produzioni
di qualità esistono prodotti inutili, relativi posti di lavoro precari, sprechi
di risorse, sfruttamento degli uomini e materie prime e costi pubblicitari che
invogliano la commercializzazione dell’inutile o del prodotto spazzatura,
costituito da articoli chiamati di promozione o di regalo, ma prodotti superflui
che entrano nel mercato dell’inutile. Un’economia dell’inutile è produttiva, ma
scarsamente utile per lo sviluppo intellettuale e qualitativo che dovrebbe mettere
l’uomo al centro, e non soffocato da “ beni” o “ strumenti “ spazzatura, che
rappresentano un oltraggio verso altri uomini, che faticano per guadagnarsi
il cibo quotidiano. Gli estremi vanno ricordati, perché così si possono
ricondurre su un tavolo o un paniere, nel quale le persone intelligenti e
responsabili socialmente, possano riscrivere le regole e poi dalla politica
altrettanto responsabile socialmente, farle applicare, perché il fine è produrre
qualità e strumenti utili per tutti e non solo per le varie caste sociali o
baronie d’ogni tipo e gusto. In questo modo si allargano per tutti, le porte per
accedere al benessere e si rende l’economia più giusta, più utile, più pulita che
a sua volta consente di realizzare una miglior convivenza civile e se questo è
poco. I paradisi terrestri della buona convivenza non durano all’infinito, per cui,
l’aumento delle sofferenze, poi delle varie criminalità, sono fatti, che anche se
non incontrati, incidono negativamente sulla vita sociale di tutte le persone.
Se l’unica scelta per costruirsi un benessere è la costruzione di muri, per dividere
popolazioni, o blindare territori, compresi strutture private o villaggi turistici,
per vivere od organizzarsi vacanze (intelligenti e nella natura) significa che l’uomo,
su certi aspetti antropologici, è immutato, ed agisce in ragione di quello che ha,
che possiede, dell’avere e non per il suo essere superiore distinguibile per
intelligenza umanitaria e non solo egoistica ed affaristica. Pirma del risultato
elettorale. Lettera firmata.
Elezioni politiche 2008
Da lunedì, l’informazione sarà vincolata al risultato elettorale: politiche 2008.
Per quanto mi riguarda, da alcuni anni, io ho rinunciato al diritto dovere di voto,
quindi ho delegato ad altri, il governo della Nazione. Al dì là, che vinca il re dei
non ciglioni, in un paese normale, riuscirebbe a stento a ricevere il 3% dei
consensi, l’Italia sarà governata dall’alto dagli stessi, che da venti anni e più
promettono ed in dieci anni, hanno ridotto in povertà famiglie, pensionati, operai.
Come prassi, tutti festeggeranno le loro vittorie, chi nelle piazze, chi a Berluscoland,
ma chi governerà, senza sentirsi più italiano di me, se non garantirà quello promesso
in campagna elettorale, dovrebbe vergognarsi e seppellirsi nelle tubature fognarie,
insieme ai topi, che escono solo nella notte. Dato dignità a pensionati e lavoratori,
poi è necessario legiferare introducendo norme sui conflitti d’interesse, sia industriali,
sia bancari, sia informativi. In ogni modo, indipendentemente dal risultato elettorale,
l’Italia sarà come prima, perché, pur un “ avvicendamento “ politico non riuscirà a
nascondere quella verità di un’Italia, mafiosa, corrotta, malata, cariata, ignorante
politicamente, furba, ladra, criminale sui vari aspetti sociali, servile, ruffiana,
leccapiedi, percorsa da nord a sud, da personaggi dalle tante facce di buon sapore
mediterraneo, occupate a curarsi l’immagine, ed allo stesso istante, incuranti dei
danni ambientali, che loro signori hanno prodotto, per incapacità e non disponibilità
ad investire per proteggere ambienti ed uomini. Allargando gli orizzonti, si notino
le irresponsabilità, che hanno provocato fallimenti falciando i risparmi dei cittadini,
ignari, di quanta mafia esiste nel mondo del credito. Questi signori, non si sono curati
neppure di disinquinare l’informazione, anzi hanno ritenuto questo tipo d’informazione
utile e preziosa, per garantirsi protezioni e rendere altri cittadini, semplicemente
più deboli. Ma, se va detto, che in Italia esistono le differenze, alle quali consegnare
fiducia, è pur dimostrabile, che queste differenze, che esistono in tanti settori,
sociali, non hanno voce in capitolo. Nella complessità di una società italiana, ormai
avariata ed assai contaminata, è dimostrabile, quanto il peggio o il male, condizioni
o governi sugli onesti. Lettera firmata.
Lettera al direttore
Egregio Direttore,
ho sentito al telegiornale la notizia del chirurgo Brandimarte di Taranto
che dopo aver ucciso barbaramente la moglie e le due figlie (di 11 e 14 anni),
si è tolto la vita. Il giornalista alla fine del servizio, puntualmente,
come nei tanti altri casi simili, ha concluso dicendo che il medico soffriva
di depressione. La domanda che mi sono posta è stata:
"Qual' è l’antidepressivo che stava assumendo questa persona?".
Da quando qualche hanno fa ho letto di 800 famiglie che negli USA hanno
fatto causa alla casa produttrice del Prozac (un antidepressivo denominato
anche “la pillola della felicità"), perché aveva indotto i loro parenti a
commettere omicidio e/o suicidio. Da quando ho visto alcuni servizi televisivi
americani, nei quali mariti, mogli, madri di pazienti e le stesse persone che
erano state in cura con il Prozac, Ritalin, Praxil ed altri psicofarmaci,
raccontavano come era cambiata la loro personalità, degli incubi, degli impulsi
omicidi e/o suicidi, avuti dopo l’assunzione di tali sostanze e di quanto fossero
diventate violente, mi domando: "La stessa cosa si sta ripetendo da noi,
perché nessuno fa niente?".
Perché non viene aperta un’inchiesta e fatte ricerche per accertare la relazione
tra il gesto omicida/suicida commesso dalla persona e lo psicofarmaco assunto? Quanti
bambini, mogli o parenti devono ancora morire prima che le autorità preposte alla tutela
della salute dei cittadini facciano qualcosa a riguardo?
E’ da diversi anni ormai che nel nostro paese assistiamo a stragi come quella di cui
sopra, in ognuno di questi casi ci sono due fattori sempre presenti: la persona era
sotto cure psichiatriche ed assumeva psicofarmaci. Perché 20, 15 anni fa queste cose
non succedevano, cosa è cambiato?
Il tutto diventa inaccettabile quando si leggono i risultati di ricerche, come
quella recentemente condotta dal gruppo di Irving Kirsch della Hull University assieme
a canadesi e statunitensi, che dopo aver messo a confronto gli effetti di un gruppo
di antidepressivi (Prozac e affini, cioè oltre alla fluoxtetina, anche paroxetina,
venlafaxtina e nefazodone) con il placebo, hanno evidenziato che sono inefficaci nella
cura della depressione, che sono migliori le cure alternative. E come qualche giornale
ha titolato riferendosi al Prozac: “E’ inutile, come una caramella”. Peccato che gli
gli effetti collaterali di questi psicofarmaci (allucinazioni, confusione, nausea,
pensieri suicidi, ostilità, comportamento violento, per citarne alcuni di quelli
scritti sui bugiardini (foglio allegato ad ogni medicina) influenzano pesantemente
il paziente.
Si resta sconcertati quando legittimamente qualche giornalista solleva il sospetto
che dietro tutto ciò ci sia un’operazione di marketing, vengono pubblicati studi
negativi sugli psicofarmaci in questione a brevetto scaduto, quando ormai questi
farmaci sono diventati generici, a costo più basso e non più fonte di grossi introiti
per le case farmaceutiche, mentre contestualmente escono sul mercato nuovi farmaci sotto
brevetto. (Corriere della Sera del 27/2/2008).
Si resta senza parole quando si leggono i commenti fatti dalle autorità del settore,
in merito alla pubblicazione dei risultati degli studi sugli psicofarmaci, tra
questi il Presidente della Società mondiale di psichiatria, Mario Maj, sul Corriere
della sera del 27/3/08, che dice: “Sicuramente il peso dell’industria si fa sentire
nella letteratura sui farmaci antidepressivi (…)". "Non è escluso ma nemmeno dimostrato
che in questa fase il “publication bias”, intervenga in senso opposto, cioè, nel senso
di favorire la pubblicazione di quei dati che documentano l'inferiorità dei farmaci in
scadenza di brevetto rispetto ad altri di più recente introduzione". E parlando di
questa "prassi" che sembra consolidata nel settore, il “publication bias”, dice che:
“E’ quel fenomeno per cui gli studi che portano a risultati positivi sono più frequentemente
pubblicati di quelli che hanno esito negativo. Il fenomeno si spiega con la minore
motivazione dei ricercatori e degli sponsor a pubblicare i dati negativi".
Alla luce di ciò non ci si può non chiedere: è scienza tutto ciò’?
Dove è finita la verità, l’oggettività e l’onestà scientifica? Questa gente si sta
rendendo conto di avere a che fare con la sanità mentale e la vita di milioni di persone
o pensano veramente che stanno vendendo Caramelle?
Perché medici e psichiatri prescrivono psicofarmaci nonostante sia espressamente
indicato (nei bugiardini), che possono indurre la persona al suicidio? Perché non
vengono immediatamente tolti dal mercato? Forse questi avvertimenti servono solo
per tutelare le case farmaceutiche da eventuali azioni legali?
Prof.ssa Margherita Pellegrino
Ho detto no alla ndrangheta!!!
Stimato Direttore,
con la presente Le chiedo ospitalità nel suo giornale per parteciparle,
laddove lo ritenesse opportuno, le vicende di coloro i quali hanno denunziato la
ndrangheta e che, fuggiti per non perire, sono ora nella posizione di” latitanti
forzati volontari”e “Esiliati dal potere occulto”.
Sono Francesco Mazza, papà di Valentina, Ernesto ed Anna , titolari del fù
Ristorante “Al Valantain” di S.Trada (Villa San Giovanni) RC ubicato in un sito
dove la natura si è veramente sbizzarrita come bellezza e scenari -a pochi km da RC-
Mi sono chiesto infinite volte, perché nella mia vita ormai sono infinite le
occasioni, dove risiede il senso della speranza e dell’attesa, quando ti trovi nel
mezzo del dolore, e dell’orrore, della disperazione, in una solitudine e
nell’emarginazione totale, se ne è valso veramente la pena vivere 18 mesi di
indicibile inirracontabile stressante vita in una solitudine Indicibile.
Le domando e mi domando perché la solitudine? Essa è per tanti versi più
terribile della ndrangheta stessa. E se la speranza e l’attesa, avendo lì un
luogo, avessero anche parole per esprimerle che non fossero stupide banalità
di circostanza, ma parole di verità; perché la speranza, è verità o non lo è!!
Ma mi domando può fare qualcosa il governo o lo stato, quando la massa del popolo
è lontana, distratta sonnolente? Allontanati tacitamente, da uno Stato
impotente, sbattuti in una realtà, per amore di Dio anche migliore, improvvisamente
lasciati in una solitudine che come un anaconda ha avviluppato tutta la famiglia;
eccoci adesso agnelli azzannati dai lupi, i lupi che sono stati e rimangono forti
a tutto. Eccoci colpevolizzati e perseguiti dallo Stato, si quello Stato a cui con
tanta fiducia ci siamo rivolti per tutelarci, ed al quale certamente senza alcuna
remore mi rivolgerei e mi rivolgo ancora. Lo stato di diritto, lo Stato che ci
ha sempre detto e in questi tempi urla “io ci sono!” ma che tante volte nelle sue
peripezie sonnecchia. La nostra partenza avrà fatto pensare a qualche buontempone
che la famiglia Mazza ha preso i…..soldi di questo Stato , orbene dal suo giornale
a cui io chiedo ospitalità le confermo che dalle vicende “Al Valantain” o da altro;
la mia famiglia non ha percepito nessun euro, in contraltare ha ricevuto notifiche
d’istanza fallimentare- solleciti con ingiunzioni e avvisi di garanzia per calunnia,
istanze dalla banca, si quella banca che appurate le ns determinazioni a denunziare
le minacce da ignoti, con grande fretta convocò mia figlia titolare del conto per
parteciparLe la chiusura del conto in quanto “CLIENTE A RISCHIO”…ma siamo seri,
diciamo a tutti compreso il Dr. Montezemolo e le Ass.ni Industriali, quando scegli
di essere dalla parte dei giusti diventi appestato, infame (come si dice da noi) e
SEI SOLO!! Si SOLO contro tutti , e con l’indigenza del vivere quotidiano che ti
stritola. Dicano piuttosto, e di questo mi appello a Lei ,Stimato Direttore che
cosa è la ”legge 44/99” cosa effettivamente garantisce a chi decide di denunziare
quali i suoi sviluppi concreti a tutela del denunziante-nessuna o quasi rispecchia
le grandi frasi apposte su manifesti in ogni caserma dei CC. Polizia o GDF-
Tutto ciò concorda con quanto predetto sempre dagli uomini politici di quello STATO,
che in ordine di tempo si affacciano, secondo la gravità delle circostanze, di fatti
delittuosi, in CALABRIA,- “Denunziate e non sarete soli lo Stato sarà con voi”, e spesso
elargiscono bellissime corone di fiori o pomposi funerali di stato (sic!) sempre spesso
ahimè ..a futura memoria. Finiamola con gli editti o con le passerelle in televisione,
e con tutti questi esperti che pontificano, ma che ne sanno della verità? Della moltov
lanciata dentro con te e la tua famiglia con le pallottole a casa con gli attentati
quasi giornalieri con statue incappiate o con attese ad appuntamenti in sperdute piazzole
dell’Aspromonte??????? E tanto altro ancora.. Mi dica Direttore, è giusto tutto ciò?
dopo 18 mesi di lotta e tribolazioni con vessazioni minacce e terrore subite da tutta la
mia famiglia da un ignoto nemico? E soltanto per aver detto NO! E mi creda lo ripeterei,-
all’arroganza. Lo stato in questa circostanza credo abbia perso, si il silenzio anche
da parte dello Stato questo non lo annoveravo assolutamente, i miei figli, tutti insieme,
avevano creato una propria attività investito un gruzzoletto speravano di poter lavorare
in pace, in fondo non era altro che un semplice ristorante, si un semplice ristorante
in un posto dove adesso campeggiano i grandi capannoni dell’A3 e a conferma dei tempi mi
conferma, il perchè il locale non è stato bruciato o fatto saltare. E’ giusto infine
parteciparLe che la somma degli anni dei miei figli, neofiti imprenditori, è di 73 anni
complessivi ….. e per lo Stato sono protestati e vicini al fallimento…!e che la mia
giovane prima figlia a causa delle tensioni vissute ha abortito della creatura che
portava in grembo. La presente , dopo quasi due anni di silenzio è dovuta alla rabbia
alla violenza cui mi sento oggetto alla luce degli ultimi eventi , “onore alla Mafia con
fiction, spazi incredibili a soggetti che meriterebbero solo l’applicazione delle leggi
dello Stato. La storia del Ristorante Al Valantain, documentata, è avallata da due
cartoni di “cartacce” è stata riportata dai mass media nazionali e locali, Rai international
e SKY. Digiti -Al Valantain su internet e vedrà. Gradisca anche ricevere con la
presente, a riparo dei buontemponi che sono sempre tanti.. , che: La famiglia MAZZA
non ha inteso non intende e non intenderà MAI avere denaro dallo STATO avrebbe gradito
viceversa la Sua presenza e la Sua tutela e non la solitudine cui ci siamo trovati, la
Grandissima riconoscenza Và ad imperituro ad un operatore industriale , si un cittadino,
che con grande trascendo di solidarietà ci ha accolti, dato un lavoro,una casa e la
tranquillità facendoci riconquistare la dignità ci tutela; si il “Supplente di uno Stato”
che nei fatti concreti e giornalieri dei suoi “non Eroi ma disperati” è latitante.!!!
Grazie per l’ospitalità che vorrà dare a questa Storia. La corposa
documentazione in originale è in mio possesso per la Sua visione.
Grazie, Francesco MAZZA
Globalizzazione storica
La globalizzazione non è una novità storica, si è semplicemente allargata,
con il vantaggio e lo svantaggio, che certi prodotti di qualità o di bassa
fattura, hanno invaso mercati internazionali. Basti dire, che certi traffici
legali o illeciti, sono sempre esistiti, per cui, democrazie e dittature
hanno sempre intrecciato affari, denari e sporchi accordi. Per impedire
che le dittature aumentino il loro peso finanziario e politico, fino a
pregiudicare gli interessi nazionali, compresi relativi diritti, conquistati
con enorme fatica, è semplicemente necessario che i consumatori, cittadini,
non acquistino più, articoli, strumenti, prodotti nelle aree geografiche e
regimi dittatoriali. Purtroppo gli intrecci economici, commerciali, finanziari,
politici, sono talmente enormi, che il sistema addirittura incentiva il consumo,
per cui, i consumatori, (quelli più maturi) difficilmente saranno aiutati ad
organizzarsi, per definire strategie e stagioni, al fine di non consentire,
alle dittature di nutrirsi delle democrazie a scapito dei diritti civili,
faticosamente conquistati in decenni di scioperi e lotte popolari.
Lettera firmata.
Famiglie politiche
Le famiglie politiche o dei partiti, governano i tanti mondi sociali. Non tutte
vanno d’accordo o sono in sintonia e ferme sui diritti fondamentali degli uomini.
Alcune si fanno le guerre: militari, finanziarie, economiche, altre se la cantano,
altre rubacchiano, altre opprimono, ma tutte si dicono di stare dalla parte migliore,
imbavagliando uomini per lunghi anni. Per dimostrare che il loro Dio è con loro,
si appigliano ad ogni cosa, indicando che senza di loro ci sarebbe il buio o
catastrofi immaginabili, che in certe nazioni, poi sono consumate per davvero.
Storia libera e del poi, come sempre si manifesta. La storia è tracciata da società
che nella speranza di uscire dalle padelle, per trovare giardini fioriti, poi si
ritrovano a cadere nelle brace. Le famiglie politiche si adeguano al tipo di
società e si alzano faraoniche, per dimostrare che sono portatori di valori ed è
chiaro, che le libertà democratiche, consentono una certa vivacità migliore rispetto
alle dittature, destinate per le loro diversità e sfumature, quanto le democrazie
bloccate verso un’evoluzione piacevole, che non tutti percepiscono, ma addirittura,
per alcuni uomini, rappresentano uno sfaldamento di tutta la società compreso
quella benestante, che non percepisce fino in fondo i disagi altrui, che investiranno
anche il loro modo di vita sociale. Ogni democrazia si alza di mattino e si
addormenta verso sera e si può svuotare di sentimenti, di solidarietà, grazie anche
ai conigli sociali, che con i loro silenzi, si nascondono nell’attesa di scegliere
la forza dei numeri e non la forza delle idee.
Facce
Le diverse facce della chiesa o delle amministrazioni religiose; le loro
ingerenze positive e negative nella società. I confronti, i compromessi,
le prese di distanza o pappa e ciccia, con le realtà politiche dei singoli
paesi, sono fatti pubblici che in modo grossolano, dimostrano che esistono
legami materiali, quasi fisici tra uomini, per cui, ogni persona politicamente
è valida in ragione del dichiarato e per la disponibilità a servire e non per
la sua condotta, che quando flette, si ritiene un male minore e una debolezza
da guarire. Sulle ragioni, considerate verità sottoscritte da minoranze o
maggioranze, s’impediscono che altre ragioni, di decidere la propria vita,
che non significa, deciderla violando leggi civili, ma deciderla sulla base
di leggi altrettanto civili e moderne, costruite da una società più evoluta,
per cui, le stesse leggi regolano diritti e doveri, di civile convivenza ed umanità.
Pacchetti
Gli incerti politicamente, i dubbiosi sono tali per causa loro. Gli opportunisti
sono coloro, pronti, attenti verso il mercato delle calzature; scarpe nuove,
usate, regalate, non importa, anche perché non è il “ cuore “ che le porta, ma
sono i privilegi legati, connessi, che segnano il buon vivere. Poi esistono gli
ignoranti politicamente, i più facili da prelevare ed usare per una due, tre
stagioni o a tempo indeterminato. Tra tutte queste singolarità e mentalità
collettive, emergono i vari pacchetti di voti, controllati dai particolarismi
territoriali e diversamente mafiosi, per cui, tutti i partiti politici, sanno
che questi voti sono importanti per vincere a livello nazionale. Io la mafia,
intesa come fenomeno sociale che non uccide, la rispetto, perché appunto nelle
sue varie articolazioni è un fenomeno sociale, per cui, lo Stato dovrebbe competere
e proporre il meglio. In ogni modo, tutti i centralismi, autoritari, si possono
scalfire, solo se esiste una politica locale autonoma, libera, e non una politica
del far piacere o del servire interessi contrari alle comunità.
Dieci per cento
Un settimanale di recente pubblicazione, che leggo saltuariamente, così
evito di arrabbiarmi, in un articolo si evidenzia che il 10% degli
italiani, possiede la metà del patrimonio nazionale. Un dato per difetto;
una statistica discutibile che non tiene conto del sommerso, o dei paradisi
fiscali. Una statistica approssimativa alla quale si potrebbe aggiungere
sempre nell’approssimazione, che un ulteriore 5% degli italiani e non
solo possiede un altro trenta per cento del patrimonio nazionale, con
il restante patrimonio del 20% divisibile nelle diverse proporzioni,
tra 85% degli italiani. Davanti a queste informazioni, bisognerebbe
paragonare questo status democratico italiano, con le dittature e se
i dati combaciano, si può solo dedurre una cosa: che la democrazia,
dei tanti ala, ala, compresi giornali alee alee è sottomessa da una
minoranza d’italiani che controllano i mezzi d’informazione e le
casseforti delle banche. L’Italia non è un paese normale, e non lo è,
per tanti motivi. Gli intrecci tra politica e finanza, i conflitti
d’interesse, fanno si, che le persone che dovrebbero esser interdette
da pubblici e privati uffici, sia sul profilo politico e del governo
dei mezzi d’informazione, non lo siano. Se non si riesce ha far pulizia
dei ladroni, significa che esiste una maggioranza sociale con le mani
molto sporche, che, di fatto, non ha autorità morale per far dimettere
gli impresentabili.
Distinti saluti, a.
Diritti e doveri
L'assoluto non esiste, ci dicon gli scienziati e con buona probabilità
occorre tener conto di questo principio ogni volta che produciamo un pensiero.
Con questa massima in mente è già più facile comprendere che, se
nei, e per quei, Paesi ancora in via di sviluppo sociale occorre
ancora concentrarsi sulla necessità di attribuzione dei fondamentali
diritti umani, nei, e per quei, Paesi come il nostro già abbondantemente
sviluppati sotto molti punti di vista, occorre, sì, completare il lavoro
sui diritti ma anche porre rimedio ad una imperdonabile pressoché totale
mancanza di consapevolezza della necessità di farsi ognuno carico di altrettanti doveri.
Tutto è relativo, dice un importante principio di riferimento, mentre
un altro principio dice con ancor maggiore chiarezza che nel procedere
occorre equilibrio, altrimenti si finisce per cadere.
Uno dei doveri che urge maggiormente giunga alla luce della pubblica
attenzione, ristabilendo così almeno in piccola parte un indispensabile
equilibrio tra diritti che vengono chiesti e doveri che responsabilmente
non possiamo non offrirci di osservare, viene così proprio oggi, Festa
della Donna, presentato da una donna nell'intervento che segue.
I migliori saluti,
Danilo D'Antonio, laboratorio eudemonia
Ritorna Report
In Campania ci sono 2.551 siti potenzialmente
contaminati, il doppio della Lombardia che ne ha
1.300, la maggior parte sono concentrati tra le
province di Napoli e Caserta, nella piana campana,
dove le falde acquifere, sia quella superficiale che
quella profonda, sono inquinate da sversamenti di
liquidi pericolosi e cancerogeni. I comuni coinvolti
sono 80, sui terreni agricoli sono stati spalmati i
fanghi industriali venduti come compost.
In esclusiva, Bernardo Iovene ha intervistato i
titolari della ditta accusati di aver sversato nelle
campagne e nei canali centinaia di tonnellate di
rifiuti tossici.
Ad occuparsi della bonifica è il Commissario per
l'Emergenza delle Bonifiche che dal 2000 al 31 gennaio
2008 è stato il presidente della regione: Bassolino.
Fino ad oggi non è stato bonificato nulla. Le ditte
incaricate hanno assunto centinaia di Lavoratori
Socialmente Utili, ma per 5 anni sono stati
inutilizzati. pochi lavori eseguiti di rimozione di
rifiuti, sono stati assegnati a ditte esterne. Lavori
pagati 3 volte.
Intanto nelle zone contaminate aumenta la mortalità e
il rischio di malformazioni congenite, ma studi sul
territorio non sono mai stati fatti.
Un disastro costruito da imprenditori criminali,
politici incapaci o corrotti, pubblici funzionari
fannulloni, con la complicità di contadini sprovveduti
e cittadini omertosi
Dignità e disabilità
Mi chiamo Roberto, ho 44anni sono un disabile o invalido civile, come dir si voglia
(100%) le mie problematiche di salute variano da quelle motorie (andatura
paraparetico spastica), a quelle psichiche (depressione maggiore), passando a
quelle cardiache, artritiche, reumatiche, per finire ad un ipovisus, e una grave
ipoacusia, ce ne sono altre, ma è inutile elencarle. La mia voglia di vivere
negli ultimi anni ha avuto un calo repentino, tanto da tentare il suicidio,
non ho una famiglia, a dire il vero ho un Angelo che sarebbe la mia anziana
zia paterna che veglia su di me gioro e notte, nonostante l'età e gli acciacchi,
non mi mollo un istante, poi ho tre fratelli fuori regione che di me se ne strafregano.
La mia situazione economica è disastrata come me, non ho un lavoro, quello che avevo
l'ho dovuto mollare perchè non riuscivo fisicamente a svolgerlo, percepisco una
pensione inps di 441 euro che sommata alla pensione di reversibilità di mia zia,
viene un totale di circa 900 euro. Paghiamo 320 euro di affitto più spese
condominiali, pago 111 euro al mese ad una finanziaria per un prestito, bollette
varie, farmaci da banco non mutuabili, visite fuori regione, ci rimane non poco,
ma pochissimo per mangiare, non mi vergogno a dire che spesso capita per cena
del te con il pane. Naturalmente mi sono rivolto al Comune e ai Serv. Sociali,
a dire il vero qualche volta mi hanno aiutato, ma sporadicamente, in realtà dicono
che superiamo il reddito e quindi non abbiamo diritto ad aiuti economici. Io non
mi intendo di leggi e non voglio incolpare nessuno per le mie problematiche, quello
che è certo è che io non posso più far fronte a questa situazione "o pago l'affitto
o mangiamo" cosa devo fare? Disabile, non significa non avere una dignità, la
persona che mi ha affittato l'appartamento conta sull'affitto per vivere e
non è giusto approfittarne non pagandoglielo, ma d'altro canto anche mangiare è
necessario per vivere, siamo arrivati ad un punto critico da essre in due a pesare
al suicidio dato che non ci possiamo piu' permettere di vivere!!!!!
Per contattarmi roberto.diiorio@alice.it
Perdono il pelo...ma non il vizio
Mentre i cittadini italiani vengono travolti dalla
campagna elettorale, in sede di discussione in
Commissione Bilancio del decreto cosiddetto
Milleproroghe, un emendamento del deputato Nespoli di
Alleanza Nazionale era stato messo tra quelli sui
quali vi era convergenza di maggioranza ed
opposizione. L’emendamento prevedeva la riapertura dei
termini per l’accredito dei contributi figurativi, per
chi ha ricoperto cariche pubbliche e sindacali prima
dello 01.01.2007, in pratica una vera e propria
sanatoria.
Sul Corriere della Sera di ieri, domenica 24 febbraio
2008, Gian Antonio Stella, l'autore del vendutissimo
libro "La Casta", ne ha tratto un articolo che qui vi
riporto:
"Ci hanno provato. Mentre gli italiani erano distratti
dalla campagna elettorale, convinti che andando alle
urne il Parlamento fosse già chiuso, hanno cercato di
infilare nel "milleproroghe" una sanatoria per la
pensione dei politici e dei sindacalisti. Una furbata
sventata solo all'ultimo momento.
Ripresentata di soppiatto e sventata una seconda e una
terza volta. Per capirci qualcosa occorre fare un
passo indietro. Cioè alla legge che, tanti anni fa,
stabilì che chi era stato scelto per una carica
elettiva (deputati, senatori, consiglieri regionali ma
anche sindacalisti) avesse diritto non solo a
conservare il posto di lavoro andando in aspettativa,
talvolta perfino retribuita come nel caso dei
magistrati e dei professori universitari, ma anche a
non perdere un centesimo della pensione. E i
contributi? Li pagava interamente la collettività,
cioè le diverse mutue, facendoli figurare come fossero
pagati dal dipendente momentaneamente impegnato in
Parlamento o in qualche sindacato. Da qui il nome:
contributi figurativi.
Esempi? I due beneficiari più noti sono probabilmente
Clemente Mastella (che da qualche anno prende la
pensione da giornalista pur avendo fatto il cronista
in tutta la sua vita solo per 397 giorni) e Vincenzo
Scotti che, oltre al vitalizio da parlamentare (10
mila euro al mese) incassa anche la pensione di
dirigente industriale, lavoro che può avere svolto
pochino avendo fatto il parlamentare per 7
legislature. Insomma: era uno scandalo. Che per la
prima parte, cioè il diritto al doppio stipendio,
cessò nel 1992 in coincidenza con le fibrillazioni che
portarono alla fine della cosiddetta Prima Repubblica.
