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Ingiustizia
è fatta
La legge Cirami-salvaberlusconi sul legittimo sospetto è
legge dello Stato
IMartedì 5 novembre 2002. Una data
che sarà ricordata, nella storia italiana. Approvata, definitivamente,
la legge Cirami, che reintroduce il «legittimo sospetto»
come motivo sufficiente per strappare un processo dal suo
giudice naturale. Una cattiva legge, che oggi serve a bloccare
i processi di Milano che hanno come imputati Silvio Berlusconi
e Cesare Previti. Il 5 novembre 2002 muore dunque la legge
uguale per tutti.
Il destino ha voluto che, nello stesso giorno, un¹altra
legge imposta da Berlusconi, quella che cancella nei fatti
il reato di falso in bilancio, facesse scattare un proscioglimento
(e non è il primo, a queste condizioni) per Berlusconi,
nel processo Lentini. Ebbene: nuovo falso in bilancio più
Cirami danno ormai forma a un Corpus berlusconianus
che stravolge la tradizione giuridica italiana e apre nei
processi corsie preferenziali per politici e colletti bianchi.
Il Corpus berlusconianus promette di crescere presto:
sono in agguato il decreto Pittelli, la restaurazione dell¹immunità
parlamentare, la separazione delle carriere tra giudici
e pm.
I 310 voti che alla Camera hanno approvato il legittimo
sospetto, però, non sono solo pochi, rispetto alla maggioranza
che il centrodestra potrebbe schierare in Parlamento. Sono
anche il segno di una crepa che si è aperta, di una consapevolezza
che è cresciuta nel Paese, anche a suon di girotondi: è
ormai chiaro a tutti, anche ai suoi sostenitori, che Berlusconi
impone leggi per sè. Oggi questo è ancora tollerato («Ma
sì», dice il tassista, «si difende come può»). Domani, con
meno soldi in tasca e delusi dalle promesse non mantenute,
i suoi elettori potrebbero diventare più nervosi. E allora...
La vicenda della legge Cirami sul "legittimo sospetto"
è giunta al capolinea. Ora il sipario potrà
calare su una delle vicende più tristi della nostra storia
civile, che fa entrare l'Italia nel novero delle Repubbliche
bananiere in cui la legge non è uguale per tutti.
1. INCIPIT. La vicenda inizia nel 1996, quando emerge
una complessa storia di corruzione al Palazzo di Giustizia
di Roma. Secondo la procura della Repubblica di Milano,
alcuni magistrati romani (il capo dei gip Renato Squillante,
i giudici Vittorio Metta e Filippo Verde) hanno venduto
sentenze. A corromperli a suon di miliardi sarebbero stati
alcuni imprenditori (Nino Rovelli, Silvio Berlusconi), con
la mediazione di alcuni avvocati-faccendieri (Casare Previti,
Attilio Pacifico). Le tre sentenze di cui l'accusa trova
elementi di prova per sostenere che sarebbero state comprate
e vendute sono quella che affida a Rovelli, detto il Clark
Gable della Brianza, un megarisarcimento (972 miliardi dello
Stato) per chiudere il contenzioso che opponeva la sua Sir
all'istituto bancario Imi; quella che blocca l'acquisto
del gruppo alimentare Sme da parte di Carlo De Benedetti;
quella che fa prevalere Silvio Berlusconi nella guerra per
la conquista della Mondadori.
La particolarità dei tre processi (poi unificati
e ridotti a due) che sono aperti a Milano per giudicare
queste accuse è che tra gli imputati vi sono due
personaggi eccellenti: Silvio Berlusconi, che nel 2001 ridiventa
presidente del Consiglio della Repubblica italiana, e il
suo ex ministro della Difesa, Cesare Previti, che
secondo uno che li ha molto frequentati, l'ex ministro della
Giustizia Filippo Mancuso ha solidi argomenti per
non essere abbandonato dal suo capo, a cui ha scritto: "Simul
stabunt, simul cadent" ("Insieme staranno in piedi,
insieme cadranno").
Questa
signora ha partecipato, tra il pubblico, a tutte
le udienze dei processi di Milano contro Berlusconi e Previti.
Stringeva sempre tra le mani un piccolo Pinocchio di legno.
«Qui si trova in buona compagnia», ha spiegato.
Ora questi processi saranno bloccati. Per legge
2. DAL TRIBUNALE AL PARLAMENTO. Nell'aula del Tribunale
gli avvocati hanno condotto una difesa estenuante, fatta
di manovre dilatorie tese ad allungare i tempi dei processi.
