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Da Londra

Joan Soane Museum

A Londra i musei non sono polverose istituzioni da "guardare e non toccare", ma luoghi vivi nei quali ammirare un'opera d'arte è solo una delle tante attività offerte. Nel piccolo ma sorprendente Joan Soane Museum, per esempio, si può organizzare una cena o un party ogni primo martedì del mese, e per di più a lume di candela. Tra pareti mobili, quadri di Hogarth, frammenti di Partenone e acquerelli di Turner, la casa di Joan Soane, architetto e collezionista, ideatore dell'edificio che ospita la Banca d'Inghilterra, è accogliente come quella di un amico (altolocato, d'accordo) che apra il suo salotto a giorni fissi. Il museo si trova al 13 di Lincoln's Inn Fields e per informazioni bisogna telefonare al numero 0044 20 74404263. (Daniela de Rosa)

Da Milano

Tuberia

Va di moda la patata. Passata l'era delle ostriche e del caviale (ormai appannaggio solo di arricchiti e parvenues) il più umile e bistrattato dei tuberi ispira ormai interi locali. Come il milanese Tuberia, diventato in poco tempo un must. Piazzato strategicamente in una delle zone più in e controverse della città - al 9 di via Vetere - consente di mangiare e bere a suon di musica e a base di patate. Spremute e frullate nell'aperitivo, condite insieme a filetti e gnocchi, preparate al gratin e al tegamino. Unico problema: non bisogna avere problemi con le calorie. (DdR)

Da Parigi

   

George

Quel furbissimo genio di Philippe Starck ci ha messo di nuovo lo zampino e ha capito, ormai, che per fare di un ristorante il luogo più alla moda di una città basta spargere a piene mani colori acidi, acciaio e spolverare con minimalismo monacale e qualche tocco di eleganza iper-classica, come un'unica rosa dallo stelo lunghissimo su ogni tavolo. Un po' di marketing ben fatto e personaggi del bel mondo internazionale correranno a frotte. È quello che succede al George, il ristorante più a la page di Parigi, all'ultimo piano del rinato centro Pompidou. Poco importa che sotto al medesimo si trovi una delle più straordinarie raccolte di arte moderna e contemporanea. I clienti del George vanno in visibilio più per la torta al cioccolato firmata da Yves Saint Laurent che per Mondrian o Picasso. Ideale per la colazione (di giorno la vista su tout Paris è ineguagliabile), obbligatorio l'abbigliamento eccentrico, a meno che non si voglia essere subito riconosciuti come turisti d'assalto. Il conto non è così disastroso come ci si aspetterebbe da un must di questo genere. (DdR)

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