E per la seconda parte finì parzialmente nel 1999,
quando fu deciso che questi eletti potessero si
continuare ad accumulare il diritto alla pensione per
il lavoro che facevano prima. Ma a patto che d'ora in
avanti pagassero di tasca propria almeno una parte dei
contributi. Cioè la quota che comunemente è a carico
del dipendente: l'8%. Il resto sarebbe rimasto a
carico della collettività.
Fatto sta che, forse perchè abituati ad avere tutto ma
proprio tutto o forse perchè speravano che un giorno o
l'altro le cose avessero un’aggiustatina, molti
decisero di non pagare neppure quell'8%. Ed è lì che,
nella convinzione che gli italiani fossero impegnati a
seguire le risse a sinistra tra Pannella e la Binetti
o quelle a destra tra Casini e Berlusconi e dunque
indifferenti a quanto accade in un Parlamento già
defunto, l'onorevole Vincenzo Nespoli, appartenente a
quell'Alleanza Nazionale a parole schieratissima
contro i privilegi castali dei parlamentari, ha
presentato in commissione un piccolo emendamento da
infilare nel decreto "milleproroghe". Il quale a
questo punto, per usare un'antica battuta di Giuliano
Amato, è "l'ultimo treno per Yuma". L'Unica legge
destinata ad arrivare fino in fondo.
Diceva questo emendamento, guardato con simpatia da
uno schieramento trasversale di destra e sinistra, che
per quanti avevano "ricoperto funzioni pubbliche
elettive o cariche sindacali" venivano riaperti fino
al 31 marzo 2008 tutti i termini per presentare la
"domanda di accredito della contribuzione figurativa
per i periodi anteriori al 1 gennaio 2007". In pratica
sanava quasi tutto il passato. Un ritocco incredibile,
dopo mesi di polemiche sui costi della politica."Ah
no, questo no", si è messo di traverso il dipietrista
Antonio Borghesi. E la cosa, non potendo passare se
non col silenzio complice di tutti, è saltata. Breve
pausa e ci hanno riprovato. Niente da fare. Altra
pausa e nuovo tentativo. Per ora è saltato tutto. I
furbetti che vogliono arricchirsi, a spese dei
cittadini, sono sempre pronti ad agire.
Votare è un diritto...
Votare è un diritto ed un dovere civico, inoltre il voto lo si deve manifestare
in "piena democrazia" cioè non deve essere condizionato da elementi che ne
impediscano la trasparenza e la "libertà" di scelta, così è inteso dalla Costituzione Italiana.
L'attuale legge elettorale ci ha tolto la LIBERTÀ DEL VOTO.
Un tempo sceglievamo le "persone" che a nostro giudizio ritenevamo
"pulite e credibili nel programma che presentavano".
Oggi ci "impongono" la scelta di un LOGO, SIMBOLO di associazioni che si
definiscono PARTITI che tra l'altro, non sono neanche nati su basi di un
pluralismo sociale, bensì su accordi salottieri di individui politicanti
che arrogano la presunzione di rappresentarci con l'intento di creare una
copertura alle loro finalità lucrative a danno della collettività.
Dette associazioni agiscono all'unisono candidando "elementi" che noi non
conosciamo o che non vogliamo, inoltre presentano programmi "uguali e menzonieri"
nessuno affronterà veramente le necessità del Paese e del Popolo Italiano.
Chi e Cosa dovremmo votare se ci hanno già ESCLUSO dalla "libertà" di scelta ?,
solo per sapere CHI È IL MENO ANTIPATICO, che si giochino il governo a POKER o se
lo tirino a SORTE e ci lascino in pace, UNO VALE L'ALTRO.
VOTARE significa LEGITTIMARE una forma di ELEZINI ANTICOSTITUZIONALI che si
svolgeranno in VIOLAZIONE al PRINCIPIO di SOVRANITÀ del POPOLO ITALIANO.
Queste ELEZIONI sono una FARSA VERGOGNOSA che costerà milioni di EURO prelevati
dalle tasche delle nostre FAMIGLIE comprese da quelle che non riescono ad arrivare
alla FINE del MESE.
Dove sono le ISTITUZIONI GARANTI della COSTITUZIONE ?
Ho appreso che SOLO tre o quattro avvocati hanno presentato ricorso al TAR, e
gl'altri ? ipocriti omertosi che non vedono e non sentono.
Chi non si OPPONE a queste ELEZIONI si dovrà VERGOGNARE per divenire COMPLICE di
una ILLEGALITÀ ANTIDEMOCRATICA, INCOSTITUZIONALE di stampo FASCISTA,
ordita dalla "casta" contro il POPOLO ITALIANO.
Marco Turco
Centro da definire
Il centro nel mezzo, l’ombelico del mondooo. Il centro a sinistra, una barzelletta
per la vista. Il centro a destra, una tradizione fissa. Insieme una tradotta
cariata. Il centro, l’orologio del tempo; l’orgoglio col pendolo. Il ballo del
qua, qua, una cosa di centro a te, una cosa di centro a me, obladi, oblata, la
vita del centro è un qua, qua. Un lama in cucina, cosa vuoi che sia, una
bauscia in allegria, una festicciola a bagnomaria. Il centro nel mazzo, un
gioco d‘azzardo. Una bottiglia in taverna, in un’osteria è più bella, in
camera, una bandana per compagnia. Una storia trapiantata, una voglia
arretrata, una voglia assetata, della poltiglia zuccherata. Il centro post
novecento stracotto per il convento. Centro moderato, mordente manovrato,
tritatutto imbottigliato con il popolo incassato sul piazzolo stipato, molto
inginocchiato. Si oscura il mondo, riappare il centro; nasce il sole, tramonta
il sole, se non ci fosse il centro, non esisterebbe mezzogiorno di cuoco.Un
pranzo, un goloso saziato, un pasto assicurato. Il centro moderato, un mago
esagerato, non si vede il trucco, e si rimane di stucco, con il cervello
chiodato in un quadro sciagurato. Il centro, un passatempo, un gioco,
corsaro, un brodo stufato, un accappatoio sul firmamento per arrotondare
il tempo, per mostrar fantocci post rinascimento. Il centro, il tuorlo d’uovo
nel movimento, rosso, giallo è un pasto assicurato, con il grana padano,
celtificato, è un menù assai prelibato. La cosa bianca, la cosa strana, la
gallina che canta, la cosa maneggiata, trasformata, ingarbugliata, la cosa
fatta, la cosa strapazzata, assai stregata. La cosa fritta, la cosa pilotata.
La cosa bianca, la cosa esagerata, la cosa franca, la luna nera. La cosa bianca,
la cosa grigia, antagonista della cosa rossa, e non della cosa nera, figlia
della cosa grigia. Il centro ritrovato, ripristinato, masterizzato, il centro
camuffato, calibrato, cornificato. La luna nera.
Elezioni 2008
Un accenno alla campagna elettorale 2008. Il carnevale dei politici, salvo le
eccezioni. Ma che belle mascherine. Togli la maschera, cambia la maschera, usi
quella di riserva, la più bella per l’occorrenza, la più geniale o la regionale.
Su, giù, una maschera in più, tanto paga berluscù, (il vero comunistù).
Maschere da collezionare, e da mostrare, tanto è carnevale e tutto vale,
soprattutto perché si appare e tutto il resto è un campare. La maschera più
appropriata, la maschera su misura, la maschera, accelerata, nucleare, un po’
plasticata, per nascondere la faccia di: bronzo.
Alla riconquista della Res Publica perduta
Non passa ormai giorno che non cresca la consapevolezza che la Casta Statale, quel
brutto e così spesso manifestamente colluso insieme di politici e pubblici
dipendenti, abbia finora gestito ed ancora gestisca la Cosa Pubblica in maniera
indegna per una società civile. Per la qual cosa i cittadini sono sempre più spesso
costretti a scendere nelle strade per manifestare con varie forme di protesta la loro
disapprovazione. Proprio in relazione a questo genere di iniziative, apparentemente le
uniche possibili, ci si permetta di esporre una diversa linea di pensiero.
Pur apprezzando l'interesse ed il coinvolgimento, verso importanti questioni inerenti
la società in vario modo, mostrati dai promotori ed aderenti le manifestazioni del tipo
citato, non ci sentiamo infatti per nulla portati a sfilare per le strade cittadine,
mostrando di fatto la nostra impotenza di fronte a quanto accade ed ancora rimettendo
ad altri, proprio a chi è causa dei nostri guai, con un ennesimo procedimento di delega
del nostro personale potere civico, la responsabilità di provvedere. No, non è questo
che sgorga dalla nostra mente.
Nella nostra mente compare urgente la necessità di recarci presso le sedi degli Enti
Comunali, Provinciali e Regionali, nonché presso le locali sedi della RAI ed ogni altra
sede di Pubblico Ufficio, a reclamare i pubblici ruoli indebitamente assegnati a vita ai
dipendenti pubblici affinché vengano restituiti a rotazione a tutti i cittadini di
questa, per ciò presto gloriosa perché all'avanguardia rispetto ad ogni altra nel
mondo, Repubblica. Questo naturalmente sempre nel pieno rispetto della legge, in un
modo del tutto pacifico, anzi con quel pacioso, sereno, tranquillo e perfino allegro
sentimento di chi sta facendo qualcosa essendo divenuto maturo il tempo ed avendone pieno diritto.
Oggi molti pensano ancora che per cambiare il corso delle cose sia sufficiente far
leva sulle persone affinché facciano quel che c'è da fare, questo senza minimamente
cambiare alcunché nelle nostre organizzazioni. Lasciando anzi tutto com'è. E' nostro
personale, forse irrilevante ma riflettuto e quindi convinto, parere che per riportare
la prua della nostra comune società al vento fresco e ben teso che le potrà permettere
di svellersi dalle secche in cui sta perendo occorra affrontare la decisiva questione
dell'inadeguatezza, della rozzezza unita a vecchiezza, delle nostre organizzazioni
pubbliche. Se a tutt'oggi nulla di decisivo ci è ancora possibile intraprendere per
cambiare il nostro pessimo impianto politico, ben diversa opportunità abbiamo infatti
per quanto riguarda il pubblico impiego che di quello stesso mefitico impianto è vitale
alimento e continuo supporto.
Sessant'anni fa, quando nacque la nostra Costituzione, non vi fu tempo o forse
mancò la sensibilità o forse semplicemente non si volle concepire qualcosa di diverso
da un pubblico impiego assegnato a vita. Era presto, allora, per far diversamente. Oggi,
che il male derivante da quella iniqua e scarsamente funzionale organizzazione, mantenutasi
finora solo per la comoda inerzia di una indegna politica usa a barattare il lavoro in
cambio dei voti, è cresciuto fino a rovinare in profondità tanto l'ambiente sociale quanto
quello naturale, non possiamo tirarci più indietro. Da uno Stato/Padrone, in cui una
oligarchia di politici e statali a vita decide il bello e brutto tempo per la restante
parte della popolazione, occorre passare ad uno Stato/Comunità, in cui ogni cittadino
viene coinvolto e partecipa privilegiatamente per il tramite dell'assegnazione a rotazione
dei pubblici ruoli.
Si soffre, e nelle manifestazioni di protesta ci si intende pubblicamente lamentare, per
come sono state e sono ancora condotte le cose nell'ambito della gestione pubblica. Ebbene,
v'è forse un solo torto subìto dalla società che non sia stato permesso, tollerato, quando
non favorito od addirittura propriamente generato dai Pubblici Uffici? Gli Amministratori
eletti avendo trovato in questi Uffici un pieno quanto solo apparentemente inspiegabile
appoggio alle loro malefiche direttive. Gli scandali del Pubblico Impiego che vengono
condotti alla luce essendo certamente, dato il sentore che nasce dalle cronache ed il
prolungato andazzo che ognun di noi ha certo avuto modo di rilevare, solo la punta
dell'iceberg di una generale mala conduzione della cosa pubblica.
Per queste ragioni non possiamo partecipare alle solite manifestazioni, alle usuali
sfilate di protesta finalizzate a specifici, tanto limitati quanto non determinanti,
scopi, ché dichiarerebbero il nostro accettare di continuare a voler essere impotenti
deleganti ad altri il nostro legittimo potere di cittadini. Invece, ringraziando con
gran calore tutti quei coraggiosi che hanno condotto gli umani lungo la via in salita
dell'evoluzione sociale per l'eco profumata delle loro gesta che giunge fin a noi, e
da loro traendo forza ed ispirazione, per le suddette ragioni proponiamo un evento che
nella nostra percezione delle cose riteniamo essere tanto costruttivo quanto
risolutivo: la riconquista della Res Publica perduta.
Signori, signore, gentilmente:
chi tipicamente protesta
se non il servo
davanti al suo padrone?
si è mai visto invece
un padrone protestare?
Ebbene: c'è forse allora dovere più importante, per un uomo, per una donna,
per delle persone mature, che non quello di badare a non cadere in una posizione
di servitù, cercando nel contempo in ogni modo di rimanere legittimi padroni della situazione?
Si comprende bene come, per via della continuità di un lungo processo storico,
ci si possa ancora ritrovare ad esercitare l'antica pratica della protesta e del
mendicare un po' d'attenzione. E' nostro parere però che sia giunto il momento
di renderci conto della vera essenza di questi meccanismi, ad ognuno spettando
infine, non foss'altro per i tanti diritti conquistati e lasciatici in eredità
da eroici cuori, il dovere di riprendere il pieno controllo della propria vita
come individuo ed in quanto facente parte della collettività.
Per questo osiamo dire: in un modo che sia moralmente, eticamente e legalmente
ineccepibile, è giunto il momento per ogni cittadino di recuperare il controllo
della cosa pubblica, privilegiatamente per il tramite dell'introduzione della
rotazione nel pubblico impiego.
Ben comprendiamo come oggi questo progetto:
http://equo-impiego-pubblico-a-rotazione.hyperlinker.org/
possa avere ancora numerose possibilità di rimanere ignorato. Tuttavia, lanciando
lo sguardo appena un po' in avanti nel tempo, occhi limpidi possono già vedere
il momento in cui, avendo patito e perso più di quanto sarà possibile accettare
(perché gli appartenenti alla Casta Statale, rimanendo noi loro servi, non si
fermeranno certo nè per una nè per mille semplici proteste), ci si deciderà a
procedere proprio nel senso indicato da questo intervento.
Quel giorno, sì, allora, potremo unirci per qualcosa di davvero valido,
impegnandoci in una gioiosa operazione di recupero di quel che abbiamo,
come società, di più prezioso: il potere pubblico.
Rispettosamente, calorosamente,
Danilo D'Antonio, laboratorio eudemonia
Autocertificazione
Straordinario. Unico. Irripetibile. Ricapitoliamo. Il
partito democratico decide di non candidare alle
prossime elezioni politiche persone condannate in
primo grado di giudizio. Lega e An dicono di essere
d'accordo. E il cavaliere? Silvio Berlusconi non si
pronuncia. Interviene il coordinatore nazionale di
Forza Italia, Sandro Bondi, che scrive ai coordinatori
regionali per illustrare i criteri nella formazione
delle liste e, aprendo il capitolo delle esclusioni
per procedimenti penali, sostiene: "Eventuali
procedimenti penali che riguardano nostri parlamentari
o eventuali candidati, esclusi naturalmente quelli
che, come sappiamo, hanno un'origine di carattere
politico, costituiscono un motivo sufficiente di
esclusione dalle liste, soprattutto per un partito
come il nostro che dalla sua nascita ha sempre potuto
vantare un'assoluta onesta' da parte di tutti i suoi
rappresentanti''. Grande Bondi! Da ora in poi
inquisiti di tutto il parlamento fate
l'autocertificazione. Dite che siete vittime di un
complotto politico e chiedete asilo politico nelle
liste di Forza Italia.
Astensionismo attivo
"L'astensionismo passivo non fa percentuale di media
votanti e riguardo alle elezioni legislative il nostro
sistema di attribuzione non prevede nessun quorum di
partecipazione.
Quindi, se per assurdo nella consultazione elettorale
votassero tre persone, ciò che uscirebbe dalle urne
sarebbe considerata valida espressione della volontà
popolare e si procederebbe quindi all'attribuzione dei
seggi in base allo scrutinio di tre schede.
Altresì le schede bianche e nulle, fanno si
percentuale votanti, ma vengono ripartite, dopo la
verifica in sede di collegio di garanzia che ne
attesti le caratteristiche di bianche o nulle, in un
unico cumulo da ripartire nel cosiddetto premio di
maggioranza....(per assurdo sempre votando bianca o
nulla se alle prossime elezioni vincesse Berlusconi le
suddette schede andrebbero attribuite nel premio di
Forza Italia).
Esiste però un METODO D’ASTENSIONE, che garantisce di
essere percentuale votante (quindi nondelegante) ma
consente di non far attribuire il proprio non-voto al
partito di maggioranza.
E’ infatti facoltà dell'elettore recarsi al seggio e
una volta fatto vidimare il certificato
elettorale,AVVALERSI DEL DIRITTO DI RIFIUTARE LA
SCHEDA, assicurandosi di far mettere a verbale tale
opzione,è possibile inoltre ALLEGARE IN CALCE AL
VERBALE, UNA BREVE DICHIARAZIONE IN CUI, SE VUOLE,
L'ELETTORE HA IL DIRITTO D’ESPRIMERE LE MOTIVAZIONI
DEL SUO RIFIUTO (es.: "Nessuno deglischieramenti qui
riportati mi rappresenta")".
Camion fantasma a Napoli
Uno scandalo nello scandalo, che nessuno riesce a
spiegare. Un'enigma partenopeo, la cui soluzione è
sepolta da montagne di spazzatura e malaffare. Nel
2000 in Campania sono stati spesi ottanta milioni di
euro per acquistare mezzi destinati alla raccolta
differenziata: strumenti fondamentali per sconfiggere
il mal di rifiuti che già allora aggrediva la regione.
Questa armata di camion compattatori e veicoli
speciali però è letteralmente sparita nel nulla: non
si riesce a capire dove siano finiti i mezzi. Forse
sono stati sabotati e distrutti. Forse sono stati
consegnati alle aziende private a cui è stata
appaltata la gestione della nettezza urbana in
provincia grazie al famigerato sistema dei "consorzi
di bonifica". Forse sono stati sottratti e vengono
utilizzati con profitto dalle ditte campane che
tengono lindi molti comuni del resto d'Italia. Ma di
sicuro non compiono la missione strategica a cui erano
assegnati.
Dei mezzi fantasma si discute dal 2004: risale ad
allora la prima denuncia del Commissario Catenacci sul
mistero napoletano. Dopo soli quattro anni la flotta
degli ottanta milioni era già svanita. Catenacci
spiegò alla Commissione parlamentare sul ciclo dei
rifiuti: «Ho la sensazione che molti di quei veicoli
non siano mai stati usati, che abbiano preso una
strada sbagliata«. Nemmeno il prefetto Bertolaso ha
risolto il giallo: eppure non è semplice dissolvere
tanti veicoli tutti insieme. Adesso c'è una triplice
inchiesta in corso. Indagano procura, ispettori della
Protezione civile e 007 del Tesoro: basteranno per
ricostruire la rotta dei camion? Finora ci è sembrato
di rivedere quella scena dell'adattamento
cinematografico de "La pelle" di Curzio Malaparte: un
carro armato americano che nel 1943 viene portato in
un cortile di Napoli e fatto sparire in un lampo
smontandolo fino all'ultimo bullone. Che anche i
compattatori della differenziata abbiano subìto la
stessa sorte?
I dubbi sul giovane Alemanno
Fra i misteri Italiani, senz'altro minore degli altri, c'è per me quello
relativo all'onorevole Alemanno, candidato sindaco per Roma del PDL. Anni
fa mi giunse voce che l'Alemanno era fra i giovani naziskin che causarono
la morte di un giovane romano di fronte al cinema Capranichetta e che,
dopo il patteggiamento della pena, tutto venne messo a tacere.
Probabilmente mi raccontarono fandonie se ora lo stesso soggetto
viene addirittura candidato a sindaco nella stessa città in cui
successero i fatti... o invece la spudoratezza è ormai senza limiti???
Mi piacerebbe sapere se Gomez, Travaglio o altri hanno notizie al riguardo.
Grazie
Giuliano Ferrara
ha conquistato la fama di intelligentissimo, che sarà anche meritata.
Più certa e indiscussa sembra la sua fama di furbissimo, attestata in
tempi abbastanza recenti p.e. dalla fondazione del suo Foglio ed ora
del suo aborto di partito.
Ho letto che Ferrara ha citato sé stesso come prova definitiva della
delittuosa criminalità dell’aborto: se, a causa di una rara malformazione
genetica (non so se sia corretto definirla in questo modo) fosse
stato deciso di abortirlo, egli non avrebbe potuto condurre l’ottima
e normale vita fino al top del giornalismo ed ora quasi al soglio cardinalizio.
E’ vero eminenza che disabili anche parecchio più gravi possono
avere una vita accettabile per sé stessi e per le loro famiglie. Lo so
con precisione perché mi occupo di disabili e ho un figlio disabile. Il
poco che si riesce ad ottenere è a prezzo di un impegno totale e di
una continua lotta con le istituzioni di ogni genere. C’è molta differenza,
mi creda, fra il far nascere ad ogni costo un essere umano e di fargli
vivere una vita “umana”.
Lo sa p.e. il dr. Ferrara (semmai potrebbe chiedere al suo collega Ruini)
che le scuole private cattoliche, lautamente finanziate dallo stato italiano,
rifiutano alunni disabili perché tra i lauti finanziamenti non ci sono
quelli specificamente destinati ai docenti di sostegno?
Chissà che per una volta la finissima intelligenza di Ferrara non abbia
sopravvaluto l’imbecillità dei c.d. normodotati.
Alla faccia delle candidature pulite
ANSA) - MILANO, 20 FEB - Michela Vittoria Brambilla e
Marcello Dell'Utri saranno candidati in Lombardia per
il Pdl, rispettivamente alla Camera e al Senato.
DELL'UTRI MARCELLO: Condanna definitiva di 2 anni e 3
mesi di reclusione per frode fiscale e false fatture.
Condanna di primo grado a 9 anni di reclusione per
concorso esterno in associazione mafiosa.
(ANSA) - ROMA, 21 FEB - No ai candidati con
procedimenti penali in corso. E' una delle regole per
la formazione delle liste elettorali del PDL.
Questi due dispacci ANSA sono emblematici riguardo al
tipo di risposta che il PDL ha voluto dare al PD sulla
non candidabilità alle politiche del 2008 di inquisiti
o condannati. Addirittura prima, in data 20 febbraio,
si candida al Senato un condannato e pluri-inquisito
come Dell'Utri, il giorno seguente si comunica
l'indisponibilità, da parte del PDL, a candidare
persone con procedimenti penali in corso o,
chiaramente, condannate in via definitiva: ma
sicuramente i suoi guai giudiziari hanno un origine
politica!! Bisogna sottolineare poi i numerosissimi
rappresentanti del Pdl, della scorsa legislatura,
anch'essi inquisiti o condannati; verranno anche loro
ricandidati in nome di una persecuzione politica in
atto nel nostro Paese?
Non mi addentrerei sul curriculum giudiziario del
Cavaliere, che oltre ad avere una amnistia, sei
prescrizioni, un reato depenalizzato da lui stesso e
un processo abolito per legge, ha due procedimenti in
corso e uno sospeso in Spagna.
Come sospettavo
Alla fine, i radicali accettano la proposta del Pd di
far confluire loro candidati nelle liste del partito
di Veltroni. La decisione è stata annunciata dalla
segretaria del partito dei radicali italiani Rita
Bernardini e dal segretario dell'Associazione Luca
Coscioni, Marco Cappato, al termine di una riunione
durata sette ore, con Goffredo Bettini, coordinatore
del Partito Democratico. La controproposta del Pd era
arrivata per voce proprio del braccio destro di
Veltroni, Bettini. Ad Emma Bonino e colleghi si
propone un’alleanza dove, in cambio della rinuncia al
simbolo dei Radicali, ci sarebbero un ministero per la
stessa Bonino e altri nove posti in lista «in
collocazioni sicure». Il tutto condito dal
«riconoscimento di una parte del finanziamento
pubblico in rapporto al numero dei parlamentari
concordato», dal «10% degli spazi di informazione
spettanti al Pd» e dalla «garanzia della presenza dei
Radicali nelle trasmissioni di confronto politico più
popolari
E OCCHIO ALLA CHICCA:
In vista delle prossime elezioni, ora è sicuro che
l'Italia dei Valori sarà l'unica lista che correrà a
fianco del Pd. Walter Veltroni, intervistato dal Tg5,
ribadisce che «se a Idv è stata concessa la
possibilità di presentare il proprio simbolo è solo
perché c'è un accordo che prevede che Idv entrerà in
un gruppo unico col Pd in Parlamento, lo
sottoscrizione del programma e progressivamente anche
l'incontro col Partito Democratico. Con i radicali, ma
anche con i socialisti, questa seconda parte è più
complessa».
Succedera quello che ho azzardato il nel post di
sabato 16 febbraio 2008 dal titolo " CONTI ALLA MANO"
si sta passando da un sistema bipolaristico ad un
sistema bipartitico.
VALTERBERLUSCA & BERLUSCOWALTER
RAGAZZI CI STANNO INFINNOCCHIANDO UN ALTRA VOLTA
http://riprediamocilitalia.blogspot.com/
Censura su Virgilio
Fino a ieri nel sito di Virgilio era presente una
pagina “campagna elettorale sotto esame” che riportava
le falsità dette da Berlusconi (tante) e da Veltroni
(pochissime) nella campagna elettorale in corso. Oggi
la pagina non c'è più. Nella notte devono aver fatto
pulizia, troppo compromettente per qualcuno il
contenuto...
Potete indagare?
Punto 10 del programma Di Pietro (costi dello stato)...forse dorme
Purtroppo e mi piace navigare nei siti dei
Ministeri,degli uffici pubblici e perché no nel sito
dell’Agenzia delle Entrate.Sapete cos’è l’agenzia
delle entrate vero? Loro dicono:
CHI SIAMO
L’Agenzia delle Entrate, operativa dal 1° gennaio
2001, è una delle quattro agenzie fiscali, nate dalla
riorganizzazione dell’Amministrazione finanziaria a
seguito del Decreto legislativo n. 300 del 1999 - pdf,
alla quale sono state attribuite funzioni riguardanti
le entrate tributarie erariali, non assegnate alle
competenze di altre agenzie.
Le sue principali attività sono:INFORMAZIONE E
L’ASSISTENZA AI CONTRIBUENTI, ANCHE TRAMITE SERVIZI
TELEMATICI AL FINE DI SEMPLIFICARE IL RAPPORTO CON GLI
STESSI E DI AGEVOLARE GLI ADEMPIMENTI FISCALI;
L’ACCERTAMENTO, IL CONTROLLO DI ERRORI O DI EVASIONI
FISCALI MIRATO AL CONTRASTO ALL’EVASIONE (CORE
BUSINESS DELL’AGENZIA) ANCHE CON IL SUPPORTO DELLA
GUARDIA DI FINANZA; LA GESTIONE DEL CONTENZIOSO
TRIBUTARIO DINANZI ALLE COMMISSIONI TRIBUTARIE.
COSA FANNO FRA LE ALTRE COSE? Servizi offerti
dall’Agenzia delle Entrate in materia tributaria per
gestire, in modo più efficiente ed economico, i
tributi degli Enti locali.
ORA UNO SI ASPETTA CHE L’AGENZIA DELLE ENTRATE E I
SUOI DIPENDENTI SIANO FRA MAGGIORI ESPERTI IN MATERIA
FISCALE VISTO CHE SONO INVITATI A SEMINARI E SONO
RICHIESTI PER COLLABORAZIONI E VISTO CHE I DIRIGENTI
DEVONO ESSERE ESPERTISSIMI BASTA LEGGERE I CONTRATTI
PER LE LORO ASSUNZIONI ,SUL SITO CI SONO.MA…C’E’ UN
MANel sito dell’agenzia delle entrate alla voce
consulenze(nota che le consulenze dovrebbero darle
loro) fra le altre ce ne sono di
veramente strane.
TIPO: Consulenza per indagine sul clima organizzativo
interno costo euro 24.000,00 (praticamente un’indagine
per vedere se i dipendenti si trovano bene fra di
loro)
Studio di congruità di costi durata 15 giorni costo
euro 9.600,00(Notare che la congruità dei costi viene
fatta per gli studi di settore e l’agenzia delle
entrate nel contratto stipulato con il consulente dice
che a seguito di reale ricognizione è stata accertata
l’inesistenza all’interno dell’agenzia di una figura
professionale idonea a svolgere l’incarico.(basta un
commercialista per questo) e poi loro insegnano come
si fanno gli studi di settore: Studi di settore:La
sezione contiene tutti gli strumenti utili per la
compilazione e trasmissione dei modelli per
l’annotazione separata e degli studi settore (modelli,
software, normativa), i questionari, i cluster (studi
in lavorazione), ecc. Per agevolare i contribuenti è
disponibile una guida che illustra cosa sono e come si
applicano gli studi di settore.
Ma se sono loro a insegnare come si fanno gli studi di
settore hanno bisogno di un
consulente esterno?