Nelle aule parlamentari quegli stessi avvocati (Gaetano
Pecorella, Niccolò Ghedini) e altri, eletti parlamentari
nello schieramento di cui fanno parte i principali imputati,
hanno riproposto alcune delle obiezioni già presentate
(e respinte) in Tribunale, ma questa volta sotto forma di
progetto di legge. è così che è nata
la legge Cirami, o del "legittimo sospetto". Obiettivo:
bloccare i processi di Milano. Evitare l'imbarazzante eventualità
di avere un presidente del Consiglio condannato per corruzione,
per aver pagato i giudici, per aver comprato sentenze. L'effetto
sperato è quello di allungare i tempi trasportando
il processo altrove, così da raggiungere la prescrizione:
tempo scaduto, non c'è più possibilità di
giudicare i reati.
Per far passare rapidamente la Cirami e bloccare i processi
di Milano, la maggioranza di centrodestra ha sovvertito
l'ordine dei lavori parlamentari, ha imposto una corsia
preferenziale a questa legge come fosse il provvedimento
più urgente di cui il Paese avesse bisogno, ha forzato i
regolamenti delle Camere e i diritti costituzionali. Approvata
al Senato con tempi da Blitzkrieg, per farla passare rapidamente
anche alla Camera si è tentato di riaprire l'aula
di Montecitorio in piena estate. Dopo qualche perplessità
dei centristi del fronte Berlusconi e qualche richiamo del
presidente Ciampi, si è arrivati all'autunno. E ora,
siamo all'ultimo atto.
3. EPILOGO. Giovedì 10 ottobre la legge Cirami,
arrivata nell'aula della Camera, è stata rapidamente
approvata. Poi c'è stato il nuovo passaggio al Senato,
con gran lavoro dei deputati "pianisti", che votano
per due o anche per tre. Poi ancora alla Camera, visti gli
errori con cui avevano scritto la legge. E l'approvazione
definitiva di una legge vergognosa, ad personam, salvapreviti,
salvaberlusconi. Con il movimento dei Girotondi che ha protestato
in tutta Italia.
Intanto mercoledì 16 ottobre il pubblico ministero
Ilda Boccassini ha iniziato la sua requisitoria finale,
che si è conclusa con le pesanti richieste di condanna
per gli imputati 413 anni per Previti). Le spinte di Previti
non sono riuscite (anche a causa degli errori della maggioranza)
a far approvare la Cirami prima della requisitoria. Ma sono
riuscite a disinnescare la Corte costituzionale, che ora
non potrà più pronunciarsi, su richiesta della
Cassazione, a proposito della legittimità della vecchia
legge sul trasferimento dei processi, che non contiene la
nozione di "legittimo sospetto". Se avesse potuto,
avrebbe potuto dichiararla pienamente legittima, senza bisogno
alcuno di modifiche. Sarebbe stato un brutto colpo alla
Cirami. Ecco perché la maggioranza ha accelerato
i tempi d'approvazione della nuova legge, per mettere la
Corte davanti al fatto compiuto: ormai c'è una nuova
legge, che cancella quella precedente.
Ora aspettiamo la decisione della Cassazione, che deciderà
se i processi di Milano sono da spostare a Brescia oppure
no. E poi una eventuale altra decisione della Corte costituzionale,
che si dovrà pronunciare nel caso qualcuno sollevi
la questione: ma questa legge sul legittimo sospetto è
costituzionale?
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Nanni Moretti:
con questi politici non vinceremo mai
Ecco i primi frutti
The Economist (10 agosto 2001) interviene sulle leggi su misura
che Silvio Berlusconi ha cominciato a far approvare in Italia.
Delle nuove norme sul falso in bilancio, scrive The Economist,
«si vergognerebbero persino gli elettori di una Repubblica
delle Banane»
Storia
del Signor Savoia
Biografia non autorizzata di un erede al trono d'Italia,
piduista e manager di affari oscuri, che mentre tutti ritornano,
vorrebbe tornare anche lui
Milano
da bere,
atto secondo
Un altro politico di Forza Italia arrestato. Mille indagati
per vicende di corruzione. Le tante indagini sulla Regione
del "governatore" Roberto Formigoni. Tangentopoli
non è mai finita
Piccole
bombe crescono
Una galassia nera dietro l'attentato al Manifesto.
E ora, anche l'ultradestra comincia la campagna elettorale.
Stringendo contatti con uomini della Lega, di An, di Forza
Italia...
Rinasce
«Società civile»
Questa volta nel web,
ecco di nuovo i ragazzacci di Società civile.
Riprende vita, via internet, uno storico mensile milanese
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