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Tv
interattiva, anzi falsa
di Alessandra
Muglia (Happy Web)
Chi ha contato i televoti del Grande Fratello?
Chi garantisce sulla trasparenza dei risultati?
Perchè viene chiesto «un parere» agli autori
sui concorrenti da eliminare?
Storia di uninchiesta giornalistica e di un ridicolo
muro di gomma.
Che nasconde una farsa massmediatica
Ora che tutto è finito...
È finita. Cristina è stata incoronata vincitrice
dellevento massmediatico dellanno. Marina è
(quasi) nuda sui calendari. Pietro, il Taricone, è
il vincitore morale. È finito uello che sembrava un
grande videogioco collettivo, ma con protagonisti in carne
e ossa: da salvare o eliminare, con un semplice colpo di telefono.
Quello che è stato sicuramente il primo esperimento
italiano di comunicazione multimediale (avviene tramite pay-tv,
tv generalista, Internet e telefono) e, in teoria, è
soprattutto il primo programma di massa interattivo (i protagonisti
vengono eliminati dal pubblico per telefono e così
gli spettatori diventano co-sceneggiatori della trasmissione).
Ma si tratta realmente di tv interattiva?
O, al contrario, alla gente viene data solo lillusione
di decidere? Come avviene il meccanismo del televoto? Che
garanzie ha chi spende 1150 lire al minuto che poi il voto
sia regolare? Insomma: è un gioco pulito o è
una farsa che inganna i telespettatori e truffa i televotanti?
Uunindagine iniziata alla fine di settembre Linchiesta
di HappyWeb inizia giovedì 28 settembre, il giorno
in cui, come noto, leliminazione di Francesca Piri viene
comunicata dallAnsa con quasi due ore danticipo
rispetto alla fine del televoto. In seguito a questo «incidente»,
il Codacons ha denunciato per truffa aggravata il Grande Fratello
e sulla vicenda sta ora indagando la polizia giudiziaria della
procura della Repubblica di Milano, che ipotizza il reato
di truffa. «La distanza tra i voti presi da Francesca
e quelli degli altri due nominati non era colmabile in quel
lasso di tempo», si difendono quelli della Aran Endemol,
produttori del programma. Sarà. Ma già attorno
a mezzogiorno, cioè più di nove ore prima del
verdetto ufficiale, gli autori sapevano che sarebbe stata
eliminata la ragazza pugliese e ne parlavano in riunione tra
loro. A questo incontro, per caso, ero presente anchíio. Ed
è stato allora che mi sono chiesta: possibile che sia
tutto già scontato prima delle nove ore finali, quelle
in cui si concentra un grande flusso di chiamate? Non è
che per caso qualcuno ha già deciso chi far uscire
dalla casa? E così è cominciata la nostra indagine.
Poichè non ho alcuna tesi precostituita da dimostrare,
ma solo un dubbio da sciogliere, mi rivolgo prima di tutto
alla produzione, cioè alla Aran Endemol.
La domanda che pongo al suo ufficio stampa e agli autori
è semplice: come funziona il televoto? Chi lo gestisce?
Che garanzie ci sono che sia regolare? Mi rimandano a Giorgio
Girelli, luomo della produzione che, nella trasmissione
del giovedì, consegna a Daria Bignardi la busta con
il verdetto. Apprendo così che il televoto è
appaltato a un call center esterno. Quale? Dove? A questo
Girelli non risponde: «» una questione meramente tecnica,
su cui non abbiamo voglia di perdere tempo». Allora
chiedo di poter andare direttamente io, che invece il tempo
ce lho, a vedere come funziona il televoto. Giusto per
tranquillizzare chi spende 1150 lire al minuto. Risposta:
«Al call center non Cè nulla da vedere,
non ci sono operatori telefonici: è tutto automatizzato
e affidato a un computer che riceve ed elabora i dati».
Ma allora che garanzie ci sono che il televoto sia autentico?
«Cè un notaio che vigila sulla correttezza
delle operazioni», assicura Girelli. Come si chiama
questo notaio? Anche qui, Girelli (e tutti gli altri della
Aran Endemol) tacciono. Top secret, come il nome del call
center. Ma perchè tanta reticenza se non Cè
nulla da nascondere? Troviamo il call center, ma la Aran blocca
tutto
A questo punto non resta che tentare uunaltra via.
Quella ministeriale. Infatti, è il ministero delle
Comunicazioni a concedere lautorizzazione alla Telecom
per le linee di un televoto; e nel documento viene indicato
anche il nome del call center. Dopo numerose telefonate, un
fitto carteggio via fax e ripetuti solleciti, dal ministero
arriva finalmente la risposta: il call center che conta i
televoti del Grande Fratello è la TeleEditori di Milano.
Prima di contattarlo, faccio una breve ricerca in Internet
e scopro che la società fa parte di una multinazionale,
la TeleHolding International, con quartier generale in Olanda.