Questo
è il contratto originale fatto al consulente.
Ma quanti sono all’agenzia delle entrate?
Organigramma centrale
Organizzazione territoriale. L’Agenzia è organizzata a
livello territoriale in 19 Direzioni regionali (una
per ciascuna delle regioni), 2 Direzioni provinciali
(Trento e Bolzano) e 386 uffici locali.Le Direzioni
regionali e provinciali svolgono funzioni di
programmazione, indirizzo, coordinamento e controllo
nei confronti degli uffici locali che sono le
strutture operative al servizio dei contribuenti ai
quali forniscono servizi di informazione, assistenza,
gestione dei tributi, accertamento e trattazione del
contenziosoIn più ci sono le Direzioni Regionali e
provinciali.
E allora la domanda nasce spontanea:Fra tutti questi
uffici e ufficetti non c’è nessuno in grado di fare
uno studio di congruità? No.Un paio di migliaia di
euro qui,un paio di migliaia di euro là e così
lavorano pure i consulenti. E chi paga?
Impresentabili
Non c'è primaria o gazebo della libertà che tenga. Con
le famigerate liste bloccate del 'Porcellum', ancora
una volta avranno l'elezione sicura quelli che non
potrebbero mettere facilmente la propria faccia sui
manifesti. Un pattuglione di assenteisti,
trasformisti, dinosauri, pregiudicati, indagati o, più
semplicemente, sputtanati. Ecco il catalogo dei nomi
pronti a infilarsi alle spalle dei leader.
BOCCIATI "Il dado è tratto: Rivoluzione Italiana
confluisce nel Popolo delle libertà". Con queste
parole, il 9 febbraio, il senatore Paolo Guzzanti ha
annunciato ai seguaci del suo blog (Rivoluzione
Italiana, 'www.paologuzzanti.it') il fidanzamento con
il movimento dell'altra rosso-crinuta Michela
Brambilla. Un aggancio che imbarazza la super-nuovista
Brambilla, preoccupata dall'effetto muffa dell'ex
presidente della Commissione Mitrokhin, simbolo di una
stagione tutta bufale e complotti-spazzatura. La
spazzatura vera, invece, è quella che ha distrutto la
credibilità di Antonio Bassolino e Alfonso Pecoraro
Scanio. Le immagini della maxi-pattumiera napoletana
hanno fatto il giro del mondo, ma nessuno dei due
politici campani è stato sfiorato dall'idea delle
dimissioni. Così, tanto il presidente della Regione
quanto l'ex ministro dell'Ambiente sono pronti a
regalarsi un nuovo giro in Parlamento. Stessa scelta
per un altro eletto che ha fatto parlare di sé in
tutto il globo, il mastelliano Tommaso Barbato. Il
filmato della sua tentata aggressione al compagno di
partito Nuccio Cusumano, 'colpevole' di non revocare
la fiducia a Prodi, spopola ancora su Internet e il
suo presunto sputo è un giallo insoluto. Il fotogramma
in cui senatori e questori tentano di placcare Barbato
è diventato l'ultima pubblicità di Ryanair, sotto lo
slogan 'Calma! Calma! C'è posto per tutti'. Barbato
compreso. Un comodo seggio senatoriale aspetta anche
il sindaco azzurro di Catania
Umberto Scapagnini. L'ex medico di Berlusconi è
ansioso di abbandonare la città prima che venga
certificato lo stato d'insolvenza del Comune. Mentre
il più fido scudiero di Massimo D'Alema, Nicola
Latorre, non vede motivi per abbandonare il Palazzo,
nonostante le sue telefonate pro-Unipol abbiano
sconcertato migliaia di elettori del centrosinistra
durante la folle estate delle scalate bancarie.
GIURASSICI José Luis Rodríguez Zapatero non aveva
compiuto tre anni, Barack Obama era nato da appena 20
mesi quando Luigi Ciriaco De Mita entrò per la prima
volta alla Camera. Salvo una breve interruzione tra il
1994 e il 1996, non ha più trovato l'uscita. Classe
1928, la stessa di Ernesto Che Guevara, da 45 anni
trascina giornalisti e colleghi deputati sottobraccio
per il Transatlantico, manco fosse la Selva Lacandona.
Ma guai a fargli notare l'età: "Ieri, per la prima
volta, mi sono sentito vecchio", ha confessato al
compimento degli ottant'anni. E ora è in corsa per la
dodicesima ricandidatura, questa volta nel Pd. Il
segretario campano Tino Iannuzzi ha già annunciato di
voler chiedere la deroga per il suo maestro politico.
Lo stesso vuole fare il segretario provinciale di
Avellino: Giuseppe De Mita, il nipote. Sembra
un'anomalia, ma non lo è. Spera di rientrare, ancora
una volta, il senatore Francesco D'Onofrio, capogruppo
dell'Udc. Una ex giovane promessa: a lanciarlo fu
proprio De Mita, un quarto di secolo fa. C'è il
neo-Udc Angelo Sanza (ex demitiano, ex cossighiano, ex
buttiglioniano, ex berlusconiano), deputato dal 1972,
lo stesso anno che vide l'esordio in Parlamento di
Giuseppe Pisanu. C'è il forzista Alfredo Biondi,
eletto la prima volta nel 1968. C'è il socialista
Valdo Spini, simpaticamente parlamentare da quasi
trent'anni, come il verde ex Lotta Continua Marco
Boato (salvo un'interruzione negli anni Ottanta) che
tenta il ripescaggio nella Cosa rossa. Lì, nell'area
della sinistra radicale, si gioca il futuro di
un'autentica istituzione come Armando Cossutta e di un
veterano delle aule come Cesare Salvi. In fondo, il
candidato premier Fausto Bertinotti, imbalsamato nella
carica di leader dal 1994, è ormai anche lui un
monumento vivente. A se stesso.
Il nuovo che avanza
Dopo anni di "veltronismo", con Veltroni sindaco di
Roma, si appresta a entrare in lista un nome nuovo
come candidato a successore: Francesco Rutelli.
L'ironia è d'obbligo, non riusciamo a restare seri.
Rutelli lascia il posto da vice premier e da ministro
della Cultura, vorrebbe fare il sindaco. Cadono sempre
in piedi, se non è una poltrona è una poltronissima.
Normale? I cittadini devono avere stima di loro?
Nullafacenti certo non sono, precari neppure. Non
restano mai dissoccupati, si prodigano tutti i giorni
per occupare le poltrone lasciate libere, se le
passano l'un con l'altro. Chissà perchè? Difenderanno
qualcosa, le malefatte?
Ma il paradosso è che si presentano come il nuovo,
scordando che il loro cammino politico è fatto da
passaggi di sigle. PC,PDS, DS,PD (questo vale per
tutti partiti) che in queste sigle hanno occupato
posti di governo, o da sindaco, sempre con risultati
inconcludenti che hanno portato l'Italia a essere il
fanalino di coda in Europa. Ma non demordono,
perseverano. La Casta è dura a scomparire. Pertanto
sta a noi, se ne abbiamo la volontà, a cambiare questa
malapolitica.
Come? Scegliendo il male minore.
So che è difficile ma non impossibile.
http://riprediamocilitalia.blogspot.com/
Io non voto! Per difendere la democrazia!
IO NON VOTO! E invito tutti/e ad una campagna politica di massa per
DELEGITTIMARE GLI OLIGARCHI che ci hanno rubato e ci stanno
rubando LA DEMOCRAZIA. Il "modello" del ducetto piduista di Arcore
ha fatto scuola. Spettacolo-affari-politica .... Partiti del capo senza militanti
strutture vita congressi partecipazione e democrazia. Amministrazione della
cosa pubblica per sé e gli "amici". Voltagabbanismo di "professione" con
passaggi e riposizionamenti repentini a seconda delle convenienze.
Monopolio totale del sistema mediale con mezzibusti in servile servizio
permanente effettivo....con contorni di giornali pagati con i nostri soldi
distribuiti dallo stato ....che si tiene in piedi perché ci sono quelli come
noi che pagano alla fonte tasse e contributi....mentre lorsignori evadono
speculano e pagano il 12,5% sulle loro speculazioni ....e mentre da anni è
in atto un travaso immenso di reddito e ricchezza da salari pensioni
stipendi a LORSIGNORI tutti....
DICE Mario Pirani sulla Repubblica di oggi 18/2:
".....il 7 giugno 1953 la legge non scattò per soli 54.000 voti ....( si sta
parlando della famosa LEGGE TRUFFA voluta da De Gasperi) ... Va
notato che il Pci paragonò la "legge truffa" alla legge fascista Acerbo, il
che era falso. Mentre la legge voluta da De Gasperi avrebbe avvantaggiato
solo chi avesse conseguito, comunque, la maggioranza assoluta dei voti, la
legge fascista del 1923, premiava con i 2/3 dei seggi chi riusciva ad
ottenere il 25% dei voti. Se si volesse davvero equiparare la legge Acerbo a
qualcosa di simile, bisogna guardare molto più vicino, al "porcellum" con
cui abbiamo votato e andremo a votare, una legge ancora più devastante
dei diritti di rappresentanza democratica di quella imposta da Mussolini.
Infatti non c´è nemmeno bisogno del 25% dei voti per ottenere il premio di
maggioranza :chi arriva primo fra le varie liste e coalizioni, quale che sia
la percentuale, ottiene la maggioranza di 340 seggi a Montecitorio .... (poi si
parla di VELTRUSCONI e io tralascio... ma così continua...) la struttura
elettorale a bassissima incidenza democratica resta nella sua integrità. In
secondo luogo permangono lesioni ancora più gravi: gli elettori e i militanti
non hanno alcuna voce nella scelta dei candidati, dominio pressocchè
assoluto di un gruppo ristrettissimo di personaggi. Così al momento del voto
l´elettore potrà votare solo la lista nell´ordine precostituito. Anche le alleanze
, sia a destra che a sinistra vengono decise dal leader. Non esiste più
neppure quella democrazia di vertice che erano i comitati centrali, le
direzioni dei partiti, per non parlare dei congressi. Ecco a cosa è ridotta la
democrazia italiana. Tra le cause non secondarie è la criminalizzazione
subita dal sistema proporzionale quando esso, negli anni di Tangentopoli,
finì per coincidere con lottizzazioni e tangenti, nonché con l´instabilità
cronica dei governi. Ne scaturì l´assurda sublimazione ideologica del
maggioritario e del bipolarismo. Con il disastro che ne è seguito."
Possiamo dire che E´ UNA TRUFFA PEGGIO DELLA LEGGE TRUFFA!
Condivido quasi totalmente e do´ atto a Pirani di essere uno dei pochi
che ha il coraggio di dire queste cose. Lo fa anche Sansonetti ieri su
Liberazione almeno in parte, ad onor del vero. Ma io non credo che si
possa poi fare finta di niente. O si possa sperare che LORSIGNORI gli
oligarchi e le bande che hanno portato il paese a questo punto possano
emendarsi o correggersi. D´altronde il centrosinistri in un anno, repetita
iuvant, non hanno fatto ancora una volta dopo 3 governi, né una legge
sul conflitto di interessi né sulle TV ...né LA LEGGE ELETTORALE
...che la banda Bassotti s´era fatta da sola. IO NON VOTO! E INVITO
A NON VOTARE! ...se non li delegittimiamo IL GOLPE continua.....
VIA TUTTI! Per una riforma morale e intellettuale, per ricostruire il
paese e la democrazia dal basso. Informa protesta indignati
lotta....SPEGNIAMO LE TV e i salotti del REGIME!
Gaetano Stella, cobas regione toscana
Psicofarmaci: cosa succede in Italia?
Si schiera dalla parte dei cittadini Daniela Guerra dei Verdi, che nella
risoluzione espressa presso la Giunta Regionale dell'Emilia Romagna, chiede
al Ministero della Salute di intervenire in materia psicofarmaci, perché il
metilfenidato (Ritalin) e l'atomoxetina (Strattera) tornino nella tabella
degli stupefacenti. Ricordiamo che il Ritalin è un’anfetamina somministrata
ai bambini, scomparsa in Italia nell'89 e rimasta nella tabella stupefacenti
sino al 2003; riportata il 26 aprile 2006 tra le sostanze stupefacenti, il
10 marzo 2007, l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) aveva deciso di
riammetterla tra i farmaci normalmente prescrivibili.
Altra vittoria emiliana è stata l’approvazione all'unanimità di una mozione di
Verdi e Pd, che chiedono al Governo che sulle confezioni di determinati farmaci
siano riportate più informazioni, in particolare per il metilfenidato, con
una guida dettagliata sui potenziali pericoli.
Si tratta di una lunga serie di prese di coscienza che nei mesi scorsi
avevano visto il Consiglio Regionale piemontese abolire gli psicofarmaci e
i test psichiatrici nelle scuole; e la stessa proposta era stata presentata
in Campania da Tonino Scala. Ricordiamo, infatti, che questi test diagnosticano
una "malattia" di dubbia esistenza, chiamata ADHD (Sindrome da deficit di attenzione
e iperattività), sulla base di domande arbitrarie, un metodo che ha ben poco di
scientifico. I ragazzi vengono in questo modo indirizzati a strutture
neuropsichiatriche, dove vengono poi somministrati psicofarmaci come il Ritalin.
Etichettare e controllare sembrano essere le attività principali della
psichiatria e da Basaglia molti passi devono ancora essere compiuti. A quei
tempi il problema erano i manicomi, oggi sembra accentrarsi sui trattamenti
ai minori. Ma la Lombardia sembra non averlo compreso e, attraverso una
petizione, intende semplicemente potenziare l'intero sistema psichiatrico,
quando gli stessi soldi potrebbero invece essere investiti per fermare gli
abusi dei diritti umani in quell’ambito e migliorare contemporaneamente il sistema.
Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani Onlus
Email: linea.stampa@ccdu.org
Sito: www.ccdu.org
Chi vincerà?
Cari amici,
in linea di principio condivido lo sdegno di quanti ne hanno abbastanza di
questa società incivile! Condivido pienamente le denunce di Grillo e
dei Grillini! Condivido la lotta per un parlamento pulito senza
non solo condannati ma inquisiti.
In questi giorni però vivo nel terrore perché facendo due calcoli
approssimati vedo la netta vittoria di Berluskoni! E tale vittoria è
tanto più inevitabile quanto più lo scenario “contro” è frazionato.
Il PD si presenta da solo, o con qualche altro numerino! Non ha i
numeri per vincere.
La sinistra corre da sola o con i verdi! Non hanno i numeri per vincere.
I socialisti corrono da soli (menomale)! Non possono vincere.
Beppe Grillo e tutta l’area a lui vicina guadagna voti, tanti, ma
non bastano per vincere! Contemporaneamente però togli voti al
solo partito (che non amo) che ha i numeri per contrastare il
centrodestra. Non può quindi vincere.
Nasce spontanea la domanda: chi vincerà? Secondo i primi sondaggi: il centrodestra!
Allora sorge la seconda domanda: se Bersluskoni e la sua banda
cambieranno le regole pro domo suo, come faremo a cambiare questa
società politica? Pacificamente sicuro NO! Vogliamo lo scontro armato? Sicuro NO!
Amici di società civile, Beppe, non stiamo correndo troppo nel demonizzare
il PD o comunque le forze che possono concretamente contrastare Berluka?
A voi la risposta! Ma prima fate un po` di calcoli!
Avv. G. Mazzei
Appello ai partiti sulla legge "porcellum": dalla Socità Civile di Catania
Le associazioni di Società Civile di Catania che sottoscrivono questo appello
chiedono con grande determinazione civile e democratica a tutti i partiti
che si apprestano a redigere le liste elettorali per le elezioni politiche,
di indire le “primarie” per dare la possibilità ai cittadini elettori di
stabilire quali debbano essere i candidati che dovranno far parte delle
rispettive liste bloccate.
Vogliamo che agli elettori sia ridata un minimo di dignità dopo
lo “scippo delle preferenze” perpetrato con la presente legge elettorale
altrimenti intesa come legge “porcellum, che nel meccanismo complessivo
calpesta Costituzione e Democrazia.
Se è vero che i politici erano tutti d’accordo nel reintrodurre le “preferenze”,
adesso si presenta un’occasione per dimostrarlo concretamente.
Ecco quanto ci costa respirare
Lo sforamento delle emissioni di Co2 rispetto
all'obiettivo previsto dal Protocollo di Kyoto costa
all'Italia 63 euro al secondo dal primo gennaio di
quest'anno, pari a piu' di cinque milioni di euro.
Dopo sei settimane abbiamo ampiamente superato i 200
milioni di euro e a fine anno il debito tocchera'
quota due miliardi. Il calcolo e' stato fornito da
Gianni Silvestrini, direttore scientifico del Kyoto
Club al convegno "Le Regioni e gli Enti locali verso
Kyoto" tenuto in Campidoglio.
Dagli obiettivi di Kyoto ci separa un divario di oltre
90 milioni di tonnellate di Co2 e per questo ora il
Paese e' in una emergenza gravosa in termini economici
ed ogni ritardo comportera' costi crescenti. La crisi
di Governo in atto cade - secondo Silvestrini - nel
momento meno opportuno, dal momento che altri Paesi
europei stanno attuando misure di intervento da noi a
lungo rinviate.
La Finanziaria 2008 mette al centro delle politiche
per la riduzione delle emissioni dei gas serra gli
Enti locali, ma un quarto delle Regioni non ha ancora
approvato in via definitiva il proprio piano
energetico ambientale, uno strumento previsto da piu'
di 15 anni.
La Finanziaria prevede che entro 90 giorni vengano
definiti i target nazionali sulla produzione da fonti
rinnovabili e che nei successivi 90 giorni le Regioni
adeguino i propri piani energetici."Le Regioni hanno
un ruolo indispensabile - ha osservato il ministro
dell'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio - perche' non e'
possibile raggiungere un obiettivo nazionale se
introduciamo finalmente dei target regionali e non
diamo la possibilita' a Regioni, Comuni, Province di
ridurre le proprie emissioni di Co2".
Oltre al danno, anche la beffa
La questione dei rifiuti non riguarda solo Napoli e la Campania, anzi. Il problema
non è semplicemente locale o regionale, e nemmeno solo nazionale, ma è di portata
globale. Esso investe la natura e la struttura stessa di un intero modo di produzione,
eccessivamente energivoro e consumistico, un sistema economico imposto a livello
planetario che, per produrre merci di consumo su scala industriale e soddisfare le
richieste di un mercato di massa in costante crescita (basti pensare, ad esempio,
al mercato cinese in fase di netta espansione), brucia e divora ogni giorno ingenti
risorse energetiche, alimentari ed ambientali che non sono inesauribili, generando
una quantità abnorme di rifiuti, scarti, ciarpame, ma anche scorie e sostanze
altamente tossiche che l'ambiente stenta a smaltire.
Lo stesso processo di smaltimento dei rifiuti è diventato una vera e propria merce,
un "business", un affare d'oro che ha assunto proporzioni gigantesche, un'attività
estremamente lucrosa e redditizia che consente l'accumulazione di colossali fortune
economiche a vantaggio di organizzazioni economico-imprenditoriali di stampo
criminale. Il problema mette dunque in luce tutti i limiti, i conflitti e le
contraddizioni sociali e strutturali del sistema complessivo, ponendo seriamente
in discussione la validità e la razionalità dell'attuale modello di sviluppo
(e sottosviluppo) che possiamo definire tardo-capitalistico.
Le drammatiche vicende di questi giorni hanno fatto emergere dalle macerie
sociali e dai cumuli di spazzatura, dove qualcuno intendeva tenerle sepolte, le
gravissime responsabilità storico-politiche, locali e nazionali, che hanno condotto
all’attuale situazione di esasperazione, rabbia e rivolta popolare. E' necessario
spiegare e far comprendere all’opinione pubblica le ragioni che hanno spinto
(e spingeranno) la gente a ribellarsi. E' evidente che le responsabilità politiche
e morali (ma anche penali) sono molteplici e complesse, ed investono vari livelli
di gestione: locale, regionale e nazionale. Senza dubbio Prodi non è stato l'ultimo
ma nemmeno il primo colpevole. Poiché la gestione del problema è stata affidata ad un
livello di natura commissariale, le responsabilità dipendono anche e soprattutto, ma
non solo, dal governo nazionale. Inoltre, poiché la cosiddetta "emergenza" dura e si
trascina ormai da anni, esattamente da oltre un decennio, è innegabile che le
responsabilità non sono da attribuire solo al governo Prodi, bensì anche ai governi
precedenti. E' altrettanto ineccepibile che i principali responsabili del disastro
sono gli amministratori locali, dal momento che la gestione di un problema come quello
dei rifiuti e del ciclo dei rifiuti, è di ordine territoriale. Pertanto, le principali
responsabilità vanno ascritte agli esponenti di maggior spicco delle amministrazioni
locali in Campania, vale a dire Rosa Russo Iervolino in qualità di sindaco del Comune
di Napoli, e Antonio Bassolino nella triplice veste di commissario straordinario
dell'emergenza, sindaco della città partenopea e governatore della regione. L'arroganza
del ceto politico campano ha raggiunto livelli talmente assurdi e parossistici da
oltrepassare ogni immaginazione. Oltre al danno (economico, sanitario, sociale, morale,
d'immagine, ecc.), anche la beffa. Anzitutto, la beffa di mancate dimissioni. Quindi,
la beffa di nuove candidature (addirittura blindate) alle prossime elezioni parlamentari.
A ciò si deve aggiungere anche la beffarda e complice opera di disinformazione svolta
dai mass-media locali e nazionali. Occorre contrastare con fermezza gli squallidi
tentativi mediatici di criminalizzazione di una giusta vertenza di massa, che da Pianura
approda ad Ariano Irpino. Altrimenti si rischia di tacere le reali responsabilità
politiche (che sono criminali) assecondando il meccanismo di propaganda che punta ad
affermare la linea (filo-camorrista) degli inceneritori e delle megadiscariche come
soluzione della “emergenza”. Un problema esploso drammaticamente negli ultimi anni, ma
che affonda le sue radici in tempi senza dubbio più remoti.
Pertanto, è ovvio che il problema riguarda tutti, non solo le popolazioni di Napoli e
della Campania, non solo le comunità meridionali, e nemmeno solo gli italiani, ma tutti
gli abitanti del pianeta. La questione non può essere ridotta ad un ragionamento
circoscritto che asseconda gli istinti più egoistici e particolaristici, per cui nessuno
vuole la spazzatura altrui, in questo caso l'immondizia di Napoli, ma è necessario
vincere ogni campanilismo e localismo, per promuovere ed impostare, invece, un discorso
di solidarietà, di educazione e di sensibilizzazione culturale, morale e civile, a
livello sovracomunale e intercomunitario. Oltretutto, la spazzatura in questione non
appartiene solo ai napoletani, ma probabilmente proviene in gran parte da fuori, anche
e soprattutto dal Nord Italia e dal Nord Europa. Per decenni il territorio di Napoli e
della Campania ha ospitato (ed ospita tuttora) numerose discariche abusive, gestite come
tutti sanno dalla camorra, discariche dove vengono riversati i residui e i veleni più
nocivi e pericolosi, di tipo chimico e persino nucleare, provenienti dalle zone più
sviluppate e industrializzate del Nord Italia e del Nord Europa.
Questa piaga decennale è una delle conseguenze che paghiamo a causa di un processo di
sottosviluppo storico coloniale favorito dall'occupazione militare e politica del Regno
delle Due Sicilie da parte dello Stato "unitario" italiano, sorto in seguito alle
cosiddette "guerre di indipendenza" che furono guerre di conquista e di espropriazione
economica e culturale, condotte dalla monarchia sabauda con la complicità di alcune
potenze europee (Francia e Inghilterra in testa), della massoneria anglo-francese e
piemontese, nonché grazie all'apporto decisivo di personaggi ambigui tra cui il
pirata-massone Giuseppe Garibaldi, esaltato come "eroe nazionale" dalla falsa mitologia
filo-risorgimentale.
La soluzione estrema escogitata dal governo Prodi per rispondere al problema che ormai
sembra essergli sfuggito di mano, è stata la nomina del "prefetto di ferro" Gianni De
Gennaro (responsabile della mattanza di Genova nel luglio 2001) in qualità di
"Commissario straordinario per l'emergenza", dotato di superpoteri e delegato a "risolvere"
il problema così come è stato abituato a fare finora, ossia ricorrendo alla brutalità poliziesca.
Insomma, se ancora ci fossero dubbi, la risposta adottata dal governo è precisamente
una reazione di segno colonialista, che si traduce nell'invio dell'esercito guidato
da un "uomo forte", così come fanno da sempre tutti gli Stati colonialisti di fronte
ad una rivolta che esplode in una colonia. L'uso della forza e della repressione
militare è esattamente nello stile, nella natura e nella storia di De Gennaro.
Come ha scritto Franco Berardi, in arte Bifo, in un bell'articolo apparso su vari
siti web, "la scelta di spedire De Gennaro a Pianura trasforma il governo dell’impotenza
in un governo di polizia". A questo punto, con tale scelta infausta è caduta anche
l'ultima differenza che si poteva scorgere, benché a fatica, con l'esperienza del governo Berlusconi.
Lucio Garofalo
Politica religiosa
Ieri a Ballarò Pezzotta citava frasi di preti: "Monsignor tal dei tali ha detto
questo", "come ha giustamente detto don tizio". Ma con tutti i problemi che
questo paese sta vivendo, possibile che questa classe politica ritenga
più importante parlare della CEI che dei problemi dei cittadini?
Siamo l'unico paese al mondo in cui durante una campagna elettorale
si parla del Vaticano e si citano i prelati anziché parlare di programmi
elettorali. Uno schifo. Qualcuno dice che c'è bisogno di un nuovo
illuminismo. Io direi che per ora potrei anche accontentarmi del vecchio
motto di Cavour: "Libera chiesa in libero stato".
Abitudine
L’abitudine alla tradizione può determinare una forma comportamentale, una
sorta d’autodisciplina richiesta o gratuita, per cui, tutto è accettato e
per tradizione, approvato, digerito, con il rischio di non conoscere e
comprendere che tutti gli uomini non ruotano intorno alle stesse tradizioni,
e del mondo sociale, hanno visioni diverse e relativi diritti da riconoscere.
Abituarsi alle tradizioni si rischia di farne parte, diventare strumenti di
continuità, senza nessuna possibilità di modificare le tradizioni, per
aggiornarle ed arricchirle, di buone cose, utili per tutti gli uomini,
dentro e fuori dalle tradizioni. Sulle tradizioni, si cimentano le
appartenenze queste a loro volta, rappresentano un potere sociale.
L’appartenenza è il carburante per gli uomini ed in certi casi, i numeri
delle teste o il pensiero unico, < un esempio politico, il berlusconismo,
esempio religioso, il carrierismo, che in entrambi i casi, agiscono
in prospettiva di tempi migliori, che però arriveranno forse sul piano
sostanziale o sull’ipotesi di una vita eterna, in ogni modo proposta e credenza
per fede, > rendono forti le idee, indipendentemente se queste siano
giuste o sbagliate. Del resto, per coloro che sono agganciati ad
un’appartenenza o si rendono conto di far parte di un pensiero ideologico,
si sentono gratificati, ed anche certi di stare dalla parte più giusta.
Schierarsi con una maggioranza di pensiero è più facile, ed anche se esistono
delle perplessità, sì da per scontato, che il buon risultato, poi coprirà
le magagne, le menzogne, e tutto sarà perdonato, dimenticato, ed in questo
caso, il consenso si tradurrà in una sorta d’amnistia ad uso e consumo dei
riceventi del consenso o del potere sociale. Il consenso serve per rafforzare
le tradizioni e non per modificarle; il consenso quindi può esser chiesto
ed usato e governato, per annacquare gli scandali, far dimenticare le brutture
democratiche.
Re dei non coglioni
Il re dei non coglioni sta tessendo la tela del potere politico. I cittadini
si sentono protetti e governati in ragione di chissà quali cataclismi.
Se un personaggio del genere (l’innominato) è potuto diventare primo
ministro e probabilmente lo potrà diventare, significa che l’Italia è
gravemente ammalata; una malattia inguaribile. Messa in disparte una
parte sociale, “ politicamente “ molto ignorante, che esiste, c’è da
affermare che la parte pensante (quella di qualità o presunta tale)
costituita da giornalisti, insegnanti, geometri, studenti eccetera,
si è dimostrata incapace o sottomessa al berlusconismo. Un male
strisciante per “ tutta “ la società italiana. Un paese avanzato
culturalmente, moderno, in ogni suo aspetto, non avrebbe mai consentito
l’affermarsi del berlusconismo. Se questo è potuto accadere radicarsi,
le motivazioni vanno cercate nel passato, perciò, tutti sono direttamente
o indirettamente responsabili, di questa strisciante realtà disgregatrice
della società italiana.
Bullismo mobbing
Bullismo è un termine per indicare disturbi della crescita giovanile; un
fenomeno sociale, quindi umano, che è sempre esistito, nelle sue diverse
forme parassitarie, per cui, il buon senso, non appartiene al ragionamento,
sempre se al bullismo il ragionamento, si può definire tale. In altre
parole, il bullismo è una forma di prevaricazione, di discriminazione,
d’isolamento perpetrato da più individui, verso soggetti, che si
ritengono deboli sia fisicamente, che intellettualmente. Usando altre
parole, il bullismo è una mascalzonata, perpetrata da imbecilli, che si
credono superiori e supportati dal branco, si sentono protetti, per cui,
ogni loro azione o defecazione intellettuale, la ritengono giusta e
dovuta. Il bullismo è una forma di vivere, per esercitare un potere
sociale, sia esso limitato a piccoli spazi o su vasta scala. Accanto
a queste espressioni o esercizi discriminatori, esistono particolarità
umane sottomesse o indifferenti che evitano di compromettersi; i
motivi possono essere determinati da convenienze personali, d’adeguamento
per non subire o evitare di entrare nelle liste degli sfigati o
semplicemente per rimanere alla finestra, riderci sopra e delegare ad
altri, cose o esercizi disgustanti, senza sporcarsi le mani. Il bullismo,
se si vede solo, come un comportamento della crescita giovanile, con i
suoi alti e bassi, si finisce in un vicolo cieco, per cui, tutte le
discussioni non vanno oltre, mentre in realtà il bullismo è un fenomeno
sociale che riguarda tutti gli uomini, finche cervello per vecchiaia non
si atrofizzi. A certe età, al bullismo si può trovare un termine diverso,
ma la realtà sociale degli adulti, è fatta di prevaricazione, di
discriminazione, di razzismo, di mascalzonate. Nel mondo giovanile, fino
all’età della presunta maturità, si possono cogliere i frutti di un
bullismo modificato, in ragione dello spazio sociale, nel quale gli individui
vivono; il mobbing è un fenomeno di bullismo scientifico, e dagli uomini
per convenienza o altro, è ritenuto una normalità, in certi casi, necessaria,
per impedire la crescita o il protagonismo d’altri soggetti, che si considerano
in questo caso, superiori. Bullismo e mobbing, sono termini ad uso e consumo
degli uomini, i quali per i loro interessi sono predisposti alla prostituzione
intellettuale, o alla sottomissione politica. Dove esiste potere, esiste
prostituzione intellettuale. La politica rappresenta un potere e per il
potere, certi uomini sono disposti a tutto. Del resto gli strumenti non
mancano ed anche questi sono scelti ed usati, perché si presume siano
recepiti, per cui, ad ogni gregge o asino, vanno consegnati gli alimenti
più appropriati. Di fatto, agli ignoranti “ politicamente “, ai pilotati,
non bisogna mai, far mancare il fieno. Questo lavoro, certi politici lo
sanno far bene, sono degli specialisti.
Appartenenza
L’appartenenza è socialità. Tramite l’appartenenza, gli uomini si organizzano e
sono governati nel nome dell’appartenenza, che rappresenta un potere sociale.
L’appartenenza stimola l’agire o il protagonismo degli uomini.
L’appartenenza è aggregazione sociale, è governo sugli uomini. L’appartenenza
può rendere gli uomini liberi o schiavi. L’appartenenza non si sposa con
libertà sociale, anzi in certi casi, la nega agli associati o aderenti.
L’appartenenza è costituita da numeri, da teste pensanti, che ne caratterizzano
la forza. La forza dei numeri, non coincide con la bontà delle idee,
quindi le maggioranze condizionano ed in certi casi, si impongono sui
singoli. Le appartenenze si impongono sui singoli, riducendoli a strumenti.
Un’appartenenza può esser scelta anche per convenienze personali.Per un
individuo è più facile militare in un’appartenenza soprattutto quando è
agganciata alla tradizione storica o popolare, sia politica sia essa
religiosa; ci si trova a proprio agio, anche perché un’appartenenza si
è più protetti, si riceve conforto, si è spronati ad andare avanti, ci
si sente forti e giusti e si può anche cadere nell’errore che altri
soggetti senza appartenenza, siano inferiori o deboli intellettualmente.
I solitari sono facilmente attaccabili. Lo scontro tra appartenenze
sociali, politiche o religiose sono anche storie d’uomini appiccicati
al potere, scandito nell’appartenenza, in più casi immutabile.
Ricatti
Le società politiche vivono nel perenne ricatto; sui penosi, pietosi compromessi
e nell’assoluta indifferenza sociale, si governano i popoli, o i greggi. La pace
è un termine da riempire; nella realtà è un periodo di un tempo sociale, nel
quale le politiche si preparano alle guerre, anche se c’è da dire, che esistono
guerre diverse, non solo militari, guerre politiche, finanziarie, economiche,
che producono danni diversi, con morti, negazione di libertà e diritti. Tutti
fenomeni prodotti da società in parte democratiche. Nonostante questi marchingegni
internazionali che non svuotano gli arsenali e neppure riempiono i granai, si
notino le società stese o appaiate nelle loro quotidianità e vicende umane,
intrise di certezze che il futuro, non riservi a loro sorprese particolari ed
il peggio vissuto o conosciuto, non possa ripresentarsi. La democrazia è uno
strumento che consente alle società di evolversi e migliorare la convivenza
civile. Sulle democrazie pesano i numerosi conflitti d’interesse che la svuotano
di libertà, d’ideali, riempiendola di demagogia, di populismo, di mafie, di
carta inutile, di furti legalizzati.
¡Hasta la victoria siempre!
Il motto era del Che ma è il subcomandante Bertinotti, che indefessamente
continua a praticarlo con successo. L’ultima victoria è la trionfale
restaurazione del mas grande trabajador e la definitiva sconfitta del capitalismo.
Astutamente e anche per far piacere ai timorati di Dio, Berlusconi III
colpisce con pesanti anatemi i comunisti, ma sa benissimo che se non c’era
il soccorso rosso di Bertinotti, Mastella e Dini non ce l’avrebbero mai fatta
ad affossare questo governo immorale e affamatore del popolo e sarebbe dura
stravincere le elezioni o tutt’al più perdicchiare temporaneamente essenzialmente
per i brogli dei veri mangiatori di bambini.
La lotta senza quartiere contro il capitalismo ha duramente provato il
subcomandante, che ha pure dovuto ricoprire, da terza carica dello stato.
Il ruolo lasciato da Pera. Speriamo che i cardinali Ferrara e Ruini intercedano
presso il Signore affinché, nella sua infinita magnanimità e generosità,
lo gratifichi di una villa ai Carabi.
Gianni Menicucci
La RAI e la censura "legale"
Pubblichiamo una lettera di Paolo Barnard, stimato e coraggioso
giornalista (straordinari i servizi realizzati anni fa per la
trasmissione Report). Barnard denuncia gravi forme di censura di cui è stato vittima.
Cari amici e amiche impegnati a dare una pennellata di decenza al nostro Paese,
eccovi una forma di censura nell'informazione di cui non si parla mai.
E' la peggiore, poiché non proviene frontalmente dal Sistema, ma prende
il giornalista alle spalle. Il risultato è che, avvolti dal silenzio e privi
dell'appoggio dell'indignazione pubblica, non ci si può difendere. Questa
censura sta di fatto paralizzando l'opera di denuncia dei misfatti sia italiani
che internazionali da parte di tanti giornalisti 'fuori dal coro'.
Si tratta, in sintesi, dell'abbandono in cui i nostri editori spesso ci
gettano al primo insorgere di contenziosi legali derivanti delle nostre
inchieste 'scomode'. Come funziona e quanto sia pericoloso questo fenomeno
per la libertà d'informazione ve lo illustro citando il mio caso.
Si tratta di un fenomeno dalle ampie e gravissime implicazioni per la società
civile italiana, per cui vi prego di leggere fino in fondo il breve racconto.
Per la trasmissione Report di Milena Gabanelli, cui ho lavorato dando tutto
me stesso fin dal primo minuto della sua messa in onda nel 1994, feci fra
le altre un'inchiesta contro la criminosa pratica del comparaggio farmaceutico,
trasmessa l'11/10/2001 ("Little Pharma & Big Pharma"). Col comparaggio
(reato da art.170 leggi pubblica sicurezza) alcune case farmaceutiche tentano
di corrompere i medici con regali e congressi di lusso in posti esotici per
ottenere maggiori prescrizioni dei loro farmaci, e questo avviene ovviamente
con gravissime ripercussioni sulla comunità (il prof. Silvio Garattini ha
dichiarato: "Dal 30 al 50% di medicine prescritte non necessarie") e spesso
anche sulla nostra salute (uno dei tanti esempi è il farmaco Vioxx, prescritto
a man bassa e a cui sono stati attribuiti da 35 a 55.000 morti nei soli USA).
L'inchiesta fu giudicata talmente essenziale per il pubblico interesse che la
RAI la replicò il 15/2/2003.
Per quella inchiesta io, la RAI e Milena Gabanelli fummo citati in giudizio
il 16/11/2004 (1) da un informatore farmaceutico che si ritenne danneggiato
dalle rivelazioni da noi fatte.
Il lavoro era stato accuratamente visionato da uno dei più alti avvocati
della RAI prima della messa in onda, il quale aveva dato il suo pieno benestare.
Ok, siamo nei guai e trascinati in tribunale. Per 10 anni Milena Gabanelli
mi aveva assicurato che in questi casi io (come gli altri redattori) sarei
stato difeso dalla RAI, e dunque di non preoccuparmi (2). La natura dirompente
delle nostre inchieste giustificava la mia preoccupazione. Mi fidai, e per
anni non mi risparmiai nei rischi.
All'atto di citazione in giudizio, la RAI e Milena Gabanelli mi abbandonano
al mio destino. Non sarò affatto difeso, mi dovrò arrangiare. La Gabanelli
sarà invece ampiamente difesa da uno degli studi legali più prestigiosi di Roma,
lo stesso che difende la RAI in questa controversia legale.(3) Ma non solo.
La linea difensiva dell'azienda di viale Mazzini e di Milena Gabanelli
sarà di chiedere ai giudici di imputare a me, e solo a me (sic), ogni
eventuale misfatto, e perciò ogni eventuale risarcimento in caso di sentenza avversa.(4)
E questo per un'inchiesta di pubblico interesse da loro (RAI-Gabanelli)
voluta, approvata, trasmessa e replicata.*
*(la RAI può tecnicamente fare questo in virtù di una clausola contenuta
nei contratti che noi collaboratori siamo costretti a firmare per poter
lavorare, la clausola cosiddetta di manleva(5), dove è sancita la sollevazione
dell'editore da qualsiasi responsabilità legale che gli possa venir contestata
a causa di un nostro lavoro. Noi giornalisti non abbiamo scelta, dobbiamo
firmarla pena la perdita del lavoro commissionatoci, ma come ho già detto
l'accordo con Milena Gabanelli era moralmente ben altro, né è moralmente
giusificabile l'operato della RAI in questi casi).
Sono sconcertato. Ma come? Lavoro per RAI e Report per 10 anni, sono
anima e corpo con l'impresa della Gabanelli, faccio in questo caso un'inchiesta
che la RAI stessa esibisce come esemplare, e ora nel momento del bisogno
mi voltano le spalle con assoluta indifferenza. E non solo: lavorano
compatti contro di me.
La prospettiva di dover sostenere spese legali per anni, e se condannato
di dover pagare cifre a quattro o cinque zeri in risarcimenti, mi è
angosciante, poiché non sono facoltoso e rischio perdite che non mi posso permettere.
Ma al peggio non c'è limite. Il 18 ottobre 2005 ricevo una raccomandata.
La apro. E' un atto di costituzione in mora della RAI contro di me.
Significa che la RAI si rifarà su di me nel caso perdessimo la causa.
Recita il testo: "La presente pertanto vale come formale costituzione
in mora del dott. Paolo Barnard per tutto quanto la RAI s.p.a. dovesse
pagare in conseguenza dell'eventuale accoglimento della domada posta dal
dott. Xxxx (colui che ci citò in giudizio, nda) nei confronti della RAI medesima".(6)
Nel leggere quella raccomandata provai un dolore denso, nell'incredulità.
Interpello Milena Gabanelli, che si dichiara estranea alla cosa. La
sollecito a intervenire presso la RAI, e magari anche pubblicamente,
contro questa vicenda. Dopo poche settimane e messa di fronte all'evidenza,
la Gabanelli tenta di rassicurarmi dicendo che "la rivalsa che ti era stata
fatta (dalla RAI contro di me, nda) è stata lasciata morire in giudizio... è
una lettera extragiudiziale dovuta, ma che sarà lasciata morire nel giudizio
in corso... Finirà tutto in nulla."(7)
Non sarà così, e non è così oggi: giuridicamente parlando, quell'atto di
costituzione in mora è ancora valido, eccome. Non solo, Milena Gabanelli non
ha mai preso posizione pubblicamente contro quell'atto, né si è mai dissociata
dalla linea di difesa della RAI che è interamente contro di me, come sopra
descritto, e come dimostrano gli ultimi atti del processo in corso.(8)
Non mi dilungo. All'epoca di questi fatti avevo appena lasciato Report, da
allora ho lasciato anche la RAI. Non ci sarà mai più un'inchiesta da me
firmata sull'emittente di Stato, e non mi fido più di alcun editore. Non mi
posso permettere di perdere l'unica casa che posseggo o di vedere il
mio incerto reddito di freelance decimato dalle spese legali, poiché
abbandonato a me stesso da coloro che si fregiavano delle mie inchieste
'coraggiose'. Questa non è una mia mancanza di coraggio, è realismo e
senso di responsabilità nei confronti soprattutto dei miei cari.
Così la mia voce d'inchiesta è stata messa a tacere. E qui vengo al punto
cruciale: siamo già in tanti colleghi abbandonati e zittiti in questo modo.
Ecco come funziona la vera "scomparsa dei fatti", quella che voi non
conoscete, oggi diffusissima, quella dove per mettere a tacere si usano,
invece degli 'editti bulgari', i tribunali in una collusione di fatto
con i comportamenti di coloro di cui ti fidavi; comportamenti tecnicamente
ineccepibili, ma moralmente assai meno.
Questa è censura contro la tenacia e il coraggio dei pochi giornalisti
ancora disposti a dire il vero, operata da parte di chiunque venga colto
nel malaffare, attuata da costoro per mezzo delle minacce legali e di
fatto permessa dal comportamento degli editori.
Gli editori devono difendere i loro giornalisti che rischiano per il
pubblico interesse, e devono impegnarsi a togliere le clausole di
manleva dai contratti che, lo ribadisco, siamo obbligati a firmare per poter lavorare.
Infatti oggi in Italia sono gli avvocati dei gaglioffi, e gli uffici
affari legali dei media, che di fatto decidono quello che voi verrete
a sapere, giocando sulla giusta paura di tanti giornalisti che rischiano
di rovinare le proprie famiglie se raccontano la verità.
Questo bavaglio ha e avrà sempre più un potere paralizzante sulla denuncia
dei misfatti italiani a mezzo stampa o tv, di molto superiore a quello di
qualsiasi politico o servo del Sistema.
Posso solo chiedervi di diffondere con tutta l'energia possibile questa
realtà, via mailing lists, siti, blogs, parlandone. Ma ancor più accorato
è il mio appello affinché voi non la sottovalutiate.
In ultimo. E' assai probabile che verrò querelato dalla RAI e dalla
signora Gabanelli per questo mio grido d'allarme, e ciò non sarà piacevole per me.
Hanno imbavagliato la mia libertà professionale, ma non imbavaglieranno
mai la mia coscienza, perché quello che sto facendo in queste righe è
dire la verità per il bene di tutti. Spero solo che serva.
Grazie di avermi letto.
Paolo Barnard
Note:
- Tribunale civile di Roma, Atto di citazione, 31095, Roma 10/11/2004.
- Fatto su cui ho più di un testimone pronto a confermarlo.
- Nel volume "Le inchieste di Report" (Rizzoli BUR, 2006) Milena
Gabanelli eroicamente afferma: "...alle nostre spalle non c'è un'azienda che
ci tuteli dalle cause civili". Prendo atto che il prestigioso studio legale
del Prof. Avv. Andrea Di Porto, Ordinario nell'Università di Roma La
Sapienza, difende in questo dibattimento sia la RAI che Milena Gabanelli. Ma non me.
- Tribunale Ordinario di Roma, Sezione I Civile-G.U. dott. Rizzo-
R.G.N. 83757/2004, Roma 30/6/2005: "Per tutto quanto argomentato la
RAI-Radiotelevisione Italiana S.p.a. e la dott.ssa Milena Gabanelli chiedono
che l'Illustrissimo Tribunale adìto voglia:...porre a carico del dott. Paolo
Barnard ogni conseguenza risarcitoria...".
- Un esempio di questa clausola tratto da un mio contratto
con la RAI: "Lei in qualità di avente diritto... esonera la RAI da ogni
responsabilità al riguardo obbligandosi altresì a tenerci indenni da tutti
gli oneri di qualsivoglia natura a noi eventualmente derivanti in ragione del
presente accordo, con particolare riferimento a quelli di natura legale o giudiziaria".
- Raccomandata AR n. 12737143222-9, atto di costituzione in
mora dallo Studio Legale Di Porto per conto della RAI contro Paolo Barnard, Roma, 3/10/2005.
- Email da Milena Gabanelli a Paolo Barnard, 15/11/2005, 09:39:18
- Tribunale Civile di Roma, Sezione Prima, Sentenza 10784 n. 5876
Cronologico, 18/5/2007: "la parte convenuta RAI-Gabanelli insisteva anche nelle
richieste di cui alle note del 30/6/2005...". (si veda nota 4)
Candidato il popolo italiano
Son riapparse le elezioni.
Strumento principe per il realizzarsi della democrazia, a causa di un
mancato continuo costante adeguamento e miglioramento di quest'ultima,
non foss'altro per le novità che il passar del tempo naturalmente introduce,
le elezioni sono pian piano divenute il simbolo del fallimento di questo
arcaico, mai rinnovato nemmeno in superficie, sistema politico. E questo
non solo nel nostro Paese, ché ogni Paese della Terra farebbe ormai solo
sganasciare dalle risate, se non fosse che altrove non possiamo cercar
rifugio e su questo stesso pianeta, ahinoi, siamo costretti a rimanere.
E di nuovo allora ecco la solita amara messe di candidati, e di vecchi e
nuovi partiti e liste, che, pur magari sbandierando presunte novità, si
presentano in realtà più o meno tutti allo stesso modo e tutti con la stessa vacuità di progetto.
Eppure novità oggi potrebbero effettivamente esserci, e probabilmente
pure ottime ed abbondanti, molti cittadini di questo ormai ex Bel Paese
trovandosi decisamente avanti rispetto a coloro che pretendono di
guidarli dalle posizioni di retroguardia dove si son nascosti. Questi
stessi cittadini potendo proporre chissà quante nuove idee, nuove regole
collettive, forse perfino nuovi interi progetti politici, nuove organiche visioni.
Se invece andiamo ad osservare il nostro presente sistema, notiamo
facilmente che dei due componenti essenziali, l'idea ed il leader,
la proposta ed il proponente, il contenuto ed il contenitore, se ne
conserva solo uno, manco a dirlo: il secondo. Ogni elezione è infatti
ormai centrata nettamente sulla persona mentre l'idea non cade nemmeno
in secondo piano ma appare proprio assente, il tutto riducendosi ad
uno scontro tra i vari leader e sottoleader.
Chiaramente occorre ricreare una condizione di equilibrio, l'abbondanza
di proponenti a fronte della scarsità di proposte essendo situazione per
nulla fruttuosa, non evolutiva bensì involutiva. Il farlo, per quelle
contraddizioni attraverso cui la vita spesso adora esprimersi, potrebbe
essere per giunta non così difficile come crediamo, lo stesso imminente
appuntamento elettorale potendo servirci allo scopo.
Lasciando al loro gioco i candidati tradizionali, senza disturbarli
più di tanto, ché pur assurda questa situazione non può che essere
accettata, potremmo però esprimerci favorevolmente a proposito della
candidatura di una entità politica tanto avente diritto quanto ormai ridotta
senza un fil di voce: il popolo italiano.
Immaginiamo allora, perché solo così si avanza, che il popolo italiano
disponesse di una pubblica arena telematica, un'agorà ufficializzata
dalle Istituzioni, in cui ogni cittadino che lo volesse potrebbe presentare
un suo progetto di legge affinché fosse discusso da altri cittadini.
Immaginiamo pure che i progetti che raccogliessero i maggiori consensi
verrebbero automaticamente proposti alle Camere della Repubblica per
una loro trattazione ed eventuale approvazione. Immaginiamo infine che
per favorire una partecipazione folta e di valore, quei progetti che fossero
approvati procurerebbero una adeguata ricompensa ai loro autori.
Ebbene: se tutto ciò, piuttosto che rimanere pura fantasia, divenisse
concreta realtà, quanto pensate ci metterebbe questo Paese a tornare come
e meglio, molto meglio di prima?
Ogni popolo ha sempre trovato al suo interno fior di uomini e donne che,
a volte pur senza speciale competenza, hanno saputo innovare, scoprire,
inventare, compiendo dei piccoli e grandi prodigi. E l'Italia non è stata
mai da meno in questo. Facciamo allora che il popolo riacquisti la sua
voce, concediamogli un premio in virtù del suo impegno, e quest'epoca buia
sarà presto null'altro che un ricordo. Da un voto che costringe ad appoggiare
candidati che sono offerte a stock di vecchie idee, ad un voto che permetta
ad ognuno di esprimersi in favore della singola proposta e di proporre a
sua volta: allora sì che giungeranno tempi d'oro!
Oggi i cittadini possono, è vero, avanzare proposte, col solito vecchio
metodo delle petizioni ed in base all'Art. 71, per iniziativa popolare:
in entrambi i modi si va in giro ad elemosinare consensi su problemi
divenuti già grossi e quindi difficili da risolvere. A nessuno infatti
va giù che chi è preposto e ben pagato, spesso pure tangentato, per fare
un lavoro per il bene comune s'ingrassa senza far nulla di valido, mentre
il cittadino dovrebbe impegnarsi gratuitamente a rimediare ai problemi
fatti sorgere da questa brutta gente. Logico che l'impegno e le petizioni
giungono solo quando il cittadino non ne può più, quando si trova con l'acqua alla gola.
Immaginate invece che venisse concessa una adeguata ricompensa a quelle
proposte che venissero accettate, con un premio calcolato in base al
contenuto di novità introdotto ed all'estensione del loro uso. Non solo
i volontari, avvezzi alla burla del cinque per mille (il sistema dà loro
un contentino a patto di non venir troppo disturbato dal fare ciò vuole)
e quindi disposti a tutto, ma l'intero popolo italiano, e perfino le
menti più vivaci, le più geniali e creative, quelle che ora son dedite
ad altre arti perché ben remunerative al contrario di quelle sociali,
s'impegnerebbero nella ricerca di quelle innovazioni d'interesse collettivo
che potrebbero renderci la vita decisamente migliore.
Fior di soluzioni sarebbero presentate persino prima che comparissero
i problemi. Periodici aggiornamenti sulle nuove proposte giunte sarebbero
quindi inviati per posta convenzionale od email ai cittadini, e questi
potrebbero visionarle e studiarle poi per bene sul sito istituzionale,
così come in un mercato rionale visionano e studiano la frutta esposta
sui banchi, in una tranquilla atmosfera senza conflitti, scegliendo
quella che più piacesse loro. Non solo, e qui viene il bello, perché il
bello verrebbe quasi sempre da sè se non ci fossimo noi a bloccarlo!
immaginiamo pure che ognuno possa giocare su queste innovazioni,
scommetterci su e sperare di tirarci fuori dei quattrini, nè più nè meno
come sul lotto e sul toto.
Vedreste allora una partecipazione popolare, diffusa e capillare, un
coinvolgimento apriori, prima del sorgere dei problemi, non aposteriori,
dopo che sono divenuti irrisolvibili, cui non avete mai potuto nemmeno
avvicinarvi con la mente! Perché questo è il potere del gioco e del denaro,
questo è il potere che oggi viene usato male: per tenere lontano i cittadini
dalla realtà. E questo stesso potere può essere usato, solo che riuscissimo
a volerlo a sufficienza, per riavvicinare la gente al suo stesso destino.
Passando davanti ai bar, ai giardini, per strada, piuttosto che sentir
parlare di calcio o di ruote della fortuna, sentiremmo dissertare di tutti
quei temi che finora hanno interessato, sì e no, una sparuta minoranza
impegnata della popolazione. Non vi è dubbio alcuno: verremmo superati da
quelli che oggi sono i nostri stessi assistiti.
Signore, signori, cortesemente: a vostro avviso, questa nuova possibilità,
questo nuovo strumento politico, toglierebbe qualcosa a qualcuno?
Renderebbe forse qualcuno più povero? O non potrebbe invece arricchire
tutti? Non aggiungerebbe un mezzo che potrebbe rivelarsi molto utile in
diverse situazioni, senza nulla toglier a nessuno ma a tutti potendo
servire? E non potrebbe esser giusto il cavatappi necessario per stappare
questa politica incastrata nel collo di bottiglia del sistema dei partiti?
Per tutto ciò, e molto altro ancora, concedetemi di indirizzarvi al sito
proponente questa pacifica rivoluzione politica:
http://il-mercato-delle-innovazioni-sociali.hyperlinker.org/
Lì vi troverete il progetto sotto forma della classica petizione alla
cui forma ancora dobbiamo far ricorso. Consideriamo però ugualmente
questo documento, non foss'altro come una personale favorevole presa
di posizione. Già questo sarà un fondamentale passo avanti. In fin dei
conti: quale altra proposta potrebbe offrire ad ognuno, nessuno escluso,
maggior empowerment di questa assemblea popolare permanente premiata?
E così, ringraziando per l'attenzione, permettete al sottoscritto di osar
proporre come candidato alle elezioni di quest'anno il Popolo Italiano.
Per quanto mi riguarda, nessun candidato tradizionale avrà il mio voto se
non quello che permetterà ai miei conterranei di correre per ottenere un
modo valido e funzionale di esprimere la loro creatività e genialità.
Cercasi dunque partito o lista civica che accetti questo candidato molto
speciale: il Popolo Italiano.
Con viva cordialità,
Danilo D'Antonio
dan.hyperlinker.org
Operazione candidature...pulite
Ragazzi vi invito a chiedere a tutti i partiti,tramite
i loro blog, che ognuno pubblichi in rete la lista dei
candidati specificando:
- Nome e cognome
- Professione
- Incarico attuale
- Fedina penale
- Stato patrimoniale
Facciamoci sentire ragazzi...se non hanno
nulla da nascondere lo faranno sennò...c'è
qualcosa che puzza.
Assoluzione Antonio Saltini
Antonio Saltini è stato assolto in appello dall’accusa di aver diffamato
Dario Razzi, sostituto pubblico ministero incaricato, presso, il
Tribunale di Perugia, del processo sul fallimento della Federconsorzi.
Nel quadro di omertà di stampa che ha avvolto il processo per lo
scandalo fallimentare più clamoroso della storia nazionale, Saltini è
stato l’unico giornalista a impegnarsi a ricostruire la vicenda, che narrò,
in sette memorabili articoli pubblicati da Terra e vita tra il 1997 e 1998.
Saltini aveva collegato i segmenti della vicenda senza spiegare quale arma
avesse impedito ogni reazione a chi deteneva il potere della Federconsorzi.
Poté formulare una spiegazione dopo l’apertura, al tribunale di Roma, di un
nuovo fascicolo per truffa ai danni della Comunità Europea. Scrisse l’articolo
conclusivo che proponeva una ragione dell’inerzia della Coldiretti a tutelare
quanto essa reputava eredità storica, ma l’articolo fu rifiutato da Terra e
vita che aveva pubblicato i precedenti, con l’interruzione di ogni collaborazione
futura. Oggi è noto anche il nome dell’intoccabile che esercitò pressioni per
fermare Saltini, ma nessuno lo pronuncerà mai pubblicamente. Il vertice
dell’Edagricole, allora proprietaria di Terra e vita ,oggi di proprietà del
gruppo Sole 24 ore, era verosimilmente, sensibile alle ragioni che hanno
indotto l’intera stampa nazionale ad attenersi sulla vicenda al silenzio più
assoluto, favorendo, palesemente, chi operava per l’assoluzione degli imputati.
L’indagine di Saltini era importuna e, come tale, doveva essere interrotta.
Era però evidente che le informazioni di Saltini erano tali da non essere
attaccabili. Segno evidente che la sua “ fonte” fosse indiscutibile e inattaccabile.
Al momento dell’arringa finale del PM, Saltini, invitato a stilare una nota
di cronaca per un foglio locale, scriveva che l’arringa di Razzi avrebbe con
ogni probabilità favorito l’assoluzione. La corte, peraltro, condannava, ma la
condanna mancava di ogni fondamento probatorio e gli imputati, il professor
Pellegrino Capaldo e il giudice Ivo Greco,furono poi assolti nel giudizio di
appello celebrato con la maggior tempestività della storia della magistratura nazionale.
Dario Razzi, intanto, querelava Saltini, l’editore e il direttore del giornale
che aveva pubblicato la nota di cronaca. Il giudizio civile celebrato presso il
Tribunale di Firenze, competente per i reati a danno dei magistrati di Perugia,
con solerte celerità si concluse con la condanna a risarcire 12.500 euro di
danni morali al dottor Razzi. Il giudizio penale venica rinviato, invece, per
due volte, finché, ora la condanna è stata convertita in piena assoluzione,
dopo oltre due anni, dal giudice di appello, che, dopo nuova, appassionata
arringa dell’avvocato Eliseo Alimena, ha riconosciuto che le espressioni
usate da Saltini per dimostrare l’incredulità erano perfettamente coerenti
all’assolvimento dei compiti di cronista.
Ad Antonio Saltini Spazio rurale esprime solidarietà. Almeno al danno non
si è aggiunta la beffa.