Guarda caso, nella patria della Endemol. Tantè
che lo stesso gruppo gestisce il televoto del programma anche
in altri paesi europei. A questo punto, chiedo un incontro
con il responsabile della sede milanese del call center, Federico
Rosato, un francese di genitori italiani che è anche
membro del Cda (gli altri sono tutti olandesi tranne uno,
come risulta dalla visura societaria della Camera di commercio
di Milano).
Rosato si trova allestero ma mi dice che posso incontrare
a Milano un suo collaboratore. Preparo le domande per lintervista,
ma dopo poche ore arriva il contrordine: «Non possiamo
farla entrare nei nostri uffici e non può intervistare
nessuno perchè il nostro cliente non lo gradisce»,
dice una segretaria. Insomma, la Aran Endemol ha bloccato
tutto. Perchè? Ma perchè il «garante»
non garantisce niente? Non mi resta che provare ad andare
comunque alla sede di questo call center, che si trova in
via Durini, a Milano. » la sera di giovedì 9 novembre,
giorno in cui, al Grande Fratello, devessere eliminato
uno tra Sergio e Cristina. Ho scelto apposta questa serata,
perchè spero díincontrare il notaio che deve garantire
il voto. Mi avvicino a tutti quelli che vedo entrare nel portone
di ferro dello stabile e dico: «Buonasera, notaio».
Dopo qualche tentativo a vuoto, un signore con i capelli
scuri, gli occhiali e un maglioncino chiaro mi risponde: «Buonasera
a lei». Si chiama Antonio Aurucci, è nato a Napoli
41 anni fa e lavora da poco a Milano, dovè stato
contattato dal call center per questo impegno. Gentile e non
si tira indietro alle domande. Riporto la conversazione testuale.
Come funziona il televoto? «Una volta arrivavano le
cartoline, si poteva prendere un sacco, metterle tutte dentro
e contarle una a una. Oggi i calcoli sono automatici, elaborati
al computer: io posso soltanto constatare che a una certa
ora, il giovedì, premendo un tasto del pc compaiono
dei numeri sul video, tutto qui.» Ma lei può
garantire che il risultato ufficiale corrisponde ai voti telefonici?
«La questione è che io arrivo qui il giovedì
più o meno a questora, alle 21. Posso soltanto
constatare che Cè un tecnico che effettivamente
ferma le macchine dove io vedo arrivare le telefonate. Poi
dal computer viene fuori una stampata di numeri.
Evidentemente io non ho nessuna possibilità di
controllare che cosa sia successo durante la settimana precedente.»
Che cosa potrebbe essere accaduto? «Di tutto. Nel senso
che io dal mio computer teoricamente posso tirare fuori ciò
che voglio. Francamente, non mi sembra proprio che possa essere
interesse delle persone addette a questo servizio fare cose
del genere. Però la possibilità cè,
il dubbio non può essere fugato. Con i sistemi elettronici
la mia presenza è soltanto quella di ulteriore garanzia.
Sinceramente, se ne potrebbe fare a meno.» Ma come?
Mi hanno detto che lei è lunica garanzia. «una
garanzia marginale». Fine della conversazione. Il notaio
che, secondo la Aran Endemol, dovrebbe garantire tutto, non
garantisce niente. Chiediamo allora di vedere i tabulati delle
telefonate per capire chi sono e da dove chiamano i televotanti
e poi confrontarli con i dati Auditel sulla composizione del
pubblico. Ma anche questo ci è stato negato. Non abbiamo
così verificato nessun elemento per fugare il sospetto
che il televoto sia in realtà una farsa. «Il
gioco ha le sue risorse interne» Ma non è finita.
Perchè vengo informata da qualcuno a Cinecittà
che gli autori della trasmissione, dopo le nomination, «esprimono
un parere» al capo della produzione sul concorrente
da eliminare.
Scopro anche quali sono state le valutazioni degli autori
in occasione delle prime tre eliminazioni: primo turno, gli
autori dicono che andrebbe eliminata Francesca. Viene eliminata
Francesca. Secondo turno, gli autori dicono che andrebbe eliminata
Roberta. Viene eliminata Roberta. Terzo turno: gli autori
dicono che andrebbe eliminato Sergio, invece viene eliminato
Lorenzo. Ma era la settimana in cui la Gialappas aveva
lanciato la campagna per «salvare lOttusangolo»:
leliminazione di Sergio solo posticipata di un turno.
Mi rivolgo comunque a Giorgio Carnevali, il capo della produzione,
ponendogli la domanda in modo indiretto. Scusi, viene tenuto
in considerazione il parere degli autori, che dopo le nomination
vi segnalano chi è, secondo loro, il personaggio meno
funzionale al buon proseguimento del programma? «Sembra
una cosa detta così per dire, ma il giudizio degli
autori e quello dei televotanti sono abbastanza la stessa
cosa. Abbiamo scoperto che il gioco, la meccanica del gioco,
ha delle risorse interne, per cui se invece di Lorenzo resta
Sergio vuol dire che... Questa è la risposta, imbarazzata
e testuale. Che cosa significhi, lo decidano i nostri lettori.
(Da Happy Web)
Sulle truffe del Grande Fratello vedi anche:
Grande
Fratello, grandi bugie
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