Nel frattempo la vicenda giudiziaria legata al crak Federconsorzi è
arrivata quasi alla fine e si concluderà tra qualche mese con la prescrizione
degli ultimi rinviati a giudizio. Il partito degli “intoccabili sarà definitivamente salvato.
Alla faccia della giustizia.
Spazio rurale
La casta: quanto ci guadagnano dalle urne
Prendiamo i deputati, per i quali è in vigore un
regolamento del 1997. Gli onorevoli, il cui mandato
parlamentare è iniziato dopo la XIII legislatura del
1996, acquisiscono il diritto alla pensione a 65 anni
di età e con 5 anni (una legislatura) di contributi.Ma
questo trattamento, simil cittadino comune, nasconde
il trucco. Il diritto alla pensione è fissato al
65esimo anno di età, peccato che tale limite si
abbassa di un anno per ogni ulteriore anno di mandato
oltre i cinque. Sino a raggiungere il traguardo dei 60
anni.
Se vi state arrabbiando? Aspettate. Perché c’è
dell’altro. Gran parte dei deputati è stata eletta
prima del 1996, cioè prima della riforma. Ciò
significa che si ha diritto alla pensione a 60 anni di
età, riducibili a 50 utilizzando gli anni di mandato
oltre i cinque minimi richiesti. E così con oltre tre
legislature e 20 anni di contributi è possibile
accedere alla pensione con meno di 50 anni! Non sono
da meno i senatori. Anche qui c’è stata una riforma,
in base alla quale a partire dalla XIV legislatura del
2001 questi servi Patriae hanno diritto alla pensione
a 65 anni e a condizione di aver svolto un mandato di
cinque anni.
Ma dietro l’apparenza si cela l’inganno. Ed ecco,
infatti, che fioccano le deroghe. Per chi è stato
eletto prima del 2001, il cui diritto al vitalizio
scatta a 60 anni con una sola legislatura (5 anni), a
55 con due (10 anni) e a 50 con tre mandati (15 anni).
Per gli eletti dal 2001, che possono andare in
pensione a 60 se hanno conquistato un secondo mandato.
Due anni e sei mesi sono meglio di 35, ovvero via
libera alle baby pensioni. Un cittadino per godere
della pensione di anzianità deve avere 57 anni, 60 dal
2008, e aver versato contributi per 35. Troppi per
deputati e senatori che hanno abbassato il limite
contributivo a una legislatura: 5 anni.Inoltre i
parlamentari, per evitare i rischi dell’instabilità
politica, con il rischio di chiusura anticipata delle
Camere, hanno deciso che sono sufficienti, per aver
diritto al vitalizio, due anni e sei mesi. Basta, poi,
pagare contributi volontari per i due anni e mezzo
mancanti, ma con calma. Onorevoli e senatori possono
saldare il debito a fine mandato e in 60 comode rate.
Lavorate gente, lavorate.
Alla faccia del riduzione dei costi della politica. La
casta colpisce ancora. Andare al voto anticipato farà
guadagnare ai partiti circa 300 milioni di euro in tre
anni. Questo è l'ammontare del finanziamento pubblico
che sarebbe arrivato nelle casse dei partiti fino al
termine della legislatura. Sciolte le camere, tutti al
voto, si potrebbe pensare che i soldi per i prossimi
tre anni non verranno pagati e invece .... invece i
partiti incasseranno 100 milioni di euro per ognuno
dei prossimi 3 anni come rimborsi elettorali relativi
alle elezioni del 2006. Per capirci: ad Aprile si va a
votare? I partiti dopo le elezioni anticipate
prenderanno il doppio dei soldi: quelli relativi alle
elezioni del 2006 e quelli per le nuove elezioni del
2008.
Per le elezioni di aprile 2006 gli aventi diritto al
voto erano precisamente 50.098.305(47.258.305 gli
aventi diritto al voto in Italia e 2.840.000 quelli
all'estero). Da questo fondo ad ogni partito è
attribuita una quota sulla base delle percentuali di
voto ottenute.Bene, si sciolgono le Camere. Ma credete
che i nostri dipendenti (ovvero i politici) rinuncino
ai privilegi? Pare di no.
Una leggina ad hoc approvata con voto bipartisan a
inizio 2006, poco prima di andare a votare, sancì il
diritto dei partiti a continuare ad incassare i
rimborsi anche in caso di voto anticipato. Da qui
l'affare: se la legislatura si esaurisce prima della
sua naturale scadenza lo Stato deve comunque pagare le
somme già maturate per tutti e cinque gli anni.
Proprio in base a questa leggina Forza Italia ha
potuto cartolarizzare i contributi che deve ancora
riscuotere.
Ed anche il Partito Democratico avrebbe la sua
convenienza: Ds e Margherita continueranno a incassare
le risorse relative alla XV legislatura; il PD avrà i
fondi della XVI.Che dire, sembra proprio che non la
capiscano e che non vogliano mai cambiare.
Poveri e ingenui elettori.
Intervento corte di giustizia europea
Stiamo organizzando una petzione popolare per chiedere
alla corte di giustizia europea l'annullamento delle
elezioni politiche italiane del 13 e 14 aprile
prossimo.
Chi vuole dare il suo contributo con suggerimenti
lasci un commento su:
Riprendiamoci l'Italia
(cerca con google)
Delegittimiamo gli affossatori della democrazia
La "legge-porca" con cui LORSIGNORI tutti ci vogliono fare
ri-votare (?) è INCOSTITUZIONALE. Toglie ai cittadini il
diritto a scegliere i propri eletti. Infatti, come già 2 anni fa,
con questa "legge" siamo alla COOPTAZIONE degli "amici" e
degli "amici degli amici" da parte dei capi-bastone. Pochi
OLIGARCHI risceglieranno a tavolino gli eligendi. Siamo fuori
dalla democrazia, comunque concepita. TUTTI I CITTADINI
DEVONO ORGANIZZARE UNA RIBELLIONE CIVILE.
Siamo di fronte a un golpe realizzato progressivamente nel
tempo.
La situazione del paese è catastrofica. Napoli e la Campania
sono diventate una discarica a cielo aperto. I responsabili tutti
non solo non si dimettono ma si stanno preparando al
prossimo giro di giostra. Le mafie prosperano e imperano. I
politicanti calabresi sono tutti sotto-processo anche se De
Magistris è stato liquidato. Cuffaro è stato costretto a
dimettersi ma IL SISTEMA DI POTERE è in piedi. La
CORRUZIONE è generalizzata. Le famiglie imperano, nelle
Università nelle TV. I prezzi dei beni di prima necessità sono
alle stelle, ma l´ISTAT quantifica l´inflazione al 2,9% -
BUGIARDI!-. Abbiamo i salari e stipendi più bassi d´Europa,
fermi da 6 anni dice la Banca d´Italia mentre il 10% possiede
il 45% della ricchezza e la ricchezza di questi anni è andata a
profitti e rendite .I rinnovi contrattuali o non si fanno o come
con i metalmeccanici non recuperano l´inflazione reale. ....
Il "duetto di Arcore è INELEGGIBILE in base alla legge del
57 sulle frequenze televisive. Iscritto alla P2 (associazione
eversiva), ha ottenuto con tangenti pagate a Craxi la possibilità
di trasmettere su tutto il territorio nazionale ; ha "ospitato" il
mafioso Mangano ; ha ottenuto il controllo della Mondatori con
tangenti ai giudici attraverso Previti, ha trescato con la mafia
attraverso Dell´Utri fondatore di F. I. ; è stato "prescritto" e
non assolto ripetutamente e l´ultima è di questi giorni....perchè
IL FALSO IN BILANCIO è stato "abrogato" dalla sua banda
al governo; ha governato facendo leggi ad personam per sé e i
suoi amici ...e condoni per gli evasori ; ha "occupato" la RAI
come dimostrato il caso Bergamini-Saccà ; è ancora
sottoprocesso per il caso Mill ....con la sua discesa in politica è
diventato il più ricco d´Italia e uno dei più ricche del
mondo...e la vicenda Rete4 dimostra che per anni ha occupato
le frequenze di Europa7.. il ducetto è INDEGNO ...e mentre lui
possiede nove ville ecc. ecc. c´è chi non arriva alla fine del
mese...e la sera mangia pane e latte...
Il governo PRODI-BERTINOTTI è fallito. Era già fallito
quando ha accettato di votare con questa legge-porca, quando
durante la campagna elettorale non ha mai contestato a B. le
cose sopradette, quando ha imbarcato nell´armata unione-
brancaleone la banda Mastella e famiglia la banda Dini la
banda dei craxiani compreso il figlio, quando ha fatto un
programma mai discusso e votato dal popolo, quando ha fatto
un governo di 103 figuri con 6 donne in carriera ministre(
mentre in Parlamento le donne sono il 17% a 60 anni dalla
Costituzione....), quando ha aumentato del 24% le spese
militari trasferito gli armati dall´Iraq all´Afghanistan dove c´è
una guerra chiamata missione di pace e deciso il raddoppio
della base di Vicenza prescindendo da movimenti e popolazione
, quando ha regalato ai padroni il cuneo la detassazione degli
straordinari e dopo aver allungato l´età pensionabile ridotto i
coefficienti e eternizzato la PRECARIETA´ ridotto pure IRAP
e IRPEG ai padroni, quando non ha aumentato la tassazione
di rendite e speculazioni lasciandola al 12,5% mentre in
Europa è al 25% e mentre noi sul lavoro paghiamo il 30%,
quando non ha abrogato la Bossi-Fini la TREU la 30 le leggi
vergogna, quando ha continuato con i contributi alla
rottamazione delle auto mentre la Co2 è al 13%, quando ha
accettato i dictat vaticani liquidato i Dico e le coppie di fatto,
quando ha promosso De Gennaro il massacratore morale di
Genova prima a capo-gabinetto agli interni e poi a sceriffo
della spazzatura, quando ha rifinanziato il G8 alla
Maddalena... quando non ha fatto dopo già tre governi le legge
sulle TV sul conflitto di interessi e una legge elettorale
democratica ....
Il governo Prodi-Bertinotti ha fallito. Bertinotti ha fallito e ha
portato al fallimento la sinistra e spaccato condizionato
subordinato ...i movimentii.
Perché si è imbarcato in un accordo preventivo con Prodi.
Perché ha scisso la morale dalla politica ha fatto il contrario
di quello che diceva e ha dimostrato che con il massimalismo
si va poco lontani. Scissione costante tra principi dichiarazioni
e pratiche concrete. E in tutto il processo mai i movimenti e il
popolo hanno potuto decidere partecipare ecc. Inoltre, da
stalinista, ha cambiato lo statuto, eletto per la terza volta gli
amici, cacciato il dissenso, manipolato il senso della realtà....e
ha ridotto la sua non violenza a una spalletta al bavero ma ha
votato tutta la politica guerrafondaia e armata e subordinata
agli Usa di Prodi e D´Alema ....ha appoggiato tutto....ha votato
i regali ai padroni...in compenso è stato contento di fare il
presidente narciso della Camera..
Ripresentarsi ora LEADER della Sinistra è tragicomico. Non
eletto ancora una volta da nessuno si sta già allenando alle
corride parolaie nei salotti televisivi. Se le classi dirigenti tutte
si sono arricchite sulla pelle del paese e della povera gente,
quelle di sinistra e di centrosinistra non sono state da meno e
sono responsabili di un fallimento storico. Non solo Bertinotti,
anche gli altri del quartetto. Perciò se ne devono andare.
Vedere ieri nelle TV il VELTRUSCONI che si presentava come
IL NUOVO veniva da "scompisciarsi" dalle risate e dalla
rabbia. Il sindaco di Roma è da 40 anni in carriera, percepisce
già a 51 anni una pensione parlamentare di 9 mila euro più
5000 come sindaco ...cresciuto e pasciuto nel Pci è pentito
confesso, eletto con un plebiscito teleguidato dopo essere stato
nominato dagli OLIGARCHI ex Pci ed ex Dc ....ha
amoreggiato con il ducetto l´ha rilegittimato e ora decidendo di
andare SOLO gli sta regalando probabilmente la vittoria.
L´ultima che ha inventato è che il padrone è "un lavoratore
che rischia". Purtroppo quelli che rischiano e muoiono sono i
lavoratori. Quelli come lui fanno strame della storia della
memoria della morale....galleggiano sulla merda che soffoca il
paese.
BOICOTTIAMO TUTTI I SALOTTI TELEVISIVI!
Delegittimiamo gli affossatori della democrazia!
Gaetano Stella, cobas regione toscana
Ecco cosa pensa Calderoli della sua legge elettorale
Ciao a tutti vi propongo questa chicca:
il video di quello che pensa il senatore Calderoli
promotore ed ideatore dell'attuale legge elettorale
detta "porcellum"con cui andremo a votare ad aprile:
http://it.youtube.com/watch?v=bJyRV7DRy5I
mi e venuta voglia di entrare nel video e tirargli il
collo ........commentate ragazzi commentate
Agricoltura Cenerentola, ricca solo per la criminalità
Da ben 25 anni l’Italia non ha una vera politica agraria e della sicurezza del
territorio. Tutti ricordiamo che dalla metà degli anni ’80 a tutti gli anni
‘90 ed oltre la politica ha consentito la distruzione di tutti le più
importanti imprese che operavano in agricoltura.
Ora girando per l’Italia ci accorgiamo in quale situazione è precipitato
il nostro territorio e l’agricoltura italiana.
Vedendo qualche giorno fa la situazione della Regione Campania ho potuto
constatare che non è possibile fare agricoltura in quella regione,
devastata da rifiuti tossici, provenienti dal Piemonte, Lombardia, Veneto,
in quanto non è più possibile garantire la salubrità degli alimenti prodotti.
Riferendomi all’intera Nazione, nei giorni scorsi, mi è giunta
notizia che 1 agricoltore italiano su 3 subisce gli effetti delle
azioni criminali che sono costituiti da furti, rapine, usura, racket,
abigeato, caporalato, discariche abusive, truffe.
La cosa che fa accapponare la pelle e che questi reati erano un tempo
ad appannaggio delle regioni meridionali, invece ora apprendiamo che,
nelle regioni del Centro e del Nord, molti produttori agricoli sono nelle
mani delle mafia ,della camorra,della ‘ndrangheta e della sacra corona unita,
ed anche in preda ad una malavita violenta e spregiudicata di provenienza
rumena ed albanese.
I reati più frequenti sono il furto di attrezzature e di mezzi agricoli,
del racket e dell’abigeato. Questa denuncia arriva dal Presidente di una
associazione di categoria,Politi, secondo il quale i danni complessivi
sarebbero di 15 miliardi all’anno, che rappresentano gli affari della criminalità.
Tenendo conto di questa situazione e di ciò che si sta prospettando all’orizzonte,
cioè di nuovi equilibri agro-alimentari mondiali a causa dell’aumento del
benessere nel Continente Asiatico si può facilmente immaginare le difficoltà
che l’Europa e l’Italia in particolare dovranno affrontare per l’inevitabile
aumento delle derrate alimentari.
In conclusione c’è da auspicarsi che dopo 25 anni di assenza di politica
agraria in Italia ed in Europa si ponga rimedio con una vera politica Agraria
e si dia la giusta importanza all’agricoltura al territorio e all’ordine
pubblico, non solo nelle città ,ma anche nelle nostre campagne.
Guido Buschettu
E se i cittadini votassero la nullità delle elezioni
Buongiorno
Vi risparmio gli immaginabili commenti sulla situazione e v’inoltro la e-mail
che ho inviato all’avvocato Giovanni Guzzetta: Presidente del Comitato Promotore dei Referendum Elettorali
Chissà se è possibile verificare attraverso il vostro Blog la risposta
all’offerta di “rendere nulle le prossime elezioni”
Grazie
Paolo Amadio
Signor Presidente
Ho partecipato a tutti i referendum dall’aborto, al divorzio, a quello
sulla legge elettorale, sul finanziamento dei partiti etc
Abbiamo dovuto assistere a come la volontà manifestata dai cittadini
sia stata successivamente disattesa, derisa in alcuni casi, e a come la
classe politica si sia ricomposta intorno a nuovi equilibri e confronti con i vecchi vizi.
Abbiamo bisogno oggi e non domani di un ricambio politico che significa
uomini e donne nuovi.
Invece siamo costretti a votare di nuovo e a votare con una legge che
non ci consente di scegliere.
Nostro malgrado, prenderanno il nostro voto molte facce impresentabili.
Mi chiedo e le chiedo se sia possibile “rendere nulle le prossime
elezioni” per rimettere in pista la giusta sequenza “prima una buona
legge elettorale e poi le elezioni”.
Mi chiedo cioè se sia possibile organizzare il voto di coloro che non
condividono le scelte di questa classe politica e non se ne sentono
rappresentati ed esprimere tale voto in un atto elettorale capace di
rendere di fatto inefficace l’elezione di chichessia.
Cercando di spiegarmi: se la maggioranza degli elettori italiani scrivesse
sulla scheda ad esempio “voto per la nullità di questa elezione” o una
formula del genere, emergerebbe il paradosso sostanziale che andrebbe a
governare col premio di maggioranza qualcuno che in altri sistemi
elettorali magari passerebbe di poco lo sbarramento.
Non so se questo sia il modo per farlo, sono convinto però che si
debba verificare subito se un modo esiste e se esiste una positiva
risposta civile all’offerta di “votare la nullità delle elezioni”.
Può darci animo ricordarci che probabilmente furono gli effetti del
referendum sulla legge elettorale a disgregare la prima repubblica, i magistrati fecero il lavoro.
I politici non lo hanno dimenticato.
Possiamo anche ricordare che i cittadini votarono allora inequivocabilmente
compatti. Tutte le regioni italiane, con la sola eccezione della Calabria,
votarono in modo simile, la Sicilia come il Piemonte ... io vivevo all’estero
tornai per votare e tornai poi in Italia perchè il risultato di quel voto mi aveva dato speranza.
Possibile che quegli Italiani siano tutti spariti?
La campagna è troppo breve perchè la classe politica possa
reagire efficacemente ad un’azione del genere e internet funziona ...
Se vorrete fare qualcosa sono a disposizione.
Paolo Amadio
Bossi popper "il ducetto" e la democrazia
In "Cattiva maestra televisione" K. Popper padre del "liberalismo" diceva:
"La democrazia consiste nel mettere sotto controllo il potere politico. E´
questa la sua caratteristica essenziale. Non ci dovrebbe essere alcun potere
politico incontrollato in una democrazia. Ora è accaduto che questa
televisione sia diventata un potere politico colossale, potenzialmente si
potrebbe dire anche il più importante di tutti, come se fosse Dio stesso che
parla. E così sarà se continueremo a consentirne l´abuso. Essa è diventata
un potere troppo grande per la democrazia. Nessuna democrazia può
sopravvivere sa all´abuso di questo potere non si mette fine".
"Nel dicembre del 1994 la Lega Nord revocò il sostegno al primo governo
B., che a quel punto dovette dimettersi in quanto privo di maggioranza
parlamentare. "B. è un Peròn della mutua", dichiarò il leader leghista
Umberto Bossi, "e noi gli abbiamo smontato il balcone da cui intendeva
affacciarsi". Il partito-azienda, per reazione, scatenò una violenta
campagna mediatica contro la Lega Nord e il suo leader, accusato di
essere "un Giuda traditore" e di avere truffato gli elettori. Bossi replicò
definendo B. piduista, craxiano e aspirante dittatore "che farà la fine di
Sindona e Calvi (bancarorrieri della P2..). Quattro mesi dopo, nell´aprile
del 1995 il leader leghista Bossi pubblicò un libro, curato dal giornalista
DANIELE VIMERCATI, nel quale spiegava "perché ho partecipato al
governo B. e perché poi l´ho fattocadere". Un capitolo del libro, intitolato
"Giornalismo di regime", era dedicato al monopolio mediatico
berlusconiano.
Scriveva l´onor. Bossi: " Diceva Abramo Lincoln "Si può ingannare molta
gente per poco
tempo, o poca gente per molto tempo ; mai molta gente per molto tempo".
Spero che la regola valga anche oggi ; ma Lincoln viveva in un´epoca
felice in cui non esistevano le televisioni e i giornali di B.....Se possibile,
vorrei trattare l´argomento senza preconcetti, limitandomi all´analisi dei
fatti. In Italia si è attuato da tempo un processo pericoloso di
concentrazione delle testate d´informazione giornalistica. C´erano una volta
i giornali degli editori puri, che in alcuni casi diventavano veri e propri
centri di contropotere, e in altri si accodavano alle posizioni dominanti,
ma erano comunque una categoria articolata e sostanzialmente pluralista.
Oggi a pubblicare grandi giornali e a possedere televisioni nazionali sono
quasi esclusivamente grandi gruppi industriali. Sul fronte della stampa,
quasi tutti i quotidiani e i settimanali politici nazionali sono divisi tra
FININVEST, FIAT e Editoriale LA REPUBBLICA. Come dire: B.,
Agnelli e De Benedetti .....Insomma, la grande maggioranza della stampa
politica nazionale fa capo a 3 gruppi, uno dei quali è il capo di un
partito ed è riuscito a occupare per mesi la Presidenza del Consiglio. Non
si capisce, in questo quadro, come sia possibile che B. vada addirittura in
televisione a fare la vittima, a denunciare l´attacco dei giornali che
"remano quasi tutti contro il governo". Forse si dimentica di essere l´unico
capo partito, in Italia e in Europa, che possieda qualcosa di più di un
giornale di partito a tiratura limitata.
Se la stampa vive in un regime di oligopolio, la televisione è dominata
da un duopolio che nel corso del 1994 è diventato sostanzialmente un
monopolio. Sappiamo che la legge Mammì - nelle condizioni politiche di
cui abbiamo già parlato - ha cristallizzato la spartizione dei canali televisivi
nazionali fra due grandi gruppi: la Rai pubblica e la Fininvest privata, alla
quale fanno capo Canale 5, Italia 1 e Rete 4. Restano tre reti nazionali,
Telemontecarlo, Videomusic e Elefante TV, con un´audience lilitata, e il
network a pagamento Telepiù, nel quale risulta comunque uno zampino
belusconiano. La situazione .....fissa lo strapotere del duopolio RAI-
FININVEST.
Essendo infatti i canali televisivi in numero limitato e non accessibili a
chiunque, la sanzione legislativa dell´attuale assetto limita di fatto la
possibilità di libera concorrenza
Le tre residue reti "autonome" risultano infatti sottodimensionate rispetto
ai grandi blocchi in competizione. La loro gestione economica diventa
complicata, come sanno bene gli amministratori di Telemontecarlo che è
da tempo in precario equilibrio.
Duopolio di ferro, dunque. Rafforzato dal fattore P: pubblicità. La
gestione delle risorse pubblicitarie consente alle agenzie di decidere la
floridezza o la morte di una testata. E guarda caso, anche qui la presenza
di B. è preponderante. Publitalia, la società del gruppo FININVEST, ha
una forte presenza sul mercato e chiude nell´angolo le televisioni minori,
le tre nazionali e le numerose locali, che spesso devono scegliere se
rischiare il soffocamento o affidarsi all´ossigeno che arriva dalle
concessionarie dei grandi gruppi, diventndone di fatto, vassalle.
Ce n´è d´avanzo, mi pare, per essere preoccupati....( a questo punto
Bossi cita la MAMMI´) ...." Quello che non dev´essere violato è "il diritto
all´informazione garantito dalla Costituzione, il quale implica il pluralismo
delle fonti e comporta il vincolo al legislatore di impedire la formazione
di posizioni dominanti e di favorire l´accesso al sistema radiotelevisivo al
massimo numero possibile di voci diverse ...Infatti, la posizione di
preminenza di un soggetto o di un gruppo privato non potrebbe non
comprimere la libertà di manifestazione del pensiero di tutti gli altri
soggetti che, non trovandosi a disporre delle potenzialità economiche e
tecniche del primo, finirebbero con il vedere progressivamente ridotto
l´ambito di esercizio delle loro libertà". E fortuna che B. è entrato a far
parte del Polo della Libertà.
L´errore più grave della legge Mammì è che, anziché muoversi nella
direzione di contenere le posizioni dominanti già detenute ,all´epoca, da B.
, le ha STABILIZZATE fissando un limite alle concentrazioni -tre Reti-
chiaramente inadeguato. Di fatto, la posizione dominante di B. è stata
rafforzata...... Però la Corte non tiene conto - e del resto non era nei suoi
compiti - di un altro aspetto: il titolare di questa posizione dominante non è
soltanto un privato, è il capo di un partito che è pure riuscito a occupare
il cuore del governo. Questo pone il famoso problema della par condicio: si
può chiamare democratico un Paese nel quale una delle parti in causa di
spone del sostanziale monopolio dell´informazione televisiva e partecipa
all´oligopolio di quella stampata? In tutti i paesi europei la risposta è NO
....
Ma non è finita. La situazione, in Italia, è ulteriormente degenerata da
quando B. è entrato in politica. Infatti ha messo le mani anche sulla Rai.
La vicenda delle nomine è nota: il consiglio d´amministrazione
dell´azienda pubblica è stato nominato dai Presidenti di Camera e Senato,
ma si dà il caso che i due vertici istituzionali siano stati nominati da una
risicata maggioranza, quella di governo. Ergo, il consiglio
d´amministrazione è funzionale a quella maggioranza, di cui Forza Italia e
An sono l´asse portante.... E infatti il Cda Rai, una volta nominato, ha
scelto come direttori uomini "targati": al Tg1 Carlo Rossella, vicedirettore
di Panorama( di B.) ,...al Tg2 Clemente Minum, vicedirettore di Canale5,
cioè dell´ammiraglia berlusconiana. Al Tgr Carlo Vigorelli, ossia un tipo
che dopo le elezioni si è presentato in redazione avvolto nella bandiera di
F. I. .Solo al Tg3 è stata mandata una giornalista non berlusconiana, ma
anch´essa anti-leghista: Daniela Brancati, vicina alla sinistra. Insomma, il
quadro si è così completato: la RAI è stata trionfalmente occupata dagli
uomini graditi a B. che si sono pure concessi il lusso di dare un
contentino al Pds...
E così, siamo a questo punto: che il proprietario - o il referente politico
essenziale - di tutti i telegiornali nazionali e di una grossa fetta della
stampa è il capo di uno dei partiti in lizza. E se non fosse intervenuta la
Lega sarebbe ancora Presidente del Cons.. SE TUTTO QUESTO E´
DEMOCRAZIA, IO SONO TORO SEDUTO....."Ricci commenta :
...... Cinque anni dopo, nel 2000, il leader leghista Bossi ha cambiato
completamente idea. Benchè il monopolio berlusconiano dell´informazione
sia rimasto immutato, La Lega Nord, in vista delle elezioni politiche della
primavera 2001, si è alleata di nuovo con F.I. LA RITROVATA
ARMONIA POLITICA è STATA CELEBRATA CON UNA
FIDEJUSSIONE BANCARIA DA 2 MILIARDI di lire del partito-azienda
in favore della Lega. La nuova intesa...è stata decisiva per riportare a
Palazzo Chigi il monopolista dell´informazione televisiva .... " Sia l´anali
di Bossi che le parole di Popper che il commento di Ricci si trovano in "
LA TELEDITTATURA" di G. Ricci KAOS ediz. 2003 milano-"
L´analisi di BOSSI è ancora valida. E tutto quello che è successo dal
2000 in poi lo dimostra. La cosa ancora più grave è che i fatti
dimostrano che il "DUCETTO DI ARCORE" può comprarsi gli alleati e,
per certi versi anche l´opposizione. Non solo ha dato i soldi a BOSSI.
Può permettersi anche di fare propaganda a Mediaset sul "manifesto" e
su "liberazione". E, purtroppo, anche loro non hanno mai fatto una vera
campagna contro B. e il berlusconismo. E non ne hanno RIFIUTATO la
propaganda. D´altronde il caso BERGAMINI-SACCA´, il fatto che
Guzzanti-Luttazzi-Rossi-Fini-Beha ...e Grillo....non siano ancora tornati
sugli schermi RAI dimostra che anche questo Cda era (è!) targato
lottizzato e dominato dal "ducetto" e dai partiti degli oligarchi. E che IL
REGIME RAISET c´è stato e c´è.
L´ultimo atto, per ora, è che anche la Corte Europea ha detto che
Europa7 aveva diritto alle frequenze al posto di Rete4. E che da anni è
in atto un sopruso e una occupazione indebita delle frequenze. Quindi,
dopo 4 governi di centrosinistra se si VOTA in QUESTE CONDIZIONI
SIAMO FUORI DALLA DEMOCRAZIA, comunque intesa, e fuori dallo
STATTO DI DIRITTO, FUORI DALLA COSTITUZIONE. VIA IL
DUCETTO DALLA POLITICA! Via gli OLIGARCHI tutti che ci hanno
portato a questo punto!
Gaetano Stella, Cobas Regione Toscana
Economia europea
La politica ha costruito dei meccanismi legislativi che hanno determinato
lo sfruttamento dell’uomo ed indebolito i suoi diritti. Sulle debolezze
trionfano le arroganze. Le debolezze sono il terreno fertile, per la
diffusione del mobbing, del bullismo, della prevaricazione. Per non
pregiudicare un posto di lavoro determinato, si è consapevoli, che bisogna
mettere in conto tante rinunce, in altre parole, mandar giù amaro.
Se il sistema economico europeo, un tempo, si distingueva dal capitalismo
americano, e dal comunismo dell’est europeo, oggi subisce entrambi i
fenomeni e non riesce ad esportare diritti, libertà, stato sociale, perché
la sua classe dirigente con consapevolezza o con incoscienza si è venduta
al mercato complessivo, per cui, tutte le forme d’assistenza, diritti,
pensioni, sono messe in discussione e ricostruite al ribasso. Le dittature,
i sistemi poco democratici, stanno erodendo diritti faticosamente conquistati;
le democrazie europee, si stanno indebolendo, ma questo avviene con il
consenso dei cittadini, inconsapevoli del danno che essi stessi stanno facendo.
Emergenze
Emergenza democratica; la vera emergenza è rappresentata da tutta la classe politica,
nelle sue diversità “ culturali “ e nelle sue particolarità articolate sui vari
gradini del potere politico. Una classe dirigente politica assai impegnata per
mantenere poltrone, occuparle, acquistarle; un’opposizione politica definita ed
indefinita, che vuol mandare a casa altre famiglie politiche, senza contrapporre
proposte. Si grida al lupo, al lupo, quando nel proprio ovile si è fatta strage
d’agnelli. Povera Italia, governata dai goderecci, dagli evasori dai numerosi
conflitti d’interesse, in altre parole, un sistema mangia soldi, legalizzato
dalla politica. Un paese in evoluzione, governato dai goderecci, che rendono
difficile la vita alle altre persone. Sono saltate tutte le protezioni, che un
paese civile, dovrebbe garantire alle giovani generazioni. Alle prossime
elezioni, chi vincerà? Dipende dagli elettori, ma la differenza sarà determinata
dagli ignoranti politicamente, dalla probabile astensione, e dalle mafie regionali.
Scarpe
Così, il sig. Della Valle o meglio imprenditore, che dalle prime file di
un convegno dava del matto al sig. Berlusconi senior, o anziano, o vecchio,
ora per non mancar di rispetto al suo amico Mastella dovrà votare scegliendo
Lui, anche di riflesso per Berlusconi. Il famoso salto della quaglia.
Potrebbe anche pensare ad un regalino; un paio di scarpe, anche se è assai
difficile, adattarle agli zoccoli di cavalli politici di razza, che scalpitano,
per agguantare il potere politico.
Sciogliere le camere? Un affare da 300 milioni di euro
Sciogliere adesso le Camere e andare a votare
significa regalare 300 milioni di euro ai partiti,
cento milioni all'anno per i prossimi tre anni, fino
al 2011, scadenza naturale della XV legislatura. Viene
in mente "Lascia o raddoppia?", il gioco a quiz con
cui gli italiani cominciarono a vincere soldi in tv
nella seconda metà degli anni Cinquanta.
continua su
Riprendiamoci l'italia
(cerca con google)
Mancanza di senso dello Stato
Questo è quello a cui stiamo assistendo in questi giorni. La mancanza della
capacità di riununciare a qualcosa per un ben più grande, quello del Paese.
Senza legge elettorale si ripeterà il film già visto molte volte.
Fini e Casini cambiano idea ogni tre giorni, non sono affidabili per Berlusconi
quanto non lo è stao Mastella per Prodi.
Credo ci sarà un crollo dell'affluenza alla urne. Si apre un lungo periodo di
instabilità che danneggerà il paese sul piano internazionale più ogni
instabilità dei mercati.
L' Italia sta dimostrando di non essere una nazione, e la classe politica di non
avere senso dello Stato.
Appello agli intellettuali meridionali
Ormai non si può più restare inerti e indifferenti di fronte allo scandalo
e al raccapriccio che inevitabilmente suscita in tutte le coscienze libere
e normali il paesaggio orribilmente sfigurato da montagne di spazzatura che
invadono ed appestano le strade della città di Napoli e dintorni. Non si può
(e non si deve) restare passivi di fronte allo spettacolo indecente offerto
non solo dai territori sommersi da cumuli di immondizia, ma anche dalla gente
di Pianura assalita brutalmente dalle forze dell'ordine al servizio di un
potere cieco e sordo che ha fallito rovinosamente e ora tenta di scaricare
(come sempre) le proprie responsabilità e i propri "sensi di colpa" criminali
sulla popolazione. Un potere osceno e nauseabondo come la spazzatura!
Un potere inteso non solo come ceto politico locale e nazionale, ma anche
come sistema economico-affaristico costituito da un intreccio lurido e
perverso, ma nel contempo "fisiologico" e inevitabile, tra capitalismo
lecito ed illecito, incentrato sulla malavita imprenditoriale organizzata.
Oltre al danno (ovvero i delitti e lo scempio di ordine economico-ambientale,
sociale e morale), oltre alle "mancanze" e alle "inadempienze" storiche che
si sono accumulate per anni, insieme ai sudici ammassi di spazzatura, la gente
partenopea deve sopportare anche l'amara beffa cagionata dalla fiera
dell'ipocrisia, dall'invereconda esposizione televisiva delle "lacrime di
coccodrillo" del "povero ed afflitto" governatore Bassolino.
Gli spazi pubblici (invivibili da anni) di Pianura, come di altri quartieri
napoletani, sono assediati e infestati da cumuli di rifiuti. C'e gente che
non riesce più a varcare la soglia di casa per uscire (anche solo per fare
la spesa) essendo impedita da mucchi insormontabili di immondizia. A Napoli
e dintorni è in atto un'aspra e feroce vertenza di massa, esplosa come una
spaventosa eruzione del Vesuvio, che forse avrebbe arrecato meno danni. Su
Napoli e sull'intera Campania incombe un vero disastro ecologico e
territoriale, una catastrofe sanitaria e sociale. Ma incombe anche un'ingiusta
e velenosa condanna di stampo razzista, emessa da parte di un sistema
mediatico-propagandistico che invece di denunciare il colonialismo storico
che affligge le comunità del nostro Meridione, preferisce evocare formule
precostituite, ideologicamente pregiudizievoli e compromettenti sulla
presunta inferiorità e arretratezza culturale dei popoli meridionali, in
particolare della gente partenopea. Gente che invece è figlia di un ricco
coacervo storico-culturale generato dalla Magna Grecia ed altre antiche e
raffinate civiltà mediterranee.
Ho sempre associato la nozione e l'immagine dell'intellettuale a figure
scomode e destabilizzanti come Antonio Gramsci e Pier Paolo Pasolini, mosse
da una profonda e coraggiosa passione civile autenticamente rivoluzionaria,
che li ha indotti ad assumere sovente posizioni fermamente critiche e
controcorrente, sempre schierate dalla parte dei soggetti più deboli e
indifesi, gli "umili" di Manzoni, i "vinti" di Verga, insomma i reietti e
i diseredati della nostra società (ecco come si manifesta il vero anticonformismo),
rispetto alle scelte e agli schemi di giudizio e di condotta predominanti.
Pertanto, lancio un accorato appello per invitare tutti gli intellettuali
liberi e coscienti della nostra terra, intesa non solo come Irpinia, bensì
in un senso più lato che abbracci l'intero Meridione, a fare altrettanto,
a prendere iniziative e posizioni assolutamente scomode e irriducibili
rispetto alla linea imposta dai mass-media ufficiali assoggettati ai poteri
dominanti che vogliono tacere le proprie atroci responsabilità, scegliendo
la strada della repressione e della criminalizzazione a scapito delle comunità
locali che si ribellano giustamente ad uno stato di "emergenza permanente"
che dura ormai da oltre un decennio e che è funzionale solo a logiche occulte,
prettamente affaristiche e criminali.
Lucio Garofalo
L'unica soluzione è la raccolta differenziata
Provo ad annotare altri commenti in merito all'ormai abusato tema che ci affligge
da troppo tempo: i rifiuti di Napoli e della Campania. A riguardo, penso che
le responsabilità politiche e morali (ma anche penali) siano molteplici e
complesse, ed investano vari livelli di gestione: locale, regionale e
nazionale. Senza dubbio Prodi non è l'ultimo ma nemmeno il primo colpevole.
Poiché la gestione del problema è stata affidata ad un livello di natura
commissariale, le responsabilità dipendono anche e soprattutto, ma non
solo, dal governo nazionale. Inoltre, poiché la cosiddetta "emergenza" dura
e si trascina ormai da anni, esattamente da oltre un decennio, è evidente
che le responsabilità non sono da ascrivere soltanto al governo Prodi, bensì anche ai governi precedenti.
Fatta questa doverosa premessa, non penso di dire una banalità quando
affermo che i principali responsabili del disastro sono gli amministratori locali,
dal momento che la gestione di un problema come quello dei rifiuti e del
ciclo dei rifiuti, è di ordine territoriale, ossia locale. Pertanto, le
principali responsabilità vanno ascritte agli esponenti di maggior spicco
delle amministrazioni locali in Campania, vale a dire Rosa Russo Iervolino
in qualità di sindaco del Comune di Napoli, e Antonio Bassolino nella triplice
veste di commissario straordinario dell'emergenza, sindaco della città partenopea
e governatore della regione.
Precisate le responsabilità storico-politiche e morali (che, ripeto,
sono molto più vaste e complesse rispetto a quelle sopra enunciate), la soluzione
più razionale, più giusta e compatibile con le esigenze ambientali e sanitarie, è
una sola: la raccolta differenziata.
Gli inceneritori non risolvono affatto la questione, ma la aggravano
ulteriormente, introducendo altri pesanti fattori di inquinamento e devastazione
ambientale, sociale e di corruzione politico-economica. I sistemi di
incenerimento dei rifiuti rappresentano un'imperdibile e preziosa occasione per
accumulare enormi fortune economiche, a cominciare dalle ditte appaltatrici che
si occupano della costruzione degli impianti stessi, che in Campania sono
affari gestiti dai clan camorristici. Aggiungo che i profitti non sono una
prerogativa riservata esclusivamente al sistema imprenditoriale criminale, ma
anche un appannaggio del circuito economico "legale".
Sta di fatto che i mass-media ufficiali (stampa e televisione, pubblica e
privata) stanno cercando di imporre, attraverso ripetuti bombardamenti di
inganni e menzogne, la logica degli inceneritori quale unica soluzione
possibile e praticabile, mentre la strada da percorrere è soltanto una, la più
semplice, facile, ecologica ed economica: quella della raccolta differenziata.
Da promuovere attraverso campagne capillari di educazione civica ed ambientale
(nelle scuole ed ovunque sia opportuno e necessario), mediante appelli,
assemblee ed altre iniziative di informazione e sensibilizzazione morale,
ma anche con il ricorso a strategie eventualmente "repressive" (ovvero
multe e sanzioni amministrative), se necessario. Sempre meglio delle
infiltrazioni camorriste, dell'inquinamento ambientale, sempre meglio della
corruzione politica, dello scempio e della devastazione del territorio,
sempre meglio del pericolo sanitario costituito dalle epidemie e dalle affezioni tumorali.
Tuttavia, se la raccolta differenziata è il metodo più intelligente,
facile, ecologico ed economico per smaltire i rifiuti, la vera rivoluzione
da compiere in futuro investe il modo stesso di produrre beni di consumo,
ridimensionando il tenore di vita materiale vigente nelle società occidentali,
eccessivamente consumistiche e distruttive. Ovvero attuando una drastica
riduzione dell'opulenza e della produzione di immondizia, che in tal modo è
più facile da recuperare e valorizzare in termini di materiale riciclabile.
Per quanto riguarda la questione rispetto all'immediato, so solo che non è
giusto che altrove, ad esempio sul Formicoso in Irpinia (una bellissima
zona piena di verde, ancora pura e incontaminata) o in altre splendide comunità
montane, si aprano o riaprano mega-discariche per accogliere le tonnellate
di spazzatura che le popolazioni di Napoli (giustamente) non vogliono e/o
non possono più accettare. Allora: in quali posti si devono e si possono
destinare i cumuli di monnezza che seppelliscono Napoli e dintorni?
Di rimando, io insisto che non è giusto insozzare ed avvelenare zone e paesaggi
che sono ancora puliti, belli da vivere e da vedere.
La soluzione più equa e più saggia sta forse nel vecchio e sempre valido
adagio popolare che recita: un pò per uno non fa male a nessuno. Ma, per
carità, niente più mega-discariche, né a Pianura, né in Alta Irpinia né altrove!
Lucio Garofalo
Il ducetto di arcore e gli oligarchi cretini
Qualche giorno fa il "ducetto di Arcore" ha minacciato una
"nuova marcia su Roma". Dopo la giornata di ieri la marcia la
dovrebbe fare tutto il popolo italiano, magari con forconi e
mondezza, e non solo su Arcore, ma su tutti i PALAZZI DEL
POTERE. Perché siamo "oltre" LO SPETTACOLO
dell´OSCENO, oltre il gioco delle parti, oltre la follia di sistema,
....siamo OLTRE...in un luogo senza parole cogenti dove il
TUTTO fluttua e appare IL NIENTE. E´ il NICHILISMO
delle classi dirigenti. Ebbene! Il Capo dello Stato, l´ex
migliorista stalinista del Pci, ha dato l´incarico all´ex-
democristiano Marini (ora del suo stesso partito...è la "storia"
che macina fino....) per fare un governo che faccia la legge
elettorale. Perché tutti ormai riconoscono che quella con cui
LORSIGNORI ci hanno fatto votare due anni fa era (è!) una
"legge porca" (dal nome "fine" dato dal suo stesso estensore..).
La domanda è :perché, allora, nessuno l´ha veramente ostacolata
?. Ed inoltre: perché l´hanno "usata" tutti? Per dare ai capi-
bastone la possibilità di "eleggere" "gli amici" e "gli amici
degli amici". Insomma per trasformare l´elezione in
COOPTAZIONE? Così di fatto è stato. L´ultimo atto di UN
GOLPE prolungato nel tempo che "ci" ha trasformati da
cittadini in "sudditi". D´altronde, per avere le "dimissioni" del
Presidente della Regione Sicilia Cuffaro condannato a 5 anni e
mezzo e all´interdizione dai pubblici uffici perché "amico" di
"mafiosi" c´è voluta la mobilitazione popolare. Mentre "il
ducetto di Arcore" gli esprimeva "solidarietà" e il Casini
(cattolico-papista-familista con 2 famiglie), che in queste ore è
ritornato sotto le ali protettive delle armi di distrazione e
manipolazione di massa (le Tv e l´apparato mediale del
"ducetto") lo proponeva capolista al Senato al prossimo giro di
giostra. Ma la cosa più tragicomica è che il centrosinistra, con
Mastella Amato Intini Craxi Dini (tutti di primo pelo e con
trascorsi epocali....), in 2 anni non l´ha fatta la legge
elettorale...e non ha fatto neanche la legge sulle TV e sul
conflitto di interessi, ancora una volta dopo tre governi.
PERCHE´? Sono COMPLICI del ducetto? Sono CRETINI? O
si tengono insieme a vicenda? Per mesi, mentre la "sinistra
massimalista" (?) appoggiava tutto (e il Cuneo e L´Afghanistan
e Vicenza e la TAV e l´aumento delle spese militari e lo scudo
americano....) e si ISTITUZIONALIZZAVA e diventava
governodipendente - sì che alcuni ora li chiamano
FORCHETTONI ROSSI- Dini e Mastella, tra i trasvolatori di
qua e di là tra i più esperti, la accusavano di tenere al
guinzaglio il governo. Roba da ridere. Ma c´è un punto che fa
pensare a TOTO´ del "ogni limite ha la sua pazienza"...è che
la legge porca la banda Bassotti se l´è fatta e votata da sola
senza remore e con un evidente colpo di mano. Ma i centro-
sinistri INCIUCIANO per natura non lottano. Così ieri
abbiamo avuto la seconda ciliegina sulla torta. "Il ducetto di
Arcore" è STATO ASSOLTO per il processo SME. Perché IL
REATO NON ESISTE PIU´. La banda Bassotti l´ha eliminato.
E´ una delle LEGGI-VERGOGNA del DUCETTO che il
centrosinistra non ha ABROGATO. Ebbene, è con questo
signore che il "plebiscitato" segretario del Pd, partito fondato
senza sezioni e iscritti, ha amoreggiato per qualche mese per
scrivere insieme la legge elettorale. Come con la bicamerale "il
ducetto" ha rovesciato il tavolo e vuole le elezioni subito. In
queste condizioni è convinto di vincere alla grande. E i Fini e
c. subito si sono allineati e coperti. Ma è del tutto evidente
che IL CENTRO-SINISTRA ha lavorato per il RE DI
PRUSSIA. Subordinando la propia azione di governo a USA
VATICANO CONFINDUSTRIA POTERI FORTI.
ECCO IL PUNTO!
- Il ducetto di Arcore è MORALMENTE INDEGNO di fare
anche il parlamentare. E´ in aperta violazione della legge del
57 che ne sanciva la INELEGGIBILITA´ perché concessionario
di frequenze TV. E poi?
E´ indegno perché passò dal mattone alla televisione con i
famosi decreti-CRAXI pagati con tangenti, perché ospitò nella
sua villa il MAFIOSO mangano, perché è stato membro della
P2 associazione eversiva, perché come ha dimostrato la
sentenza Previti conquistò la Mondatori comprando la sentenza
dei giudici, perché il suo braccio destro Dell´Utri condannato
per mafia era il tramite tra l´assoc. Criminale e la Fininvest,
perché è stato ripetutamente PRESCRITTO e non ASSOLTO,
perché ha legiferato per sé e i suoi amici, perché come ha
dimostrato il caso Bergamini-Saccà ha occupato la RAI ed ora
è sottoprocesso.....perchè ha fatto della CORRUZIONE il modo
e la forma del suo governo. Trescando è diventato il più ricco
d´Italia e uno dei più ricchi del mondo. Anche perché
"aiutato" dai cretini di centrosinistra..
VIA DALLA POLITICA IL DUCETTO DI ARCORE!
gridiamolo in tutti i modi! E organizziamo una campagna di
massa.
- Il Pd e i suoi massimi esponenti hanno detto di volere
andare da soli alle elezioni. Il popolo è deluso, il movimento è
deluso, per le politiche che il centrosinistra ha fatto. Il
veltronismo è uno zigzagare tra decreti razzisti anti-rom-
rumeni- filopapismo plebidscitarismo subordinazione alla
Confindustria fino alla teoria che il padrone è un lavoratore
che rischia...non senza un attacco alla costituzione con il
presidenzialismo...
- E´ necessario CACCIARE TUTTE LE CLASSI DIRIGENTI
che si sono arricchite sulla pelle della classe operaia dei
lavoratori pensionati precari e donne. La sinistra Arcobaleno è
coinvolta nel FALLIMENTO del centrosinistra di cui ha
condiviso tutto e i soi dirigenti che si autotraghettano sono dei
falliti. E´ necessaria una lista autonoma dei movimenti e della
soc. civ. costituita dal basso con il solo compito di dare voce
ai movimenti. Plurale, articolata, con un programma discusso
alla base che chiuda con LA SOCIETA´ DELLE MERCI e la
mercificazione.
No TAV-No DAL MOLIN- No grandi opere- No inceneritori-
Raccolta differenziata -Riuso-RiutiliZZO-Risparmio energetico-
Riduzione orario di lavoro -Redistribuzione della ricchezza -
Nuova scala mobile-Salari europei-Pensione pubblica...NUOVO
STILE DI VITA-Via Dall´afghanistan- Riconversione fabbriche
di guerra e di morte... Per UNA NUOVA CIVILTA´...Per una
società del BEN ESSERE e non del BEN-AVERE...
Se questa lista non sarà possibile....resta solo una grande
campagna di astensione e delegittimazione di LORSIGNORI
TUTTI...
Gaetano Stella, Cobas Regione Toscana
Conflitti di interesse
I conflitti d’interesse alimentano il buco nero della democrazia.
Il pensiero unico è un prodotto culturale, un protocollo, costituito da
convinzioni per necessità, per convenienza; i cervelli sono
magnetizzati, non producono libertà, e sono schiacciati da appartenenze
sociali, che li governano, in ragione di un’appartenenza, per cui, non
si estendono per comprendere le ragioni altrui e per attrezzarsi
e servire un interesse generale.
Tanto per non smentirsi
Per dare una ulteriore prova della confusione che fa
fra "politica" e "interessi personali", il sen.
Clemente Mastella, poche ore prima di dimettersi dalla
carica di Ministro della Giustizia, ha emesso il
provvedimento di avvio della Scuola della
Magistratura, nei termini previsti dal decreto
legislativo n. 26/2006.
Con quel provvedimento, ha indicato Benevento come
sede principale della Scuola medesima (non Roma o
Napoli, con riferimento alla "centralità geografica":
Benevento), e ha designato i componenti del Comitato
Direttivo, fra i quali ha inserito il Preside della
Facoltà di giurisprudenza di Benevento, il suo (di
Mastella) avvocato di famiglia e uno dei Sostituti
Procuratori di Santa Maria Capua Vetere, lo stesso
ufficio - ma forse è superfluo ricordarlo - che sta
procedendo nei confronti suoi e della sua famiglia.
Nessun commento è possibile, perchè "in claris non fit
interpretatio".
continua su:
http://riprediamocilitalia.blogspot.com/
Veltroni: un voto inutile
In questa intervista rilasciata
a Fazio, Veltroni ha affermato che, se fosse stato rieletto sindaco di Roma, avrebbe
lasciato la politica nel 2011. Bene, a questo punto direi che il candidato Veltroni
non ha più senso votarlo, perché se nel 2011 lascia, significa che non può fare il
presidente del consiglio; viceversa, se non lascia la politica nel 2011, singnifica che
è come la gran parte dei politici che ci circondano, ovvero un cacciapalle. E personalmente
un politico che mente non lo voto perché non potrà mai avere la mia fiducia.
Marco
Società civile?
Non riesco a comprendere perché in un sito che si prefigge chimericamente di rappresentare
la società civile italiana e nel forum che accoglie sfoghi, mugugni e
lamentazioni di persone che in qualche modo credono che questa società
potrebbe anche esistere, quasi tutti gli interventi vengono pubblicati anonimi.
Non si tratta mica di dichiararsi responsabili dell’”emergenza rifiuti campani”,
che peraltro si sa bene esser dovuta ad un triste editto del destino,
si tratta soltanto di sottoscrivere ciò che si dice più o meno a vanvera.
Non c’è bisogno di scomodare per questo concetti astratti si alta civiltà.
Potrebbe un responsabile del sito e/o del forum spiegarci perché non
viene osservata la semplice regola minimale di non pubblicare scritti anonimi?
Gianni Menicucci
Riteniamo che apporre la propria firma
su quanto si vuole pubblicare sia comunque una libera scelta di chi scrive e che non debba essere
vincolata. D'altra parte spesso chi scrive nei vari blog che si trovano
in rete, lo fa utilizzando nick di fantasia o indirizzi mail alternativi a quello
"ufficiale". Quindi, se anche rendessimo obbligatoria la firma, non risolveremmo
il problema dell'anonimato.
Grazie comunque dell'osservazione. Le critiche in questo sito saranno sempre le benvenute.
La redazione
Casini e il nucleare "pulito"
In una recente intervista a "Che tempo che fa" di Fazio,
Casini ha affermato con enfasi da comizio che "il nucleare è un'energia pulita".
Vorrei capire in che modo, l'affermato scienziato, è riuscito a risolvere il problema
delle scorie nucleari tanto da rendere pulita questa forma di energia.
Probabilmente pensa di trovare qualche accordo per smaltirle in Campania.
Trovo indegno che questa classe politica faccia affermazioni completamente
gratuite, senza alcun fondamento scientifico, solo per prendere qualche
applauso.
Comunque sia, teniamone conto: come programma elettorale l'UDC vorrà riaprire
le centrali nucleari, ovviamente in un posto molto lontano da casa di Casini.
Il nuovo che avanza
Mercoledì mattina Cuffaro e volato a Roma per
incontrare nel suo studio di Montecitorio Pier
Ferdinando Casini.
Al plenipotenziario UDC il governatore della Sicilia
aveva anticipato le sue intenzioni di dimettersi ma ha
anche chiesto garanzie per sé e per i propri uomini (
18 su 90 deputati in Assemblea regionale).
Noi ti sosterremmo sempre qualunque sia la tua scelta,
ha dichiarato Casini.
Sappi che nessuno di noi pensa che la tua carriera
politica sia finita qui le porte del partito per te
resteranno non aperte ma spalancate.
A spalancarsi in concreto saranno le porte del Senato
come capolista in Sicilia in caso di elezioni a breve.
L’UDC non intende privarsi,proprio ora, con rischio
delle urne dietro l’angolo, di quel 40 per cento di
consensi che porta in dote in granaio
siciliano-cuffariano.
Il senato e l’unica strada anche perchè 16 mesi sono
troppi per l’eventuale candidatura alle elezioni
europee.
E quindi l’immunità parlamentare e d’obbligo per fare
da paracadute in attesa degli altri gradi di giudizio
del processo in corso.
QUESTO E IL NUOVO CHE AVANZA …………QUESTO E QUELLO CHE
QUESTO SISTEMA ELETTORALE PRODUCE.
DOBBIAMO SOSTENERE IL REFERENDUM PER NON VEDERE UN
CONDANNATO A 5 ANNI E INTERDETTO DA PUBBLICI UFFICI IN
PARLAMENTO
VISITA RIPRENDIAMOCI 'ITALIA
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Noi paria
L’indecente ed ecumenico embrassons nous alla camera dei deputati,
provocato dall’affronto inimmaginabile portato a Mastella (uno dei
migliori e più rappresentativi “onorevoli”), è stato un magnifico rito di
autocelebrazione della casta. Della casta per eccellenza, quella degli
eletti (a proposito: da chi?); ma quanto essa è estesa e quante sono
le caste che hanno devastato irreversibilmente l’Italia?
Lo scrittore Tabucchi, nel suo intervento alla trasmissione di Anno zero
del dicembre scorso, ha avanzato l’ipotesi (letterariamente definita gogoliana) che
gli amministratori siano molto più numerosi degli amministrati. Più che un’ipotesi
questa è una certezza. Infatti: tutti gli “amministratori” nominati dai
politici, dai grand comis di stato ai consiglieri delle circoscrizioni comunali,
condividono variamente con essi prebende e privilegi, cioè fanno parte della stessa
casta. Se poi si seguono tutti li rami clientelari diretti e indiretti,
portaborse, guardaspalle, parenti, esternalizzazioni, società partecipate ecc ecc
ecc, si trova facilmente che i “politici” (che sono simultaneamente controllati
e controllori, protettori e protetti ecc ecc) sono in numero circa tre volte
quello della intera popolazione e pesano economicamente molto di più.
Quanto alla altre caste la prima da citare, contigua e funzionale alla madre di tutte
le caste, degli “eletti”, è quella dei mediatici. Gli adepti odierni maggiormente
rappresentativi ci fanno rimpiangere i “nani e ballerine” di craxiana memoria,
essendo – secondo una definizione non contestata dai definiti, - scaduti
a “markettare e prosseneti”. Non vale la pena di continuare nel lunghissimo
elenco di altre caste, da quella dei magistrati a quella dei tassisti. Il
principio genetico delle caste è che appena c’è un’ombra appena percettibile
di potere, subito si crea la casta per incapsularlo, altrimenti chissà
dove si andrebbe a finire.
Non si può peraltro non accennare alle caste onestamente malavitose, nelle quali
vigono regole precise e che svolgono le loro attività criminose con alta
professionalità e senza inutili sprechi. Per esempio, se c’è da fare un po’ di
cassa o da fare a qualcuno un favore al quale non si possa dire di no, una
di queste caste onorate non farebbe costruire un ospedale o una bretella
autostradale destinati a degradarsi inutilizzati.
E noi? Noi che paghiamo tasse, canoni e balzelli, subiamo indifesi arroganze,
prepotenze, prevaricazioni, furbizie ecc ecc a quale casta apparteniamo? Per
la risposta ci soccorre la massima e più antica scienza in materia, quella
induista. (Le notizie che seguono sono tratte da Wikipedia)
Noi siamo “paria”(il termine è definito per esclusione dal sistema delle caste),
disprezzati dalla gente di casta. Siamo i “senza casta”; in India sono la
maggioranza della popolazione (proprio al contrario di quanto è in Italia)
Fra poco ci saranno le “elezioni”. Qualche fine politologo potrebbe spiegarci
seriamente per favore quali diverse “scelte” potrebbero risultare dalla nostra
disciplinata partecipazione al voto oppure dal mandare cordialmente tutti,
politologi compresi, dove già indicato da Beppe Grillo? Purtroppo questo,
nella fattispecie, rimane soltanto un modo di dire
Gianni Menicucci
Come si cambia...per non morire
Qualcuno può misurare la febbre a Fini. Magari ha solo
l'influenza. Ma non era quello che ha firmato i
referendum elettorali con una battaglia che sembrava
che senza la riforma lui si sarebbe giocato la vita?
Ma non era lì tra i banchetti con la sua buona fede
nel popolo? Non diceva con verginità democratica che
si doveva rispettare il risultato referendario. Non
era lui a dare una mano a Guzzetta, il promotore dei
banchetti?
Responsabilità
In una società in cui aumentano i problemi, si riducono le prospettive di
benessere e di lavoro è difficile comprendere l’egoismo e l’attaccamento
alla poltrona che tutti i politici dimostrano palesemente. Come è possibile
non vedere l’età dei ns. ministri. Mio nonno scambia i nomi dei figli e
dei nipoti mi resta difficile credere che Scalfaro, Bertinotti, Marini
e altri non abbiano momenti di sbandamento.
E’ giunto il momento di disinquinare il sistema, basta con la “coltivazione”
dei propri amici,compagni e perché no parenti e conoscenti. Pulire
la Rai, le provincie i comuni, le regioni, le asl.
E’ opportuno rivedere le regole, le modalità di elezione e soprattutto
la riduzione dei costi della politica.
E’ impensabile che un ministro percepisca stipendi,compensi, pensioni
(nb.e il cumulo?) in un mese maggiori dello stipendio di un impiegato.
Non è giusto che i problemi reali non vengano trattati ma oserei dire
è normale perché i politici sono troppo in alto per capire, vedere e ascoltare
Infine cosa si fa per evitare che le famiglie siano tutti i giorni in
maggiori difficoltà. Ci sarebbero spazi di sostegno reale con riduzione
dell’immigrazione; riduzione dei costi sociali e ed emorragie di
liquidità dal paese.
Una ipotesi utile da valutare è la riduzione degli oneri sociali a
carico delle imprese che accettano il lavoro part-time delle donne.
Detto importo dovrebbe essere versato a quella dipendente che richiede
di rimanere a casa con bambini e anziani senza sentirsi inutili e non perdere il lavoro.
Il rimborso degli oneri diventa quindi un aumento di retribuzione e la riduzione
dei costi per asilo e badante porterebbero ad un aumento del reddito reale di
quella famiglia ma porterebbero anche a una riduzione dei costi per lo
stato perché minori ricoveri in ospedali, minori richieste di interventi di
enti di assistenza, minori necessità di verifiche sul territorio per la sicurezza.
Ma interventi di questo genere se ne potrebbero valutare moltissimi
occorre però la volontà di lavorare in questo senso.
Grazie
Questo referendum non sa da fare
Il referendum sulla legge elettorale è previsto tra il
15 aprile e il 15 giugno.
Ma se si va a nuove elezioni,dovrà per forza essere
spostato ad almeno 365 giorni dopo il voto.
E visto che i partiti non sono d’accordo su come fare
una nuova legge, questo rimane l’unico modo per
bloccare il referendum che, 820.916 cittadini italiani
hanno chiesto, ma i partiti soprattutto quelli minori
non vogliono.
Secondo alcuni è anche il vero motivo della crisi
scatenata dall’ex ministro Clemente Mastella che
sarebbe tagliato fuori come rappresentanza con il suo
UDEUR dalla scena politica italiana.
E FORSE NON TUTTI SANNO CHE:
L'art. 68 della Costituzione Italiana recita:
Il Presidente della Repubblica può,sentiti i loro
Presidenti,sciogliere le Camere o anche una di esse.
Non può esercitare tale facoltà negli ultimi sei mesi
del suo mandato,salvo che essi coincidono in tutto o
in parte con gli ultimi sei mesi della legislatura.
quindi se si volessero fare le riforme..........
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Prima che sia troppo tardi
Ci vuole poco a capire dove è il marcio. Va da
Mastella a Berlusconi. Passando per tutti i loro
canali. Da una parte Prodi e i logori Amato, Dini,
Parisi e tutti quelli che hanno campato sulle poltrone
dei Palazzi da una vita, portando il Paese a questo
sfascio, prendendo lauti stipendi, segretarie, amanti,
prostitute e autoblù, facendo affari, riducendo il
Paese a una calzetta.
http://riprediamocilitalia.blogspot.com/
CONTINUIAMO A FIRMARE LA PETIZIONE A FAVORE DELLA
FORLEO............NON ABBANDONIAMOLA
A piazza San Pietro l'"adunata" clerico-fascista
A Piazza San Pietro, domenica, si è costituito defitivamente il
partito-papale-trasversale. Se Bagnasco è "il segretario" Ruini è
"il presidente" e la CEI è il comitato centrale. Il papa, in
quanto autonominato interprete della VERITA´ ASSOLUTA, è
la guida "spirituale".
A baciare la "sacra pantofola" c´era tutto il fior-fiore della
casta reazionaria e fascista con "validi" rappresentanti del
costituendo Partito Democratico (?). A dimostrazione lampante
che sui VALORI l´armata clericale è già "trasversale". La
cosiddetta "sinistra" (in formazione....) anche in questa
occasione ha dimostrato "insussistenza" "subalternita´" e nullità
culturale politica e morale. Nella settimana della
MANIPOLAZIONE della "verità", l´unica opposizione e l´unico
contrasto, cui è andato e va il plauso e la solidarietà, sono
stati il Prof. Marcello Cini, con una lettera, i 67 professori che
si sono espressi in consonanza con Cini, e i giovani studenti
dei collettivi ...e Marco Pannella. L´unico, quest´ultimo, che ha
pubblicamente sbugiardato l´elemento saliente della
MANIPOLAZIONE partitico-oligarchica-mediale, che ha
RACCONTATO al paese la favola dell´impedimento al Papa
fino a non farlo parlare.
Chiunque è onesto intellettualmente e sano di mente sa e vede
che in questo paese siamo letteralmente "perseguitati" dal Papa
dai vescovi e dai cardinali .Contro e fuori del dettato
Costituzionale. Perché tutti i giorni a tutte le ore
LORSIGNORI ci propinano una dose delle loro convinzioni
senza mai nessun dibattito o dialogo o contrasto .
Nessuno ha raccontato la ragione vera delle contestazioni.
L´Università di uno Stato laico non può accettare, o
organizzare, come ha fatto il rettore Guarini, l´apertura
dell´anno accademico affidandola al capo di UNA RELIGIONE,
al capo di un altro stato. Che si è ripetutamente autonominato
interprete della VERITA´ ASSOLUTA e custode di UNA FEDE
cui si subordina la RAGIONE LA SCIENZA LA RICERCA.
Sarebbe come negare se stessa e il proprio ruolo istituzionale.
E, alla fin fine, con il governo che ha militarizzato la
Sapienza e "intimidito" e "circondato" IL DISSENSO dei
giovani come neanche nel 77, chi non ha potuto esprimersi
liberamente ed è stato criminalizzato è stato proprio chi non
era (è) d´accordo con LO SPETTACOLO andato in onda alla
Sapienza alla presenza del Ministro Mussi( che in questo
modo ha preso le distanze dal dissenso e ha "coperto"
l´operazione truffaldina...) e per giorni su tutti i mass media di
regime.
Domenica è andata in SCENA LA FALSITA´ e la MALAFEDE.
C´erano ttti. C´era Bondi con il Santino e il calendario della
Madonna. C´era Cicchitto P2. C´era il Casini con le sue DUE
famiglie che lasciava al Cesa (indagato!) di congratularsi con
IL CUFFARO presidente della regione Sicilia perché
condannato "SOLO" a 5 anni e mezzo perché AIUTAVA noti
mafiosi .- Come si fa per AIUTARE NOTI MAFIOSI e NON
ESSERE MAFIOSO è una cosa che ci spiegheranno i giudici
nelle motivazioni della sentenza - .D´altronde il Cuffaro non era
a S. Pietro perché intento a "festeggiare" con gli amici e gli
amici degli amici i 5 anni e mezzo e l´interdizione dai pubblici
uffici .
Poi c´era il Borghezio, quello che quando parla di immigrati o
di mussulmani non si riesce a capire qual è la differenza tra la
sua bocca e una stalla. Poi c´era il dentista di Bergamo,
l´artefice encomiabile della "legge porca" e l´"amico" di Fiorani
. Non poteva mancare l´immarcescibile Andreotti, il mentore di
Mastella, condannato (ma prescritto!) per mafia, ma che il
regime ha "assolto" in TV. E poi c´era, appunto, il Mastella,
sindaco di Ceppaloni presidente del suo partito parlamentare
italiano ed europeo e ministro.. (che prende oltre a questi
emolumenti anche quelli di una pensione dopo 357 giorni di
"giornalismo"...) furioso e religioso, che in questi giorni ci ha
intrattenuti sul perché è giusto praticare la politica di scambio
sul perché è giusto e normale che uno come lui decida primari
ginecologi ed altro ...e che ha chiesto a tutto il centrosinistra
di rendersi COMPLICE di questo modo di intendere la politica.
Così fan tutti! Disse Craxi. E se TUTTI LADRI E
CORROTTI...nessun ladro e corrotto.
In quella piazza il vecchio e il "nuovo" si sono fusi in un
abbraccio inestricabile. Non mancava certo LA BINETTI. Non
sappiamo se col "cilicio o senza". E il Ministro Fioroni
dell´Istruzione. Perché il partito trasversale è molto attento a
sovvenzionare le scuole private e a legalizzare assunzioni di
prof di religione che poi si tramutano e scorazzano. E poi?
c´era il FRANCESCHINI ....quello del "presidenzialismo"...cioè
dell´elezione diretta del CAPO .
Insomma, piduisti integralisti mafiosi reazionari ...con contorno
di "democratici". Così, dopo la fusione di affari-spettacolo-
politica-delinquenza-mafia...ora c´è anche la benedizione della
Chiesa di Roma.
La linea l´ha dettata il Bagnasco. Attacco all´aborto e
ringraziamenti a Ferrara il Buldozzer dei neocon e della
guerra. Attacco alla 194 e all´AUTODETERMINAZIONE delle
donne per tenerle e risituarle nella dipendenza. Attacco alle
unioni civili alle coppie di fatto, agli omosessuali..e al divorzio
breve... Come sempre questo branco di maschi in carriera
chiesastico-maschilista-patriarcale che si negano alla sessualità e
all´amore, che pretendono di sapere nell´inesperienza cos´è la
vita, che vogliono imporci la loro morale, che pretendono di
fondare sulla loro concezione di cos´è "naturale" le forme del
nostro vivere e amare... che escludono e odiano le donne, che
trafficano tra uomini perversamente, che vogliono continuare a
fondare il loro POTERE sui nostri corpi negati, che odiano
omosessuali e lesbiche e le diverse forme e modi di amare ,,,e
che stanno sempre dalla parte dei ricchi e dei potenti e vivono
nel lusso...sono l´esatta negazione del CRISTO e della sua
testimonianza e del suo vissuto.
Contro questo partito - papale-trasversale RIBELLARSI è
GIUSTO in nome dell´amore della vita e di un´altra MORALE.
Gaetano Stella, cobas regione Toscana
Emergenza
Emergenza democratica; la vera emergenza democratica è rappresentata dalla casta
politica nelle sue diversità “culturali“ e nelle sue particolarità articolate
su vari gradini del potere politico. Una classe politica assai impegnata
per mantenere poltrone, occuparle, acquistarle; un’opposizione trasversale
che vuol mandare a casa altre famiglie politiche, senza contrapporre proposte.
Si grida al lupo, al lupo cattivo, quando nel proprio ovile è stata fatta
strage d’agnelli. Povera Italia, governata dai goderecci, dagli evasori
fiscali, dai numerosi conflitti d’interesse, che minano democrazia e
sviluppo democratico. Un paese in evoluzione, governato dai goderecci, che
condizionano in negativo il vivere d’altri cittadini. In quest’Italia, sono
saltate tutte le protezioni, che un paese civile dovrebbe garantire alle nuove
generazioni. Alle prossime elezioni, chi vincerà? Dipende dall’intelligenza degli
elettori, ma la differenza sarà determinata dagli ignoranti politicamente o dalla
probabile astensione. In ogni modo, le colline verdi, sono pascoli di greggi
governati per produrre latte, lana e servire le caste politiche. Va detto che il
sistema politico attuale non consente agli onesti di governare. Gli assetati di potere, sono nell’attesa di prenderselo.
Distinti saluti
ADB
I giornali hanno taciuto...e forse continuano a tacere
Spett.le società civile,
con i libri di Pirani è caduto il mito partigiano: con gli eroi c'erano gli
assassini. Come operatore del mondo agricolo ho seguito con interesse
le indagini di un commentatore autorevole di cose agricole, Antonio
Saltini, che nel 1995, decennale della ricostituzione di associazioni
agrarie democratiche, ha studiato gli archivi delle unioni agrarie di Modena e
Bologna reperendo le prove (documenti prefettizi, documenti sindacali,
lettere al Comando Usa, rapporti segreti di diversa fonte), che provano che
nelle due province emissari di Ruggero Grieco, compagno di Togliatti a Mosca,
responsabile agrario del Pci clandestino, avrebbero attuato una strategia
agraria rispondente al noto manuale di Lenin: attrarre nella sfera comunista
i contadini "ricchi", imponendo agli agrari, attraverso imposizioni rese
obbligatorie dall'assassinio di chi resistesse, di cedere la terra, per
usarli come massa di combattimento per poi, almeno nei piani di Lenin,
eliminarli. Nel "Triangolo della morte" la strategia sarebbe stata
realizzata con metodicità scientifica. Gli elenchi custoditi nell'archivio
bolognese distinguevano 107 assassinati che non avevano svolto alcuna attività
nel Partito fascista e nella Repubblica di Salò da 57 per i quali il movente,
oltre all'intimidazione del ceto agrario, poteva essere la vendetta politica.
Quando Saltini presentò il volume a Bologna era presente tutta la Bologna abbiente,
un ceto di origine agraria che ricordava i propri morti: assistevano i
cronisti di tutti i giornali locali, compresa Repubblica, nessuno dei quali
scrisse una colonnina. Data la libertà del VS/ sito, non vi pare sia venuto il
momento di ricordare le vittime di un esperimento "scientifico" di lotta agraria
in Italia? Gli editori dei due volumi di Saltini sono le Associazioni agricoltori
di Modena e Bologna.
Contando sulla Sua attenzione, cordialmente
Emilio Serra
Cuffaro festeggia anziché vergognarsi
Cuffaro festeggia: gli hanno dato solo cinque anni di carcere. Chi farebbe lo stesso? Solo chi
sa che avrebbe potuto prendere molti più anni, no di certo una persona
conscia di essere innocente. Si dirà: è solo il primo grado di giudizio
e una persona è innocente fino al terzo grado. Giusto. Ma voi affidereste
la gestione di un asilo a una persona condannata per pedofilia in primo grado
di giudizio, solo perché mancano ancora ben due gradi? Aspettereste magari altri
10 anni prima di essere sicuri che magari era innocente e nel frattempo mandereste
i vostri figli in quell'asilo con tutta tranquillità? Se rispondete di no, allora
lo stesso identico discorso deve valere per chi governa. Poiché esiste il beneficio
del dubbio, chi è sotto processo deve dimettersi, aspettare la fine del procedimento
e poi, se innocente, ripresentarsi alle elezioni. Non il contrario, cioè che siano
i cittadini ad aspettare.
D'altra parte, in quale altro paese del mondo succede una cosa del genere?
In America basta aver avuto rapporti extraconiugali per finire al centro di
uno scandalo, mentre in Italia più condanne hai, più sei qualificato agli occhi
di certi italiani. Che schifo di paese. C'è bisogno di una reazione! Certa gente
non deve rappresentare i cittadini.
La spazzatura non ha colore politico...tutti amici
Da Forza Italia ai Ds. Passando anche per Udeur e An.
Così il business della spazzatura ha coinvolto le
forze politiche. Tra appalti milionari e posti di
lavoro.
Provate ad immaginare l'autista di un camion della
spazzatura con un super-minimo di 1.500 euro in busta
paga: sì, tutti i mesi l'extra garantito che gonfia lo
stipendio, come si concede in genere ai top manager
delle aziende private.
continua su:
RIPRENDIAMOCI L'ITALIA
Pubblici dipendenti pentiti
Cresce ormai di giorno in giorno la consapevolezza di come e quanto il distorto
edificio della Pubblica Amministrazione poggi e si perpetui su irregolarità di vario
tipo e misura, la corruzione apparendo ormai non più pura eccezione bensì
spesso proprio regola. Ora, se è giusto e naturale porre l'attenzione su coloro
che si comportano male, è nostro dovere pensare anche a quei (ahinoi pochi)
dipendenti pubblici che, pur desiderosi di apportare col loro lavoro un contributo
positivo alla società, non vi riescono causa l'anomalo, malsano,
perfido ambiente in cui sono inseriti.
Notiamo a questo proposito che le persone per bene all'interno della PA spesso,
viste le nefandezze che vi si moltiplicano, vorrebbero persino abbandonare
quell'ambiente, ma non possono farlo! perché contestualmente rinuncerebbero
al posto di lavoro, loro fonte di sostentamento.
A queste poche persone per bene, che, quasi sempre isolate, si astengono
da cattivi comportamenti ed anzi li subiscono, dovendo sottostare non
solo ai loro tarati superiori ma anche alle cricche dei loro colleghi,
viene offerta oggi una duplice fantastica opportunità: di avviarsi lungo
un percorso di felice rinnovo della propria vita e contemporaneamente di
agevolare un giusto riordinamento dei ruoli della pubblica amministrazione.
E' infatti proprio l'assegnazione a vita del ruolo pubblico, il considerare
il lavoro nell'ambito PUBBLICO di proprietà di ALCUNI e non di TUTTI, a
rendere impossibile un importante avanzamento della società: quello di
garantire un lavoro minimo ad ogni cittadino. La PA potrebbe invece
giusto divenire, accrescendo i suoi presenti ruoli e redditi col riassorbimento
nel settore pubblico di basilari attività economiche indebitamente
privatizzate, il serbatoio di lavoro e salario ideale e necessario a
far ciò.
(Al riguardo si veda:
http://www.hyperlinker.com/change/la_metamorfosi_1.htm).
Contemporaneamente, notando che ogni forma di corruzione nasce dal
ristagno, verifichiamo che è proprio l'assunzione a vita la maggior
responsabile di ogni forma di cattiva amministrazione. Tra persone
assunte a vita all'interno di una organizzazione tendono infatti
facilmente a stabilirsi legami distorti, nel migliore dei casi di tipo
parentelare nel peggiore di tipo mafioso. La rotazione periodica
potrebbe allora giusto mantenere costantemente in movimento
e quindi fresca, genuina e verace, la compagine umana.
Teso a risolvere queste ed altre fondamentali esigenze è dunque il progetto per un:
http://pubblico-impiego-impiego-a-rotazione.hyperlinker.org
che ogni persona per bene all'interno della PA, ogni dipendente pubblico
resosi conto dell'abominio che è implicito nel suo "posto fisso", può spedire alle
Camere della Repubblica al duplice scopo di potersi liberare per sempre di un
cattivo ambiente e contestualmente di poter beneficiare di un nuovo
istituto che le garantisca un lavoro minimo.
Con ciò potendosi realizzare il sogno perfetto di ogni cittadino che si
rispetti: uno stato, una società, un Paese non più posseduto da pochi
bensì a cura e responsabilità di ognuno. Non più una marmaglia, ma una vera comunità!
Coi migliori saluti, sperando di riuscire a trasmettervi la consapevolezza che
il mondo migliore che attendevate è qui davanti a voi,
ed a vostra completa disposizione, ad un solo click di mouse,
Danilo D'Antonio, Laboratorio Eudemonia
Questo Papa è un ipocrita e quelli del PD (Cristiano) lo sono anche di più
Ci dicono che alcuni professori dell'Università la Sapienza nel Novembre scorso
prendono carta e penna ed esprimono, per iscritto, la loro opinione contraria
alla decisione del loro Rettore di invitare il Papa all'apertura dell'Anno Accademico.
Firmano la lettera con nome e cognome e la spediscono a chi di dovere, cioè il loro Rettore.
E' questo il modo corretto di esprimere le proprie opinioni in democrazia (occidentale).
Ci dicono che alcuni (altri) facinorosi volevano fare una chiazzata indegna dell'ospite cattolico.
Ma questo è stato un ben piccolo problema di ordine pubblico. Più semplice che
neutralizzare la Curva Nord dell'Atalanta in trasferta.
E allora? Perché il Papa non è andato alla Sapienza?
Devono essere tutti d'accordo con lui sennò non parla?
Non si fida della Polizia italiana, come se Roma fosse nel terzo mondo?
Oppure si vuole dare un'aria da martire cristiano che assolutamente non ha.
O addirittura ci vogliono come ai tempi belli, quando di giorno si marciava
tutti uniti e di notte si scriveva "abbasso il Duce"; ma mai sulla propria casa per non compromettersi.
Giosue
Franca Rame e lo spirito del tempo
Proprio in questo momento, mentre il lezzo della "monnezza"
di Napoli e della Campania si diffonde nel paese come
metafora del tempo che viviamo, mentre IL PARTITO DELLA
FAMIGLIA Mastella viene indagato/arrestato e il più
"indegno" ministro della giustizia della storia repubblicana si
dimette finalmente, mentre IL BASSOLINO-FALLITO
responsabile e corresponsabile di "un disastro" culturale politico
e morale non trova neanche la decenza di dare le dimissioni,
mentre IL PASTORE TEDESCO del Vaticano afferma "urbi et
orbi" di essere -in preda ad un evidente delirio- il
rappresentante in terra dell´unica VERITA´ rivelata e
subordina la ragione alla fede e l´apparato PARTITICO-
OLIGARCHICO-MEDIALE trasversale inscena LO
SPETTACOLO di regime della "parola negata" per un papa
che da mani a sera ci perseguita su tutti i media ...per
impedire di fatto ai giovani della SAPIENZA il DIRITTO alla
difesa della verità libertà e ragione laica, e mentre il governo
Prodi manda gli armati per circondare e impedire l´espressione
del DISSENSO .....io vorrei rendere OMAGGIO a Franca
Rame, una donna meravigliosa che ha dedicato la vita alla
battaglia culturale e sociale. Anche perché, anche nel momento
della sofferenza e della grande delusione, con IL RACCONTO
della sua esperienza di senatrice dà un contributo notevole alla
comprensione di che cosa è diventata la POLITICA DEL
PALAZZO e del come e del perché di un evidente
FALLIMENTO del governo Prodi e dell´intera "indegna" classe
dirigente .Sempre più "casta" sempre più arrogante e sempre
più distante dalla vita della gente.
Dice Franca nelle sue dimissioni :
" Gentile Presidente Marini ,
con questa lettera Le presento le mie dimissioni irrevocabili dal
Senato della Repubblica ....una scelta sofferta, ma convinta, che
mi ha provocato molta ansia e anche malessere fisico, rispetto
la quale mi pare doveroso da parte mia riepilogare qui le
ragioni.
In verità basterebbero poche parole, prendendole a prestito da
Leonardo Sciascia :"Non ho, lo riconosco, il dono
dell´opportunità e della prudenza, ma si è come si è". Il grande
scrittore siciliano....nel 1983, a fine legislatura decise di lasciare
la Camera dei Deputati per tornare al suo lavoro di
scrittore....Dopo 19 mesi debbo constatare, con rispetto...che
quelle istituzioni mi sono sembrate impermeabili e refrattarie a
ogni sguardo, proposta e sollecitazione esterna...
...Ho inoltre presentato un disegno di legge (4 luglio 2006) con
cui chiedevo che i funzionari pubblici condannati penalmente,
venissero immediatamente licenziati....anche questa iniziativa
non ha suscitato interesse nei dirigenti dei partiti di sinistra.
Nei quasi 2 anni trascorsi al Senato, ho presentato diverse
interrogazioni. TUTTE RIMASTE SENZA RISPOSTA.. Ho
presentato numerosi emendamenti, ma non sono stati quasi mai
accolti. Questa, per la verità, è la sorte che capita a quasi tutti
i Senatori.....sei mesi fa mi sono impegnata nella stesura di un
disegno di legge (presentato 18 luglio) in difesa dei diritti dei
collaboratori dei parlamentari :illegalità, evasione contributiva e
sfruttamento proprio all´interno della istituzione parlamentare!
.....questi 19 mesi passati in Senato sono stati i più duri e
faticosi della mia vita.
A volte mi capita di pensare che una vena di follia
serpeggi in quest´ambiente ovattato e impregnato di potere di
scontri e trame di dominio. L´agenda dei leader politici è
dettata dalla sete spasmodica di visibilità ..... E spesso lo
spettacolo a cui si assiste non "onora" gli Onorevoli.... Al
Senato non si usa ascoltare chi interviene ....la maggior parte
dei presenti chiacchiera, telefona su due, tre cellulari, legge il
giornale, sbriga la corrispondenza... In Senato, che ho
soprannominato "il frigorifero dei sentimenti" non ho trovato
senso d´amicizia...
In Aula, quotidianamente ...vedi seggi vuoti con il duplicato
della tessera da Senatore inserita nell´apposita fessura, con
l´intestatario non presente: così risulti sul posto, anche se non
voti e non ti vengono trattenuti 258 euro e 35 centesimi per la
tua assenza, dando inoltre la possibilità ai "pianisti" di votare
anche per te, falsando i risultati. Questo comportamento in un
Paese civile....si chiama TRUFFA....Oltre l´Aula ci sono le
Commissioni. Ne ho seguite quattro ....A volte ne capitano TRE
contemporaneamente e devi essere presente a ognuna perché è
necessario il numero legale o perché si deve votare. E´ la
pazzia organizzata !
Oltretutto mi sento complice di una indegnità democratica.
Stiamo aspettando da 19 mesi ....Non è stata ancora varata, ad
esempio, la legge sul conflitto d´interessi....Non è stata liberata
la Rai dai partiti, non è stato fissato un antitrust sulle TV,
mentre in compenso tutte le leggi del governo Berlusconi, assai
criticate anche all´estero, sono in vigore, il falso in bilancio
continua a essere depenalizzato, la ex Cirielli continua a
falcidiare migliaia di processi. Contemporaneamente il governo
ha bloccato il processo sul sequestro di Abu Omar sollevando
due conflitti d´attribuzione davanti alla Corte costituzionale. E ha
creato i presupposti perché al P.M. L. De Magistris vengano tolte
le indagini su politici di destra e di sinistra e il Giudice
Clementina Forleo venga fatta passare per esaltata e bizzarra .
Nonostante gli impegni ...sulla legge Bossi-Fini e sui Centri di
Permanenza Temporanea....non ci sono novità. Ora stiamo
aspettando anche in Senato il disegno di legge che vieta ai
giornali di pubblicare intercettazioni e gli atti d´indagini
giudiziarie, già votato alla Camera da 447 deputati, con soli 7
astenuti e nessun contrario...... Che dire dell´INDULTO di "tre
anni" approvato con una maggioranza di 2/3 al Senato, con
l´appoggio di UDC, Forza Italia e AN ?....E´ difficile non
sospettare che il vero obiettivo di questa legge proposta dal
governo, fosse soprattutto quello di salvare, in fretta e furia,
dalla galera importanti e noti personaggi incriminati, industriali
e grandi finanzieri, e soprattutto politici di destra e qualcuno
anche di sinistra. Che dire dei deputati e senatori condannati e
inquisiti che ogni giorno legiferano e votano come se niente
fosse ?
Che dire del consenso dato dal governo Prodi nel 2006 e
riconfermato, "di persona" dal Presidente Napolitano a Bush
nel 2007, per la costruzione della più grande base americana
d´Europa a Vicenza ?
Gli impegni presi da Berlusconi sono stati mantenuti.
Quante volte, per non farlo cadere, "sto benedetto governo",
ho dovuto subire il ricatto e votare contro la mia coscienza?
Troppe. ....
Avrei voluto ... un atteggiamento più deciso nel ritiro delle
truppe dall´estero, in particolare dai teatri di conflitti ancora
aperti e sanguinosi come in Afghanistan, dove il nostro ruolo è
sempre più belligerante. E invece LE SPESE MILITARI
AUMENTANO DI ANNO IN ANNO......
In queste condizioni non mi sento di continuare a restare in
Senato....."
N. B. Per coloro che volessero leggere integralmente il
documento: www.francarame.it - Facciamo circolare e
diffondiamo in tutti i modi questo documento, non solo per UN
DOVEROSO OMAGGIO all´onestà morale e intellettuale di
Franca Rame, ma anche perché, rompendo tutti gli schemi e le
convenienze, dice LA VERITA´ sul PALAZZO sul governo
Prodi e sullo stato della "democrazia" nel nostro paese.
Una VERITA´ laica che nasce da un vissuto reale in un
determinato contesto storico.
Gaetano Stella, cobas regione toscana
Proposta di referendum per abolizione parlamento italiano
Stupendo Internet, strumento di libertà e di comunicazione globale.
Lancerei una proposta: referendum per l’abolizione del parlamento Italiano; sia Camera che Senato;
delegando tutto al già operativo parlamento Europeo di Bruxelles.
Conseguenze: innanzitutto un considerevole risparmio per noi contribuenti
cittadini Italiani che smetteremo di pagare i politici più cari del mondo, in
secondo luogo una migliore operatività, in quanto personalmente mi fido più
di un qualunque politico o amministratore tedesco, francese, od olandese
rispetto ad uno siciliano, calabrese, pugliese, napoletano, nato, cresciuto
ed imbevuto di cultura mafiosa. Grazie, saluti.
Pepi Giulio
Rifiuti
Alcuni universitari miscredenti e chiusi al dialogo, in numero percentualmente
irrilevante e comunque inferiore a quello (di circa 0.1 per mille) di
coloro che rifiutarono di giurare fedeltà al fascismo, hanno rifiutato una
visita purificatrice del papa. E rifiutato quindi anche l’occasione di
ripuntualizzare definitivamente il fatto che la terra è piatta ed il sole
le gira intorno, così come volle il loro creatore. Il papa a sua volta ha rifiutato
di rendere visita all’università e tenervi una lectio magistralis.
Il ministro Mastella ha rifiutato la voce non confermata che la sua
gentile consorte potesse essere accusata di concussione, ed ha sottolineato
il rifiuto con le sue dimissioni. Che immediatamente il premier ha
rifiutato. Tutta la casta di ogni fazione, compatta, con tutti i
parenti e affini fino al 43.mo grado impegnati in atiivività politiche,
parapolitiche e collaterali e tutti i capimandamento clientelari in rappresentanza
di ogni e qualsivogliasi clientela, in servizio, in attesa, in aspettativa
ed in quiescenza hanno espresso il loto tassativo rifiuto della pura ipotesi
irresponsabilmente immaginata da alcuni magistrati schizofrenici sulle attività
cristalline e cristiane di una Donna, di una Madre, di una Sposa di un
cristianissimo Ministro, anzi IL ministro di tutte le possibili
maggioranze. Si dice che l’on. Caruso abbia pianto senza ritegno.
Benedetto XVI ha scolpito la sua immensa ed augusta amarezza per la mancata
visita alla pseudouniversità della colonia cattolica romana con le parole:
”Non vado da una famiglia divisa.” Infatti le famiglie divise di potenti
e valvassini vengono da lui accolte pietosamente in vaticano.
Intanto i concretissimi ed olezzanti rifiuti campani hanno avvelenato gli
strati più profondi del sottosuolo e raggiunto il livello del secondo
piano degli edifici. Ormai tutti in Italia fanno rifiuti di ogni
genere (i papi, dice Benigni, già dall’epoca di Celestino V), ma nessuno
riuscirà mai ad eguagliare la qualità e la produttività dei termovalorizzatori
di cui la Campania è così ricca.
A’ mondezza italiana è troppo bbuona, è apprezzata ovunque la esportiamo
massicciamente. In particolare dai tedeschi, che ne vogliono sempre di più.
Gianni Menicucci
Le banche armate
Prima di portare o lasciare i nostri soldi a una banca, dovremmo
avere l'accortezza di controllare quanto quell'istituto di credito
che abbiamo scelto investe nelle armi. Al di là di qualsiasi discorso,
l'unico fatto che conta è che se oggi ci sono le guerre è perché c'è
una convenienza economica nel sostenerle e sicuramente c'è un grosso
guadagno da parte delle società che producono armi. Bene, finiamola una
volta per tutte di alimentare questa ignobile industria con i nostri soldi: se
la nostra banca investe in armi, come il gruppo Intesa San Paolo, il più grande
finanziatore italiano di armaioli, chiudiamo il conto e passiamolo ad una banca che
non appare in questa lista:
http://www.banchearmate.it/Elenco2007.jpg
Prima di dare i nostri soldi a un istituto, facciamo una scelta consapevole e
cerchiamo di non dimenticare che si tratta pur sempre di un prestito che
noi facciamo a loro e proprio per questo motivo è nostro diritto sapere che utilizzo
verrà fatto del nostro denaro.
Il pupazzo che ride
ECCO CHI SONO E QUANTO CI COSTANO I CONSULENTI DI
PECORARO SCANIO PER LEGGERLI CLICCATE QUI
http://www.tuttoggi.info/articolo-393.php
leggi poi su riprendiamoci l'italia le figuracce del
pecoraro scanio nel mondo e perché non doveva fare il
ministro
NB A SUO TEMPO QUESTA INFORMAZIONE ERA STATA CENSURATA
Tumori, chemio e proiettili all’uranio: la mano oscura sulla vita
Una ricerca svolta a Genova dice che nei tumori studiati il 70% non ha alcun
giovamento dal trattamento chemioterapico, anzi sarebbe meglio evitarlo.
Ma grazie alle missioni di PACE, anche nella ex-jugoslavia, i tumori
cominciano ad aumentare nelle zone pacificate, perchè, come denuncia
una inchiesta di Rai News, i proiettili con uranio impoverito lasciano
sul terreno gli stessi scarti di una microesplosione nucleare.
Leggi http://www.palmerini.net/blog/?p=137
Loris Palmerini
Vergogna
9 EURO A TESTA TANTO HANNO DEVOLUTO I NOSTRI DEPUTATI
A FAVORE DELLE VITTIME DELLA THYSSEN DI TORINO
VERGOGNATEVI!!!!!!!!!!!!
Leggete le e mail da me spedite e le loro risposte per
devolvere un mese del loro stipendio a favore delle
vittime di torino su:
http://riprediamocilitalia.blogspot.com/
Rifiuti campani: chi paga?
Questo paese è ormai allo sbando. Chi sbaglia non paga, paga chi denuncia, chi
osa protestare contro l'arretratezza culturale di una classe politica sempre più
arrogante che impone di costruire degli inceneritori quando ormai perfino i bambini
delle elementari sanno della loro pericolosità e della loro incidenza sui tumori. Ma d'altra parte come si può pretendere
che politici da ricovero in geriatria si aggiornino? Loro sono rimasti a quello
che i loro padri gli insegnavano 60 anni fa, ovvero che i rifiuti si bruciano.
Ci manca solo il prossimo passo: la reintroduzione del carbone come fonte
primaria di riscaldamento, tanto per tornare al mondo di 60 anni fa, appunto.
E noi cittadini? L'unica cosa che possiamo fare è non votarli. Presentare delle liste
civiche, evitare che queste persone tornino a fingere di amministrare, avendo ormai dimostrato
ampiamente la loro totale incapacità. Cerchiamo di tornare noi, come semplici
cittadini, a fare politica e a fare soprattutto informazione che non sia di governo, che non sia
il lacché del potente di turno. E' l'unica via possibile per evitare il tracollo di questo
paese.
Diciamo basta dappertutto
BASTA! con "le stragi" sul lavoro, con salari stipendi e pensioni da fame,
con la precarietà, con le donne pagate sempre meno degli uomini e
migranti -schiavi pagati ancora meno, con il "sistematico" e "artato"
aumento dei prezzi...
BASTA! con uno "sviluppo" e una "crescita" che sono solo
DISTRUZIONE di uomini donne corpi menti ambiente clima territori
speranze sogni democrazia....vita...
BASTA! con classi dirigenti assassine e criminali che bruciano e
massacrano quotidianamente, in omertoso gioco trasversale, operai e
lavoratori in nome del profitto.
BASTA! con le basi militari, con gli aumenti degli armamenti, con la
guerra in Afghanistan, con le atomiche sul nostro territorio.... con la
guerra globale e permanente, con gli accordi sottobanco per lo scudo
missilistico americano...
BASTA! con i sindacati concertativi che hanno portato alla sconfitta il
"proletariato"di questo paese...
STATO DELL´ARTE -aggiornamento...-
6 MILIONI di lavoratori "aspettano" il contratto. Ma già i probabili (?)
adeguamenti salariali sono "evaporati". E´ AUMENTATO il gasolio +
15,4%. SONO AUMENTATI TUTTI I BENI PRIMARI: pane + 12,3%;
pasta + 8,4% ; e poi formaggi, carne, frutta.... IL CODACONS calcola una
stangata tra 1000 e 1700 euro per il 2008, mentre per il 2007 gli operai
hanno avuto una perdita di potere d´acquisto del 7,9% e i pensionati del
15,5%. Intanto TRE studiosi della Banca D´Italia ci dicono che "i poveri"
sono in realtà 9 MILIONI, il 15,8%, di cui il 68,6% nel Sud. E l´Ires
CGIL calcola in 1.900 euro la perdita di potere d´acquisto dei salari tra
il 2002-2007. Mentre le 1.500 imprese MEDIOBANCA negli ultimi 12 anni
su 17 punti di "produttività" hanno "dato" al lavoro 2 punti. ....E negli
ultimi 5 anni i profitti sono cresciuti dell´89% e i salari del 3%.
ABBIAMO I SALARI PIU´ BASSI IN EUROPA! E PENSIONI DA
FAME! i lavoratori tra 1000 e 1300 euro, 13 milioni di pensionati non
arrivano a 1000 euro, milioni di "precari" non arrivano a 800 euro, le
donne guadagnano il 25% circa meno degli uomini ... I LAVORATORI
inglesi guadagnano l´86% in più, i tedeschi il 45%, i francesi il 30%. E
ORA LO DICONO TUTTI. Ma non dicono perché e soprattutto si
stanno industriando, padroni sindacati concertativi e governo, per frenare
la rabbia proletaria attutirla smorzarla renderla impotente .
E ALLORA? GRIDIAMO DAPPERTUTTO: VOGLIAMO "SALARI
EUROPEI "! VOGLIAMO SALARI INGLESI!
Perché i nostri salari e pensioni sono i più bassi? Perché in questi anni,
in modo particolare dagli "accordi" dei lugli 92-93 i rinnovi contrattuali a
"inflazione programmata " e non reale, i ritardi nei rinnovi contrattuali
"sistematici" e "artati" mai recuperati poi con gli accordi, la NON-
REDISTRIBUZIONE della ricchezza prodotta... hanno prodotto un
enorme travaso dai salari/stipendi ai profitti e alle rendite. Ed inoltre, la
distruzione della scala mobile e gli accordi a perdere sulle pensioni (che
tutti le hanno ridotte e impoverite! fino all´ultimo che ha allungato l´età
pensionabile e ridotto i coefficienti...) hanno fatto il resto. Senza
considerare che l´uso del concetto di "professionalità" per gerarchizzare e
"privilegiare" le ristrette minoranze dirigenti funzionali al controllo al
comando e al dominio del padrone pubblico e privato hanno fatto il resto.
Infatti, alla resa dei conti, si sono arricchiti in questi anni padroni-
manager-dirigenti-professionisti e autonomi (che fanno i prezzi agli altri)...
si sono impoveriti operai lavoratori impiegati giovani-precari donne
migranti.
Quindi LA CONCERTAZIONE LA POLITICA DEI REDDITI LA
MODERAZIONE SALARIALE HANNO FALLITO! E´ ORA DI DIRE
BASTA!
E al tavolo col governo LORSIGNORI non ci rappresentano! Stanno
facendo lo stesso gioco che hanno fatto con l´ultimo 23 luglio. Si
autodelegano senza avere interpellato nessuno poi firmano e ci
"informano". Al REFERENDUM-TRUFFA alla fine ci hanno detto che
avevano partecipato 5 milioni e mezzo. Su 35 milioni aventi diritto è da
"ridere". Eppure UN MILIONE HA VOTATO NO.
Ai lavoratori agli operai ai precari... a tutto il vecchio e nuovo proletariato:
costruiamo in ogni luogo la nostra piattaforma, ovunque possibile
costruiamo comunità eleggiamo delegati a tempo revocabili... organizziamo
una campagna di massa e forme di coordinamento-reti collegate... per
costruire dal basso UN SINDACATO SOCIALE.
Il proletariato è stato sconfitto negli ultimi 30 anni perché professionisti
sindacali e politici hanno accettato le priorità dell´impresa del profitto e
del mercato. Lorsignori sono entrati nel libro paga del capitale e ne
difendono, quindi, interessi e bisogni.
I lavoratori hanno perso AUTONOMIA e INDIPENDENZA e sono stati
sussunti nel processo di mercificazione e accumulazione capitalistica. E´
così che sono stati espropriati divisi frammentati precarizzati... alienati
COSIFICATI. Ma la coscienza (e la consapevolezza) non cresce su se
stessa come dato inevitabile, se non c´è organizzazione continuità capacità
di connessione e lettura degli avvenimenti e dei processi. Oggi il problema
è la ricomposizione e la costruzione di una soggettività proletaria che
unifichi le differenze e le diversità. Questo può avvenire se si stabilisce
tra i diversi movimenti relazioni passaggi di contenuti reciprocità
acquisizioni e trasformazioni. Dai luoghi di lavoro e di studio dai call
center ai territori.... (il discorso continua...)
Gaetano Stella, cobas regione toscana
Lo spettacolo... e la partecipazione
Alla Regione Toscana, dove hanno imparato molto
bene che nella "società dello spettacolo" non è VERO
ciò che è REALE ma è VERO ciò che "APPARE",
coltivano berlusconianamente la politica dell'"immagine"
e della "rappresentazione". Così, da mesi, politicanti in
carriera associazioni collaterali e sindacati concertativi
si esercitano nella "definizione-promulgazione" di una
LEGGE SULLA PARTECIPAZIONE. Convegni, dibattiti,
....legge! Ma, come diceva un grande del 900: LA
VERITA' E' SEMPRE RIVOLUZIONARIA.
Così noi, secondo sindacato da anni, che con il 33%
alle ultime elezioni RSU non solo ci siamo "riconfermati"
ma abbiamo anche incrementato il consenso, chiediamo
da tempo l'esercizio dei DIRITTI SINDACALI .
La "democrazia organizzativa" nell'Ente è andata da
tempo. Ora viviamo IL CLIMA confindustrial-privatistico-
padronal-manageriale... L'amministrazione risponde da
sempre con la "concertazione" con gli amici e "la sintesi
a priori". Cioè si mette d'accordo sempre prima e in
separata sede con "i suoi compagni di PARTITO(A)"...
per poi esonerare la RSU o per metterci comunque
di fronte a fatti compiuti.
Il 27 Dicembre, in periodo di ferie feste e panettoni,
l'amministrazione è addirittura passata alla REPRESSIONE
e all'intimidazione. - Pensano di farci paura? -
Ha "trasferito" ("MOBILITA' COATTA") il nostro coordinatore
aziendale, Riccardo Ciaccheri- che ha avuto l'ardire di
RACCONTARE, in modo egregio, la sua esperienza di
vita in Regione Toscana -con un atto d'imperio in contrasto
con lo Statuto dei Lavoratori, con una qualsiasi regola
civile nei rapporti sindacali.... figuriamoci, quindi, con la
democrazia e la partecipazione.
Chiediamo IL RITIRO IMMEDIATO del provvedimento
e la fine dell'apartheid sindacale. Chiediamo I DIRITTI
SINDACALI. Chiediamo che siano ristabiliti i principi
della democrazia sanciti dalla COSTITUZIONE e dallo
Statuto dei Lavoratori... e validificati dal consenso che
i lavoratori (ci) hanno liberamente espresso nelle ultime
elezioni RSU. A tutte le organizzazioni sindacali e ai
lavoratori tutti a livello locale e nazionale chiediamo
di prendere posizione pubblicamente.
IL NOSTRO BLOG: http://cobasreto.wordpress.com
Presidenzialismo alla francese: potenziale dittatura
Un Presidente alla francese sarebbe la fine per la democrazia italiana.
La porcata o porcellum, o legge elettorale golpe l'ha fatta la destra per rendere
ingovernabile il Paese. Questo non dobbiamo scordarlo mai. E fa malissimo Veltroni a
inciuciare con Forza mafia. Addirittura vuole un presidenzialismo alla francese e dimentica
che in Francia MAI un proprietario di media potrebbe presentarsi come candidato a cariche politiche.
In Francia il Presidente governa e ha poteri assoluti: può sciogliere le camere e
decidere da solo in caso di emergenza (art. 16). Questi poteri li ha voluti De Gaulle per
decidere da solo per l'indipendenza dell'Algeria. Poi non sono più stati cancellati.
Il Presidente, in Francia, può presentare un disegno di legge. Promulga le leggi
ed è a capo dell'esercito. Si può immaginare in Italia Berlusconi presidente alla francese
che si fa leggi ad personam e poi se le promulga? Sarebbe la fine definitiva del Parlamento,
come lo è stato durante il quinquennio. Ma col sistema francese Berlusconi le sue leggi
ad personam se le promulgherebbe da solo.
E' vero, in Francia c'è un Parlamento che può sfiduciare il governo, tuttavia non può
sfiduciare il Presidente. Ma questo governo è sempre nominato dal Presidente.
Che ne fà uno nuovo secondo la sua volontà. E per fortuna che in Francia, il presidente non è proprietario di media.
Come può Veltroni immaginare il potere politico,mediatico,economico nelle mani di uno solo?
Chi garentirebbe la Costituzione, se la figura attuale del Capo dello Stato, come garante della
Costituzione venisse meno e un Premier alla francese avesse anche i suoi poteri?
Ma cos'ha in testa Veltroni? Berlusconi aveva proposto un Premierato forte. Il referendum
popolare l'ha spazzato via. Veltroni se ne frega della volontà popolare. In Italia,
di uomini forti ne abbiamo già avuti due: i peggiori individui della storia
Non è assolutamente il caso di ripetere l'esperienza
Emergenza rifiuti?
Nell'autunno del 2006 la trasmissione Report si era
occupata di come erano stati spesi 1 miliardo e
trecento milioni per risolvere il problema dei rifiuti
in Campania e con quali risulstati?
Visita al vostro sito
Buon Giorno,
Ho visitato il vostro sito da un link trovato su un
blog che leggo regolarmente.
Volevo solo segnalare la mia attività di cantautore satirico
sulla politicà e sulla società. Il mio obiettivo è quello di
farmi conoscere e di mandare messaggi col motto di "pensare sorridendo"
Sono visibile su youtube a nome Marcusdardi a questo link:
http://it.youtube.com/Marcusdardi
se avete piacere di guardarmi e manadrmi un
commento sul mio lavoro ne sarei lieto.
cordiali saluti
Marcusdardi, il tenore comico
Ci siamo quasi...
Per prima cosa voglio ricordarti come fa lo Stato
Italia a pagare le proprie obbligazioni (che sono dei
debiti). L'Italia sta pagando i Bot in scadenza (e
anche gli altri titoli) con i soldi che arrivano dalle
nuove sottoscrizioni! Se non ci dovessero essere nuove
sottoscrizioni, lo Stato italiano si troverebbe
nell'impossibilità di rimborsare i debiti in scadenza!
Si tratta della stessa tecnica usata dalla Parmalat,
che mi sembra di ricordare abbia fatto fare una brutta
fine ai soldi delle persone).
http://riprediamocilitalia.blogspot.com/
Mitica tabella "A"
Dalla legge finanziaria 2008 ho trovato una tabella
"A" con degli enti davvero interessanti se qualcuno sa
dirmi se li paghiamo ancora grazie
- Ente italiano per la montagna (E.I.M.) Istituito con la legge 27 dicembre 2006, n. 296, articolo 1, comma 1279.
- Istituto italiano per l'Africa e l'Oriente (Is.I.A.O) Istituito con la legge 25 novembre 1995, n. 505.
- Istituto agronomico per l'Oltremare (I.A.O.) Istituito con regio decreto-legge 27 luglio 1938,
n. 2205, convertito, con modificazione, nella legge 19 maggio 1939, n. 737.
- Unione italiana di tiro a segno (U.I.T.S.) Istituita con regio decreto-legge 16 dicembre 1935, n.
2430, convertito dalla legge 4 giugno 1936, n. 1143.
- Unione nazionale ufficiali in congedo d'Italia (U.N.U.C.I.) Istituita con regio decreto-legge 9
dicembre 1926, n. 2352, convertito nella legge 12 febbraio 1928, n. 261.
- Lega navale italiana (L.N.I.) Istituita con regio decreto del 28 febbraio 1907, n. 48.
- Ente per lo sviluppo dell'irrigazione e la trasformazione fondiaria in Puglia, Lucania e Irpinia
(EIPLI) Istituito con decreto legislativo del Capo provvisorio dello Stato 18 marzo 1947, n. 281.
- Ente nazionale risi Istituito con regio decreto-legge 2 ottobre 1931, n. 1237, convertito, con
modificazioni nella legge 21 dicembre 1931, n. 1783.
- Ente irriguo umbro toscano Istituito con la legge 18 ottobre 1961, n. 1048.
- Unione Accademica Nazionale (U.A.N.) Istituita con regio decreto 18 novembre 1923, n. 2895.
- Fondazione Guglielmo Marconi Istituita con regio-decreto 11 aprile 1938, n. 354.
- Fondazione «Il Vittoriale degli Italiani»
- Opera Nazionale per i Figli degli Aviatori (O.N.F.A.) Istituita con regio decreto 21 agosto 1937, n. 1585.
- Opere laiche palatine pugliesi Istituite con regio decreto-legge 23 gennaio 1936, n. 359,
convertito senza modificazioni dalla legge 14 maggio 1936, n. 1000.
- Istituto nazionale di beneficenza «Vittorio Emanuele III».
- Pio istituto elemosiniere.
- Istituto Beata Lucia di Narni.
Ill.mo Giudice Forleo
Buongiorno a tutti Voi,
ho piacere di prendere contatto a nome mio e di alcuni Amici, tutti cittadini
di Alessandria "cani sciolti" impegnati (dal lontano 1994) nelle lotte per gli
alluvionati ed altro, privi di etichetta politica per richiederVi un'indirizzo
al quale inviare un messaggio di supporto alla D.ssa Forleo che Vi sarà inoltrato in copia.
Grazie infinite per tutto quello che avete fatto, che state facendo e per quello
che potrete fare per la presente richiesta.
Buona Giornata.
Adirana Arobba e Graziella Zaccone Languzzi
Videointervista/Documentario
Gentile redazione di Società Civile, Vi invito a visitare il mio blog,
http://vivalacostituzione.blogspot.com,
e di visionare la videointervista/documentario fatta da me al giudice Luigi Tosti
(sotto processo presso il CSM sostanzialmente per aver fatto rimuovere il crocifisso
dalla sua aula di tribunale). Sarebbe molto utile diffondere cosa sta accadendo realmente
alla giustizia italiana.
Distinti saluti.
Domenico La Tosa
Proposta per un riconoscimento a Dario Fo
Siamo un gruppo di amici ed estimatori di Dario e Franca,
oltre che frequentatori dei loro blog..
Questa iniziativa nasce dalla necessità, che in molti
avvertiamo, di riscatto umano, culturale e artistico di
una personalità di genio come Dario Fo, da sempre invisa
ai potenti ma riconosciuta in tutta la sua importanza
dalla critica e dal pubblico di tutto il mondo. Poiché
riteniamo che i valori espressi dal lavoro di Dario e
Franca siano di alto contenuto etico, oltre che artistico
di portata globale, pensiamo che un riconoscimento da
parte del Presidente Napolitano sarebbe il segno
significativo di un apprezzamento istituzionale di tali
valori civili e culturali grazie ai quali abbiamo potuto
sentire la voce dei dimenticati, degli esclusi, degli
oppressi ed abbiamo potuto guardare un po’ più nel
profondo di noi stessi.
Saremmo grati se, per la stima e l’amicizia che
sicuramente sentite per Franca e Dario, vorrete
accogliere questa proposta e aiutarci a diffonderla.
Con sincera stima.
Dario Fo: una personalità che coniuga leggerezza e
profondità con umanità e talento, rara intelligenza e
sensibilità con una creatività geniale, arricchita da una
formidabile forza artistica e comunicativa.
Duole costatare la scarsa attenzione che le Istituzioni
del nostro Paese hanno sempre rivolto a una tale
personalità di indiscussa e assoluta eccellenza.
Attenzioni e riconoscimenti alle straordinarie qualità
umane, creative e artistiche di Dario Fo sono invece
giunti abbondantemente dall’estero:
Premio Nobel per la letteratura 1997;
Settimo posto nella classifica pubblicata dal Daily
Telegraph fra i cento geni viventi (unico Italiano),
secondo i parametri di popolarità, cultura, potere
intellettuale, realizzazione professionale e capacità di
impatto e innovazione in un determinato settore;
Premio Sonning conferitogli dall'Università di Copenaghen;
Premio Obie- Oscar del teatro Off di Broadway;
Laurea ad honorem in lettere conferitagli dall`Università
di Westminster (Regno Unito);
Diploma conferitogli da L`école Askeby di Rinkeby,
Stoccolma (Svezia) per la sua creatività e la gioia di
vivere che con il suo teatro trasmette;
Premio Molière- Oscar del teatro francese, per la sua
opera di drammaturgo e attore di teatro;
Riconoscimento dalla città di Montpelleir;
Laurea Honoris Causa dall'Università di Bruxelles;
Titolo di Membro Onorario dell'Accademia di Arti e Scienze
del Massachusetts;
Laurea Honoris Causa dalla Sorbonne Nouvelle Paris III.
Riconoscimenti al valore del suo lavoro sono arrivati
parimenti dal pubblico di tutti i Paesi dove sono
rappresentate le sue opere (solo per citarne alcuni:
Argentina, Armenia, Australia, Brasile, Bielorussia,
Colombia, Cile, Danimarca, Georgia, Sri Lanka, USA,
Uruguay, Yemen): Dario Fo, insieme a Franca Rame, è
l'autore vivente più rappresentato al mondo.
Questo sta ad indicare chiaramente l’universalità di un
linguaggio comunicativo che sa raggiungere l’umanità più
varia, toccando temi che coinvolgono l’essere ad ogni
latitudine.
Non facciamo che questo Paese mostri di non accorgersi
dell’inestimabile valore che una personalità come Dario Fo
rappresenta per l’arte, per il teatro, per la cultura. E,
non ultimo, per l’impegno umano e sociale dimostrato da
tutta la vita: fondazione del Comitato Nobel per i
disabili, "Miracolo a Milano", "Palazzina Liberty",
"Soccorso Rosso", impegno sul problema della manipolazione
genetica, promozione del referendum "Aria Pulita", difesa
dei più deboli e dei diritti fondamentali dell'uomo.
Essere connazionali di uomini come Dario è una fortuna e
dovrebbe essere fonte di orgoglio per tutti.
Per questo proponiamo che si faccia richiesta al
Presidente Napolitano affinché non trascuri l'occasione
per rendere merito a questo nostro genio, ed allo stesso
tempo al Paese. Mostreremmo a noi stessi e al mondo che
sappiamo riconoscere i nostri aspetti migliori.
Francasca Cialdini, Claudio Ridi, Bruna Catalano, Lara Bossi
Partiti
BASTA CON I "PARTITI"
Come tutti sanno i PARTITI sono gruppi di persone che si associano con
l'intento di conquistare una supremazia di predominio politico sulla base dei propri "principi" IDEOLOGICI.
IDEOLOGIA è una radicata convinzioni IDEALISTICA che nasce in conseguenza a condizioni sociali,
religioni, razze, culture e mentalità, per cui un PARTITO non potrá "MAI ESERCITARE UNA RAPPRESENTANZA PLURALISTICA ".
Proprio ed in funzione a tutte le umane e legittime DIVERSITÁ, è e sarà sempre
FOLLE UTOPIA qualsiasi velleità di SOCIETÀ IDEOLOGICAMENTE OMOGENEA.
Premesso tale principio ne consegue che un PARTITO, di qualsiasi colore, volendo
conquistare una posizione di supremazia, dovrà INEVITABILMENTE esercitare IMPOSIZIONI
FORZATE e quindi ANTIDEMOCRATICHE nei confronti di quelle fascie di CITTADINI che non ne condividono i PRINCIPI.
La parola stessa "PARTITO" intende letteralmente "presa di parte" ovvero "interesse di parte"
e precisamente "INTERESSI di una PARTE cioè NON di TUTTI" per cui una associazione o gruppo
che si definisce "PARTITO" é per la definizione stessa "ANTISOCIALE".
Questi sono anche i motivi per cui "PARTITI" e "FINANZIAMENTI" costituiscono gli elementi
di BASE su cui NASCONO e DILAGANO TUTTE le CORRUZZIONI, INTERESSI DI PARTE e CRIMINALITÀ POLITICHE.
Chiedo l'ABOLIZIONE dei "PARTITI" e dei loro FINANZIAMENTI perchè non rappresentano
la PLURALITÀ SOCIALE e propongo l' istituzione di "MOVIMENTI dei CITTADINI" che,
indipendentemente dalle libere IDEOLOGIE dei singoli componenti, agiscano su principi e
temi di INTERESSE COMUNE A "TUTTI" NEL RISPETTO DELLA DEMOCRAZIA DELLA LIBERTÁ E DELLA LEGITTIMA DIVERSITÀ DI OGNIUNO.
Marco
Ideologia di sinistra, cioè ideologia di delinquenza
La prova che le ideologie di sinistra sono sbagliate, disumane (e anche un po' demoniache) è
che alla fine riescono sempre a giutificare la delinquenza e le cose più oscene.
L' abbiamo visto soprattuto dal 68 ad oggi.
Gente che occupa scuole e case, brucia le auto, disselcia le strade per tirare cubetti
di porfido alla polizia, effettua "espropri proletari"...
Il tutto non solo giustificato, ma anzi spacciato per "vera" legalità e giustizia,
contro la legalittà e la giustizia "vecchie" e borghesi...
Ma anche microcriminalità e vandalismo sono stati spesso tollerati e benedetti dagli ideologi di sinistra.
Del resto, si sa che il gusto del parasosso e del ribaltamento della realtà è l' arma
vincente di chi vuole portare avanti le teorie che gli fanno comodo.
E che preferisce misconoscere la realtà e l' etica (che è un elemento della realtà) piuttosto
che rinnegare la sua teoria sbagliata (che però gli fa comodo e sostiene il suo sistema di potere e menzogna).
Ultimamente questi paradossi delinquenziali della sinistra li abbiamo visti salire a livelli stratosferici a Milano.
Questa gente "di sinistra" è arrivata a proporre l' ambrogino d' oro per noti
graffitari che hanno imbrattato abusivamente per decenni la città e l' hinterland.
Quale esempio più eclatande del gusto demenziale del paradosso e della perdita
del buon senso a cui porta la demenza di sinistra??
Come si può far passare come un "emerito cittadino" da premiare con una statuetta d'oro
chi ha fatto della prepotenza, del sopruso e della illegalità la sua ragione di vita per anni (e ancora adesso)?
Potrebbe perfino un babbuinio cerebroleso arrivare a livelli di abiezione del genere? No di certo!
Eppure quelli di sinistra si... Ci arrivano !
Insomma, ma perchè noi dobbiamo ancora essere umiliati e schiaffeggiati da questi individui?
Siamo stufi di questa casta di sinistra che continua ad opprimere la gente e distruggere la civiltà umana.
Paolo Caminati
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